CALORE MATERNO
-Con i treni ho chiuso!-
Si impose Natsu appena scesero dal treno facendo ridere la bionda con in braccio Happy.
Il giorno prima il ragazzo si era offerto di accompagnare Lucy da suo padre, che aveva perso tutta l'eredità ed era andato in banca rotta. Nonostante la serata movimentata, decisero di andare via in mattinata con il treno per Acalypha, dove ora viveva Jude, e il viaggio durò tre ore.
-Dopo ci dobbiamo risalire-
Gli ricordò la bionda e il rosato cadde a terra privo di forze.
-Non ce la farò... metti fine alle mie sofferenze-
-Aye!-
Miagolò il gatto e la bionda si spaventò nel sentirlo.
-Grazie Happy, sei un amico-
Disse sarcastico il padrone.
-Ma sbaglio o non è un miagolio normale?-
Domandò scettica mentre Natsu cercava di rimettersi in piedi.
-Tranquilla, è normale. Questo è il suo modo di risponderti-
-Che gatto bizzarro...-
Si disse Lucy e riprese a camminare con al seguito Natsu.
Prima di andare verso la loro destinazione si misero a mangiare qualcosa in un bar, così che Natsu si potesse riprendere, poi girarono la città per cercare la sua casa, ma non riuscirono a trovare nulla. La loro ultima opzione fu quella di chiedere in giro avendo come pista un negozio di artigianato: Love & Lucky.
-C'è qualcuno?-
Chiese Lucy appena aprì la porta.
Dentro c'era di tutto e di più tra mobili, bigiotteria, vestiario e tante altre cose, ma non sembrava esserci anima viva di un personale.
-Possibile che non ci sia nessuno?-
Domandò Natsu mentre camminavano dentro quel negozio e si guardavano in giro.
La porta si aprì dietro di loro e quando si girarono videro un uomo dai capelli biondi abbastanza lunghi, con una barba mal curata del medesimo colore e un camicia blu sbiadita.
Nonostante l'aspetto, lei riconobbe l'uomo che gli aveva rovinato l'infanzia.
L'uomo sgranò gli occhi, sorpreso di vedere la sua unica figlia dopo tutto quello che era successo tra di loro. Si avvicinò alla ragazza e appoggiò le mani sulle sue spalle per poi sorridere.
-Oh, Lucy-
-P... papà...-
-Figlia mia-
L'uomo l'abbracciò lasciando la ragazza scettica e confusa.
Da quello che ricordava, l'ultima volta che si erano abbracciati era stato quando sua madre, Layla, era ancora viva, poi l'unica cosa che ricevette da lui fu solo freddezza e distacco.
Lucy appoggiò le mani sul petto del padre e si distaccò da quell'abbraccio, lasciando il padre sorpreso per qualche secondo.
-Scusa per questa azione-
Gli disse lui sorridendo.
-Fa niente... ecco... Aquarius mi ha detto tutto-
-Ora ho capito perché sei qui, e vedo che hai un'accompagnatore, il giovane Dragneel-
-Salve, signor Heartfilia-
Lo salutò Natsu facendo il possibile per essere rispettoso ed educato nei suoi confronti, anche dopo quello che gli aveva detto sulla sua famiglia e quello che aveva fatto a Lucy.
-Vedo che state ancora insieme-
-Sì, sua figlia è la mia ragazza-
La bionda si ritrovò ad arrossire, anche se non ne aveva motivi, infondo quello che aveva davanti era suo padre solo di sangue, ma riguardo l'affetto paterno era come se non esistesse, eppure si imbarazzava lo stesso a stare con suo padre e il suo ragazzo insieme.
-Sapevo che sarebbe finita così, e io non sono nessuno per metterci bocca-
Ora, oltre che imbarazzata, era anche confusa.
Suo padre era indifferente alla saputa della loro relazione nonostante il suo odio ne confronti della famiglia Dragneel, pure Natsu era confuso.
-Sorpresi?-
Chiese lui e i due annuirono
-Non mi odiava?-
Domandò il rosato e l'uomo iniziò a ridere.
-Sì, in passato, ma da quando ho perso tutto e sono ritornato qui, ho riflettuto su molte cose, cose che avevo dimenticato ingenuamente...-
-Ma che posto è?-
Chiese la bionda guardandosi intorno e lui sorrise.
-E' dove io e tua madre ci siamo incontrati-
La bionda rimase ad ascoltare il padre, più che sorpresa nel sapere che i suoi genitori si fossero incontrati in un posto del genere.
-E' grazie a questo posto se ti chiami Lucy-
-in che senso?-
Chiese lei confusa
-Venite con me-
Jude uscì dal negozio con i due ragazzi che lo seguirono per poi fermarsi alla facciata del negozio.
-Love & Lucky... la k si era staccata uscendo fuori Lucy, così tua madre e io pensammo di chiamarti così-
Era buffo pensare che il proprio nome era stato scelto grazie alla caduta di una lettera del nome di un negozio, ma quel negozio era dove si erano incontrato i suoi genitori, facendo di esso un posto ancora più speciale.
-Che cosa farai adesso?-
Chiese di punto in bianco la bionda.
-Lavorerò qui, poi si vedrà-
-Ok...-
-Stai bene a Magnolia?-
La bionda annuì e lui sorrise per poi rientrare dentro il negozio e prendere un foglio spiegazzato da sotto il bancone.
-Questo è per te-
Lucy prese il pezzo di carta e lo aprì per leggere il contenuto
-Ma questo... è il foglio per l'adozione di Levy-
-Esatto. Come sta?-
-Bene... abita con me-
-Allora è giusto che lo tenga tu questo documento, non voglio correre rischi per come sono messo-
La ragazza strinse il foglio tra le mani e fece un grosso respiro.
-Perché adesso ti stai comportando in questo modo?-
-Lucy...-
-Prima non mi calcolavi, mi minacciai di portare via Levy da me se non avessi sposato chi volevi tu e... e non ti è importato niente di me per anni... Invece adesso mi abbracci e mi dai il foglio dell'adozione di Levy... ma che ti prende?-
La ragazza guardò l'uomo con occhi pieni di odio e il viso rosso per la rabbia.
Il suo cuore era come un tambuto, e Happy, che stava tra le sue braccia con la testa sul suo petto, si accorse della sua agitazione e iniziò a leccarle la mano per tranquillizzarla. Jude non disse nulla e distolse lo sguardo dalla figlia, facendo capire alla ragazza che non ne valeva la pena parlargli e arrabbiarsi per uno come lui.
-Lu, meglio se andiamo-
Le disse Natsu che le prese la mano e lei la strinse, mentre con l'altra continuava a tenere Happy.
-Sì... andiamocene...-
I due uscirono dal negozio senza salutare Jude, che restò a guardarli da dietro mentre la sua unica figlia se ne stava andando per l'ennesima volta.
"Mi dispiace, ma non voglio che tu mi perdoni, Lucy"
Pensò lui mentre sapeva che quella sarebbe potuta essere l'ultima volta che la rivedeva.
Appena si misero a sedere sul treno, Lucy scoppiò a piangere e Natsu si sedette al suo fianco per tenerla stretta a se, lasciandola sfogare sul suo petto mentre Happy, che se ne stava sulle gambe di lei, si mise a miagolare e fare le fusa mentre strisciava la testa sul suo fianco.
Lucy sorrise al gatto, pensando che gli avesse dato più affetto lui che suo padre, compreso Natsu, che la stava accarezzando e dando baci sulla testa. Nonostante il malore che il ragazzo provava per il treno in movimento, lui non smetteva di darle affetto, e la bionda ne fu davvero felice. Arrivati a Magnolia i tre si sedettero su una panchina, sia per far riprendere il colorito a Natsu che per far rilassare come si deve la bionda.
-Ti senti meglio?-
Chiese lui e la ragazza annuì.
-Dovevo aspettarmelo, tanto non mi chiederà mai scusa-
-Non vorrei mettere scompiglio, ma credo che fosse dispiaciuto-
-E allora perché non ha aperto bocca? Natsu, quell'uomo è solo un pezzo di ghiaccio-
Urlò lei al culmine dell'esasperazione mentre il ragazzo sospirava non sapendo cosa dire.
Dopo qualche minuto, Natsu si alzò in piedi con Happy sulla testa e tese la mano verso la ragazza.
-Natsu?-
-Vieni con me, ti porto da una persona-
-E chi?-
-Tu vieni, lo capirai appena saremo lì-
Curiosa, prese la mano di Natsu e andarono alla fermata del pullman per aspettare quello diretto per Hargeon.
Dopo un viaggio di 20 minuti, i due si incamminarono per le strade del paese fino ad arrivare a una piccola villetta rossa. Natsu prese un mazzo di chiavi e aprì il cancello, poi, da gentiluomo, fece passare prima Lucy che guardava io ragazzo confusa.
-è casa tua?-
Chiese lei e il ragazzo annuì
-diciamo che ci ho vissuto per qualche anno-
Natsu prese un'altra chiave dal mazzo e aprì la porta di casa, poi se le rimise in tasca.
-mamma, ci sei?-
-Natsu? Tesoro!-
Una donna dai capelli lisci e rosa con un paio di occhi scuri si fiondò sul ragazzo per abbracciarlo e subito venne ricambiata da lui.
Appena vide la bionda dietro di lui subito si scostò dal figlio per vederla meglio, poi passò al ragazzo con un sorrisetto malizioso.
-questa stupenda ragazza non me la presenti?-
-oh, c-certo! Mamma, lei è Lucy. Lucy, lei è mia madre-
Disse lui tutto rosso mentre la donna stringeva la mano della ragazza.
-piacere di conoscerla, signora Dragneel-
-tesoro, chiamami Rose. Natsu, falla accomodare. Happy, vieni con me, ti do qualcosa da mangiare-
La donna andò verso la cucina con il gatto al seguito mentre Natsu portò dentro casa Lucy e gli diede delle ciabatte rosa.
Mentre Rose preparava il pranzo, i ragazzi fecero il giro di tutta la casa mentre il ragazzo le raccontava quando si erano trasferiti in questo paese, ovvero dopo che suo padre aveva venduto tutto ciò che aveva e mandato a quel paese tutti i nobili di fiore dopo una riunione.
Il pavimento della casa era fatto con il parquet, che a parere della bionda stava benissimo con la sala verniciati con un Silver, che con le tende bianche, sempre a parere della bionda, era una combinazione molto bella. Oltre alle tende anche i due divani in pelle erano bianchi, che si affacciavano davanti a un mobile in legno dove vi era sopra la televisione e faceva anche da libreria. Passarono al bagno, l'unico ambiente senza parquet, ed era tutto bianco con una vasca in ceramica, compreso il lavandino e il wc, e una doccia molto spaziosa dove ci si poteva stare anche in due. Dopo aver visto la camera di sua madre, che era rossa con i mobili in legno e un bellissimo letto matrimoniale dalle lenzuola bianche e ricamate, passarono alla stanza del ragazzo, anche essa dalle pareti rossa. Lucy si guardò intorno ammirando quella piccola stanza dove dentro vi era racchiusa tutta l'infanzia di lui. Si avvicinò verso i trofei di box, ai guantoni da box appesi al muro con un chiodo e una cordicella, fino a guardare una foto di gruppo con un uomo, una ragazzina e i suoi amici.
-Ma quelli sono Cana e Laxus?-
Chiese lei indicando nella foto la ragazzina castana seduta davanti a loro e il biondo dietro insieme a una persona.
-Sì, il padre di Cana era il nostro coach, quindi ci conosciamo già da piccoli. Laxus era nella nostra squadra-
-wow... non sapevo facessi box-
-abbiamo smesso 3 anni fa, più o meno a metà anno della prima-
Gli disse il ragazzo mentre guardava la sua stanza con la mente nei ricordi.
-Come mai avete smesso?-
-Sia io che Gerard e Gajeel non potemmo per i costi, dato che tutti e tre viviamo da soli, e Gray non ha voluto continuare senza di noi-
La bionda sorrise nel guardava il suo ragazzo immerso nei ricordi con un lieve sorriso.
"Hanno un legame fantastico, come se fossero fratelli"
Finito il giro, Natsu le propose di andare sul divano e lei accettò, ma mentre si incamminavano per il corridoio notò una porta di una camera che Natsu non aveva menzionato.
Pensò che se n'era dimenticato, o... forse non se ne era dimenticato, e volontariamente non aveva voluto mostrargliela.
"Che stupida che sono. Adesso vado anche a pensare che Natsu mi nasconde qualcosa. Sono troppo esagerata"
Si rimproverò lei mentre scuoteva la testa.
Appena alzò lo sguardo su Natsu vide il suoi occhi confuso su di lei e quella arrossì.
-Lu? tutto okay?-
-c... certo! Però, bella come casa. Complimenti, signora Rose-
Disse la bionda attirando l'attenzione della rosa alle prese con i fornelli.
-Grazie mille, tesoro. Tra poco è pronto, venite pure-
I due entrarono nella cucina e si misero al tavolo.
Mentre mangiavano sua madre volle sapere come si erano conosciuti e, dato che Natsu era troppo imbarazzato, Lucy si mise a raccontare di come erano cane e gatto e a tutti gli scherzi che lei e le sue amiche hanno dovuto subire per colpa loro.
Natsu iniziò a ridere al ricordo di tutte le cose che avevano fatto a quelle ragazze, come lo scherzo dei palloncini pieni d'acqua, due anni prima, alla fine della scuola, e quello scherzo era il migliore per il ragazzo.
Rose restò a bocca aperta appena Natsu passò a parlare del"salvataggio/rapimento" di Lucy, e mentre ne parlava, la bionda non smise di guardare il ragazzo con un sorriso dolce e le lacrime che minacciavano di uscire.
La rosa era così orgogliosa di suo figlio che non smetteva di sorridere, e quando Natsu se ne andò in bagno ne approfittò per far vedere alla ragazza le foto di lui da giovane.
-In questa foto è caduto di faccia nello stagno mentre stava rincorrendo una rana. Era così maldestro, ma dannatamente tenero-
Lucy si mise a ridere a pensare a quel piccolo fagotto dai capelli sbarazzini cadere di faccia in uno stagno, e Rose aveva ragione, era troppo tenero.
Alla foto successiva ci fu un'attimo di silenzio, e quando la ragazza si girò per vedere in volto la donna la vide con un sorriso privo di felicità.
Sulla foto appariva Natsu al mare sulle spalle di un uomo dai capelli corvini e gli occhi come i suoi: verdi smeraldo.
-Lui era suo padre... si divertivano così tanto insieme-
Rose si mise a ridere pensando ai vecchi tempi, ma Lucy avvertiva una tale tristezza che sentiva le lacrime agli occhi.
-M... mi dispiace tantissimo...-
La donna guardò la bionda sorpresa per poi rivolgerle un sorriso così dolce che riuscì a trasmetterle un grande calore.
-Tranquilla... e poi sono sette anni che non c'è più-
-s... sette?-
La ragazza si mise le mani al petto e si morse il labbro inferiore mentre nella sua mente aveva impresso sua madre senza vita sul freddo pavimento in quella sera di tempesta.
-Tesoro, che ti succede?-
Chiese la donna nel vedere la bionda in lacrime che subito l'abbracciò e la coccolò.
-A... anche mia madre... sette anni fa è morta-
L'ultima volta che aveva pianto per sua madre era stata quella sera nel ripostiglio insieme a Natsu.
Ricordava benissimo quel giorno. Quando lui si era fatto male per proteggerla si era spaventata tantissimo, questo perché il ragazzo aveva perso i sensi per qualche istante, ma per colpa dei temporali non era riuscita a mantenere il controllo ed era scoppiata a piangere con la testa sul suo petto. Quella mano grande, calda e sicura sulla sua testa non potrà mai dimenticarla. Quel lieve sorriso e quegli occhi verdi smeraldo su di lei, mentre le sussurrava di stare tranquilla, che era tutto a posto e che non doveva avere paura. Era arrabbiatissima e spaventata per lui, così spaventata che non smetteva di tremare. Lui lo aveva capito il motivo per il quale il suo corpo era scosso, e lei, a fatica, riuscì a parlare di sua madre e di quella notte di 7 anni fa. Lei parlava incurante, ignara che anche lui, in quella annata, aveva perso un genitore, e che magari gli aveva fatto ricordare quel dolore. Lui l'aveva abbracciata e gli aveva promesso che sarebbe restato lì con lei, e che non se ne sarebbe andato. Era così felice nel sentirlo parlare così mentre le sue braccia la stringevano forte a se, ma ora che ci pensava si sentiva così stupida...
-Tesoro, è tutto a posto-
Non sapeva come, ma a Lucy sembrò che Rose avesse capito ciò che stava pensando e che gli stesse dicendo di non pensarci.
La bionda si accucciò tra le braccia della donna sentendo un calore nostalgico la invase facendola stare in pace e serena dopo tanto tempo: Quello era affetto materno, un affetto che non riceveva da 7 lunghi anni.
Mentre le due restavano abbracciate, Natsu continuò a restare appoggiato al muro con gli occhi chiusi, insieme a Happy che restava al suo fianco senza emettere un verso. Era triste per la sua ragazza, ma era anche felice, perché sapeva benissimo che sua madre avrebbe potuto farla sentire a suo agio, come una mamma con la sua creatura, e Lucy ne aveva bisogno.
Si sentì in colpa per non avergli raccontato di suo padre, e si giurò di farlo appena ci fu l'occasione, ma ciò non bastava. Il ragazzo si girò verso la camera che non aveva fatto vedere a Lucy e strinse i pugni. Doveva anche parlargli di lui, senza soffermarsi sui dettagli.
Dopo qualche minuto i due decisero di andare e le due si abbracciarono un'altra volta, per poi passare al figlio, che la salutò con un velo di tristezza negli occhi e lei se ne accorse.
-Sicuro che non vuoi...-
-Ho un lavoro adesso, quelli tienili per te-
Disse Natsu riferendosi ai soldi.
Quando ancora non aveva un lavoro, ovvero i primi anni dalla sua indipendenza, sua mamma gli dava sempre dei soldi, ogni mese, e questo a Natsu diede fastidio e iniziò a cercarsi un lavoro.
Rose gli diede un buffetto sulla guancia e salutò i tre andarsene, contando anche Happy.
"Finalmente ti ho conosciuta, Lucy. Tua mamma mi parlava sempre di te"
Pensò la rosa con un lieve sorriso mentre ricordava tutte le lettere che si scrivevano lei e Layla da quando le loro vite si erano separate per dare un futuro ai loro figli, ed essere un riccone privo di liberà, per loro, non era un futuro.
-Grazie mille, Natsu-
Le disse lei appena arrivarono d'avanti casa della bionda.
Natsu le sorrise e l'abbracciò, e lei nascose la faccia sul suo petto con un lieve sorriso.
-sei stata bene da mia madre?-
-sì, è una donna fantastica-
-vero? Fa sentire a casa chiunque-
Aveva ragione, Lucy si era sentita come a casa sua quando stava tra le braccia di Rose, e gli era piaciuto tantissimo.
-Quando vuoi possiamo ritornare, ormai si è affeziona molto a te-
Le disse Natsu sorridendo e la bionda cercò di non piangere un'altra volta.
-sì... Mi piacerebbe molto. Grazie-
-Se sei felice, questo e altro. Ti lascio tranquilla, sicuramente sarai stanca-
E ci aveva azzeccato anche questa volta.
Troppe emozioni in un giorno solo l'aveva sfiancata, e non vedeva l'ora di farsi un bagno caldo e chiudere gli occhi, soprattutto ora che aveva casa libera. Levy se ne stava da Gajeel per curare Lily mentre lui era al lavoro, ma sapeva benissimo che restava da lui per più motivi, e ogni volta che l'albina tornava a casa Lucy le faceva il quarto grado. Se non si riposava per bene prima dell'arrivo di Levy, non sarebbe mai riuscita a fargli domande su domande con la mente lucida.
-Okay. A domani, Natsu-
Lucy gli buttò le braccia al collo per portarlo verso di se e baciarlo, mentre lui le cingevano la vita e spostarsi di più verso di lei per far aderire i loro corpi.
I due si staccarono per la mancanza di fiato e si voltarono vero Happy che li guardava con malizia, anche se era strano che un gatto riuscisse ad avere più espressioni.
Natsu aspetto che la bionda entrasse in casa prima di andarsene, poi guardò il suo amico e iniziò a correre con lui al seguito fino a casa.
Il giorno dopo era Lunedì, e di prima mattina ci fu una notizia davvero entusiasmante per la classe dei ragazzi con la collaborazione di altre classi.
Il preside Makarov aveva organizzato un teatro per aprire in bellezza il nuovo anno scolastico e il tema era: Medioevo Fantasy.
*ANGOLO AUTRICE
Finalmente ho finito! Mi ci è voluta un po, ma alla fine ce l'ho fatta!
Come vi è sembrato?
Vi giuro che è dall'inizio della storia che non vedevo l'ora di arrivare al teatro, e ci sto sclerando sopra da troppo tempo. Vero, DadaNin?
Sappiate che avrò bisogno di tempo per elaborare bene i ruoli, anche se i principali li ho già. Ho anche in mente chi farà l'albero XD mica può mancare, eh! ciò che mi manca sono i cavalli, che devono essere composti da due persone per ogni cavallo. Ragazzi... mi divertirò un mondo a scrivere!
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