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Tale padre tale figlia

Gli allenamenti con Deus procedevano bene. Amy non sapeva nulla e anche Kamas era all'oscuro di tutto. Le cose erano calme in entrambi i branchi, fortunatamente i nuovi arrivati non creavano molti problemi, erano un pò inesperti ma nulla che un pò di allenamento non potesse migliorare. Quel pomeriggio passeggiavo per i territori del branco aspettando che Kamas venisse a riferirmi i nuovi ordini, nello stesso momento, vidi una scheggia passarmi di fianco.

"Amy, non ti fermi neanche a salutare tua madre?" Dissi sorridendo, si fermò di colpo strusciando le zampe al suolo e alzando un pò di terreno.

"Scusami mamma." Si girò verso di me.

"Dove vai così di corsa?" Le chiesi.

"Da papà, è un'intera giornata che non lo vedo." Scodinzolò velocemente. "Devo muovermi prima che qualcun altro, oltre all'Alpha, mi blocchi e mi rubi altro tempo. Perché poi più tardi devo andare a raccogliere delle erbe al bosco per gli allenamenti di domani e finisce che non riesco a incontrarlo oggi."

Ridacchiai leggermente. "Si, ma prima di andare calmati o tuo padre si preoccuperà vedendoti così agitata. Sai che si preoccupa molto per te."

Lei annuì prendendo un profondo respiro per calmarsi. "Tu non vieni?"

"Non posso, passerò più tardi. Kamas ha detto che devo fare una ronda alla palude ma mi ha anche detto di aspettarlo qui perché ha delle cose da riferirmi." Alzai le spalle. "Ma tu va, su. Prima che cambi idea e venga a chiamare anche te."

Lei si mise subito in piedi. "Allora a più tardi mamma." Corse via.

Distolsi lo sguardo solo quando fu abbastanza lontana da non riuscire più a vederla. Per quanto stesse in un branco era uno spirito libero proprio come suo padre. Non potevo fare a meno di sorridere ogni volta che pensavo a loro due, erano molto simili e Deus teneva a sua figlia più di ogni altra cosa. Dopo un pò di tempo, arrivò Kamas inisieme a un altro lupo. Spostai lo sguardo da lui al giovane in modo confuso.

"Buon pomeriggio Roxy, perdona l'attesa. Ecco il motivo per il quale ti ho fatta attendere." Mi disse indicando il giovane lupo.

Piegai leggermente il capo. "È un suo parente?"

Lui scosse la testa. "No, è uno dei nuovi arrivati. Si chiama Harriet."

Il lupo si avvicinò timidamente a me. "Piacere."

Gli feci un dolce sorriso. "Piacere mio, sono Roxy."

"Come avrai capito, vorrei che lo portassi con te durante la ronda alla palude. Lì è un posto abbastanza calmo, potrai controllare la zona e spiegargli meglio come funzionano le cose qui al branco. Spero che non ti dispiaccia." Continuò Kamas.

Mossi leggermente le orecchie. "Certo che no, lo porterò con me senza alcun problema. Non si preoccupi."

L'Alpha sorrise soddisfatto e se ne andò lasciandoci con un cenno del capo. Appena Kamas sparì il mio sguardo andò sul novellino. "Non farti impressionare, fa meno paura di quanto sembri." Ridacchiai per metterlo a suo agio. Il giovane lupo mi sorrise e io gli feci cenno di seguirmi. "Vieni, andiamo alla palude."

Camminammo per un pò prima di raggiungere la palude, fu un viaggio silenzioso. Harriet non accennava a parlare, quindi toccava a me aprire un discorso per cercare di spiegargli al meglio il tutto.

"Allora Harriet dimmi, chi hai avuto l'onore di conoscere in queste terre dal tuo arrivo?" Chiesi senza togliere gli occhi da davanti a me.

"Pochi membri del branco: Vox, Rarity e... una lupa che ha su per giù la mia età." Sorrise leggermente. "Si chiama Amy."

Drizzai le orecchie e lo guardai leggermente con la coda dell'occhio. "Giovane lupa dagli occhi dorati, un pelo misto fra il nero e il crema e testa dura?"

Harriet si girò verso di me. "Si, si, la conosci?"

"È mia figlia." Sorrisi e riportai avanti lo sguardo. Il giovane lupo abbassò leggermente le orecchie e si guardò intorno spaesato. Si zittì nuovamente e si prese nei pensieri. Pensai a se avessi detto qualcosa di sbagliato ma, non avevamo detto praticamente nulla. "Harriet." Richiamai la sua attenzione. "So che Kamas ha detto che queste sono zone tranquille ma bisogna che tu stia sempre attento. In questa palude potrebbero anche esserci dei serpenti e se non stai attento potresti beccarti un morso da uno di loro."

Il giovane lupo annuì. "Si, hai ragione. Scusami."

"Non devi scusarti, i miei sono solo dei consigli." Sorrisi.

Esitò un pò, poi si girò nuovamente verso di me. "Posso chiederti una cosa?"

"Certo." Annuii.

"D-dopo questa ronda, puoi portarmi da Amy? Avrei bisogno di chiederle una cosa.

"Beh, io non so. Ha un pò da fare in questo perio-"

"Farò presto, sarà una cosa veloce. Ruberò pochissimo tempo." Mi guardò attentamente.

"Harriet non è questo il problema..."

"Ti prego." Mi sorrise.

Lo guardai e sospirai, non riuscii a dirgli di no. "Va bene, appena finiamo qui ti ci porto, sarà una cosa veloce però." Lui mi sorrise e iniziò a scodinzolare.

Finimmo la ronda dove gli spiegai il perché della rivalità, i confini da non superare e i ruoli presenti nel branco. Lo vedevo ascoltarmi ma i suoi occhi erano altrove come, probabilmente, anche i suoi pensieri. Nel frattempo, Amy era arrivata da suo padre.

"Papà!"

"Amy, hey raggio di sole. É bello rivederti anche oggi." Disse il lupo nero abbracciando a sé la figlia.

"Vengo ogni giorno, papà. Sai che mi piace stare con te." Sorrise Amy.

"Oh si, lo so. E tua madre? Oggi non é qui?" Domandò lui guardandosi intorno.

"Oggi Kamas ha dato alla mamma il compito di fare la ronda verso la palude." Rispose la lupa.

Deus alzò gli occhi e parlò come se fosse straziato dalla sua mancanza. "Oh tua madre! Segue sempre gli ordini! E non pensa a me... io! Il suo tanto caro e amato compagno... oh che dimostrazione di amore da parte sua, mi sento a pezzi..."

Amy si mise a ridere. "Dai smettila! Lo sai che la mamma ti ama, se ti sentisse la faresti sentire in colpa."

"E secondo te qual é il bello?" Domandò Deus divertito.

Amy si mise a ridere ancora un pò, poi tornò seria e guardò il padre. "Papà... perché non torni al Territorio Comune? É passato tanto tempo... nessuno ricorda più quel momento. Così potremmo stare più tempo insieme. Io... te... la mamma..."

Deus guardò la figlia e sospirò. "Ma tu ricordi. E se ricordi tu lo ricordano gli altri. Sto qui fuori per proteggervi. Non mi aspetto che tu capisca... ma un giorno lo capirai. Anzi, spero che tu non capisca o significherebbe che anche tu saresti costretta a negarti il piacere della famiglia per proteggerli. Non capirlo, spera di non farlo."

Amy abbassò lo sguardo. "E se entrassi a far parte del branco..."

"Assolutamente no. Tuo zio Azazel avrà anche accettato di entrare in un branco, ma io mi aggrappo a quei principi che mi insegnarono da cucciolo. Rimarrò neutrale, ne ho già discusso con tua madre."

Essere neutrale era una cosa che attirava molto Amy, sarebbe stata libera di fare qualunque cosa avesse voluto: incontrare Joel, lo zio e la zia e stare nello stesso tempo in contatto con suo padre, sua madre e Rarity. Era una cosa che le proponeva molti vantaggi "Papà... com'é essere neutrale?"

Il lupo nero sorrise "Mi stai chiedendo se é bello essere liberi? Se é bello andare dove vuoi e parlare con chi vuoi? Se é bello fare quello che vuoi, quando vuoi e dove vuoi? É brutto." Finì scherzando.

Amy sorrise ascoltando le parole del padre. Li sentii ridere quando, insieme a Harriet, arrivai ai confini dove Deus stava. Avrei preferito che Amy fosse già andata via, sapevo che Deus odiava le nuove conoscenze e questa non sarebbe stata da meno.

"Amy, sei qui. Harriet ti cercava e ha insistito molto." Azlai le spalle e affiancai Deus sedendomi accanto a lui.

Il sorriso del mio compagno si spense quando guardò quel lupo. "Harr-cosa?" Guardò me. "Chi é questo?"

"Harriet." Ricambiai lo sguardo di Deus. "È una nuova recluta del Branco del Sole."

Amy si girò tornando seria e guardò prima me e poi il giovane lupo. "Si... lui è un tipo molto insistente." Lo guardò. "Dimmi, cosa volevi?"

Harriet guardò Deus leggermente intimorito, poi si voltò verso Amy e sorrise. "V-volevo sapere se tu avevi un pò di tempo p-per spiegarmi come fare una crema curativa."

"Ehm... proprio ora? Avrei da fare." Rispose Amy.

"Ah..." Abbassò le orecchie. "Possiamo fare domani allora." Sorrise e scodinzolò "Che ne dici?"

"Se Kamas non mi darà nessuna ricognizione aggiuntiva, vedrò di trovare un pò di tempo. Come vedi non sono sempre al branco, passo anche del tempo con mio padre." Amy si voltò verso di lui e sorrise.

Deus corrugò la fronte continuando a guardare il giovane lupo. Harriet si avvicinò a lui sorridendo. "Mi fa davvero piacere conoscerla, io sono Harriet." Sorrise.

"Il tuo nome mi ricorda una tartaruga." Deus ignorò del tutto la sua presentazione.

"U-una tartaruga?" Chiese il giovane lupo confuso.

Io diedi una lieve spinta a Deus "Dai!" Gli sussurrai mentre notai Amy girarsi di spalle e ridacchiare di nascosto.

Deus mi guardò e sospirò. "Intendevo dire che io sono Deus." Guardò Harriet. "Il piacere é tutto tuo."

Il giovane lupo mosse leggermente le orecchie. "Come mai lei si trova in questo posto e non nel branco?"

"E tu come mai ti trovi in questo posto e non sei con il tuo branco? Kamas lo sa che un suo lupo esce dai suoi confini senza scorta?"

Harriet faceva troppe domande e a Deus non andava per niente a genio. "Io... ehm, ero accompagnato da Roxy, ero in ricognizione alla palude con lei. Abbiamo finito e le ho chiesto di Amy, mi fa sempre piacere passare del tempo con lei." Sorrise guardando Amy.

Confermai la sua versione. "Si, diciamo che Kamas mi ha affidato il nuovo arrivato." Guardai il mio compagno.

Amy ci guardò tutti. "Mi hai chiesto ciò che volevi e ti aiuterò domani." Sorrise lievemente. "Ora io, come ti ho detto, dovrei andare." Si rimise in piedi. "Ci vediamo domani papà." Si avvicinò e gli leccò la guancia poi andò via.

"Si, a domani." Deus guardò Amy andare via, subito dopo anche Harriet si allontanò chiedendo scusa per il fastidio sentendosi di troppo. Il lupo nero portò gli occhi su di me. "Il tuo Alpha ti ha per caso detto di portarlo qui da me?"

"No, infatti l'ho solo condotto da Amy. Non credevo restasse anche dopo averle fatto la sua richiesta." Risposi sinceramente

"Sapendo che lei era qui con me a spendere il suo tempo con qualità. Ed ora mi sai dire dov'é Amy? Te lo dico io: non qui con noi due."

Sospirai. "Non ti arrabbiare, ho solo fatto un piacere a quel giovane lupo. Amy aveva già da fare di suo, sarebbe andata via comunque. Con o senza l'arrivo di Harriet."

"Che ne sai?" Appoggiò il muso sulle zampe dal lato opposto a dove stavo io. "Magari stava qui più del previsto."

Sorrisi lievemente. "Me lo aveva già accennato che sarebbe andata via prima. Infatti non ero sicura nemmeno che l'avrei trovata qui quando sono arrivata." Mi stesi anche io restando accanto a lui.

"L'avrei distratta e trattenuta qui un pò di più. Stavamo già tenendo un discorso interessante prima di essere interrotti da Hemmet."

"Har..." Scossi il muso. "Lasciamo stare." Poggiai il mio capo sulla sua schiena. "Ah si? E che discorso?"

"Oh, nulla di che. Cose tra padre e figlia."

"Che misterioso che sei." Sbuffai. "Facciamo così, la vado a cercare e le dico che stasera passiamo la notte qui con te. Che ne dici?"

"Il vostro Alpha é d'accordo o dovete prima chiederlo con almeno tre giorni di anticipo?" Mi guardò.

"Kamas non se ne accorgerà nemmeno, è troppo impegnato con i nuovi arrivati e poi è solo per una notte." Alzai le spalle.

"Allora va bene. Una serata in famiglia non le farà certo male." Guardò fuori dalla tana. "Meglio con noi che con chissà chi a zonzo per il bosco a cercare erbe e funghetti."

Mi alzai e uscii dalla tana lo guardai con la coda dell'occhio e mi abbassai verso di lui. Fu lì che capii, non era arrabbiato era solo... geloso. Geloso della sua piccola. "Sta tranquillo, sei ancora l'unico e vero amore di tua figlia." Gli leccai il muso. "Vado a cercarla."

Seguii la scia di Amy fino alla pianura si era quasi fatto buio e aumentai leggermente il passo. Sentii la sua voce da lontano.

Amy si voltò e vide un lupo bianco in lontananza, pensò fosse Azazel. "Zio Azy! Come mai qui? Pensavo che fossi al territorio della Luna."

Il lupo sorrise e si avvicinò, Amy notò che la corporatura era immensamente più grande rispetto a quella dello zio nonostante l'aspetto e gli occhi fossero identici. "Hai sbagliato lupo, non sono Azazel."

Amy scattò in piedi e si mise in guardia, la voce del lupo bianco era più grossa e profonda, provava già un senso di disagio. "Chi... chi sei?"

Io appena sentii quella voce corsi verso di loro. "Holfast!" Gridai e mi avvicinai con rabbia, non perdonai mai il Re bianco per avermi portato via il mio compagno. "Che ci fai qui? Dovevi restare dov'eri!"

"Buonasera a te, Roxy. Splendida serata, non trovi?" Domandò calmo. Mi avventai contro di lui ma Holfast era di gran lunga più veloce di me, mi schivò e mi atterrò. Amy corse in mio soccorso, bastò un solo colpo di coda per buttare giù la giovane maga. Holfast bloccò Amy a terra semplicemente appoggiandole sopra la zampa, la guardò negli occhi. "Occhi colmi di rabbia. Occhi dorati. E un nero che ricorda le caverne più buie del mio territorio. Sei la figlia di Deus."

"Zio Holfast!"

Amy smise di dimenarsi, Roxy guardò Deus. Holfast sorrise e lasciò le due lupe. "Così mi hai dato una nipote, i miei complimenti. Nipote."

Deus si avvicinò al Re bianco. "É insolito rivederti qui. Cosa ti porta?" domandò aiutando me ed Amy a rialzarci.

"Ero venuto a trovare Joel. Stavo cacciando per i fatti miei e ho pensato che se avesse preso dal padre avrebbe voluto diventare più forte. E, con tutto il rispetto, qui non c'é nemmeno un lupo in grado di allenare come me."

Guardai Holfast infastidita. "Kamas potrebbe insegnare anche meglio di te."

Deus mi ammonì con lo sguardo in profondo disaccordo con me. Holfast rispose. "Kamas non ha ancora imparato la lezione più importante di tutte. Come puoi pensare che possa allenare se non sa nemmeno la cosa più semplice di tutte?"

"Ovvero?" Domandò Amy.

Il Re bianco spostò lo sguardo su mia figlia. "La guerra porta dolore a chiunque ami. É solo questione di tempo prima che lui soffra per la morte di qualcuno a sé caro o che qualcuno soffra per la sua. Ma é troppo tardi perché lui impari questa lezione, ha già trascinato con sé Ember e chiunque prenderà il loro posto in futuro. É in un ciclo infinito. Le loro strade sono ormai intrecciate l'un l'altro e così sarà per chiunque sia il loro successore. Si uccideranno a vicenda per il resto dell'eternità. E mio figlio, Azazel, si é unito a questo girone senza fine come fosse un gioco. Non mi preoccupo di ciò. Questo suo gioco finirà e porterà in salvo anche Joel, mio nipote."

Amy rimase allibita dalle parole di Holfast, neanche io riuscii a dire nulla, purtroppo aveva ragione. Amy aveva davanti il Re bianco, Maestro di Kamas, Azazel e Deus, il neutrale per eccellenza. Se qualcuno poteva insegnarle a cavarsela da sola e a diventare indipendente, quello era lui.

Holfast spostò un orecchio e sorrise. "Abbiamo visite. Un passo veloce e un pò desincronizzato. É Joel."

Joel arrivò alla pianura e salutò tutti, poi guardò il Re bianco. "Nonno Holfast!"

Il Re bianco sorrise ancora di più alla vista del giovane lupo. "Ciao, Joel."

Joel corse ad abbracciarlo, persino Holfast ridacchiò. Parlarono un pò finché Joel non gli fece una richiesta che non mi aspettavo. "Nonno, avrei una cosa da chiederti. Vorrei che tu mi allenassi, lo stesso allenamento di papà e zio Deus!"

Deus era alquanto compiaciuto dalla determinazione di Joel, Holfast invece non ne era certo. "Vuoi essere addestrato da me? Non ne sono sicuro, Ember potrebbe non essere d'accordo. Il mio addestramento prevede il massimo sforzo ogni giorno, non posso nemmeno stare qui per troppo tempo. Dovrei portarti con me alle mie terre."

Il giovane lupo era deciso a diventare come il padre. "Non mi importa, parlerò io con Ember!"

"Anche io vorrei venire con te!" Esclamò Amy.

Io e Deus eravamo sorpresi dalle parole di nostra figlia. "Amy..."

"Quindi avrei due allievi, entrambi figli dei miei allievi." Rise leggermente.

Ero del tutto contraria a quello che stava succedendo, non volevo che mia figlia si esponesse ad un pericolo simile senza me intorno che potessi aiutarla. "No! Amy non andrà via da qui per nessuna ragione!"

Deus sospirò. "Roxy, ora esageri. Amy vuole imparare ad essere indipendente, non concluderà mai nulla se rimarrà per sempre sotto la nostra protezione. Ha bisogno di fare da sé."

"Ma Deus... e non pensi ai pericoli che ci sono lì fuori?" Domandai preoccupata.

Holfast alzò la voce. "Roxy ha ragione, così come ha ragione Deus. Essere neutrali significa molto più che essere liberi. Significa sopravvivere in una natura che non ha nulla di meglio da offrire se non pericoli. Ma sa dare anche avventure. Potrebbe darvi come potrebbe togliervi. Essere neutrali é uno stile di vita che molti vogliono, pochi sopravvivono e quasi nessuno sa apprezzare. Fare parte di un branco rende la vita semplice, un lupo neutrale deve rendersela semplice con le sue sole forze."

Joel ammirava molto suo nonno, da quando lo conobbe Azazel gli raccontò molte storie su di lui. "E tu, nonno? Sei stato neutrale così tanto a lungo eppure sei riuscito a rendere la tua vita piena di avventure. Tu hai quella forza che voglio anche io: la forza per decidere cosa accadrà nella mia vita."

Holfast sorrise. "Io ho quella forza, non c'é dubbio. Ma a volte quella forza ti tradisce e ti spinge in situazioni ben più frustranti. Bisogna saper accettare anche le conseguenze di una vita simile."

Sia Amy che Joel erano decisi. "Vogliamo comunque venire, vogliamo diventare dei neutrali come te!"

Io e Deus non potevamo fare nulla per ostacolare nostra figlia. Il giorno dopo Joel parlò con i suoi genitori, né a Horo né ad Azazel dispiaceva molto. Horo era neutrale e Azazel, in fondo al suo cuore, lo era anche. Ember accettò un pò con amarezza quella decisione, avrebbe perso un possibile soldato alla pari di Azazel. Sperava però che dopo quel periodo di addestramento sarebbe tornato nella Luna. Al contrario, Kamas e Deus non erano poi così dispiaciuti. Sapevano che Holfast avrebbe fatto un ottimo lavoro con Amy, io invece ero preoccupata per la salute di mia figlia. Per me era difficile allontanarmi da Amy e non sapevo nemmeno per chissà quanto tempo, ma in quel momento dovetti fidarmi della parola di Deus. Mi aveva detto che per Holfast, la priorità era la famiglia e che non avrebbe fatto succedere nulla di male a nostra figlia. La stessa mattina Holfast attese Joel ed Amy al confine, ci presentammo tutti insieme ai due giovani lupi. Azazel e Holfast si sorrisero e si abbracciarono, Horo e io rimanemmo distanti dal Re bianco. Deus non voleva dare palesi dimostrazioni di affetto ma non poteva nemmeno far finta di nulla, così si limitò ad un cenno e ad un sorriso. Holfast si allontanò con Joel ed Amy alle spalle, i due giovani lupi erano un pò titubanti all'idea di restare via per così tanto tempo. Dopo qualche minuto di camminata, Holfast si fermò.

"Guardatevi indietro ancora una volta. Guardate bene quei confini. Non li rivedrete per parecchio tempo, quindi vi consiglio di avere un ricordo chiaro di casa. Siete ancora in tempo per rinunciare, una volta fatto il prossimo passo non potrete più tornare indietro. Verrete sottoposti agli stessi duri allenamenti a cui sottoposi i vostri genitori e Kamas. Siete pronti?"

Amy e Joel non risposero, si limitarono a riprendere il cammino accettando così l'allenamento del nonno. Si era aperta una strada davanti a loro, quella della neutralità. Una strada che avrebbe portato loro altre vie da scegliere sempre con cautela, determinazione e coraggio. Li guardai allontanarsi fino a quando non sparirono dalla mia visuale, mi stavo fidando di Holfast, avevo messo la vita di mia figlia nelle sue mani. Solo col tempo imparai quanto quella scelta fu la più giusta per tutti.

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