Nuove terre
Fui accompagnata da Kamas all'interno delle terre in cui avrei abitato. Mi diede del cibo e fece sì che io avessi una tana in cui riposare. Il giorno seguente mi svegliai alle prime luci dell'alba, mi stiracchiai e uscii fuori da essa guardandomi intorno. Di Kamas non c'era traccia e non mi aveva spiegato nulla su quelle terre. Non sapevo cosa fare nè dove andare per iniziare a conoscere il luogo.
Sbuffai e mi incamminai comunque senza una precisa destinazione. Avrei dovuto incontrare qualcuno prima o poi, no? Camminai per un pò scrutando attentamente le zone ma senza allontanarmi troppo dal luogo in cui erano situate le tane. Poco distante da me iniziai a notare una coppia di lupi, mi ci avvicinai lentamente. Poi uno dei due si girò drizzando le orecchie, aveva notato la mia presenza. Continuai ad avvicinarmici e notai qualcosa di estramamente familiare, aumentai il passo e quando mi fermai spalancai gli occhi stupefatta.
"Tu?! Sei davvero tu?!"
La lupa piegò la testa da un lato guardandomi attentamente. "Non ci credo... sei viva!" Sorrise e si avvicinò di più.
Annuii. "Si, sono viva grazie a te! Non pensavo che fra tanti posti ti avrei trovata qui!"
"Vox, mi spieghi che sta succedendo? Voi due vi conoscete?" Chiese il lupo al suo fianco confuso.
"Oh, giusto! Beo, lei è una lupa che giorni fa ho trovato ferita nel bosco. L'ho curata ed ora è qui."
Poggiai lo sguardo sul lupo e sorrisi cordiale. "Piacere, mi chiamo Roxy."
"Piacere mio, come hai sentito io sono Beo, solitario sotto protezione del Branco del Sole e compagno di Vox."
La lupa al suo fianco lasciò perdere le presentazioni e mi abbracciò. "Sono davvero contenta che la cupola di ghiaccio ti abbia tenuto in vita."
Corrugai la fronte confusa. "Cupola di ghiaccio?"
"Si! Non ti è sembrato strano che nessun animale ti abbia mangiata o aggredita mentre eri nel tuo stato comatoso?" Mi domandò ovvia.
"Non hai torto ma... come avresti fatto a creare una cupola di ghiaccio?" Mi staccai dall'abbraccio per guardarla in viso.
"Così." Mosse leggermente la zampa e l'alzò di poco dal terreno, sotto la sua zampa spuntò fuori una piccola cupola di ghiaccio.
Strabbuzzai gli occhi. "Cosa?... come... com'è possibile?!"
"Mai sentito parlare di magia?" Domandò Beo facendosi avanti.
"No mai..." Risposi sincera e ancora stupita.
"Beh, la magia può curare, attaccare e difendere. Io sono capace di usarla." Aggiunse Vox. "Tu invece, dalle ferite che avevi, deduco che sia una guerriera superstite di una guerra, sbaglio?"
"Solitaria, non facevo parte di nessun branco prima. Ma è vero che sono stata allenata alla lotta." Scossi il capo. "E no, le ferite non erano causate da una guerra."
"Vuoi parlarne?" Mi domandò la lupa con fare gentile.
Poggiai lo sguardo su di lei e poi su Beo. Mi fidavo di Vox, infondo mi aveva salvata, ma non avevo intenzione di parlare del mio passato davanti a qualcuno che non conoscevo. "No, magari più in là." Sorrisi lievemente.
"Possiamo almeno sapere da dove vieni?" Disse Beo poggiando lo sguardo su di me.
"Dalle terre del Sud."
"Oh, anche tu?" Ridacchiò Vox. "Anche un'altra lupa presente in questo branco viene da lì. Si chiama Rarity, la conosci?"
Ci pensai e mossi un pò le orecchie. "Mai sentita."
"È molto socievole, riuscirai a fartela simpatica in poco tempo." Mi sorrise la lupa.
Il suo compagno le diede una piccola spinta al fianco. "Dobbiamo andare ora, Kamas ci ha detto di controllare i confini a Nord."
"Oh giusto!" Esclamò Vox. "Roxy perdonami, devo proprio andare. Quando tornerò ti mostrerò le terre del branco e i confini da non oltrepassare. Va pure al bosco ora, di solito a quest'ora si trovano prede sostanziose da quelle parti." Si girò e poi si fermò. "Ah! Un'ultima cosa, sta attenta alle Lune." Poi corse via.
"Hey aspe..." Sospirai notando che fosse già andata via. "Che intendeva con 'sta attenta alle lune'?" Piegai la testa confusa e alzai le spalle.
Mi incamminai verso il bosco, era molto tranquillo. La lieve luce filtrava attraverso le piante e illuminava il cammino. Mentre camminavo notai in lontananza un piccolo coniglio saltellare in giro, mi ci avvicinai silenziosamente in modo che non scappasse e con una veloce zampata lo buttai a terra e lo uccisi. Lo mangiai e continuai a guardarmi intorno. Decisi di riprendere il cammino, avevo bisogno di una passeggiata dopo tutti quei giorni rimasta incosciente.
Camminavo tranquilla quando incontrai un'altra coppia di lupi. Lei era bruna e mi osservava con uno sguardo a dir poco strano, lui era bianco e, al contrario della prima, mi sorrideva gentile. "Salve." Dissi.
La lupa bruna mi guardò. "Oh una palla di pelo del Sole. Nuova recluta di Kamas a quanto pare."
La guardai con aria di sfida, non accettavo un tono simile da qualcuno che neanche sapeva il mio nome. "Palla di pelo ci sarai tu!" Esclamai.
Il suo viso si incupì, quella risposta da parte mia non le andava giù. Iniziò avvicinarsi a me con cattive intenzioni ma il lupo bianco la chiamò. "Nako! Che fai? Ti metti contro le novelline? Dai, non vedi che é appena arrivata? Non sa chi sei, come puoi pensare di avere rispetto se non ti presenti?"
La lupa si fermò, il suo atto impulsivo l'avrebbe cacciata nei guai. Sospirò e ascoltò le parole del lupo bianco "Io sono Nako, Beta del Branco della Luna. Ora hai capito con chi hai a che fare?"
La guardai e le feci un sorrisetto falso ma pieno di disinteresse. Lei mi guardò male ma non poteva farmi nulla, si voltò e mi ignorò. Il lupo bianco la guardò andare via con un sorriso, da quando Nez morì aveva capito che ad ogni azione corrispondeva una reazione uguale e contraria. Il lupo bianco mi guardò e sorrise.
"Devi scusarla, non é molto socievole con i lupi del branco opposto. Ha una specie di... irritazione che la rende nervosa appena vi vede."
"Dovrebbe calmarsi. Beta o no rischia molto contro un Alpha che cerca di pareggiare i conti. Sbaglio?"
Il lupo alzò le spalle e roteò gli occhi sorridendo. "Si, suppongo di si. Io mi chiamo Azazel. Sono del Branco della Luna."
"Roxy, Branco del Sole. Come puoi vedere sono appena arrivata e non conosco nulla di questo posto. O di chi ci abita."
Il lupo bianco sospirò e si guardò intorno non vedendo più Nako o altri lupi. "Potrei mostrarteli io. Ma deve rimanere una cosa fra noi, capisci no? Non dovrei ma non mi va che tu ti cacci nei guai per cose che non sai."
Ero titubante, non mi fidavo di quel lupo. Era anche del branco opposto, come potevo fidarmi di lui? Eppure accettai. Qualcosa nei suoi modi di fare mi ispiravano simpatia e fiducia. Azazel fu di parola e mi mostrò il Territorio Comune, mi disse chi erano Ember e Nako e perché i due branchi si odiavano.
"Quindi... stai dicendo che Ember e Kamas un tempo erano compagni ma che poi si sono lasciati per una cosa terribile che fece lui. Che ha fatto?"
"Non so che dirti. La stessa Ember mi ha raccontato questo ma non é andata nei dettagli. Solo... si odiano. E si ucciderebbero a vicenda."
Scossi la testa. "Che brutta situazione. Tu come sei entrato nel Branco della Luna?"
"É stata Ember a trovarmi. Prima ero un solitario." Rispose lui sorridendo. "E tu?"
"Io... sono scappata dalle grinfie di un lupo, nulla di cui vorrei parlare."
"Oh. Um... scusa." Ridacchiò imbarazzato lui.
Lo guardai, quel lupo era così gentile. Non gli importava della rivalità tra branchi, riusciva a farti stare bene anche se sapevi che avresti corso un grosso rischio a stargli così vicino. Dopo quella chiacchierata ci salutammo e tornai ai territori del mio branco, stava iniziando a calare il sole.
"Hey! Ti stavo cercando." Vox mi si avvicinò.
"Bene, mi hai trovata." Sorrisi.
"Si... ma perché hai addosso l'odore delle Lune?"
"Ho incontrato due lupi nel bosco. Una mi pare si chiamasse Nako..."
"Nako?! Ti ha ferita? Ti ha minacciata?" Mi guardò tutta.
"Ehm... ci ha provato ma Azazel l'ha fatta ragionare. Ma tu come lo sai?"
"Diciamo che... non sarebbe la prima volta." Alzò le spalle. "Beh, quindi Azazel ti ha detto qualcosa?"
"Mi ha spiegato il motivo della rivalità fra i branchi e mi ha mostrato le varie zone del Territorio Comune. Mi ha avvisata dei confini da non superare e dei territori del Branco della Luna."
Vox sorrise e mi fece segno di seguirla. "Bene, non dovrò spiegarti molto allora. Vieni, ti mostro i territori del nostro branco."
Mi incamminai con lei e ascoltai ciò che mi raccontava durante tutto il viaggio. Mi mostrò la palude, che non mi ispirò molto. Poi la scogliera, che mi sembrò un bel posto dove andare a rilassarsi mentre le onde sbattevano contro di essa. Scendemmo e mi mostrò la spiaggia, luogo di cui mia madre mi aveva sempre parlato ma che non avevo mai avuto l'occasione di visitare, ero felice che ce ne fosse una anche lì. In fine mi portò al lago, luogo silenzioso e molto rispettato dai lupi dell'intero branco, quello era il cimitero dei lupi caduti del branco del Sole. Tutti i lupi morti in guerra o per altre circostanze, venivano immersi in quel lago a riposare in pace e chiunque volesse andare a pregarli era libero di farlo lasciando però che il luogo restasse silenzioso e calmo.
In quel silenzio mi ricordai dei miei genitori a cui non avevo potuto dare degna sepoltura. Portai la zampa sulla mia collona e poggiai gli occhi su Vox.
"Vuoi ancora sapere perché mi hai trovata in quelle condizioni?" Le chiesi quasi in un sussurro. Avevo bisogno di qualcuno da cui ricominciare, di qualcuno a cui potevo dare almeno un pò della mia fiducia. Per non sentirmi sola.
"Certo, se vuoi." Mi sorrise dolcemente.
Alzai lo sguardo al cielo. "È stato un lupo a ridurmi in quelle condizioni. Si chiamava Logan, ha distrutto la mia famiglia e poi ha rapito me. Poi Sono riuscita a liberarmi dalla sua prigionia, a ferirlo e poi a scappare." Non le accennai della maledizione. Non sapevo come avrebbe potuto prenderla, preferii tenere quel segreto solo per me.
"Parli di lui al passato, credi che la tua ferita lo abbia ucciso?"
"Lo spero." Sussurrai.
Lei mi si avvicinò e mi diede una lieve spinta con il muso. "Tirati su ora, qui non sei più sola, fai parte di una grande famiglia. Col tempo dimenticherai il passato."
Mi guardò e poi mi fece segno di ritornare alle tane. Si era quasi fatto buio. Le sorrisi e la seguii. In fondo aveva ragione, avevo accettato di entrare nel branco per dimenticare il mio passato. Ed era ora di farlo.
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