L'inizio di tutto
Erano terre del Sud, terre dove c'era una ricca vegetazione: alberi che si estendevano ovunque, fiumi e laghi, campi di fiori e praterie ma, soprattutto, una spiaggia dove la brezza marina emanava quello spirito calmo e tranquillo che ti rilassava.
Lì in quelle terre vi era un branco: il Branco della Terra. Un branco in cui i lupi cercavano di vivere sempre in pace ma, allo stesso tempo, allenavano ottimi guerrieri per qualsiasi minaccia potesse presentarsi.
In una sera fredda e piovosa, nel Branco della Terra si poteva sentire un pianto, il pianto di una cucciola. Era nata una nuova vita.
"Guarda, Voul. È nata." disse una lupa dal manto color cenere e gli occhi color ghiaccio. "Ed è identica a te!" sorrise portando lo sguardo sul lupo dal manto crema e gli occhi viola.
Voul si avvicino e portò il muso vicino a quello della cucciola e guardò la sua compagna. "Si, ma ha i tuoi stessi splendidi occhi Fannie."
Sentirono entrambi un movimento, la cucciola si era rigirata sul manto della madre e con gli occhietti aperti li guardava entrambi, allungò le zampine cercando di toccare la collana Yin-Yang che sua madre aveva al collo. Fannie scosse il muso divertita e abbassò lo sguardo su sua figlia intenerita da tanta dolcezza e ingenuità.
"Come la chiamiamo?" Disse la lupa dal manto color cenere tenendo il muso fra le zampe della figlia che glielo tastava curiosa.
Voul le guardò e portò lo sguardo sulla cucciola vedendole cacciare fuori la linguetta tentando di mordicchiare il muso di sua madre, ciò gli strappò un sorriso. "Avevo pensato in questi giorni a un nome che fosse giusto per la nostra piccola. Un nome adatto a lei e a ciò che dovrà affrontare crescendo. E ora che la guardo sono sempre più convinto che questo nome sia quello giusto." Portò lo sguardo su Fannie e le sorrise. "La chiameremo Vivian." disse Voul sicuro di sé.
Fannie lo guardò e piegò il capo. "Vivian... mi piace!" Annuì e strinse a se la cucciola leccandole il capo. "Ciao piccola Vivian, benvenuta fra mamma e papà." Portò lo sguardo su Voul, uno pieno di felicità, speranza ma anche di preoccupazione.
I giorni passavano e Vivian era oramai capace di camminare, anche se ancora in modo non del tutto corretto. Poteva finalmente uscire con sua madre e girare per il branco, conoscere i suoi compagni e giocare con loro.
"Vivian, mi raccomando! Non allontanarti troppo." le disse Fannie guardandola seriamente.
Vivian annuì e insieme alla madre camminò per il branco. Dopo pochi passi, davanti a loro una figura imponente si fece largo fra la folla.
"Alpha." Disse Fannie abbassando il capo in segno di rispetto.
Vivian si nascose dietro la zampa di sua madre impaurita da un lupo così grande.
"Fannie, sono venuto a conoscenza della nascita della tua cucciola. Volevo farti le mie congratulazioni." Le sorrise il lupo.
"La ringrazio Alpha." Rispose con tono grato e rispettoso.
Vivian, a quel punto, uscì la testa da dietro la zampa di sua madre e guardò il grande e imponente lupo: era un lupo dal manto beige e gli occhi verdi, aveva il viso serio che non traspirava emozioni, se non un lieve sorriso. A Vivian iniziò a fare meno paura, così uscì dal suo nascondiglio e si avvicinò al lupo iniziando a mordicchiargli l'enorme zampa con l'intento di scalarla. L'Alpha abbassò lo sguardo e guardò la cucciola color crema.
"Oh ma quindi sei tu la nuova arrivata." disse il lupo abbassandosi verso la piccola.
"Vivian, non infastidire Clem. Il nostro Alpha ha da fare, su." Disse Fannie guardando sua figlia.
"Alto, mamma, alto!" esclamò Vivian cadendo per terra non riuscendo a salire, guardò prima sua madre e poi Clem.
"Tranquilla Fannie, nessun fastidio. È bello vedere che il branco continua ad arricchirsi di giovani promesse." Clem fece un mezzo sorriso aiutandola a rimettersi in piedi.
"Fate largo!" Si sentì una vocina urlacchiare.
Vivian non fece in tempo a spostarsi che venne travolta prima da un cucciolo e subito dopo da un secondo. Erano poco più grandi di lei. Rotolarono per un pò prima di fermarsi, Vivian era finita sotto entrambi e li guardava.
"Pesanti!" Piagnucolò dimenandosi.
I due cuccioli subito si alzarono permettendo alla cucciola color crema di alzarsi e scuotere il suo manto dalla polvere. Fannie subito si alzò per andare da loro a vedere se si fossero fatti del male, ma Clem la fermò.
"Lasciali, stanno bene. Fa si che si conoscano, ne hanno bisogno." la lupa annuì al suo Alpha e si limitò a tenerli d'occhio da lontano.
Vivian guardò male i due cuccioli volendo da loro delle scuse, li osservò attentamente: uno aveva il manto bruno chiaro e gli occhi scuri, molto scuri, sembravano neri. L'altro invece aveva il manto bruno scuro e gli occhi di un rosso sangue.
"Dai, Dark! Andiamo! Non vedi che è piccola?" Disse il cucciolo dal manto bruno scuro.
"Io non sono piccola!" Fece un piccolo ringhietto.
"Oh, ma allora sai parlare." rise il lupetto dal manto bruno scuro.
"Ma Logan, le siamo finiti addosso, almeno chiediamole scusa." Il cucciolo dal manto bruno chiaro guardò male il compagno avvicinandosi a Vivian. "Scusaci stavamo giocando e nella fretta ti siamo finiti addosso. Comunque piacere, io sono Dark." sorrise.
"Vivian." ricambiò il sorriso, quel lupetto le stava simpatico.
"Bene, io sono Logan molto piacere." la guardò l'altro con un tono un pò sarcastico. Vivian si limitò a non rispondergli, lo squadrò soltanto. "Va bene, ho capito. Dark, quando hai finito sai dove trovarmi." il cucciolo dal manto bruno scuro corse via senza troppi pretesti.
"Antipatico." bisbigliò Vivian facendo una smorfia.
Dark ridacchiò. "Non prenderla a male, è fatto così, non gli piace fare nuove conoscenze. Dagli il tempo di abituarsi a te." Vivian spostò lo sguardo su Dark e alzò le spalle.
Poi sentì sua madre chiamarla. "Vivian, avanti, dobbiamo tornare alla tana. Tuo padre sarà presto lì." disse Fannie iniziando ad incamminarsi lentamente.
"Io devo andare" la cucciola color crema si alzò e fece per andarsene.
"Aspetta!" La fermò Dark. "Domani potresti venire a giocare con noi, se ti va." Disse timido il cucciolo.
Vivian si girò e sorrise contenta. "Ci sarò." disse e poi corse da sua madre.
Il giorno dopo Vivian uscì accompagnata da suo padre, era felice di questo, con lui passava poco tempo visto i suoi impegni da soldato. Le ronde, le spedizioni e gli affari del branco gli portavano via molto tempo e appena ne aveva un pò ne approfittava per passarne con la sua piccola principessa. Voul era un lupo molto serio nel suo lavoro ma, quando si trattava di sua figlia, era capace di tornare un cucciolo.
"Allora, principessa. Cosa vuoi fare con papà?" Disse girando il capo dietro di sè guardando la figlia sulla sua schiena.
"Voglio vederti cacciare." Rispose lei scodinzolando.
"Vivian, sai che sei ancora troppo piccola per una caccia." Le ricordò seriamente.
"Voglio solo guardarti, prometto che starò buona buona." Gli fece degli enormi occhioni guardandolo.
Voul sospirò. "E va bene, ma dovrai stare nascosta, neanche un passo verso la preda. Siamo intesi?" La guardò seriamente.
"Si, promesso!" Esclamò lei saltellando contenta sulla schiena del padre.
Voul sorrise felice di vedere sua figlia così allegra per la caccia e iniziò a pensare che non le somigliasse solo esteticamente ma anche caratterialmente. Era una bella giornata di sole, quindi decise di portare sua figlia ad assistere alla sua prima caccia nel fitto bosco. Raggiunta la meta, nascose la piccola dietro un cespuglio di fiori, in modo che il loro odore nascondesse quello di sua figlia in caso di più nemici. Si abbassò accanto a lei e le indicò un alce poco lontano da loro.
"Lo vedi quello Vivian? È un alce, è più grande e ha corna più grosse e resistenti rispetto a quelle di un cervo. Bisogna sempre stare attenti se li si attacca faccia a faccia, un loro colpo con le corna potrebbe causare una grave ferita." Le disse serio suo padre.
Vivian ascoltava interessata, la cosa le piaceva tanto, avrebbe tanto voluto provare, ma sapeva che doveva accontentarsi solo di fare domande.
"E allora come facciamo a non essere attaccati dalle loro corna?" Chiese curiosa.
"Ora vedrai, oggi papà ti insegnerà una tecnica veloce e che non lascia tracce. Guarda attentamente."
Uscì dal nascondiglio e si avvicinò lentamente alla preda, le si parò davanti e le fece credere di voler attaccare frontalmente. Appena l'alce tentò di caricarlo, schivò verso destra e lo morse in un punto sotto le corna dove per l'animale era impossibile da proteggere. Lo ribaltò a terra e gli spezzò la noce del collo.
"Pulito e senza tracce." Disse infine.
Vivian guardava ogni gesto del padre con ammirazione e tanta voglia di diventare come lui. In quel momento la cucciola uscì dal nascondiglio.
"Sei stato bravissimo!" Gli corse in contro abbracciandogli la zampa.
"E tu sei stata di parola." La prese dalla collottola e se la riportò sulla schiena. "Visto che sei così tanto brava, sarò io a farti una promessa. Appena papà troverà un pò di tempo ti farà fare la tua prima caccia." Disse Voul convinto di sè.
In quel momento Vivian emise un lieve urletto di felicità abbracciando come poteva il collo del padre. "Grazie." Sorrise contenta.
Raggiunti i territori del Branco, Voul mise giù sua figlia in modo che camminasse da sola. Mentre scherzavano e giocavano fra di loro, Voul venne fermato dal Beta del branco con il quale iniziò a parlare. Per Vivian quella conversazione era troppo ricca di paroloni e più andava avanti più si annoiava. Iniziò a guardarsi attorno cercando qualcosa di interessante, e lo vide, il cucciolo del giorno prima. Si girò verso suo padre e iniziò a mordicchiargli la zampa.
"Papà." Lo chiamò una prima volta senza risultati. "Papà." Tentò di scuoterlo di più. "Papà!" Urlò infastidita facendosi sentire.
"Ah? Si Vivian, scusami, dimmi" Si girò verso di lei.
"Posso andare a giocare con gli altri?" Chiese sperando in un si.
"Va bene, ma non allontanarti troppo e tornate prima del tramonto" disse serio Voul.
Vivian annuì e corse da Dark, non si fermò neanche quando fu abbastanza vicina per chiamarlo, aveva intenzione di ripagarlo con la stessa moneta. Gli si schiantò contro e iniziarono e rotolare, ma stavolta quello che finì sotto fu Dark.
"Ma stai..." Si fermò quando notò la cucciola color crema su di lui. "Oh, ma sei tu." Sorrise piegando il capo. "Perché mi sei venuta addosso?" Ridacchiò.
"Così impari!" Gli fece la linguaccia lei.
"Ahhh, ti sei voluta vendicare per ieri, capisco." Rise ancora.
Vivian gli morse l'orecchio. "Non ridere!" Si alzò da lui e si sistemò il pelo divertita. "Dov'è Logan?" Chiese guardando il cucciolo di fronte a lei che si stava rialzando scuotendo il manto dalla polvere.
"Lo stavo raggiungendo alla spiaggia, ti va di venire?" Le chiese sorridendo.
"Si." Annuì Vivian convinta e insieme al cucciolo iniziò a camminare.
Si domandava cosa potesse mai essere questa 'spiaggia' non l'aveva mai sentita e non c'era mai stata. Chissà se era un posto nascosto da qualche parte o il loro covo segreto. Iniziò a farsi tante idee nella sua testa fin quando non raggiunsero il luogo, poggiò una zampa sulla sabbia che affondò all'interno di essa, Vivian si spaventò e indietreggiò.
"Io non vengo..." Disse scuotendo il capo.
Dark si fermò. "Perché no?" Domandò confuso.
"Perché..." abbassò lo sguardo sulla sabbia. "Il terreno vuole mangiarmi la zampa."
Dark sentì le parole della cucciola e ridacchiò appena.
"Perché ridi!" Piagnucolò Vivian.
Lui la guardò. "Perché il terreno non vuole mangiarti la zampa, è solo sabbia. È più morbida e ci si affonda dentro facilmente." Le sorrise. "Guarda." Andò sulla sabbia e iniziò a sattellarci sopra. "Vedi? Non sto affondando. Su, vieni." La incoraggiò a seguirlo.
Vivian guardò prima la sabbia e poi lui più volte, alla fine però si decise a raggiungerlo. Iniziò a camminare lentamente sulla sabbia prendendo coraggio e dopo un pò di passi ci fece l'abitudine. Camminarono per un pò guardando il mare, nel frattempo Dark le raccontò cos'era "quell'acqua che andava e veniva" come l'aveva chiamata Vivian.
"Quindi si chiama mare ed è salato. Non si può bere, giusto?" Chiese guardandolo.
"Beh, se ti piace l'acqua salata fa pure." La prese in giro il cucciolo beccandosi un altro morso alle orecchie. "E va bene, la smetto" rise. "Guarda, ecco Logan." Gli indicò il cucciolo bruno scuro seduto sulla spiaggia che li attendeva. Si avvicinarono fino a che non li vide.
"Dark, sei arrivato finalmente!" Sorrise poi spostò lo sguardo su Vivian. "Perché è qui anche lei?" Chiese al compagno.
"Pensavo potesse giocare con noi." Disse Dark.
"Ma è una femmina Dark, e le femmine non giocano alle lotte." Sbuffò il cucciolo.
"Chi te lo ha detto?! So lottare meglio di voi due." Rispose Vivian facendo il broncio.
"Ah si? E fatti sotto allora." Sorrise con aria di sfida il cucciolo bruno scuro.
"Dai smettetela, possiamo giocare ad altro." Si intromise Dark.
"No, accetto." Li guardò Vivian.
Vivian non aveva mai lottato contro nessuno, ma quell'aria di sfida e quell'arroganza le mettevano un'adrenalina assurda. Voleva dimostrare che non dovevano sottovalutarla anche se era più piccola di loro.
"Bene, allora mettiti in posizione." Disse Logan mettendosi poco più lontano di fronte a lei. Vivian si posizionò davanti a lui. "Tu Dark, farai da arbitro. Chi non riesce a liberarsi dall'avversario in 10 secondi, ha perso." Disse il lupetto bruno scuro.
"E va bene." sospirò ormai arreso Dark.
Vivian guardava Logan negli occhi senza battere ciglio. Al via del cucciolo color bruno chiaro, Logan scattò cercando di attaccarla frontalmente ma Vivian schivò subito di lato e lo spinse al fianco col muso allontanandolo.
"Stai giocando con la femmina sbagliata." Disse marcando la parola femmina ridacchiando.
Logan fece un lieve ringhiò e si rialzò saltando su Vivian, questa volta l'atterrò ma la cucciola color crema usò le sue zampe posteriori per scalciarlo via e ribaltare la situazione. Lo bloccò a terra e gli poggiò una zampa sul collo e una sul petto bloccandolo. Logan tentò di liberarsi dimenandosi, Dark iniziò a contare. Vivian non spostava lo sguardo dagli occhi di Logan. La conta arrivò a 10 e Vivian tolse le zampe dal petto e dalla gola di Logan.
"A quanto pare ti eri sbagliato, fratello." Dark si avvicinò per aiutarlo a rialzarsi ma Logan rimase ancora per un pò steso a guardare gli occhi di Vivian. Quegli occhi gli avevano fatto scattare qualcosa e quel qualcosa non era niente di buono. Logan accettò l'aiuto di Dark e si rialzò sorridendo.
"Complimenti hai vinto, non mi aspettavo tanto, lo ammetto ti ho sottovalutata." Logan le fece un mezzo sorriso.
"Quindi potrò giocare con voi ora?" Sorrise Vivian, non le importava di aver vinto la lotta, voleva solo avere degli amici.
Dark guardò Logan aspettando una risposta. "E va bene, ma niente giochi da femminucce e nessuno dovrà mai sapere che veniamo a giocare alla spiaggia o vorranno venirci tutti." Rispose guardandoli non tanto convinto.
"Evviva!" Sorrise Vivian felice e abbracciò Logan. "Grazie." Lo guardò dolcemente.
"Si, di nulla." Logan spostò lo sguardo e sbuffò, non riusciva a spiegarsi come un attimo prima quella cucciola avesse uno sguardo pieno di adrenalina e subito dopo uno innocuo e ingenuo.
"Allora siamo d'accordo, ci vedremo qui ogni giorno allo stesso orario di oggi." Affermò Dark felice.
Vivian annuì e alzò il muso verso il cielo vedendo che il sole stava per tramontare. "Io ora devo tornare alla tana o papà si preoccuperà. Allora a domani." Sorrise la cucciola prima di correre via dalla spiaggia per ritornare alla tana. Era felice, felice perché era riuscita a farsi degli amici e non vedeva l'ora di giocare ogni giorno con loro.
Dark e Logan la videro andare via, Dark sorrideva, Logan un pò meno.
Quest'ultimo si girò verso il compagno.
"Lei però non si intrometterà nei nostri piani vero?" Chiese il cucciolo bruno scuro con tono insicuro.
"No Logan, tranquillo. Quel futuro spetta solo a me e te, e a nessun'altro." Rispose Dark spingendolo con il muso.
"Su andiamo." Disse infine il cucciolo dal manto bruno chiaro.
A quelle parole Logan fu più calmo, ma non del tutto. Sospirò e seguì il suo amico tornando ognuno alla rispettiva tana.
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