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L'essenza del male

Da quell'uscita con Amy passarono parecchi giorni. Deus era diventato sempre più strano, non era più lo stesso lupo, restava sempre dentro la cascata, non era mai uscito. Le cose rimasero così per diversi giorni, continuavo a non sopportare quel comportamento di Deus e, pian piano, anche Amy iniziò a diventare strana, si perdeva facilmente nei pensieri e restava assente. Eravamo entrambe fuori dalla grotta, quando mi decisi a domandarle cosa stava succedendo.

"Amy, che ti prende? Sei strana anche tu, che avete tutti e due?"

"Nulla, penso al litigio tra papà e lo zio."

Mi stava mentendo, la conoscevo troppo bene. "Stai mentendo, lo so bene. Sono pur sempre tua madre e so bene se stai mentendo oppure no."

"D-davvero. Non é nulla."

Mi misi davanti a lei e con autorità dissi. "Amy, mi basta tuo padre a fare lo strano. Adesso parli."

Amy si ritrovò costretta a dovermi dire la verità. "Vedi mamma... io non ti ho raccontato tutto quello che è successo nel Tempio di Calipso."

La guardai seriamente. "Che intendi dire?"

"Ti ricordi quando ti nominai Sabor, colui che aveva accettato di aiutare Kronos in cambio dei suoi poteri?" Io annuii, lei sospirò. "Bene, lui non è solo uno strumento utilazzato da Kronos per liberarsi. A quanto pare, Sabor è allievo di Kronos e entrambi hanno lo stesso obbiettivo. Kronos voleva rinascere nel corpo di zio Azazel e Sabor in quello di papà." Mi guardò negli occhi. "Sabor era già riuscito a prendere il controllo di papà nel Tempio di Calipso, lo abbiamo sconfitto solo grazie all'aiuto della tua collana. Lui era uno dei nemici dal quale zia Horo mi ha salvata." Sospirò. "Fin quando lui teneva la tua collana al collo sembrava riuscire a controllare l'Oscurità di Sabor. Ma senza di essa sembrava che papà... che lui non... non esistesse più."

La guardai arrabbiata. "Perché non me lo avevate raccontato la prima volta?!"

Lei abbassò le orecchie. "N-non volevamo farti preoccupare."

"E c'è la probabilità che ciò riaccada?" Le domandai scrutandola tutta cercando di vedere se mi stesse mentendo. Non mi rispose. "Amy! Parla!" Il mio tono era nervoso e arrabbiato.

"Non lo so!" Esclamò alzando la voce, poi prese un profondo respiro. "Era questo quello a cui stavo pensando, sono preoccupata perchè ho paura che possa succedere ancora."

Ringhiai, senza dirle nulla corsi subito alla cascata. La mia preoccupazione nei confronti di Deus era aumentata ancora di più. Non volevo perderlo. Entrai nella grotta senza timore.

"Deus?" Guardai dove lui era solito coricarsi ma non lo vidi. Portai subito lo sguardo verso la fine della grotta e lo vidi ancora con il volto verso il muro. "Deus? Hey? Deus...?" Lo chiamai più volte ma non mi rispose. Inghiottii un grosso groppo alla gola e sussurrai. "S-Sabor...?"

Il lupo nero si voltò di colpo a guardarmi con la coda dell'occhio. Uno sguardo privo di sentimenti, fu la prima volta che quegli occhi dorati che io tanto amavo mi misero paura. Indietreggiai lentamente non fidandomi pienamente di quel lupo.

"Roxy. Che ti prende?"

"N-nulla. Io... ero solo preoccupata per te."

Il lupo nero si alzò e mi si avvicinò lentamente. "C'é qualcosa che ti preoccupa?"

Indietreggiai ancora uscendo dalla cascata. Non riusciva a vedermi oltre l'acqua e ne approfittai per correre via da Amy. Mia figlia non sapeva cosa stava per succedere, io mi limitai a morderle la collottola.

"SCAPPA!!!"

Conoscevo il mio Deus e quello lì non era lui. Amy non ci pensò due volte, mi seguì e corremmo velocemente verso le terre dell'Est.

"Mamma, che succede?! Non dirmi che-"

"ROXY!!!" Si sentì un grido. "VIENI SUBITO QUI!!!"

Guardai mia figlia. "Corri a cercare aiuto! Va a chiamare qualcuno!"

Amy esitò un pò prima di dividersi da me. Corse più velocemente che poté verso le terre dell'Est per chiamare lo zio. Io continuai a scappare attirando l'attenzione del lupo nero. Abitai in quel luogo per molto tempo, ricordavo ancora le strade migliori ed eventuali ostacoli. Sfruttai la mia conoscenza del luogo per restare in vantaggio, nascondermi e depistarlo. Volevo credere che quello fosse Deus ma dentro di me sentivo che non era lui. Corsi per molto tempo, lo portai in luoghi a lui del tutto sconosciuti, provai a rallentarlo saltando tronchi e massi per velicizzarmi ma nulla sembrava fermarlo. Iniziai a muovermi in modo casuale fra gli alberi ma anche in quel caso era tutto inutile. Improvvisamente non sentii più i suoi passi, mi voltai alle mie spalle e lui non era più lì. Mi fermai e iniziai a guardarmi intorno, sentii un rumore alle mie spalle e mi voltai subito, era lì mi aveva superata senza che me ne accorgessi. Iniziai ad indietreggiare mentre non toglievo gli occhi da lui, i miei passi vennero fermati da un enorme masso. Ero con le spalle al muro, non potevo più scappare. Lui si avvicinò minacciosamente fissandomi costantemente negli occhi.

"Non saresti dovuta scappare, non da me. Roxy, perché hai così tanta paura? Non mi riconosci più?"

"Tu non sei Deus! È chiaro come il sole, questo non é un suo solito comportamento!"

Il lupo nero sorrise leggermente. "Non credi di esagerare un pò? Suvvia. Vieni qui accanto a me e parliamone. Da bravi compagni." Aprì lentamente le fauci ringhiando.

Ebbi paura, vedere il mio amato Deus in quelle condizioni era terribile, non riuscivo ad accettarlo. Chissà quanto stava soffrendo mentre quell'essere usava il suo corpo per fare del male ai suoi cari. Il lupo nero scattò un morso. Venne spinto via da Amy, Hazel stava analizzando suo zio.

"Amy... non ti é stato insegnato che é maleducazione spingere la gente?" Ringhiò lui.

Hazel si avvicinò a me ed esclamò. "Quello non é Deus! Lo sento bene! Quello... é Sabor!"

Guardammo il nostro nuovo nemico. Sabor ridacchiò. "Aaah... non credo di aver avuto il piacere di conoscere te, giovanotta. Dimmi... da dove salti fuori?"

Hazel ignorò la sua domanda. Creò una pozza nera in cui mi fece sprofondare per poi riportarmi dietro di loro. "Va tutto bene, zia. Adesso non sei più da sola"

Sabor sospirò. "Oooh questo non ci voleva proprio. Hai lo stesso potenziale del Maestro, mi creerà non pochi guai. Per fortuna, non sembri esperta come lui." Sorrise ed avanzò.

Annuii ad Hazel, ero contenta di vederle ma non volevo che corresero guai contro quel lupo. Mi misi al loro fianco e guardai mia figlia. "Amy, tu lo hai già affrontato, qualcosa da dirci?"

"È forte ma gli piace anche provocare. Non fatevi ingannare dalle sue parole." Amy guardò i movimenti del lupo tenendosi pronta.

"Al contrario di tuo padre, io ritengo che i fatti contino più delle parole."

Sorrise e scattò verso Hazel. Lei aprì una pozza nera per far sì che ci cadesse dentro ma Sabor aveva previsto la mossa e cambiò subito direzione colpendo Amy al volto con una spallata. La morse alla collottola e la lanciò contro di me. Si soffermò a guardarsi.

"Questo corpo... é meraviglioso. Ho aspettato anni per poter anche solo provare questo piccolo brivido di forza immensa. A breve sarà mio." Rise.

Aiutai Amy a rialzarsi e ringhiai. "Tu non avrai quel corpo!"

Approfittai della sua distrazione e corsi verso di lui mordendolo al fianco per poi salatare subito dopo allontanandomi. Amy si rialzò e restò indietro alzando uno scudo protettivo sia su di me che su Hazel. Ma doveva restare concentrata.

Il morso che gli diedi sembrò non provocargli alcun dolore eccessivo. "La resistenza al dolore é sorprendente! È meraviglioso!" Si avvicinò allo scudo di Amy sorridendo. "Giovane maga... non hai imparato nulla dal nostro ultimo incontro?" Preparò la zampa.

"Amy! Zia!" Hazel si mise davanti a noi cercando di alzare un secondo scudo ma di Oscurità.

Sabor ringhiò e sferro una zampata perforando la barriera magica. Prima che Hazel potesse alzare il suo scudo, la morse alla schiena e la tirò a sè. La alzò usando solo la forza del suo collo e della sua mascella per poi sbatterla al suolo. Guardò Amy e sorrise, scatto verso di me e mi atterrò colpendomi pesantemente al muso. Subii il colpo e mugolai dal dolore.

"Lasciala in pace!" Urlò Amy e creò una palla di fuoco che lo colpì al fianco.

Sentii Amy, scossi il muso e gli morsi la zampa. Appena vidi la palla di fuoco entrare a contatto con lui rotolai scappando dalla sua presa.

Il lupo nero si spostò leggermente al colpo magico di mia figlia. "Carina quella palla di fuoco, te l'ha insegnata Rarity?" Ridacchiò. "Quella lupa di cui parlavi tanto nel Tempio?"

Amy ringhiò. "Tu non sei degno di nominare la zia Rarity."

Corsi subito verso Hazel per aiutarla a rialzarsi. "Dovete andare via, è troppo forte per voi." Dissi guardandola.

Hazel si rialzò lentamente con il fiatone. "Ed anche se lo facessimo? Sento la sua Oscurità... é enorme. Il corpo dello zio é così compatibile con la sua essenza... non pensavo che una cosa simile fosse possibile."

Sabor guardò mia nipote. "Certamente. È da quando era appena nato che vive con la mia Oscurità. Lui é nato per donarmi il suo giovane, forte corpo." Sembrava che non riuscisse a smettere di guardarsi. "Mi sento più forte di un leone!" Ringhiò preparandosi ad attaccare.

Mi rimisi davanti ad Hazel per difenderla da un possibile attacco. "Deus..." Ringhiai. "Lui può sconfiggerti! Lui è più forte di te! Più di quanto tu pensi!"

Partii all'attacco contro di lui e gli tirai delle zampate al muso. Amy battè le zampe al suolo e fece crescere delle radici sotto le zampe del lupo nero lasciando che si attaccassero intorno ad esse tenendolo bloccato mentre subiva i miei colpi. Hazel usò l'Oscurità per rafforzare le radici di Amy facendo si che lo stringessero con più forza. Sabor spostò la testa ad una delle mie zampate schivando in tempo. Mi morse al collo e mi alzò, mi sbattè sulle radici per romperle anche se richiese più di tre colpi. Quando si liberò, saltò contro Amy e schiacciò la sua testa al suolo.

"Spero di non averla uccisa, mi dispiacerebbe che Deus perdesse questa scena." Rise.

Sentivo il dolore in tutte le ossa ma mi rimisi comunque in piedi anche se con un pò di fatica. Ringhiai forte correndo contro di lui. Gli diedi una forte testata per spingerlo via da Amy. Mia figlia aveva gli occhi chiusi ma respirava ancora. Tirai un sospiro di sollievo.

"Hazel, devi andare a cercare tuo padre! Subito!" Mi posizionai davanti a Sabor per fare da scudo a mia nipote e da intralcio a lui. "Tu non ucciderai proprio nessuno, nè ora nè mai!"

"Voglio proprio vederti provare." Commentò lui.

Hazel annuì alle mie parole ed aprì una pozza nera. Sabor mi aggirò immediatamente e colpì Hazel al petto per allontanarla. Subito dopo la colpì con una zampata per farla cadere. Hazel rotolò via, si rialzò e lanciò dei dardi oscuri per ferirlo. Il lupo nero li schivò per poi correre da lei e spingerla contro un albero, la colpì più volte con delle spallate finché non cadde al suolo priva di sensi. Sorrise guardandola.

"Ma guardala. Ha provato in tutti i modi ad essere una minaccia, purtroppo non é valsa metà degli altri." Mise una zampa sulla sua testa guardandomi. "Potrei schiacciarle la testa in questo momento, farti assistere alla perdita della tua nipotina. Mi farebbe molto piacere vederti soffrire, conscia del fatto che non sei stata in grado di proteggere qualcuno che ami. Prima Deus, poi Amy ed ora lei." Pressò di più la zampa. "Senza la tua cara famiglia non vali niente. Senza Deus non riesci nemmeno a proteggere tua figlia!" Sorrise.

Feci forza sulle mie zampe rialzandomi, ascoltai le sue parole e ringhiai forte arrabbiata. "Tu non sai nulla di me! Non osare parlare di cose che non conosci!" La collana rilasciò un piccolo fascio di luce che lo accecò permettendomi di correre verso di lui e spingerlo lontano da mia nipote, anch'essa svenuta. "Loro non ti servono a nulla, sono io l'unica che potrebbe illuminare la via a Deus e farlo tornare indietro. Pensa a me e lascia in pace loro!"

Ringhiai e scattai contro di lui mordendolo alla collottola, gli tirai giù la testa e lo colpii al muso per poi saltare via allontanandomi da lui. Al mio ultimo colpo, alzò la testa e sorrise. Ridacchiò ancora e mi guardò.

"Ed é per questo che servi a Calipso. Una volta presa, diverrai una di noi: una lupa oscura. Saluta i tuoi giorni di felicità, da qui in poi ti aspetteranno solo dolori."

Sorrise e corse verso di me. Prima che riuscissi a schivare in tempo, mi colpì la gola facendomi perdere il fiato. Mi bloccò a terra e pressò la sua zampa sulla mia gola. Avvicinò il muso e sussurrò.

"Va tutto bene, arrendersi non é male. Adesso dormi. Abbandonati... abbandonati..."

Lo guardavo negli occhi mentre cercavo di liberarmi, provai a scappare dalla sua presa in tutti i modi ma la sua forza era molto superiore alla mia. Non sapevo cosa intendessero le sue parole e cosa avrebbe dovuto fare Calipso con me. I miei occhi iniziarono a fissare il vuoto. Non mi lasciò alcuna via di scampo, l'aria diventava sempre più poca non riuscivo più a tenere gli occhi aperti, tutto intorno a me iniziò a diventare sfocato, poi buio. Svenni.

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