Gli Skaal
"Sveglia, sveglia, sveglia!" Urlava una voce mentre saltellava davanti alla tana di Dark. "È l'ora della caccia pigrone. Dobbiamo portare altre riserve al branco."
Dark alzò un orecchio senza aprire gli occhi. "Credo che tu abbia sbagliato tana."
Il lupo entrò dentro. "No, non ho sbagliato, quanto è vero che mi chiamo Jadat." Lo spronò ad alzarsi. "L'Alpha ha richiesto che tutti noi andassimo a raccogliere provviste oggi. In fondo tu hai il turno di sera, non hai problemi." Continuò a parlare senza freno.
"Si, ho capito mi alzo." Ridacchiò il lupo bruno chiaro per la veloce parlantina del lupo.
Dark, a differenza di tutti gli altri, aveva conosciuto da poco i sei fratelli e non aveva avuto modo di relazionarsi con nessuno di loro. Sapeva solo che avevano portato un grosso vociare sulle grandi doti di Logan che lui, personalmente, non aveva mai visto.
I due lupi uscirono dalla tana e, insieme, si avviarono verso il bosco dove li attendevano gli altri.
"Allora ragazzi" iniziò a parlare Jadat, andando davanti a tutto il gruppo. "Ci divideremo, ognuno andrà per la sua strada. Siamo in tanti e la nostra missione è quella di portare al branco, tanto, tanto, cibo." Sorrise e si leccò il muso. "Siete pronti? Bene, andate. Su, su, su. Ci vediamo qui fra un'ora." Dette queste parole il lupo svanì fra gli alberi.
Dark guardò gli altri fare lo stesso. Scosse il muso e si diresse verso il fitto bosco. Non riusciva a percepire nulla, i suoi sensi erano completamente spenti e questo perché i suoi pensieri erano altrove. Aveva mille domande che gli affollavano la mente, domande a cui avrebbe trovato risposta solo quella sera. Alzava lo sguardo al cielo più volte, sperando che il sole tramontasse da un momento all'altro. L'importanza per la missione datagli da Jadat, non esisteva. Per la prima volta nella sua vita se ne stava fregando del suo branco.
Scosse il capo, doveva portare qualcosa, anche piccola, ma non poteva presentarsi con le zampe vuote. Svuotò la sua mente dai tanti pensieri e cercò di concentrarsi. Drizzò le orecchie e aspirò l'aria. Si guardò intorno e seguì le piccole tracce di un coniglio. Lo uccise subito senza perdere tempo. Se lo caricò in spalla e si diresse al branco, lasciò il cadavere fra le provviste e si allontanò guardando il cielo. Il suo turno serale stava per cominciare.
Vivian, invece, stava perlustrando le zone intorno alla sua grotta. Aveva visto impronte diverse da quelle che trovava di solito sul terreno, qualcosa in sè le disse che era meglio controllare. Camminava per il bosco e seguiva quelle tracce stando attenta a ogni minimo dettaglio. Iniziò a sentire dei rumori e un piccolo vociare, più si avvicinava e più il vociare diventava forte. Si nascose fra i cespugli e guardò attentamente. Vivian osservava, erano un gruppo di volpi. Non sapeva se avvicinarsi e scoprire cosa ci facevano lì o lasciarli andare e rischiare che portassero dietro di sè delle minacce. Ci pensò su e decise di farsi avanti. Le volpi alla vista della lupa indietreggiarono.
"Chi siete? E cosa ci fate qui?" Chiese Vivian con tono serio.
Non le piaceva sembrare cattiva, ma sapeva che se doveva difendere se stessa doveva prima difendere il luogo dove abitava.
Le volpi si guardarono fra di loro. "Io sono Drakkari e i due giovani qui davanti sono Vanyl e Grethel. Noi inisieme agli altri siamo gli Skaal." Si fece avanti il più anziano senza timore.
"Cosa fate in queste terre?" Chiese nuovamente Vivian.
"Scappiamo." Rispose semplicemente Drakkari.
"Scappate? Da cosa?" Li guardò tutti.
Vanyl si fece avanti. "Dalla Madre Nera."
"La Madre Nera?" La lupa color crema piegò il capo confusa.
"Tu la conosci come 'morte', per noi è la Madre Nera. È un nemico che tutti, prima o poi, affrontano." Spiegò Drakkari.
"Voi state scappando dalla morte? È possibile?" Chiese ancora più confusa Vivian.
"No, è impossibile. In pochi riescono a scamparla e quelli che riescono a farlo... alla fine lei prende tutti." Abbassò lo sguardo l'anziano
Vivian si perse nei suoi pensieri, la Madre Nera aveva preso anche i suoi genitori.
"Persino Kronos la teme." Sussurò Grtehel. Vanyl la spintonò con il muso per farle capire di dover stare zitta.
Vivian scosse il capo riprendendosi dai suoi pensieri. "Kronos? Chi è Kronos?" Chiese confusa.
Drakkari sospirò. "Kronos era... un lupo qualunque, era molto promettente e in gamba. Poi si fece corrompere dal suo stesso potere e in qualche modo diventò immortale. La stessa Madre Nera non può toccarlo. O almeno... non finché non arriverà la sua ora."
Vivian era confusa, non credeva esistessero davvero quel genere di cose. Erano intorno a lei e non le aveva mai viste. "Quindi non può essere ucciso?" Si sedette accarezzandosi la coda.
"Non da chiunque, quindi fa in modo che nessuno possa rappresentare una minaccia." Le spiegò la volpe.
"Sono entrambi molto... forti e pericolosi." Disse Vivian.
Drakkari cambiò subito discorso. "Vorremmo trovare un luogo più sicuro. Tu sai indicarcene uno?" Chiese l'anziano con tono speranzoso.
"Potrei consigliarvi di andare ad Est, si dice che quelle terre siano sicure. Ma state attenti a Holfast, il Re Bianco, le storie che girano sul suo conto non sono così... belle." Disse la lupa sorridendo.
Gli Skaal si guardarono fra di loro. "Potresti accompagnarci? Anche per un breve tratto, non siamo della zona e vorremmo essere sicuri di imboccare la giusta via." Chiese Drakkari.
"Va bene, vi faccio strada." Si mise davanti al gruppo e iniziò a camminare seguita dalle volpi.
Camminarono per un pò e il silenzio calò.
Vivian decise di rompere quel silenzio riprendendo il discorso precedente. "Ma quindi... Kronos e la Madre Nera si odiano?" Chise in preda alla curiosità.
"Si, in un certo senso. Ma persino la Madre Nera, ironicamente, ha paura di morire. Ogni cosa, in questo mondo, ha regole ben precise. La Madre Nera non può uccidere se non è arrivata l'ora della vittima e nemmeno lei può vivere in eterno. Quando morirà, il Flusso Vitale sceglierà un'anima per sostituirla, poi un'altra e così via." Tutte le volpi incrociavano lo sguardo fra di loro ma mai quello di Vivian.
"Quindi c'è un modo per ucciderla?" Domandò ancora la lupa color crema. Voleva sapere se la Madre Nera, colei che portò via prematuramente sua madre, poteva essere ferita in qualche modo.
"Più o meno." Rispose Grethel.
"Per noi vivere in questo mondo ci avvicina sempre di più alla morte, mentre da morti possiamo 'esistere' in eterno nell'Oscuro, ovvero nell'aldilà. Per lei è il contrario: più sta nell'Oscuro e più si avvicina alla sua fine, se sta qui lei può esistere in eterno. È un concetto molto difficile. Persino noi Skaal abbiamo impiegato anni e sacrificato valorosi guerrieri per capirlo." Spiegò l'anziano.
"E cos'è il Flusso Vitale?" Chiese ancora Vivian.
Drakkari si guardò intorno, non era convinto di raccontarle tutto. Vanyl intervenì "Forse dovremmo spiegarle cos'è il Flusso Vitale, le chiarirebbe le idee."
Drakkari lo guardò poco convinto ma annuì. "Hai ragione. Il Flusso Vitale è tutto ciò che ci circonda. È la vita, la morte. È un fiume di anime che attraversa il mondo e gli permette di continuare a vivere. È vero, la Madre Nera uccide chi amiamo e la vediamo come malvagia, eppure lei prende anche la vita di chi sta soffrendo e non riesce più a continuare. Uccide chi la sfida e chi ha bisogno di riposare in pace."
Vivian ascoltò tutta la spiegazione e abbassò le orecchie ripensando ancora una volta ai suoi genitori. Sospirò e li guardò. "E voi? Perché scappate da lei?"
A quella domanda ci fu un lungo silenzio. Gli Skaal si guardavano fra di loro.
Drakkari tossì lievemente. "Noi... beh... non sappiamo perché lei ci perseguiti. Sappiamo solo che i nostri antenati le hanno fatto uno sgarbo, così... noi ci spostiamo alla ricerca di un luogo tranquillo e pacifico. Non sappiamo altro a riguardo..."
Vivian mosse leggermente le orecchie, quella risposta non le sembrava così convincente, avevano esitato molto. Ma decise di non chiedere altro.
Continuarono il loro cammino ma a un certo punto Vivian si fermò.
"Posso accompagnarvi solo fino a questo punto. Continuate sempre dritto e arriverete ad Est." Vivian si spostò permettendo agli Skaal di proseguire il loro cammino.
"Seguiremo il tuo consiglio. Ti ringraziamo, lupa dal buon cuore."
Lei scosse il muso. "Chiamatemi Vivian." Sorrise guardandoli.
"Grazie, Vivian. Buona fortuna." Ripresero il loro cammino allontanandosi.
"Buona fortuna a voi." Sussurrò la lupa guardandoli allontanarsi.
Appena gli Skaal sparirono del tutto dalla sua visuale, Vivian tornò in sè. Era scossa da quel racconto, la sua curiosità la spingeva a voler sapere di più ma, quando si accorse che stava per farsi buio, un solo pensiero occupò la sua mente: Dark.
Corse alla cascata e si sciaquò il pelo togliendo la polvere da esso. Uscì dall'acqua e si scosse lievemente. Guardò il suo riflesso mosso e sorrise. Si incamminò verso il luogo dove dovevano incontrarsi e lasciò che il vento le asciugasse il manto. Durante il tragitto raccolse un fiore e se lo posizionò sull'orecchio. Arrivò al punto d'incontro e si guardò intorno. Lui ancora non era lì. Aspettò un pò di tempo e nella sua mente il pensiero che non si presentasse si fece sentire.
"Scusa il ritardo!"
Sentì la sua voce ma non lo vide. Poi sentì un rumore e si girò: Alle sue spalle c'era Dark che non riusciva a far passare un alce fra gli alberi perche le sue corna si erano impigliate fra i rami.
Vivian rise e lo raggiunse. "Aspetta, ti do una zampa." Andò dietro di lui.
"No, ce la faccio!" Borbottò il lupo imbarazzato.
Vivian spostò leggermente l'Alce e questo riuscì a passare.
"Visto? Ce l'ho fatta."
Vivian trattene le risate e si avvicinò a lui. "Certo, sei stato bravissimo." Ridacchiò.
"Ho portato la cena, pensavo avessi fame per questo ho tardato." Spiegò Dark fermandosi a guardarla, ai suoi occhi era così bella.
"In effetti ho un certo appetito." Sorrise la lupa color crema. L'incontro con gli Skaal le aveva impedito di mangiare qualcosa. Quella era una vera fortuna.
"Allora mangiamo, dai!"
Entrambi si misero intorno all'alce e iniziarono a mangiarlo, morso per morso. Erano entrambi affamati.
"E dimmi come va al branco? Come stanno Clem e Rush? Ci sono nuovi arrivati? E la piccola Rarity?" Chiese Vivian in preda alla curiosità.
"Wow, quante domande." Ridacchiò Dark. "Allora, al branco va tutto bene, l'Alpha sta benone. Si, il branco cresce sempre di più, ci sono nuovi cuccioli e nuovi membri. Rarity è diventata un ottimo medico, ma non esce molto dalla tana, i suoi occhi le danno difficoltà ad interagire con gli altri è ancora piccola col tempo imparerà. Per quanto riguarda Rush, invece, lui beh... è morto." Dark abbassò le orecchie.
"Morto?... Come?" Sussurrò lei.
"Eravamo in spedizione insieme... un nemico molto forte... ha sacrificato la propria vita per permettere a me di riuscire a cavarmela e portare a termine la missione." Spiegò il lupo bruno chiaro sospirando.
Vivian gli si avvicinò. "So che hai fatto del tuo meglio per impedire che ciò accadesse." Sorrise. Dark annuì. "Ma... se Rush non c'è più. Chi è il nuovo Beta?" Aggiunse confusa Vivian.
"Logan..." Rispose con voce disgustata.
"Logan?! Ma... come?!" La lupa color crema spalancò gli occhi stupefatta.
"A quanto pare è riuscito a conquistare la fiducia dell'Alpha. Non so come." Sospirò il lupo e sorrise. "Cambiamo argomento. A te invece? Come va?"
Vivian piegò il capo. "Beh la vita da sola non è sempl-"
"Da sola?!" La bloccò il lupo. "E Voul? Fannie?" Chiese confuso.
Vivian poggiò la testa sulla sua spalla.
"Come te... anche io ho avuto le mie perdite." Sospirò. "Papà è stato ucciso e... mia madre è morta dal dolore, non ce l'ha fatta a continuare senza di lui..." Spiegò la lupa color crema senza accennare al fatto che l'assassino potesse essere uno del branco della Terra. Non voleva dare a Dark problemi che non erano suoi.
"Mi dispiace..." Sussurrò Dark poggiando il muso su quello di Vivian.
"Tranquillo." Sorrise. "Ora sono insieme, sono sicura che stanno bene e che continuano a starmi accanto." Gli leccò la guancia e si allontanò.
Dark la guardò e si alzò in piedi. "Allora basta pensare alle cose tristi." Si piegò lievemente alla sua altezza. "Divertiamoci." La spintonò con il muso.
"E come?" Ridacchiò Vivian alla spinta.
"Facciamo una delle nostre vecchie lotte. Ricordi?" Si mise in posizione.
"Non le ho mai dimenticate." Rispose posizionandosi anche lei.
I due si scambiarono un lungo sguardo. Al via di Dark, partirono entrambi. Il lupo bruno chiaro tentò di metterla giù, ma Vivian schivò in tempo e lo spinse via. Dark ridacchiò e la guardò muoversi, aspettava una sua azione. Vivian si fece avanti, tentò di morderlo al petto ma Dark schivò e caricò una zampata. Vivian prontamente si abbassò rotolando in terra. Dark approfittò di ciò e le saltò addosso bloccandola al terreno.
"Però, sei migliorata." Ridacchiò il lupo bruno chiaro.
"Anche tu, siamo cresciuti in fondo." Disse lei riprendendo fiato.
"Ma..." Si avvicinò di più a lei. "Ho pur sempre vinto io." Iniziò a ridere.
Vivian lo guardò male. "Non vale! Mi hai distratta parlando!" Borbottò la lupa e gli morse l'orecchio.
"Ahi... però non hai perso questo brutto vizio di mordermi le orecchie." Rise e la aiutò a rialzarsi.
"No. E non lo perderò mai, così impari." Rise la lupa color crema. Alzò lo sguardo sulle proprie orecchie. "Ho perso il fiorellino, peccato." Piegò il capo.
Dark si avvicinò al suo fianco e raccolse il fiorellino poco lontano. Glielo riportò sull'orecchio e sorrise. Ora erano uno di fronte all'altro.
"Grazie." Sorrise la lupa. "Ma ciò non ti scusa." Ridacchiò lei contagiando anche il lupo bruno chiaro.
Lui alzò lo sguardo un pò intristito. "Per me è arrivata l'ora di andare. Al branco si staranno chiedendo che fine abbia fatto." Si alzò in piedi.
"Aspetta!" Vivian lo fermò.
"Cosa c'è, piccola Viv?" Disse lui riportando lo sguardo su di lei.
"Prima che tu vada voglio darti una cosa." Sorrise la lupa color crema togliendosi la collana Yin-Yang dal suo collo.
"È la tua collana Viv, non posso prenderla." Disse lui scuotendo il muso.
"Io, invece, voglio che tu la tenga. Ti ricorderà di me nei momenti più brutti o quando ti sentirai solo." Disse con un tono che non accettava repliche.
"Ma... io non ho nulla da darti in cambio." Disse il lupo sospirando.
"Non voglio nulla in cambio. Mi basta sapere che ogni volta che potrai tu sarai qui a passare del tempo con me. Mi basta sapere che non mi lascerai sola." Sorrise la lupa mettendosi davanti a lui.
Dark sorrise e annuì. "Non ti lascerò mai sola." Prese la collana e la indosso guardandola.
Ci fu un lungo e intenso sguardo tra i due, nessuno accenava a calarlo. Dark si abbassò lentamente verso di lei fin quando i loro musi non furono così vicini da sfiorarsi. Guardò ancora una volta Vivian come a chiederle se potesse. La lupa color crema sorrise. Dark chiuse gli occhi e la baciò. Fu un bacio lungo pieno di amore ma anche di imbarazzo.
Lo avevano sempre saputo, loro erano più di due semplici amici, loro si amavano dal primo incontro. Non potevano fare l'uno a meno dell'altra. Erano una cosa sola ed erano riusciti ad ammetterlo solo ora.
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