Verso Nord
Il mattino seguente mi sveglio molto presto, Joel è già uscito. Ieri notte, è rimasto al mio fianco per tutta la nottata, anche quando mi sono addormentata e lo so perchè mi sentivo protetta e al sicuro come quando da piccola andavo a rifugiarmi fra le zampe di papà o di mamma. Guardo fuori dalla tana, so che non è stato facile per lui accettare il fatto che partirò da sola con i piccoli, ma per noi nulla è mai stato facile. Abbiamo sempre fatto la cosa giusta anche se era la più difficile. Mi volto verso i gemelli, è l'ora di svegliarli e metterci in viaggio. Li scuoto leggermente con il muso e loro aprono gli occhi sbadigliando.
"Mamma... ancora cinque minuti." Borbotta Dezel.
Hoxy porta il muso sulla schiena del fratello e sbadiglia. "Si, solo cinque..."
Li guardo sorridendo, sono così... teneri. Non possono capire quanto io li ami. "Va bene, vorrà dire che andrò a fare questo piccolo viaggio da sola... e io che volevo portarvi con me."
A quelle parole scattano subito in piedi scodinzolando, poi mi guardano confusa. "Viaggio? Che viaggio?"
"Ve lo racconterò strada facendo. Allora? Venite?"
Dezel fa un passo avanti. "Facci strada!"
Sorrido e inizio a camminare, usciamo dalla tana e ci dirigiamo verso Nord. Se teniamo un passo costante riusciremo ad arrivare in un giorno, devo solo evitare di... sforzarmi, se non mi sforzo non dovrò fermarmi. Prendo un profondo respiro e scuoto il muso, devo restare sorridente. Non voglio che Dezel ed Hoxy si preoccupino per me. Quest'ultima mi affianca.
"Allora, dove stiamo andando?"
La guardo. "In un posto che a te piacerà tanto."
Mi guarda curiosa. "E dove?"
"Stiamo andando in un posto in cui risiede la tribù dei Dalarn, una tribù di maghi."
Inizia a guardarmi in modo sognante. "Davvero?! E potranno insegnarmi delle cose?!"
"Può darsi."
Dezel ci affianca. "E perchè stiamo andando lì?"
"Perchè avevo detto loro che sarei andata a trovarli appena avrei potuto." Guardo avanti. "E anche perché loro potrebbero darmi una mano a curarmi."
A quel punto i due iniziano a scodinzolare. "Possono farlo? Ti faranno stare di nuovo bene?"
Porto lo sguardo su di loro, sono così felici all'idea che io ritorni come prima che... non mi va di spezzare la loro felicità con un 'forse' ma non mi va neanche di illuderli dicendogli che tutto si sistemerà. "Questo me lo diranno loro. Ma sono in tanti, quindi ci sono molte probabilità che qualcuno di loro conosca la cura."
"Io sono sicura che ce la faranno!" Hoxy mi sorride. "Il nome 'Dalaran' sembra un nome per lupi molto forti!"
Suo fratello si guarda intorno senza commentare. "Dezel, che hai?"
"Papà dov'è? Ci aspetta più avanti?"
Scuoto il muso. "No, lui non viene con noi."
La piccola abbassa le orecchie. "Perchè no?"
"Deve occuparsi delle terre, lo sapete."
"Lui deve sempre occuparsi delle terre! Non fa altro." Escalama Dezel infastidito.
"È vero... per questa volta poteva venire con noi."
Li guardo entrambi seriamente. "Sono stata io a dirgli di non venire. Lasciare le terre completamente vuote sarebbe stato un grande rischio."
Dezel mi guarda. "Poteva evitare di cacciare via tutti. Così non sarebbe stato costretto a stare lontano dalla tana. Prima lo vedevamo poco, ora non lo vediamo quasi mai!"
"Dezel ha ragione, sanno tutti cos'è successo a quei lupi che ci hanno rapito... non avrebbero rifatto lo stesso errore."
Sospiro, non avrei mai voluto aprire questo argomento. È difficile da spiegare e per loro da capire. "Vi sbagliate entrambi. La voce dello 'strano potere' di Dezel, si sarebbe sparsa in tutte le terre in poco tempo. E in questi casi i lupi non agiscono mai con ragione ma solo con avidità o paura."
"Ma non tutti l'avrebbero pensata allo stesso modo." Commenta Hoxy.
"Erano molti, troppi lupi. Se la maggior parte di loro la pensavano in quel modo, il resto si sarebbe unito al loro pensiero. Prendiamo per esempio Sawey e Jedy, quel giorno vi hanno evitati e vi hanno detto che i loro genitori non volevano che giocassero con voi per paura. Paura che Dezel facesse loro del male, eppure erano vostre amiche ma non si sono fidate. Ma loro sono cucciole e magari hanno solo seguito l'ordine dei loro genitori, ma Naiza? Naiza era con noi quel giorno ma anche lei si è lasciata convincere del fatto che voi foste pericolosi. È brutto da dire ma... preferisco le terre così come sono ora che come lo erano prima."
Dezel sospira e abbassa le orecchie. "Magari, col tempo, avrebbero capito che non sono pericoloso e che non faccio del male a nessuno..."
"Purtroppo il tuo potere è difficile da comprendere. L'oscurità è presente solo nella nostra famiglia e solo quelli come noi possono capire che non fa del male se non ci si lascia consumare." Mi fermo e mi abbasso all'altezza di Dezel. "E tu non devi sentirti in colpa di nulla. Hai me, tuo padre e tua sorella, la tua famiglia è la cosa più importante e devi sempre proteggerla."
Annuisce e mi fa un leggero sorriso. "Va bene."
Gli lecco la testa. "Bravo il mio cucciolo."
Alzo gli occhi verso il cielo, questi discorsi ci hanno fatto camminare molto ed è già tardo pomeriggio. Riprendiamo il cammino, il resto del viaggio è silenzioso sembra che stiano riflettendo su ciò che gli ho detto. Purtroppo, il nostro è un peso che abbiamo sempre portato e so bene che non è facile da accettare ma sono sicura che riuscirà a controllarlo un giorno. La cosa che, invece, mi preoccupa sono i loro pensieri nei confronti di Joel. La sua costante mancanza sta sviluppando come una specie di... distacco nei suoi confronti e ciò mi dispiace. Lui è un degno Re di quelle terre è molto più simile al nonno Holfast lui che suo padre ma non voglio che a causa di ciò... perda l'amore dei suoi figli.
"Mamma, sta calando il sole. Non dovremmo fermarci per cacciare e riposare?"
Guardo la strada davanti a me. "Siete stanchi?"
"Noi n-" Hoxy riceve un colpo da suo fratello che la fa bloccare.
"Si, siamo stanchi." Sbadiglia.
Scuoto il muso, piccolo e ingenuo cucciolo. Non puoi mentire a tua madre, ma ti lascerò pensare che ci sono cascata. Almeno starete tranquilli. "Va bene, allora ci fermeremo..." Mi guardo intorno. "...sotto quell'albero." Lo indico con il muso e mi faccio seguire fin sotto di esso.
"Allora noi andiamo a prendere i conigli!" Iniziano ad incamminarsi.
Io ispiro l'aria a pieni polmoni e poi li guardo, mi alzo e li seguo. "Vengo con voi."
"Vuoi cacciare?" Mi domandano sorpresi.
"Ho detto a vostro padre che non lo avrei fatto, ma non credo che catturare un piccolo coniglio mi richieda chissà quale sforzo." Sorrido. "Sarà il nostro piccolo segreto."
"Solo un coniglio?"
Annuisco. "Solo uno."
Sorridono, io ridacchio leggermente e li seguo. Troviamo quasi subito una traccia che ci porta da dei conigli, ne prendiamo abbastanza per riempirci lo stomaco dopo un'intera giornata di camminata. Torniamo all'albero e ci stendiamo sotto di esso iniziando a mangiare. Quando finiamo, i due piccoli si stendono poggiando il muso sulle mie zampe. Hoxy alza lo sguardo su di me.
"Mamma, ma un giorno io o Dezel dovremmo prendere il posto di papà come Regina o Re di quelle terre?"
"Siete i discendenti diretti, non c'è nessuno oltre voi. Uno dei due si dovrà fare carico di questo ruolo."
Dezel scuote il muso e sospira. "Non sembra così bello fare ciò che fa papà."
Li guardo e sorrido. "Ascoltatemi bene, io non vi lascerò in eredità quelle terre nè un enorme potere, questa sarà una scelta che voi dovrete prendere. L'unica cosa che lascerò a te, Hoxy, sarà tuo fratello Dezel e a lui lascerò te. Voglio che siate sempre uniti e pronti a sostenervi l'uno con l'altra. Ricordatevi sempre che siete una famiglia, che siete dei Machina e ciò basta per farvi camminare sempre a testa alta. Sempre."
I due a quelle parole si guardano e si sorridono, sembra che sia riuscita a rassicurarli. Dopo ciò che stanno vivendo non posso pretendere che prendano con gioia la notizia di essere gli unici erdi di quelle terre. Col tempo impareranno ad amarle, è la loro unica casa e sapranno quale sarà la decisione giusta da prendere una volta che se la ritroveranno davanti. Si avvicinano di più a me e si accucciolano sulle mie zampe, io porto il muso su di esse tenendolo fra di loro. Ci addormentiamo così, uniti più che mai.
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