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Generazioni

Passo tutta la notte nella tana, Dezel si è addormentato fra le mie zampe mentre ancora piangeva. Si sente in colpa per ciò che ha detto e non posso fare altro che biasimarlo... è solo un cucciolo e ha parlato in un momento di rabbia. Lo guardo, i suoi occhi sono ancora umidi mentre gli accarezzo la testa. Sospiro e riporto gli occhi fuori dalla tana, ho voglia di uscire e andare alla ricerca della mia Hoxy... ma non posso. Ho un altro piccolo a cui badare e non lo lascerei mai da solo. Posso solo sperare che vada tutto bene, ho fiducia in Joel e lui riporterà indietro nostra figlia sana e salva... ne sono sicura.

Chiudo gli occhi, ho bisogno di riposare la mente e ragionare, perché Hoxy è andata via quando suo fratello le ha detto di farlo? Non poteva semplicemente parlarne con me? Avrei potuto trovare un modo per fare sì che si riconciliassero. Scuoto il muso, non trovo risposta alle mie domande, posso solo fare delle supposizioni ma la verità la sa solo lei e quando tornerà dovrà raccontarmela.

Riapro gli occhi e guardo il cielo, è quasi l'alba e i primi raggi di sole iniziano ad illuminare le terre e le entrate di tutte le tane. Questo vuol dire che la mia piccola è stata fuori tutto la notte da sola, al freddo e senza una meta. Drizzo le orecchie quando da lontano vedo una figura avvicinarsi lentamente, più si fa avanti più la riconosco: è Joel. Entra nella tana e mi guarda con un lieve sorriso, sulle sue spalle ha Hoxy. Poggio Dezel al suolo dolcemente e mi avvicino a lui. Prende la piccola e la poggia anch'essa per terra. Non ci sono parole, mi abbasso semplicemente verso di lei sfiorandola con il muso.

"Sta bene, è solo svenuta."

Annuisco, prendo una pelliccia e la metto su di lei per riscaldarla dopo la nottata che aveva passato fuori. In quello stesso momento, Dezel si sveglia a causa dei rumori e si avvicina lentamente a sua sorella, si siede davanti a lei e non dice nulla. Nè io nè Joel gli impediamo di farlo. Mi volto verso il mio compagno e sospiro.

"Dove l'hai trovata?"

"Si era allontanata molto ma correndo l'ho raggiunta in poco tempo. Quando sono arrivato era già svenuta in mezzo al nulla. È stata fortunata, poteva essere una facile preda per qualsiasi animale."

Mi avvicino a Joel e lo abbraccio. Vedo l'enorme preoccupazione nei suoi occhi anche se cerca di nasconderla. Porta il muso nel mio collo e sospira. "L'importante è che ora sia di nuovo con noi." Cerco di rassicurarlo.

Lasciamo Hoxy riposare per tutto il tempo di cui aveva bisogno. Dopo una notte simile, una bella dormita le avrebbe fatto solo bene. In quello stesso lasso di tempo, io e Joel, usciamo dalla tana restando proprio fuori da essa. Lì gli racconto ciò che Dezel mi aveva detto e, proprio come me, resta confuso.

"Quindi hanno litigato e Hoxy è andata via come Dezel gli aveva detto?"

"Si, hai capito bene. Neanche io me lo spiego."

"Pensi ci sia qualcosa sotto?"

Annuisco. "Ma solo Hoxy potrà confermare questa mia teoria." Mi volto guardando nella tana. "Dobbiamo solo aspettare che si svegli."

Joel mi sorride e mi lecca il muso per tranquillizzarmi. È bello come cerchiamo di darci forza a vicenda, quando cade uno l'altro è subito pronto a rialzarlo e confortarlo. In fondo, noi siamo sempre stati così da quando eravamo solo due giovani alle prese con i duri allenamenti dei nostri genitori o di quelli che ci aveva offerto nonno Holfast proprio in queste terre. Ritorno alla realtà quando vedo Dezel correre verso di noi.

"Mamma! Papà! Hoxy si è svegliata!"

Entriamo subito dentro insieme a lui. La piccola dopo aver aperto gli occhietti scatta subito in piedi. "Dove sono?!" Si guarda intorno. "Mamma? Papà?" Poi nota suo fratello. "Dezel? Come siamo finiti alla tana? Stavamo parlando lontano da qui." Piagnucola leggermente. "Mi fanno male le zampe e anche la testa."

Dezel la fissa. "Ma noi abbiamo finito di parlare e poi tu sei andata via."

"Non è vero... io non sono andata via."

Io e Joel ci guardiamo confusi. Mi avvicino ai due cuccioli e attiro l'attenzione di mia figlia. "Hoxy... non ti ricordi proprio nulla?"

"Perchè mi fate questa domanda? Cosa è successo?..."

Joel mi affianca. "Hoxy, tu sei sparita ieri sera. Sei andata via e ti ho ritrovata svenuta in mezzo al nulla. Poi ti ho riportata a casa."

Abbassa le orecchie e la testa. "Non è possibile... non capisco..." Sussurra.

Le alzo leggermente il muso e la guardo negli occhi. "Piccola mia, ora calmati. Prova a ragionare su cosa è accaduto ieri, raccontami tutto e insieme riusciremo a capire cosa è successo."

Annuisce. "Ero con Jedy e Sawey, stavamo parlando e tutte volevamo che Dezel tronasse a stare con noi, ma non potevo mettere in mezzo loro, era una cosa che riguardava me e Dezel. Quindi ho detto loro che sarei tornata subito e sono andata a cercarlo. L'ho trovato e..." Si ferma guardando suo fratello. "L'ho allontanato dai suoi amici per parlare con lui, abbiamo litigato e poi..."

"Poi?" Joel cerca di spronarla.

Resta in silenzio, la vedo concentrarsi e poi le sue orecchie si drizzano. "Mi ha detto di andare via guardandomi negli occhi e in quel momento il suo occhio destro è diventato... rosso."

"Il mio occhio destro rosso?! Avrai visto male. Io ho gli occhi dorati proprio come te, la mamma e papà."

"È la verità! Lo ricordo!"

Divento seria e guardo Joel. "L'occhio è diventato rosso..."

Lui ricambia il mio sguardo. "Come quelli di lei..."

Annuisco e riporto lo sguardo sui due. "E dopo di ciò non ricordi più niente?"

"No..."

Mi abbasso verso mio figlio avvicinandomi a lui. "Dezel, guardami negli occhi." Non se lo fa ripetere due volte e incrocia il suo sguardo col mio. Subito il suo occhio destro cambia colore e da dorato diventa rosso. Joel era proprio dietro di me, mi rimetto dritta. "Hoxy ha ragione, il suo occhio cambia quando guarda qualcuno negli occhi."

"Mamma... cosa mi succede?" Dezel mi guarda spaventato.

Collego in fretta tutti i pezzi, ora so come sono andate davvero le cose. "Credo sia il momento di raccontarvi di una piccola dote di famiglia che ci tramandiamo di genereazione in generazione." Guardo Joel.

Lui annuisce e mi affianca. "State calmi e ascoltate."

I due si siedono guardandomi, io mi metto dritta. "Queste terre sono sempre state popolate, prima da dei branchi, poi da un solo e forte lupo e, in fine, dai vostri nonni e noi. Queste terre hanno visto molte battaglie e molti lupi tra cui Kronos, un nostro antenato. Kronos diede vita a molti figli ma fra tutti questi parleremo solo di uno: Dawn. Dawn era il vostro trisnonno, e da lui nacquero due lupi Holfast e Rufus. Il secondo diede vita a Deus Ex Machina, mio padre e vostro nonno da cui ereditate il nome."

"Mentre il primo diede luce ad Azazel, mio padre nonchè Re in queste terre prima di me."

Sorrisi leggermente a Joel e ripresi. "Kronos tramandò il suo potere: l'Oscurità ai suoi discendenti. Alcuni sono nati oscuri e altri, invece, da un unione combinato con una lupa di pura luce, ha fatto si che ciò potesse essere evitato... almeno per un figlio." Guardo i piccoli. "Io ho ereditato il potere dell'Oscurità come mio padre, invece, vostro padre è pura luce."

"Questo vuol dire che..." Hoxy alza lo sguardo su di noi.

Annuisco. "Era ovvio che uno di voi ereditasse questo potere ed è stato Dezel. Mentre tu, Hoxy, sei pura luce proprio come tuo padre e le tue nonne."

"E, come abbiamo potuto assistere, il potere di Dezel gli permette di ordinare a qualsiasi lupo, preda o altro di fare ciò che lui vuole. E il malcapitato sotto l'effetto del suo occhio lo fa senza esserne neanche consapevole."

Joel finisce così il racconto, Dezel non parla, sembra scosso. Poi alza la testa, ha gli occhi leggermente lucidi. "Quindi vuol dire che farò del male agli altri senza volerlo?"

Mi abbasso verso di lui. "Ma no... impareremo a gestirlo, insieme." Cerco di tirarlo su.

Joel annuisce alle mie parole e ci guarda. "Ma fino ad allora, per precuazione, non guardare nessuno negli occhi. Evitiamo spiacevoli imprevisiti."

Dezel annuisce a suo padre tenendo lo sguardo basso. Non ho dato ai piccoli una spiegazione molto dettagliata su questo potere, ho detto loro solo da chi è nato. Per raccontarla tutta mi ci vorrebbero giorni interi e poi sono ancora troppo piccoli per comprendere a pieno tutto ciò che sta accadendo. Posso provare in prima persona gli stessi sentimenti di mio figlio, non sarebbe stato facile. Neanche per me lo fu quando lo scoprii, ma cercherò di aiutarlo a gestirlo. Abbasso a mia volta il muso e sospiro. Hazel... se solo tu fossi qui sarebbe tutto più semplice.

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