Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Capitolo 4

"Povero ragazzo"
Sentì qualcosa di caldo posarsi sulla sua guancia. Un forte aroma di vino caldo pervase le sue narici. Stava bene,era comodo.
Ma,dov'era?

Aprì gli occhi.
Lady Brigid lo osservava sorridendo.
"Buongiorno mio signore" disse
Spostò gli occhi da quel viso stupendo  verso l'alto. La volta in pietra formava un arco. Si guardò attorno. La finestra che dava sul fossato.    Quel fossato. Aveva le solite pellicce di animali sulle coperte. Quelle pellicce. Possibile? Era alla Rocca di Carlisle.
Nella sua stanza.
"Milord,finalmente siete sveglio" disse tutt'a un tratto eccitata la ragazza. Cos'era tutta quell'ossequiosità? Era solo Edward. Il suo figliatro.
"Mio padre?" chiese quasi d'istinto. Stranamente scoperse che faticava a parlare. Era molto stanco.
Lady Brigid tacque.
"Milady,dov'è mio padre?" chiese di nuovo Edward.
La donna sbarrò gli occhi,poi di colpo si portò le mani sul volto e incominciò a piangere.
"Milady,calmatevi!" ordinò Edward.
Gli faceva male la testa tremendamente.
La donna si asciugò le lacrime,e di colpo si gettò sul petto di Edward,la testa sotto il suo mento,la mano che gli stringeva saldamente un braccio.
"Oh Edward. Il mio povero giovane amore. Lord Richard è morto. Ora sei tu,il Conte di Cumbraland,amore mio"
Edward si irrigidì. No,non era possibile. No. Non poteva essere!
"No!" cercò di gridare,anche se non ce la faceva.
"È così,amore mio" disse Lady Brigid,stringendolo.
"Non può essere!" e sentì le lacrime,calde,bollenti,colme di rabbia,scendergli lungo gli zigomi. Non fece in tempo a dire altro,che gli girò la testa e svenne di nuovo.

"Vi avevo raccomandato massima cautela,milady!" sbottò una voce maschile.
"Lo so,ma milord chiedeva insistentemente e mi pareva doveroso informarlo"
"Non prendete queste cose con superficialità. È molto malato dopo quella caduta. Dargli notizie così inaspettatamente potrebbe provocargli peggioramenti come questo"
"Ha dormito ancora. Per tre giorni" disse Lady Brigid scoppiando in lacrime.
"Su,milady. Calmatevi.  Lord Edward si rimetterà presto. Le ferite alla testa stanno guarendo. Ben presto anche questi lunghi sonni passeranno"
"Cosa dovremmo fare adesso?" chiese una terza voce. Era femminile. Edward la riconobbe. Odiava quella voce.
"Cosa intendete,lady Denise?" chiese Lady Brigid.
"Oh,milady,Lord Richard è morto,il suo unico successore non può sostituirlo. Per ben due motivi: uno è evidente,non sta bene; il secondo perchè è ancora troppo giovane. E c'è bisogno di un uomo che prenda il titolo di Conte fin quando il mio povero Edward non compirà sedici anni"
"Avete sentito il Priore Charles,lady Denise. Edward si rimetterà presto. E comunque il Re farà sicuramente un'eccezione"
"Milady,ascoltate le parole di una vecchia zia che vi tiene a cuore. Sarebbe più saggio trovare un sostituto,un uomo di nobili natali e prestigio, che pensi al contado fin quando Edward non sarà in grado di adempiere al suo compito quale Lord effettivo"
"Suggerite un matrimonio,Lady Denise?"
"Si,milady"
Aveva sentito abbastanza. Trovò la forza di aprire gli occhi.
Cercò di mettersi a sedere,ma dopo tanti tentativi,crollò sul comodo cuscino di lana,esausto.
"Milord!" esclamò Lady Brigid accostandosi al letto. Gli strinse una mano,guardandolo preoccupata.
"Come vi sentite?" chiese un uomo in abito talare. Era alto,scarno. Naso aquilino e degli occhi neri penetranti. I capelli scuri ed unti circondavano quel viso pallido. Edward lo fissò.
"Oh,egli è il Priore Charles,il priore di Whitework. È un abilissimo guaritore" spiegò Lady Brigid.
"Sto bene,monaco" rispose seccamente Edward. Il priore si offese. Lady Brigid lo fissò. "Zia,cara zia,voglio vederti da vicino" disse debolmente Edward. Lady Denise giunse accanto al letto con aria altera. "Che gioia vederti finalmente sveglio,nipote" disse la zia.
"Oh davvero? Mi fa piacere che lo pensiate" replicò Edward,glaciale.
"Io sto bene. Non ci sarà bisogno di nessun matrimonio. Fin quando non riuscirò ad alzarmi dal letto,Lady Brigid amministrerà i possedimenti di famiglia,sotto il mio consiglio. E questo è quanto" concluse Edward con la frase che suo padre ripeteva spesso.  Poi riprese il sonno.
Più tardi, quando il priore e sua zia se ne andarono,lo mise per iscritto e vi appose il sigillo dei Carlisle. Dopodichè consegnò la pergamena a un servitore che la ripose in un forziere nei sotterranei del Castello.
Ancora però,doveva capire cosa diavolo fosse successo.
Ma era ancora troppo stanco.
Così sprofondò nel sonno ancora una volta.

Un profumo dolce di acqua di rose gli stuzzicò le narici.
Era il suo profumo
Aprì gli occhi.
Era sdraiata accanto a lui,piangeva,con la testa sul suo petto.
I singhiozzi disperati echeggiavano in tutta la stanza.
Edward gli posò una mano sul capo e prese ad accarezzarla.
"Marion" mormorò.
La sorella alzò lo sguardo e con il volto rigato di lacrime gli sorrise.
Edward trovò la forza di abbracciarla.
"Mi devi raccontare tutto,sorella" le intimò,quando si separarono.
"Quando sei partito per Carlisle-upon-Twyn,papà pensava che ti fossi  allontanato per andare a caccia. Ma poi scese la sera e con la bufera,si preoccupò. Ti aveva visto uscire dalla Sala contrariato quando non aveva voluto ascoltarti sugli Scoti. E pensava fossi scappato dalla rabbia,o che,tardando,la bufera ti avesse travolto. Poi,però,nonostante il tempo terribile,un messo arrivò da Carlisle-upon-Twyn. L'aveva mandato lo zio Harold,ci ha comunicato che eri sano e salvo al palazzo dello zio e che ti saresti fermato lì fin quando la bufera non fosse passata"
Edward annuì,confermando le parole della sorella. Tutt'a un tratto però si pentì di averlo fatto,poichè u a terribile fitta di dolore gli attraversò la testa. Soffocò un urlo e fece cenno alla sorella di continuare.
"Ecco,vedi" tutt'a un tratto fu interrotta da un rumore. La porta delle sue stanze era stata spalancata.
Edward sentì un rumore di passi accellerati e ben presto vide Lady Denise accanto al suo letto.
"Marion,lasciaci soli" ordinò
"No,zia. Marion stava parlando con me. Se avete qualcosa da dirmi vi prego di accomodarvi fuori dalle mie stanze e aspettare che lady Marion esca" ribattè Edward,duramente.
Sottolineando lady Edward fece capire alla zia che comunque nonostante fosse sua nipote,era la figlia del Lord di Cumbraland,suo signore. E doveva rivolgersi a lei con rispetto. Ma la zia non desistette.
"Lady Marion potrà essere comunque gentile nei confronti di una povera nobildonna più anziana di lei,dimostrando nobiltà d'animo cedendomi il posto per una faccenda che richiederà pochi istanti.. Non è così,milady?" rispose Lady Denise.
Prima che Marion rispondesse Edward fu più veloce di lei,nonostante fosse dolorante.
"Non è nobiltà d'animo essere gentili con voi,lady Denise. Ma forse può essere pietà. O compassione. Voi non meritate la gentilezza dei Carlisle"
La donna si irrigidì. Poi serrò i denti e con rabbia si avventò su Edward,prendendolo per il colletto della camicia da notte. Marion urlò "Come osate?! Lasciatelo!" e tirò con forza un braccio della zia. Quest'ultima però,lasciò Edward e rifilò un ceffone alla nipote,così violento da farla cadere sul pavimento "Taci,sgualdrina" esclamò.
Poi ritornò ad Edward,che cercò di divincolarsi dalla stretta,ma era troppo debole
"Siete un mostro"
"Sono quella che potrà renderti la vita un inferno,se non fai quello che ti dirò"
"Gli Scoti avrebbero dovuto uccidere voi,non mia madre"
"Ascolta" ringhiò strattonandolo dal colletto "tu fai ancora il ragazzino. Ma è arrivato il momento di capire chi è che ha il coltello dalla punta del manico ora. Tuo padre è stato eliminato, e tu sei qui. Se sarai conte,sarà grazie all'appoggio che mio marito e Sir Ronald ti daranno! In assenza di quello,gli altri vassalli e valvassori potrebbero anche non rispondere più a te delle loro azioni e anche provare ad ucciderti!"
"Uccidetemi voi,visto che già ci siete"
"Edward! Io ti dico solo non provocarmi. La mia pazienza ha un limite"
Lo lasciò ricadere sul letto. Edward lanciò un urlo di dolore. Marion era ancora stesa per terra a piangere.
"E ora" disse la zia "vi consiglio di bere questo"
E gli passò un boccale con un intruglio verdastro.
"Cercate di drogarmi,lady Denise?"
"No. Anche se sarebbe più comodo per me farlo. È un decotto di erbe,l'ha preparato il priore Charles"
Edward oscillò quel boccale facendo miscelare quel brodo rivoltante
"Ristora le membra e rinfresca l'intelletto" aggiunse la zia
Edward la bevve tutta d'un fiato.
"Adesso avete finito di fare la donna di potere?" esordì Edward,rabbioso.
"Dormi. Ti conviene. Marion,vieni con me. Sbrigati" ordinò. La ragazza si alzò lentamente e si avviò verso la porta al seguito della zia.

Tuo padre è stato eliminato
Lo sapeva. E forse era stata anche Lady Denise a volerlo. Cazzo. Doveva alzarsi e prendere in mano la situazione. Prima che fosse troppo tardi. Almeno aveva tutto il tempo di meditare una vendetta. Lenta e dolorosa. Orribile. Li avrebbe messi tutti in ginocchio. Come si permettevano? Ancora c'era molto da capire su quanto fosse successo. Suo padre ucciso,lui disarcionato perchè inseguito da degli uomini. Ma chi servivano? Forse erano di suo padre stesso... o erano uomini di Sir Thomas? E come avevano eliminato suo padre? Veleno? Assassinio? Crepacuore? Basta. Quella situazione doveva finire. E subito.

Passò circa una settimana prima che riuscisse a mettere piedi fuori dalla sua stanza. Dopo un paio di giorni da quando si alzò,volle riunire il consiglio militare,per capire come fossero messi i territori.
"Milord" disse Sir Longarm "nel vostro Contado è tutto tranquillo. Per quanto ne sappiamo durante la vostra convalescenza nessun vassallo ha dato segni di irrequietezza"
"Vi sono abbastanza fedeli,milord" commentò Sir Robert.
Edward sorrise dentro di sè.
"E gli Scoti?" chiese
"Hanno firmato la pace con i Danesi. Si sono appropriati di tutto il Darlialand ed i vichinghi si sono dispersi. Alcuni sono andati in Irlanda,altri su un paio di isole più a Nord delle Ebridi" rispose calmo Sir Longarm
"Tuttavia,noi siamo un po' preoccupati,milord" dichiarò Sir Robert
"Perchè?"
"Ecco,vedete. Ci è appena giunta notizia che il Re Alessandro di Scotia sta radunando un nuovo esercito" spiegò Sir Longarm.
"Questo è un vero problema" commentò Edward
"Si,milord" aggiunse con amara ironia,Sir Robert.
"Continuate a monitorare le attività degli Scoti. Voglio conoscere ogni minima loro mossa. Li abbiamo tenuti a bada finora e continueremo a farlo,come sempre" dichiarò Edward.
I due uomini si inchinarono e uscirono dalla Sala Comune.
Da quando Edward si era rimesso,stranamente Lady Denise era ritornata ad Harrington. Tuttavia aveva mandato suo figlio,Henry a lavorare lì a Carlisle,come paggio di Edward. Era un'abile mossa. Con la scusa di dover istruire il ragazzino come cavaliere,Edward lo aveva quasi sempre con sè. Ed era sicuro che facesse la spia per conto della madre. Però era un'ottima compagnia. Andavano d'accordo. Edward si ricordò che più tardi avrebbe dovuto farlo chiamare. Quel giorno voleva portarlo a caccia. Prima però,si diresse al Salone degli Arazzi.
Lady Brigid osservava assorta quel cervo che aveva fra le mani. 
"Milady, le corna sono un po' asimmetriche" osservó Lady Anara.
"Oh perbacco. Si" confermò preoccupata Lady Brigid,poi scoppiarono a ridere.
Quando Edward vide Anara,sentì ancora il cuore tamburellargli nel petto. Da quando si era rimesso erano entrati in confidenza ancor di più. Il giorno che si alzò dal letto lei rimase quasi stupita nel rivederlo
"Milord,sono contenta che stiate bene adesso"
"Grazie per le vostre premure"
"Quando vi hanno portato a cavallo fino a qua,e vi ho visto che vi portavano a braccio con il capo arrossato di sangue,ho avuto un colpo al cuore! Poi non essendomi consentito entrare nelle vostre stanze,non sapevo come steste. E la preoccupazione un po' mi tediava,non lo nascondo"
"Be',adesso sono qua,e sto meglio. Possiamo rimediare recuperando il tempo perso durante la convalescenza"
E da quel momento passarono molto tempo insieme. Edward le fece visitare i boschi innevati attorno Carlisle e la accompagnò alla Cattedrale di Carlisle-upon-Twyn per la messa di Pasqua.
"Lord Edward!" esclamò Anara sorridendo quando lo scorse sulla soglia della porta. Edward entrò nel Salone. "Come vi sentite oggi,mio signore?" chiese Lady Brigid,con tono affabile.
"Bene,come sempre" rispose.
"Milord,vi prego di ammirare l'arazzo di milady,non è splendido?" esordì Anara ridendo.
"Oh,Anara,voi vi prendete gioco di me" commentò Lady Brigid con tono neutrale. Edward prese in mano l'arazzo e ne valutò la manifattura.
"Non sono un esperto in materia,però è molto bello" commentò,sorridendo alle due donne.
"Peccato che sia colmo di difetti" commentò Lady Brigid.
"Be',quando una cosa è bella,può avere anche con mille difetti o più,ma rimane sempre bella" ribattè Edward fissando intensamente Anara. La giovane nobildonna arrossì. Lady Brigid fissò indignata i due giovani. Solo dopo Edward si pentì di quel gesto. La sua matrigna era troppo gelosa. Da quando si era rimesso,non l'aveva più degnata di uno sguardo. E seppur con indifferenza,la giovane donna ci soffriva.
"Milord,è arrivato una missiva da parte di Lord Burton" disse un servo. Edward annuì. Lasciò le due donne e si diresse verso il Salone d'Entrata. Un uomo stretto in vesti leggere si inchinò davanti a lui. "Mi manda Lord Burton,milord"
"Ben arrivato. Di cosa ha bisogno il Duca di Northumberland?"
"Ecco,milord" disse l'uomo porgendogli una pergamena arrotolata. Edward la srotolò e la lesse. Quando finì,alzò lo sguardo sul messo,che era rosso dalla vergogna.
Edward chiamò un servo "Fai preparare tutto. Fra tre giorni io e Marion partiremo per Newcastle" poi scrisse una risposta a Lord Burton e la consegnò al messo. C'era in gioco la credibilità della famiglia. Per il momento tutto il resto poteva essere messo da parte. Compresa la vendetta contro chi gli aveva rovinato la vita. Chi l'aveva costretto a prendersi di botto una responsabilità che ancora non si sentiva pronto ad affrontare. Chi l'aveva pugnalato alle spalle. Prima o poi però,ci sarebbe stata la resa dei conti. Ecco,una delle cose di suo padre che erano sopravvissute in lui,lo spirito spietato,crudele,freddo ma bollente di odio,vendicativo.       Lo spirito di vendetta.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro