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22. Bagno nel fiume

Katla e Sygal atterrarono in una radura solo quando furono certi di essersi allontanati abbastanza.

Sygal lasciò andare i due ragazzi con delicatezza, per non far loro del male e arretrò di un paio di passi. Noreen afferrò la borsa che Katla reggeva tra gli artigli e tirò fuori i vestiti dei compagni.

«Kateur, ti dispiacerebbe?» chiese, facendogli segno di voltarsi. Il cavaliere si girò di scatto e fissò imperterrito i rami dell'albero di fronte a lui, finché non sentì le voci dei giovani.

«Certo che sei bravo a cacciarti nei guai» commentò Sygal, rivolgendogli un sorriso sarcastico.

«Sono i guai che vengono da me» ribatté Kateur, roteando gli occhi. Spostò gli occhi da Sygal a Noreen e studiò la ragazza, guardandola sotto una luce nuova. Come aveva potuto non accorgersi dell'aurea di potere che l'avvolgeva? Come aveva potuto pensare che un drago osasse avventurarsi per le terre di Daktsee da solo? Erano secoli che la gente non vedeva i draghi. Aveva sentito, in più occasioni, persone anziane avanzare l'ipotesi che si fossero estinti. Quando era giunta a Nauh la notizia che nell'arena di Ezner erano comparsi dei draghi, aveva potuto osservare le diverse reazioni delle persone. Alcune erano meravigliate che ci fossero ancora quelle belve e che fossero state catturate, altri si erano preoccupati.

«Temo tu debba venire con noi a Omex» proruppe Noreen, ridacchiando. Kateur la osservò in silenzio, domandandosi come la giovane che aveva davanti potesse essere la stessa che era uscita dalla foresta. Gli sembrava di avere davanti una ragazzina insicura e timida, mentre poco prima si era trovato al cospetto di una donna potente, che avrebbe potuto radere al suolo l'accampamento con uno schiocco di dita. I suoi occhi caddero sulla mano delicata di Noreen e ripensò alla decisione con cui aveva stretto le dita per strangolare il generale che lo reggeva per il colletto. Scosse piano la testa. Non potevano essere la stessa persona. Quelle due versioni di Noreen erano troppo differenti tra loro.

Scrollò le spalle. «Non ho molto altro da fare». Non era convinto che fosse una buona idea viaggiare con loro. Oltretutto, un cavaliere come lui non sarebbe stato di nessuna utilità a una Regina e due draghi. Ma che altro poteva fare? Non aveva più un cavallo e tornare indietro a Eloga sarebbe stato controproducente. Omex era la città più vicina, ma lontana da raggiungere a piedi. Andare con loro era la scelta più saggia. Sospirò. Era ancora legato da un giuramento con le due ragazze. Non avrebbero potuto fargli del male e soprattutto Noreen non sembrava intenzionata a fargliene.

«Laggiù c'è un fiume. Se ci facessimo un bagno prima di ripartire?» propose Katla, guardando desiderosa nella direzione da lei indicata.

«Mi sembra una buona idea. Kateur, se vuoi mangiare, mentre io e Katla andiamo a lavarci». Noreen gli allungò la borsa e il cavaliere l'accettò di buon grado, sedendosi a terra.

Sygal si accomodò di fianco a lui, seguendo con lo sguardo le compagne che si allontanavano.

«Noreen è...insomma» farfugliò Kateur, rivolgendosi a Sygal.

«La Regina? Sì» concluse per lui, sorridendogli.

«Ha davvero migliaia di anni?» chiese, abbassando la voce.

Sygal corrugò le sopracciglia. «No, ne ha diciotto. È diventata Regina da poco».

Kateur rilassò un po' i muscoli della schiena. Sapere che Noreen era più giovane di lui lo tranquillizzava. «Pensavo che la Regina fosse immortale o molto longeva».

Sygal accennò un sorriso. «Può vivere di più di un umano, ma non così tanto».

«E voi draghi?» domandò, mentre mangiava di gusto la cena frugale.

«Possiamo vivere anche centinaia di anni, ma non siamo immortali» rispose Sygal, facendosi di colpo triste.

Kateur non aggiunse altro, anche se avrebbe voluto sapere di più su di loro, su Noreen, sul perché stessero viaggiando e fossero solo in tre. Non osò porre domande così private, non con tutta la tristezza che avvertiva in Sygal.

«Devi comportarti con lei come faresti con qualsiasi altra ragazza. Non pensare di star parlando con una regina. Noreen non gradisce quando qualcuno non la tratta come una persona normale» borbottò Sygal, studiandolo.

Kateur annuì, addentando un pezzo di carne. Era pressoché cruda, ma non si lamentò. Era meglio che restare con la pancia vuota.



Il fiume non era lontano dal luogo dove si erano fermati i draghi e Noreen si sentì rassicurata dalla vicinanza dei compagni. Riusciva a sentire le loro voci, benché non riuscisse a capire cosa si stessero dicendo. In ogni caso, i toni erano tranquilli ed era felice che i due ragazzi avessero un momento per fare amicizia, senza lei e Katla intorno.

Katla si spogliò per prima ed entrò nell'acqua fresca con calma. Si massaggiò le braccia per attenuare i brividi che le percorrevano il corpo. Le lanciò un'occhiata, prima di chiudere gli occhi e immergersi sotto il pelo dell'acqua, trattenendo il respiro. Noreen si concentrò sui lacci del vestito che le stringevano il busto. Era un po' imbarazzata dal fare il bagno insieme a Katla, ma non riusciva più a ignorare la sensazione di sporcizia che si sentiva addosso. I suoi capelli erano in condizioni pietose ed era felice di non aver mai avuto occasione di guardarsi allo specchio negli ultimi giorni. Lasciò cadere a terra il vestito verde scuro, mentre si sfilava le scarpe ed entrò in acqua fino ai fianchi. Rabbrividì a contatto con l'acqua fredda e immerse le mani, sperando così di abituarsi più in fretta.

Katla tornò a galla e le sorrise, mentre i suoi occhi scorrevano curiosi sulla sua figura. Noreen si concentrò sull'acqua, per non dover guardare la compagna. Quando il suo corpo si fu abituato alla temperatura, si azzardò a immergersi fino alla testa.

«Abbiamo dimenticato il sapone nella borsa!» esclamò Katla, dopo un po'. Noreen si passò le mani sugli occhi per levarsi le gocce d'acqua, prima di aprirli. Si guardarono in silenzio, decidendo sul da farsi, finché Katla non prese l'iniziativa. «Sygal!» urlò a squarciagola.

«Che fai?!» esclamò Noreen, avanzando verso di lei per metterle una mano sulla bocca e farla tacere. Si voltò verso la direzione da cui sarebbe dovuto spuntare il ragazzo, con gli occhi sbarrati. Sperava che non avesse sentito, ma dubitava, con l'udito che possedeva. Farsi vedere nuda da Katla l'aveva messa in imbarazzo, ma era comunque accettabile. Se fosse successo con Sygal o Kateur, si sarebbe affogata in quello stesso fiume. Katla, in risposta, le rivolse un sorriso divertito e chiamò ancora il ragazzo.

Dei passi veloci attirarono la loro attenzione. Sygal spuntò fuori dagli alberi con la spada sguainata. Si bloccò, vedendole nel fiume tranquille e rivolse loro un'occhiata perplessa.

«Ci porti il sapone?» domandò Katla, esibendo la faccia più innocente che le riuscì.

Sygal abbassò la spada. «Mi hai davvero chiamato per questo?! Pensavo qualcuno vi stesse facendo del male!» proferì, alzando la voce.

«Sì, scusa. Ora ci passi il sapone?» ripeté, sorridendogli conciliante.

Sygal strinse gli occhi, fulminandola. Kateur arrivò in quell'istante, reggendo la borsa e si fermò dietro a Sygal, per non dover guardare le due ragazze nel fiume. Noreen si immerse ancora di più, in modo che i due potessero vederle solo le spalle, il collo e la testa. Sperava che l'acqua non fosse troppo trasparente.

Sygal si girò e tirò fuori il sapone. Se lo rigirò tra le mani, pensieroso.

«Ti muovi?! Si congela!» sbraitò Katla.

«Te lo meriteresti!» ribatté Sygal. Lanciò il sapone verso Noreen, la quale alzò le braccia di scatto e riuscì ad afferrarlo senza farlo cadere.

Kateur si allontanò in fretta. Noreen sollevò la testa, avendo notato che Sygal non si era ancora mosso e lo trovò intento a osservarla. Per agguantare il sapone, si era dovuta raddrizzare e adesso anche la parte superiore del suo petto usciva dall'acqua. Le sue guance si infiammarono e si girò di scatto, dando le spalle al ragazzo.

«Se hai finito di fissarla come se fosse un pezzo di carne da sbranare, puoi andartene!» esclamò Katla, schizzandolo con un po' d'acqua.

Noreen non osò voltarsi, mentre Sygal sbraitava alcuni insulti contro Katla e si allontanava a grandi passi. Fissò gli alberi che costeggiavano il fiume, sentendosi le guance bollenti e reprimendo la voglia di affogarsi in quell'istante.

«Siamo da sole» la rassicurò Katla. Noreen si girò nella sua direzione e le passò il sapone, dopo esserselo passata un po' suoi capelli e sul petto. L'aroma dolce di miele e fiori di montagna la pervase. Prese un respiro profondo, assaporando il buon odore che sostituiva quello del sudore e le puliva la pelle dalla sporcizia. Si lavarono con cura, cercando di fare in fretta, per non rimanere troppo tempo nel fiume. L'acqua era fredda e con il clima primaverile non era saggio restare troppo tempo bagnati. Inoltre, sarebbe potuto arrivare qualcuno da un momento all'altro e non avevano intenzione di farsi sorprendere mentre erano nude.

Si asciugarono usando un panno che Sygal aveva lasciato loro sulla riva vicino ai vestiti, prima di indossare gli abiti.

«Come facciamo con i capelli?» chiese Katla, guardando pensierosa il cielo che assumeva tinte di blu sempre più scure. Ormai era quasi notte e la temperatura si stava abbassando.

«Ci penso io con la magia» disse Noreen. La raggiunse e le poggiò una mano sulla nuca, mentre richiamava il suo potere. L'incantesimo per riscaldare i capelli e asciugarli fu semplice e lo ripeté anche per sé.

Tornarono in fretta alla radura dove Sygal e Kateur stavano sistemando un piccolo focolare. I ragazzi alzarono le teste, sentendo i loro passi. Noreen evitò con attenzione di incrociare lo sguardo di Sygal e si sedette vicino al fuoco, per recuperare un po' del calore che aveva dovuto cedere per asciugare i capelli a lei e a Katla.

Sygal e Kateur si allontanarono per lavarsi e lasciarono a loro il compito di sistemare il focolare. Katla si alzò per raccogliere un po' di sassi da mettere intorno alla legna, in modo da isolarla dall'erba circostante. Noreen si avvolse in una coperta e rimase ferma a fissare le fiamme rosse.

«Quindi ce lo dobbiamo portare fino a Omex?» borbottò Katla, accomodandosi accanto a lei.

Noreen voltò il capo verso di lei. «Non è una cattiva persona. Dagli una possibilità. Ha cercato di farmi del male solo perché puntava a difendere sé stesso». Non sapeva più come convincerla che Kateur non era un nemico. Sygal sembrava andarci più d'accordo, ma Katla non ne voleva saperne di perdonargli quell'incomprensione. Le rispose con uno sbuffo.

«Uno di voi due dovrà portarselo in spalle» mormorò, sistemandosi i capelli.

«Non io» ribatté in fretta Katla, strappando ciuffi d'erba con gesti bruschi.

Noreen sbarrò gli occhi, non appena si ritrovò tra le dita delle ciocche di capelli argentei. Questa volta, erano più del solito. Evocò all'istante la magia e applicò l'incantesimo d'origine sui capelli. Quel fenomeno la stava innervosendo e non capire a cosa fosse dovuto le dava ulteriore fastidio.

«Erano ancora bagnati?» domandò Katla, posando gli occhi castani sulle sue mani e le ciocche che reggeva.

Noreen annuì, non fidandosi della sua voce. Fece dei respiri profondi per calmare il battito frenetico del cuore e ringraziò che Katla non potesse sentirlo. Se fosse stata in sembianza di drago, si sarebbe accorta all'istante che le aveva mentito e avrebbe potuto percepire, tramite il legame, quali emozioni l'affliggevano. Non sapeva perché sentisse tutto quel bisogno di nascondere il fatto, ma preferiva tenerselo per sé, finché non avesse fatto chiarezza. Non voleva allarmare i compagni per una sciocchezza.

«Non so se Sygal voglia partire stanotte o domani» commentò, pensierosa. Per lei non avrebbe fatto tanta differenza, ma i compagni avrebbero dovuto volare finché non fosse sorto il Sole e Kateur non sarebbe riuscito a dormire, non avendo mai viaggiato con un drago.

«Io posso volare». Katla scrollò le spalle e si sdraiò a terra, avvolgendosi nella coperta. Chiuse gli occhi ed emise un sospiro prolungato. «Svegliami quando tornano quei due».


Noreen rimase da sola a contemplare le fiamme rossicce che volteggiavano sopra i rami raccolti dai due ragazzi. Malgrado si fosse coperta con il mantello e fosse davanti al fuoco, tremava ancora dal freddo. Sapeva che quei brividi non erano dovuti dal fresco della notte, ma dall'incantesimo che le aveva rubato calore dal corpo per asciugare i capelli. Si massaggiò le palpebre pesanti, scacciando via il sonno e la stanchezza.

Ripensò a quello che era successo poco prima al fiume. Avrebbe tanto voluto vedere la faccia di Sygal, per capire se Katla avesse esagerato oppure se la sua descrizione era stata affine alla realtà. Scosse la testa, ridacchiando tra sé e sé. Katla era brava a mettere a disagio le persone, su questo non aveva più dubbi. Si girò a guardare l'amica e la tentazione di darle un pizzicotto mentre dormiva fu forte. Se lo sarebbe meritato per aver creato quella situazione imbarazzante. Sospirò, tornando a fissare il fuoco. Lei aveva visto più volte i suoi amici senza vesti. Non riusciva a spiegarsi perché provasse tutta quella vergogna. Non era a disagio con il suo corpo, non era mai stata insicura sul suo aspetto fisico, eppure la imbarazzava mostrarsi anche a Katla.

Ripensò a Ezner. Lì c'era un'altra mentalità. Non ricordava di aver mai visto nessuno che non fosse vestito di tutto punto. Sia donne che uomini si preparavano con cura anche solo per andare al mercato o per un'uscita veloce. In tutta la sua vita, non aveva mai visto Viltor svestito. Nonostante fosse la persona a lei più vicina e con cui aveva vissuto sotto lo stesso tetto, a stretto contatto per anni, non l'aveva mai beccato neanche a petto nudo. Il padre non l'aveva mai aiutata a lavarsi e vestirsi. Si era preso cura di lei in tutto e per tutto solo quando era troppo piccola per fare da sola. I draghi, invece, fin da quando erano piccoli e iniziavano a mutare forma, dovevano abituarsi a farsi vedere nudi anche da persone con cui non avevano la minima confidenza. Immaginava che fosse per quello che Katla non aveva problemi a spogliarsi davanti a lei e che Sygal non avesse mai detto nulla al riguardo. Per loro era la normalità e si sarebbe dovuta adattare, soprattutto se avessero trovato altri draghi. Non con tutti avrebbe legato come stava facendo con Sygal e Katla.


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Nuovo capitolo! Kateur è ufficialmente parte del nostro gruppetto;)

Instagram: animadidragoo

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