Lo guardo confuso, non capendo di che cosa stia parlando.
Pis preme leggermente piú forte le sue mani che sono posate sule mie spalle da prima.
"Ti prego dimmi che non hai ballato con loro?.
Non capendo niente lo guardo ancora scettica.
Socchiudo le labbra per emettere un suono che viene interrotto da Jonny.
"tu non sai cosa hai appena fatto,Ti sei resa conto di quello che hai combinato?"
Inizio a sentire calore, le mie mani tremano, il mio cuore arde, brucia piú che mai.
"No, certo che non lo so, ma so che dopo tutto questo tempo ero felice e mi basta questo" se qualcuno di voi si degnasse di dirmi cosa ho appena combinato , mi farebbe un grande favore".
Ormai il mio tono di voce e diventato piatto, senza emozioni.
Loro due si guardano per un secondo per poi voltarsi verso di me, puntando entrambi i loro occhi sui i mie.
Jonny si avvicina, allungando una mano sul mio viso accarezzandolo.
E senza che emisi fiato lui concluse con una semplice, ma dura realtá.
"non hai piú un anima kagea.."
Esclamó Pis
Involontariamente la mia bocca si spalanca insieme ai mie occhi. "
Come non ho piú un anima ?" dico scettica.
"Hai venduto la tua anima alla regina, non ti ricordi che domani è il suo compleanno ?"
Senza fiatare annuisco.
"Ecco l'unica cosa che tu potessi dargli era la tua anima.

L'unica cosa che potevo dargli era la mia anima ?
Dico più a me che a loro.

Rimango senza parole, nemmeno una sillaba.
Dopo che ho compreso cosa sia successo.
Expo perché ero così spensierata.
La mia anomia non era più pura da molto tempo ormai.

E ora che sono tornata come prima quale è il problema?
Vengo riportata a galla dai mie pensieri dalla voce di Arin.

Quando è arrivata ?

"Ti starai domandando dove hai sbagliato".
Aggiunge guardandomi dritta negli occhi.
I suo occhi così intensi, completamente neri mi fanno accapponare la pelle, perché non riesco a capire nemmeno una sua emozione o cosa stia pensando.

Senza dire nulla annuisco.
Arin si avvicina a me porgendomi uno specchio tascabile.
Aggiungendo solo una parola.
"Guardati"
Allungo la mano affermando lo specchietto, alzandolo verso il mio viso.

"Crack"

L'unico rumore che pervade la stanza, proveniente dallo specchio caduto a terra.