CAPITOLO 1
Mi sveglio di colpo, tutta sudata, ho il respiro affannato.
Guardo fuori dalla finestra, il bagliore della terra mi accarezza il viso.
Lo stesso incubo mi perseguita, notte dopo notte.
Mi ritrovo sempre nella stessa maledetta cella che puzza di muffa e sangue, legata, polsi e caviglie, con catene.
percepisco la sua voce, solamente la sua voce.
"Non puoi essere tu, non prenderai mai il mio posto".
Continua ad assillarmi con la stessa frase
portandomi sul l'orlo dello sfinimento.
Cosa non posso essere ?,
quale posto vuole che io non prenda?
percepisco qualcosa di bagnato sotto i mie nudi piedi. capendo che pian piano la cella si sta riempiendo d'acqua.
Ho paura, molta paura
Inizio a strattonare le catene con tutta la forza che ho nelle braccia , ma nulla da fare non riesco a liberarmi, costretta a sentire per l'ennesima volta la stessa frase.
"non puoi essere tu, non prenderai mai il mio posto".
" BASTA"
urlo con tutta la mia voce che le mie corde vocali riescono a produrre.
Ma questo non basta, non basta a farla stare zitta, ripete e continua a ripetere.
Ormai il livello dell'acqua mi sfiora il mento, strattono nuovamente le catene, invano, l'unica piccola briciola di forza che possiedo mi sta lasciando anche lei.
Rassegnata al mio destino chiudo gli occhi e per l'ultima volta risento la sua voce che si allontana sempre, sempre più lontano da me.
Prima che il silenzio e il buio mi circondi completamente.
pian piano l'ossigeno sta scomparendo.
L'acqua riempie i mie polmoni.
Sto lasciando andare via la mia vita senza fare nulla.
Sto per spegnermi,
E l'unica cosa che in questo momento riesco a pensare è a lei, la mia cara mamma che mi ha sempre protetto ad ogni costo ed io non sono riuscita a proteggere mio padre.
Questa cosa mi condanna a vita.
mamma scusami tanto non sono stata una figlia che volevi, volevo che tu sia orgogliosa di me ma ho fallito. scusami mamma.
vengo risvegliata dai pensieri quando sento l'acqua iniziare muoversi intorno a me, cerco disperatamente guardandomi attorno cosa può essere ma non vedo nulla l'acqua e troppo scura e densa per capirci qualcosa
All'improvviso riesco a notare qualcosa in lontananza al di sotto dei mie piedi , si sta avvicinando, sempre di più e quello che sto vedendo non mio piace per niente .
Un'enorme sagoma,
ma non so di che cosa? . Ma credo proprio che lo scoprirò presto.
si sta avvicinando sempre di più e la mia paura aumenta a d'essa. seguendo i battiti del mio cuore
cerco di focalizzare meglio,con quello che l'acqua mi permette di vedere cio che si sta ponendo sotto di me.
Spalanco gli occhi quando capisco che quello che si trova al di sotto non è meno che un Craken, lo stesso di quel giorno dannato.
Inizio a strattonare più forte le catene, urlo, urlo a più non posso finchè le mie corde vocali abbiano ancora una nota da fare uscire, e ci manca solo che quella voce sta ritornando dicendomi sempre la stessa dannata frase.
"Non puoi essere tu, non prenderai il mio posto" .
Il Craken ormai è sotto di me sta per spalanca le fauci, l'ultima cosa che sento prima di lasciarmi al mio destino e sempre lei, lei solo lei.
È sempre con quella dannatissimo frase.
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