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Natale 2017

Clint era andato a prenderli in aeroporto. Rafflesia e James erano in auto con lui, mentre Steve, Sharon, Natasha e Bruce avevano noleggiato un fuoristrada.

Volevano essere autonomi per eventuali spostamenti e, comunque, tutti in macchina di Barton non entravano. Senza contare il bagaglio della fidanzata di Rogers, tre valigie, per pochi giorni in campagna. L'avevano presa in giro, tutto il tempo.

Il Falco possedeva un'enorme fattoria, in mezzo dei campi dell'Iowa. Annesso un cottage, con due stanze da letto matrimoniali.

Laura, che li aveva accolti calorosamente, al loro arrivo, volle sapere come preferissero sistemarsi.

Ci pensò Bucky, a trovare una soluzione diplomatica. 'Io e Rafflesia pensavamo di stare in casa e di lasciare la dependance agli altri. Che ne dite?'.

Subito Natasha e Sharon annuirono. Vedova Nera fece l'occhiolino alla Tyler, per ringraziarla, proprio non voleva discutere con Banner davanti agli altri, soprattutto a Natale, e di attriti ve n'erano stati parecchi, nell'ultimo periodo.

Rafflesia preferì evitare di sottolineare che la scelta fosse stata propiziata proprio da James, poiché, per lui, dormire sotto lo stesso tetto della fidanzata del Capitano, non era proponibile. E i Barton erano deliziosi. Non poteva che concordare.

*

Mentre Laura preparava la cena e le altre apparecchiavano la tavola, Sharon andava su e giù per il soggiorno, con i ticchettanti tacchi a spillo che rumoreggiavano, sul pavimento di legno, con un bicchiere di vino in mano.

'Questa è la volta buona, sono sicura che Steve mi chiederà di sposarlo, finalmente!'.

'Davvero?' chiese Natasha, stupita.

'Certo, ho capito che ne ha l'intenzione, fa il misterioso da un po' di giorni a questa parte...finalmente diventerò la moglie di Capitan America, vi rendete conto?'.

Rafflesia e Laura si scambiarono un occhiata complice. Non era sembrato loro che Rogers volesse buttarsi in un passo del genere, anzi, all'agente Tyler era parso più indifferente del solito, nei confronti della propria ragazza, molto sulle sue. Anche quando erano usciti in quattro, per andare a cena o al cinema, aveva sempre conversato con lei e Bucky, dimentico della presenza della fidanzata, quasi gli desse fastidio.

Romanoff rispose, per le rime 'Dovresti essere contenta di sposare un uomo che ami, al di là che Steve sia Capitan America'.

'É ovvio che lo ami...però, Nat, lui è Capitan America! Sai che significa? Spot, tv, reality, social, un futuro di cui non doversi preoccupare. Non c'è nulla di male in questo! L'amore passa, si affievolisce, il resto rimane'.

La moretta rifletté che, grazie a James, almeno la notte non l'avrebbe avuta vicina. Le dispiaceva per Rogers, il pensiero che avrebbe passato una vita intera con una donna che forse non lo amava e non lo apprezzava così tanto, era avvilente.

I maschi tornarono all'interno della casa, Clint li aveva portati in giro per la fattoria, insieme ai bambini.

'Una puledra ha partorito ed il cavallino è incredibile, Rafflesia, domani devi venire con me a vederlo'. Bucky era entusiasta.

L'agente Tyler gli si avvicinò e lo baciò. 'Certo, amore, andremo insieme'. Il suo ragazzo non smetteva un attimo di parlare degli animali e dei macchinari agricoli che Barton gli aveva mostrato, sembrava tanto contento di essere lì con loro, finalmente sereno, con i suoi amici, contento come un bambino.

*

Gli Avengers erano andati ad un vicino centro commerciale per acquistare dei regalini per la famiglia Barton, poiché, al loro arrivo, sopra il camino, avevano trovato appese delle calze natalizie, ognuno con il proprio nome, ed aspettavano tutti Babbo Natale. La vita nella campagna scorreva lenta, tranquilla, e i parenti e gli amici di Occhio di Falco li avevano accolti con semplicità.

*

Le notti nell'Iowa erano fredde, ed una cospicua nevicata li aveva colti di sorpresa.

Rafflesia vedeva i fiocchi cadere dal cielo, dalle finestre della loro camera; tutti dormivano.

'Ti piace stare qui, amore?' le chiese Bucky.

'Sì, è bello, e mi piace anche l'atmosfera natalizia, era tanto che non stavo così bene per le feste'.

'Lo sai che è già Natale?' in effetti, era passata la mezzanotte. Le si avvicinò, muovendosi verso la finestra, ed iniziò a baciarla sul collo.

'Buon Natale, Sergente!' lei percepì la completa nudità di James ed i suoi abituali appetiti notturni.

'Buon Natale, ragazzina'. Con la mano destra, si insinuò sotto la camicia da notte di seta, per titillarle i capezzoli, già eretti.

Le fece scivolare giù l'indumento, che cadde ai loro piedi, stimolandola fra le gambe, non prima di averle girato il volto verso di sé, per baciarla sulla bocca.

'Appoggiati al vetro, dobbiamo festeggiare' le ordinò.

Si spinse dentro di lei, prendendola da dietro, con veemenza, mentre le diceva che l'amava.

*

'Ci scambiamo i regali?' chiese Buck.

'Come sei frettoloso, dobbiamo metterli nelle calze appese al camino, giù di sotto!'

'Non mi va di darti il mio davanti agli altri...è personale, una cosa solo nostra! Per piacere!' insisteva.

'Quand'è così, va bene' dovette, per forza, acconsentire, faceva i capricci...

Recuperò un piccolo pacchetto dalla tasca della valigia e Rafflesia lo aprì subito; era una collanina in oro bianco, con un ciondolo a forma di infinito, ornato di piccoli brillanti, deliziosa. Lo pensò davvero.

'Grazie, James, è bellissima' lo baciò sulla bocca. 'Ecco il mio regalo per te, spero ti piaccia...in realtà, sono stata egoista, è per entrambi!' gli tese una busta bianca, ridendo. Conteneva dei biglietti aerei e la prenotazione per un villaggio al mare in Messico; sarebbero partiti per Capodanno, una lunga settimana tutta per loro, al caldo.

'Un'idea grandiosa!' era entusiasta, ma le parve che sbirciasse, continuamente, la borsa da viaggio, in maniera strana, incerto e teso. Pensò non fosse nulla, preferendo soprassedere a qualsiasi domanda in merito.

Tuttavia, mentre si preparavano per scendere a colazione, vide che sistemava, furtivamente, la valigia. Tanto maldestro che gli cadde, in terra, una scatolina di velluto blu.

Lei la raccolse e gliela porse.

'Che cos'è?' chiese.

Bucky ammutolì.

'Posso vedere?' gli domandò, di nuovo... non rispondeva ed era impallidito. Era curiosa, forse avrebbe capito il motivo dell'agitazione profonda che gli aveva letto in viso.

'Certo' mormorò, ridandole la scatolina, turbato e titubante.

Aprì l'astuccio e si trovò davanti un anello bellissimo. Una veretta, con un diamante a forma di cuore, di uno stranissimo colore violetto chiaro. Splendido. Fece due più due.

'Il famoso anello di Sharon! Allora è vero che Steve ha deciso di chiederle di sposarlo?'.

Bucky annuì 'Sì, mi ha chiesto di custodirlo, cosicché lei non lo trovasse'.

'E a te non va giù che si sposino, hai fatto una faccia...ti capisco...certo...in ogni caso, l'anello è favoloso, bellissimo...posso provarlo, o pensi che porti sfortuna?'.

'Provalo!' le fece 'non credo a queste sciocchezze'.

Lo indossò all'anulare della mano sinistra, le calzava, perfettamente; Steve aveva avuto buon gusto, adorava quell'anello.

'Rogers ha fatto incidere qualcosa all'interno' James ne stuzzicò la curiosità, sorridendo, stavolta.

Rafflesia lo tolse e lesse l'incisione 'ALLA RAGAZZINA CHE MI HA RUBATO IL CUORE. SERGENTE J.B. BARNES'. Il suo cuore, in quell'attimo, si fermò nel petto...l'anello era per lei, non per Sharon! Ecco perché era così agitato!

'E' per te, ragazzina... se lo vuoi!' le chiese James, dolcemente.

Lo guardò, intensa 'Certo che lo voglio!' aggiungendo 'Perché me lo hai regalato?'.

'E' un anello di fidanzamento!'.

'L'ho capito! Dimmi il motivo!'.

'Dopo tutto quello che ho passato, non credevo di poter ricominciare a vivere e poi ti ho incontrato... senza di te, non ce l'avrei fatta, non sarei mai arrivato a questo punto...ho capito che ho bisogno della stabilità che mi dai...non ho fretta, tuttavia volevo che le mie intenzioni fossero chiare...desidero che tu sia la mia ragazzina, per sempre!'.

'Lo sarò!' gli rispose, molto seriamente, fissando il gioiello.

'Avevo paura di dartelo, timore che rifiutassi...era questo il mio vero regalo di Natale, per te. Mi hai stupito, di nuovo, mi ha detto di sì, all'istante. Immaginavo avresti fatto un sacco di storie, come al solito...'.

Gli rispose, appassionata 'Solo tu puoi riempire la solitudine della mia anima...il vuoto che avevano lasciato i miei genitori adesso non c'è più. Dopo averli persi, ero sicura che non sarei stata più felice, che non avrei avuto niente di davvero così bello, solo per me...fino a quando è arrivato un certo Sergente...ti amo, Sergente Barnes, e tanto, da impazzire...' aveva gli occhi lucidi '...promettimi che starai sempre con me, che non mi lascerai mai...promettimelo, James!'.

Lui giurò, ebbro d'amore, l'abbracciò fortissimo e la baciò. Dopo qualche istante, le confessò 'Rafflesia...vorrei quello che ha Clint!'.

'Non dirmelo! Una fattoria nell'Iowa, dei trattori e dei cavalli?'.

Rise 'Una famiglia...e magari un cane!'.

'No, il cane, no...finirebbe che dovrei portarlo sempre io a fare i bisogni, pure quando piove...'.

'Ti prego, il cane sììììì...me ne occuperò io, te lo prometto...'.

'Vedremo...' ridacchiò lei.

*

'Non ci credo, fammi vedere la mano, è favoloso!' Natasha, che notava sempre tutto, si era accorta, immediatamente, dell'anello all'anulare di Rafflesia. Quest'ultima mostrò la sinistra.

'E' quello che credo? Vi sposate?' le chiese Laura, emozionata.

'Sì...' era timorosa, pensava che il gesto di James sarebbe rimasto fra loro, ma, ad essere realisti, era difficile tenere un simile segreto, figuriamoci fra gli Avengers.

'Che bello, auguri, apriamo una bottiglia!' Clint sembrava entusiasta.

'Il colore della pietra è splendido, è la tonalità dei tuoi occhi, ed anche il taglio a cuore...lo trovo davvero romantico...Bucky, non sapevo fossi così tenero!' Pepper, esperta di gioielli, rimirava la veretta, insieme a Tony. Barnes li aveva sopresi, piacevolmente.

James aveva annuito, sorridendo.

Steve era rimasto di sasso, invece. Era l'ennesima volta che il suo amico più caro non gli confidava un progetto o un desiderio, da quando stava con quella donna...un passo così importante, come acquistare un anello di fidanzamento, assurdo...gli sembrava che fosse molto cambiato e che il loro rapporto non fosse esclusivo come un tempo. Era profondamente geloso, come sempre, quando c'era di mezzo Bucky.

Si sentì in colpa per i ragionamenti ed andò di corsa ad abbracciarlo, prima che l'altro si accorgesse dei suoi tentennamenti.

Sharon si era allontanata, verso il bagno, non prima di aver perso i colori. Un'altra stava vivendo la felicità che desiderava per sé e non riusciva a tollerarlo; aveva sopportato la freddezza di Rogers ed i suoi modi solo per arrivare al passo del matrimonio, per sistemarsi, per vivere più tranquilla. Si chiese se non fosse giunto il momento di chiudere una relazione, che faceva acqua da tutte le parti.

*

'Buck, hai sorpreso perfino me!' Steve lo interpellò, non appena furono soli.

'Già, forse ho sorpreso me stesso! Un giorno, mentre passeggiavo, alla ricerca del regalo di Natale per Rafflesia, ho visto l'anello in una vetrina e ho sentito che non potevo più aspettare. Pensi abbia fatto male?' gli chiese.

'Devi fare quello che senti, non posso dirtelo io...oramai glielo ha già chiesto, no? Vedrai che andrà tutto bene...'. Il Capitano fu laconico, ma l'altro percepì, dalle sue parole, che non era affatto contento della sua decisione; per una volta, forse la prima, da quando si conoscevano, fu deluso dal suo comportamento. Era lontano, distaccato, profondamente geloso. Di cosa? Non lo aveva trascurato in nessuna circostanza, stavano sempre insieme, fidanzate comprese. Se ne rammaricò, profondamente, ma non aveva intenzione proprio di approfondire, desiderava solo godere appieno della felicità che provava.

'A quando il grande passo? Avete fissato la data?' Rogers lo incalzava, voleva sapere.

'Ancora no...fosse stato per me, mi sarei sposato ieri, figurati...Rafflesia vuole aspettare un po', è una cosa così fresca, e non abbiamo fretta...a volte mi ricorda te, è strano, forse per questo vi adoro, entrambi!' lo abbracciò.

Contraccambiandolo, il Capitano pensò che fosse vero, che l'agente Tyler somigliasse più a lui, nelle reazioni e nelle intenzioni. Lo aveva capito, da parecchio tempo, e ne soffriva moltissimo, in maniera quasi viscerale.

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