7 capitolo
Tornai a casa un po' scombussolata. Tra il bacio di Pan e la sua richiesta, ero indecisa sul da farsi avrei potuto accettare, ma ciò causerebbe dolore alla mia nuova famiglia che però non è stata per niente presente.
Guardai l'orlogio ero tornata molto tardi dato che erano le otto del mattino; decisi di scendere a fare colazione, nel salone trovai la mamma che piegava i panni, mi sorrise.
-Ti dispiace aiutarmi a piegare il lenzuolo? - chiese gentilmente.
Era impossibile che fosse imparentata con quel diavolo di Eric, avrei dovuto parlare con lei; mi avvicinai e cominciai ad aiutarla con il lenzuolo.
- Mi dispiace di non essere stata presente ma purtroppo sono dovuta partire per lavoro e George è sempre molto impegnato. Spero che Eric si sia comportato bene con te durante la nostra assenza- disse continuando a piegare.
"Oh, si mamma é stato molto gentile con me, se tralasciamo il fatto che mi ha violentata" questa fu la prima risposta che mi venne in mente.
-Si certo, perché non avrebbe dovuto? - risposi invece
- Te lo chiedo perché questi sono dei giorni dolorosi per lui. Qualche anno fa Eric aveva una ragazza, Melody, purtroppo è morta in un incidente ma il suo corpo non è stato ritrovato e ieri era il suo anniversario. Temevo avrebbe dato di matto, soprattutto per il fatto che tu le assomigli parecchio- finimmo di piegare il lenzuolo.
-Oh-fu l'unica cosa che mi venne in mente da dire
- Dimenticavo, potresti svegliare Eric ha lezione di guida oggi-
Annuì e salii le scale diritta verso camera di Eric.
Bussai lievemente, nessuna risposta, entrai. Al camera era grande come la mia, ma molto più disordinata, una foto attirò la mia attenzione : c'era Eric che teneva in braccio una ragazza minuta, con gli occhi verdi e i capelli neri. Aveva un sorriso bellissimo.
Posai la foto quando sentì qualcuno entrare.
-Che ci fai qui? - tuonó Eric alle mie spalle.
-Cristina mi ha mandata a chiamarti, dice che hai una lezione - dissi e mi avvicinai alla porta pronta da uscire.
-Aspetta. Mi dispiace per ieri. Ero ubriaco, ed era un giorno particolare per me, non volevo farlo. Scusa- si avvicinò leggermente.
-D'accordo- dissi. Lui parve turbato dalla mia risposta, insoddisfatto.
-Che vuol dire? "D'accordo "-
-Va bene. Ti perdono-
Mi prese violentemente, e mi sbatté al muro bloccandomi con il suo corpo.
Mi guardò negli occhi, ma non vidi traccia di rabbia, solo dolore.
Senza preavviso mi baciò fu un bacio violento, bisognoso ma diverso Dalla prima volta, voleva dimostrarmi qualcosa anche se non riuscivo a capire cosa.
Si staccò con il fiatone.
Evidentemente oggi era la giornata dei baci e nessuno mi aveva detto niente.
-Eric, ascolta, provò qualcosa per te che non so definire, ma provo qualcosa anche per un altro ragazzo. -
-Chiunque sia, spero solo che ti ami come ti amo io-
Se ne andò lasciandomi confusa, con le ultime parole che si ripetevanoin testa.
Eric era così diverso da Pan, lui era imprevedibile, pericoloso ma dolce infondo; Pan invece, era misterioso sicuro di sé, con lui mi sentivi protetta, al sicuro.
Avrei dovuto prendere una decisione che riguardava non solo se restare sull'Isola o meno, ma anche di chi ero innamorata. Perché si grazie a loro, ora credevo di nuovo nell'amore, il problema ora era di chi ero realmente innamorata?
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