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6 capitolo

EvaKant00

Tornai a casa verso le sei di pomeriggio, era stata una giornata stancante sia perché odiavo il lunedì sia perché avevo preso una decisione importante. Stasera avrei parlato con Pan, dovevamo chiarire la faccenda di ieri sera.
Salii le scale pronta a distendermi sul letto, quando aprì la porta trovai una foglia sul letto,erano state scritte delle parole: " Stasera vieni più tardi"
Biglietto bizzarro.
Senti la porta spalancata, ed Eric entró quasi di corsa.
-Forza puttanella, ho voglia di divertirmi. Spogliati-
Lo guardai per un secondo e poi scoppiai a ridere, stava sicuramente scherzando.
-Sono serio. Te lo avevo detto il primo giorno-si avvicinó.
-Anch'io te lo avevo detto il primo giorno. Non mi piegherò mai-
-Ho provato con le buone ora proviamo con le cattive-
Mi prese di peso buttandomi sul letto, e mi bloccò, tentavo di dimenarmi, urlavo, ma fu tutto inutile.
-Inutile che urli, siamo soli in casa-
-Adesso, cosa vuoi fare violentarmi? Fallo. Tanto mi hanno già tolto tutto-
Mi guardava con desiderio e ardore.
-Sta zitta voglio divertirmi-
Cominciò a spogliarmi, ormai ero impotente; l'ultima cosa che ricordai fu Eric che si slacciava la cintura, poi più niente.

Mi risveglia nel mio letto svestita e dolorante, purtroppo non era solo un incubo. Guardai la sveglia sul comò erano le tre di notte, accanto alla sveglia c'era un biglietto "Sei stata fantastica anche senza sensi", lo accartocciai.
Avevo due possibilità andare da Pan o rimane qui a rimuginare sul dolore procuratomi da Eric, al pensiero mi scese una lacrima. Optai per la prima opzione; scesi dal letto ancora dolorante e mi vestii, mi affacciai alla finestra presi il ciondolo, chiusi gli occhi e ci soffia dentro.

La caduta fu attutita da qualcosa, dato che non toccai terra, riaprì gli occhi e ciò che vidi mi spiazzó.
Pan era di fronte a me sorridente, quella visone mi tolse il fiato, era bellissimo dovevo ammetterlo.
-Buongiorno-disse - Nicky, non per metterti fretta ma non sei proprio una piuma. Posso metterti giù? - chiese lentamente.
Non me ne ero neanche resa conta, non era caduta a terra perché ero finita tra le braccia di Pan, letteralmente.
Annuì timidamente e mise giù.
-Allora a casa tutto bene?- chiese esitante
-Si, a parte il fatto che odio i lunedì. perché lo chiedi ?- annuì poco convinta.
Non volevo dirglielo avrebbe pensato che ero debole, eppure qualcosa nei suoi occhi mi fece capire che sapeva qualcosa.
-Mi nascondi qualcosa Pan? - lo spinse giocosamente. Mi guardò con occhi spenti.
-Tu lo sapevi vero? Sapevi che sarebbe accaduto e non mi hai detto niente!- cominciai a camminare verso la casa sull'albero.
-Nicky, mi dispiace okay? Non potevo interferire e..- il suo tono di voce era disperato. Lo interruppi.
-Avresti potuto dirmelo Peter. Ieri mi hai detto di fidarmi di te, ma come posso farlo,  se non mi dici la verità.Come posso credere all'anore e al per sempre- cominciai a piangere e salii le scale della casa, ritrovandomi in una Stanza grande con solo un grande letto a decorarlo.
Peter mi guardò con gli occhi lucidi.
-A causa tua mi hanno ferito, di nuovo, e stavolta fa più male perché speravo che saresti entrato dalla mia maledetta finestra e mi avresti salvata- gli voltai le spalle, non avevo il coraggio di guardarlo in faccia.
-Mi dispiace d'accordo. Avere delle sensazioni riguardanti il futuro è un grande fardello ed io non posso fare niente, perché se Eric non avesse fatto quello che ha fatto allora io e te non.. - lasciò la frase in sospeso.
Mi girai e lo guardai in faccia, poi chiesi:- Cosa Peter? -
Mi guardò negli occhi intensamente e mentre si avvicinava velocemente a me disse - Questo-mi prese il viso fra le mani e mi baciò.
Rimasi spiazzata da quel gesto,in quel momento mi sentivo bene, al sicuro sembrava la cosa più giusta del mondo e probabilmente lo era.
Le nostre labbra danzavano insieme, mi sembrava di volare. Peter staccò le nostre labbra, ma unì le nostre fronti; guardai per terra e vidi che il pavimento era più lontano di quanto pensassi allora realizzai.
-Pan, stiamo fluttuando- susssurai
-Ehm si scusa-
Ci fece scendere lentamente. Peter mi prese le mani ed io gli sorrisi.
-Stavo dicendo che se Eric non avesse fatto quello che ha fatto allora io e te non ci saremmo baciati. Nicky, mi dispiace, davvero.- lo guardai negli occhi e vidi la sincerità nelle sue parole
-Va bene. Hai ragione non potevi interferire- mi avvicinai
-Nicky. Ascolta voglio chiederti una cosa molto importante.-fece una pausa-Vuoi rimanere sull'Isola, con me?-

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