Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Un Natale italiano (pt.1)


"Come sta Liliana?" domandò Yoongi, porgendo ad una Caterina assonnata il suo tè di metà mattina.

Per tutta risposta la ragazza si limitò a rivolgergli uno sguardo truce e a sputare un grugnito, che a lui parve tanto suonare come un "Secondo te?".

Il rapper si limitò a mescolare con lentezza il suo caffè, mentre l'aroma intenso della bevanda gli penetrava nelle narici, risvegliando la sua mente stanca.

"Sei sicura di essere in grado di supportarla in questo percorso difficile? Una gravidanza non è una cosa semplice da affrontare...".

Mentre il silenzio calava tra di loro e la ragazza iniziava lentamente a sorseggiare il tè, Yoongi si perse nei pensieri che affollavano la sua testa da qualche giorno.

All'inizio aveva pensato che, avere qualcuno su cui contare ogni giorno, sarebbe potuto essere un perfetto cambio di marcia per la ragazza, ben consapevole che il suo lavoro di idol lo avrebbe portato in giro per il mondo e lontano dalla sua ballerina molto presto.

Ma, con il passare del tempo, numerosi dubbi avevano iniziato a tormentarlo, rendendo le sue notti ancora più faticose del solito.

Una gravidanza sarebbe risultata una nuova sfida per entrambe le ragazze e, per qualcuno di fragile e insicuro come la sua ragazza, sarebbe potuto sembrare un ostacolo difficile da superare.

Per non contare gli attacchi di panico che già costituivano una presenza importante nella vita della ragazza e che sarebbero di certo peggiorati se qualcosa fosse andato storto con il bambino.

Dal poco che conosceva Caterina e da quello che lei gli aveva raccontato del suo passato, la ragazza non era di certo qualcuno in grado di prendere alla leggera le proprie responsabilità e, molto probabilmente, i sensi di colpa per qualche eventuale errore, l'avrebbero mangiata viva per sempre.

Yoongi si era quindi domandato se la ballerina fosse in grado di sopportare la pressione e la responsabilità di supportare psicologicamente e fisicamente una giovane donna alle prese con la sua prima gravidanza.

Con il passare dei giorni i dubbi si erano solidificati, mentre la osservava lavorare in giro per il negozio con delle occhiaie sempre più nere e sbadigliando senza sosta per ore intere.

Erano passate solo due settimane dall'annuncio di Liliana e dalla decisione di Caterina, ma la situazione sembrava aver già avuto effetti drammatici sulla vita semplice dell'italiana.

"Non lo so Yoongi, sono troppo stanca anche per pensare" rispose quindi la ragazza, portando gli occhi sul suo rapper e sbadigliando leggermente.

"Non riesci a dormire?" le domandò preoccupato lui, scostandole con le dita alcune ciocche di capelli dal viso.

Caterina si appoggiò al palmo della sua mano e sorrise lievemente ad occhi chiusi, per poi fare spallucce.

"Io dormirei anche, ma le nausee di Liliana sono veramente peggiorate nell'ultima settimana, con il risultato che vomita a qualsiasi ora del giorno e della notte. Lei insiste che non dovrei alzarmi ad aiutarla tutte le volte, ma sinceramente ho paura che tutti questi problemi l'abbiano debilitata parecchio e che finisca per svenire in bagno." Spiegò quindi la castana, tornando a sorseggiare il suo tè.

Yoongi si limitò ad annuire comprensivo e a guidarla verso una piccola poltrona nell'angolo più remoto della libreria, dove si accomodò con un tonfo, trascinandola sulle sue gambe.

"La ginecologa cosa vi ha detto?" domandò quindi, ricordandosi dell'appuntamento che le due avevano fissato con la dottoressa di Eunji la settimana precedente.

Caterina nascose il viso contro il collo del giovane, raggomitolandosi nel suo abbraccio confortevole e poi disse: "Ha detto che la gravidanza procede bene e che il feto è grande circa cinque centimetri. Non pesa nemmeno sessanta grammi, ti rendi conto?".

Nel fare la domanda le sue labbra si posarono inavvertitamente sul collo del rapper, che rabbrividì immediatamente per il contatto inaspettato e sorrise al solo pensiero di un esserino minuscolo.

"Non pesa nemmeno sessanta grammi ed è già in grado di trasformare la vita delle persone che lo stanno aspettando" sussurrò quindi di rimando, lasciando un bacio leggero tra i capelli della ballerina, che rilasciò uno sbuffò divertito.

"È già un rompipalle come sua madre" commentò lei, un sorriso sulla bocca e gli occhi chiusi.

Yoongi ridacchiò divertito, avendo assistito più volte ai battibecchi tra le due ragazze e all'esasperazione di Caterina di fronte a certi comportamenti della sua migliore amica.

"E delle nausee cosa ha detto la dottoressa?" domandò quindi, interessato dagli sviluppi della situazione.

"Che sono normali in questo periodo e che dovrebbero durare fino alla fine del terzo mese..." rispose lei, portando gli occhi a contatto con quelli di Yoongi per poi sbuffare frustrata.

"Certo, questo solo se Liliana non rientra nei casi patologici. In quel caso le nausee potrebbero durare per tutta la gravidanza o, nei casi più lievi, per tutto il quarto mese. Sinceramente spero che qualche divinità ci risparmi e che Liliana non rientri in questi casi, perché sono stufa di reggerle i capelli mentre vomita" concluse quindi acida la ballerina, stringendo le braccia intorno al collo del suo rapper e strofinando il viso contro la sua maglia nera.

"Speriamo per il meglio allora" ribatté lui, iniziando ad accarezzarle la schiena a palmo aperto.

Nei minuti successivi nessuno disse una parola, lasciando che i loro dubbi e le loro speranze planassero a terra come piume nell'aria impolverata della libreria, segretamente sperando che il terreno potesse inghiottirle per sempre.

Caterina si strinse al suo ragazzo con forza, consapevole che di momenti così intimi e perfetti ce ne sarebbero stati pochi nei mesi successivi, e pregò che il tempo si fermasse per qualche ora, solo per avere la possibilità di imprimersi nella memoria il tocco e il profumo di lui.

Nelle settimane precedenti, infatti, gli era risultato quasi impossibile passare del tempo insieme, a causa dei numerosi impegni di Yoongi e dell'ormai movimentata vita di Caterina, che avevano trasformato questi momenti di pace e tranquillità in un lusso troppo importante per essere sprecato.

"Quali sono i tuoi piani per Natale?" domandò quindi la ragazza, cercando di non addormentarsi tra le braccia confortevoli del rapper.

Alla festività, infatti, mancavano ormai solo poche settimane e sia lei che Liliana si erano fatte trascinare dalla frenesia del Natale, iniziando a programmare quel giorno speciale.

Nessuna di loro due sarebbe tornata in Italia per festeggiare con i parenti; Caterina perché impossibilitata dalla sua situazione e Liliana perché, dopo la discussione con i suoi genitori, sapeva di non poterci tornare.

Il loro primo Natale da adulte, così lo aveva soprannominato la bionda quando, una sera, avevano cominciato a parlare delle cose che più amavano di quella festa.

La costatazione dei fatti aveva lasciato l'amaro in bocca ad entrambe, ma quando si erano guardate in viso, con le lacrime intrappolate tra le ciglia e le labbra tremanti, avevano compreso che la loro strana coppia era infine diventata un'insolita famiglia.

La barbie perfettina con il suo pancino pronunciato e la ballerina fuggiasca innamorata della musica rock erano diventate le fautrici di un nuovo percorso di vita, che avrebbe cambiato il loro futuro per sempre.

Quindi, sedute su quel divano rosso e avvolte in una coperta di pile, avevano deciso che avrebbero cucinato piatti della loro infanzia e avrebbero guardato qualche vecchio film natalizio, magari condividendo qualche storia prima di andare a letto.

Avevano addirittura pensato di invitare i ragazzi, ma supponendo che avrebbero festeggiato con le proprie famiglie, nessuna delle due se l'era sentita di contattarli.

"Lavorare. La mattina registriamo il Gayo Daejeon Music Festival e poi probabilmente torneremo a casa a riposare un po'. In Corea il Natale non è una grande festività e in pochi lo festeggiano." Spiegò con voce pacata il rapper, ignaro che il cuore della sua ragazza stesse perdendo un battito.

"CHE COSA?" esclamò infatti la ragazza poco dopo, girandosi a guardarlo con occhi sgranati e la bocca spalancata.

"E cosa mangerete?" domandò perplessa, ancora non capendo che, per il ragazzo, quel giorno così speciale era uguale a tanti altri.

"Non lo so" rispose lui ridacchiando "Qualsiasi cosa ci sia nel frigo, suppongo. Non siamo schizzinosi".

Caterina rimase qualche istante a fissarlo con in viso ancora i segni dello shock, per poi puntargli il dito indice al petto con sguardo severo.

"Tu e gli altri tuoi amichetti verrete a casa mia a mangiare, ci siamo capiti bene? Non esiste che passiate il Natale in casa da soli a mangiare ramen o altre schifezze simili" disse poi a voce bassa, fissando negli occhi il suo ragazzo, che di rimando deglutì a vuoto, intimidito dal cambio di atteggiamento repentino.

"Sei sicura? Staremo strettissimi in quel bilocale" commentò lui a bassa voce, cercando di dar voce alle sue perplessità.

"Beh, se preferisci possiamo cucinare da voi, ma non esiste che ve ne stiate da soli a Natale. Io e Liliana ci avevamo già pensato, ma eravamo convinte che sareste tornati a casa dalle vostre famiglie e quindi non vi abbiamo detto nulla".

"Cate" la richiamò Yoongi, mentre la ragazza ancora gesticolava cercando di spiegargli cosa avevano in mente per la festività "Io ed i ragazzi saremo esausti... Probabilmente non avremo nemmeno la forza di sollevarci dal divano, non vale la pena di organizzare grandi cose".

A quel punto la ballerina fermò le proprie chiacchere per voltarsi nuovamente verso il rapper e guardarlo con un sorriso.

"Proprio per questo motivo vi serviamo noi. Tornerete a casa esausti e non avrete la forza di fare niente, ma io, Liliana e, perché no, Eunji, avremo già tutto pronto per i vostri stomaci vuoti! Vedi, problema risolto!" concluse lei tutta sorridente, facendo sciogliere, ancora di più, il cuore del rapper.

"Va bene, va bene... stasera ne parlerò con i ragazzi e se loro saranno d'accordo cercherò di organizzare con Eunji un modo per farvi entrare nel dormitorio" disse rassegnato il ragazzo, pienamente consapevole che non avrebbe potuto fermare l'uragano Caterina.

"Bravo topo! Vedo che hai capito chi comanda!" concluse quindi la ballerina, regalandogli un bacio a fior di labbra, che fece sorridere Yoongi come uno scemo.

Non c'era nulla da fare, quella dannata ballerina si era guadagnata, a suon di smancerie, uno spazio nel suo cuore malandato.


*******


Le tre settimane successive per Caterina furono un caos di ricette, addobbi, centrotavola, candele, nausee e vitamine prenatali, al punto che, arrivata a sera, pregava Dio di farla scivolare in un sonno eterno e, possibilmente, senza sogni.

L'unica cosa che l'aveva fatta andare avanti nella disperazione data dalla stanchezza, era stata la voce di Jungkook che, saputa la notizia del cenone da Yoongi, l'aveva contattata immediatamente per esprimerle tutto il suo entusiasmo.

Il ragazzo l'aveva chiamata una sera, quando, appoggiata a peso morto al palo centrale del vagone della metropolitana, pregava di non addormentarsi in piedi, dopo una giornata degna di essere dimenticata.

Il fattorino che scaricava otto scatoloni pieni di libri alla base delle scale senza aiutarla a portarle dentro, Yoongi che, ancora una volta, le diceva di essere occupato con delle prove per i MAMA, un cliente maleducato che se la prendeva con lei per il ritardo nella consegna di un volume ed un'emicrania causata dalla mancanza di sonno, avevano ridotto, in solo dodici ore, il suo povero corpicino ad una poltiglia senziente.

Ci aveva pensato quasi un minuto prima di rispondere al telefono, principalmente perchè non trovava giusto che, dopo una giornata del genere, qualcuno trovasse giusto tediarla ulteriormente, ma quando la signora accanto a lei, probabilmente infastidita dalle note rock di "morirò da re" dei Maneskin, si era girata a guardarla con astio, la ragazza si era rassegnata ad alzare la cornetta.

La risposta alle sue frustrazioni fu la voce esaltata e musicale del maknae dei Bangtan che, cantilenando la parola "Noona", rispose al suo "Yoboseyo" strascicato.

Senza tante cerimonie, Jungkook si era lanciato in una lunga e dettagliata lista di piatti e dolci, che sua madre era solita preparare a Natale, condita con una quantità infinita di ringraziamenti e parole dolci, che le avevano riempito il cuore di gioia, rallegrandole quella nefasta giornata.

Era tornata a casa rinvigorita e con un sorriso dipinto sulle labbra, e, contenta che i ragazzi avessero accolto con passione la sua proposta, aveva varcato la soglia del suo appartamentino.

Ma la gioia non era durata molto.

Liliana stava piangendo sul divano, mentre, in cucina, una lasagna mezza composta giaceva abbandonata sul paino di lavoro.

"Io ci ho provato" aveva detto tra i singhiozzi la bionda "ma poi mi è venuta la nausea per l'odore del ragù e sono corsa a vomitare. Temo che sarò inutile ai fornelli, Cate."

Quella sera, la ballerina si era presa cura della sua migliore amica con delicatezza, preparandole un bagno caldo e occupandosi di terminare la preparazione della cena.

Poi entrambe erano crollate sul divano in salotto, esauste e sfiancate da motivi diversi.

Certe che, data la situazione della scienziata, una delle due non avrebbe potuto cucinare, le ragazze decisero che Liliana si sarebbe sobbarcata l'organizzazione delle decorazioni.

Quella sera, fogli alla mano, si erano costruite un piano preciso e dettagliato per l'organizzazione del loro Natale da sogno.

Questo le aveva portate qui, con la mano di Caterina sul campanello di casa Bangtan e decine di borse ai loro piedi, strapiene di tupperware, pentole e lunghe ghirlande finte, dall'aria un po' kitsch.

Caterina, con le borse sotto gli occhi a causa della stanchezza, aveva passato gli ultimi due giorni a cucinare senza sosta, mentre Liliana rimaneva in contatto con Yoongi e il resto dei Bangtan, notificandoli dall'arrivo dell'albero di Natale e dello sviluppo del cenone tanto bramato.

Eunji invece, avvisata dalle ragazze qualche settimana prima, era saltata sul vagone 'Pazzo Natale senza pensarci due volte, gettandosi, anima e corpo, nella preparazione di gradi classici della cucina coreana, come noodles fatti a mano, Bulgogi di manzo e una torta di frutta con riso al vapore.

A quanto pare anche la ragazza coreana, proprio come loro, era una fanatica delle feste.

Fu proprio quest'ultima a rispondere alla porta di casa, mentre, alle sue spalle, figure non identificate correvano avanti e indietro per il salotto, urlandosi dietro raccomandazioni e ricordandosi a vicenda cose da portare.

"Scusate il casino, i ragazzi stanno finendo di vestirsi per andare alla BigHit e, come al solito, fanno tutto all'ultimo minuto" commentò un po' infastidita, gettando un'occhiata alle sue spalle e gelando sul posto Seokjin, che stava cercando di passare inosservato.

"Ehm... buongiorno ragazze! Vi serve una mano con le borse?" cercò di salvarsi il maggiore dei Bangtan, sorridendo incerto e muovendosi verso di loro.

"Vai a finire di prepararti! Io e Caterina possiamo gestire questa situazione da sole" lo redarguì la ragazza coreana, per poi voltarsi nuovamente verso le ospiti "Liliana, tesoro, tu accomodati pure sul divano. Non è il caso che sollevi queste borse gigantesche, soprattutto perché la giornata sarà piuttosto intensa."

Per i successivi trenta minuti, Caterina e Eunji si occuparono di spostare le borse in cucina e di riempire il frigorifero dei ragazzi di svariati cibi e bevande, osservando come, ad intervalli regolari, qualcuno dei Bangtan mettesse il naso nella stanza, facendo le domande più svariate.

Alla terza comparsa di Jungkook, Eunji gli lanciò un cucchiaio di legno, mancandolo solo di qualche centimetro.

"Jeon Jungkook, spero che tu sia pronto, perché sto venendo a controllare camera tua!" esclamò a voce alta, sparendo aldilà della porta a passo di marcia e con sguardo cattivo stampato in viso.

Un urletto proveniente da una parte remota della casa segnalò che il maknae era, di fatto, impreparato.

Caterina ridacchiò tra sè e sè, mentre, con le mani immerse nel lavandino pieno d'acqua, sciacquava le foglie di spinacio per prepararle alla cottura.

Senza rendersene conto, cominciò a canticchiare una vecchia canzone italiana, lasciando che le note sciogliessero la stanchezza che le irrigidiva le spalle e la mente scivolasse via verso ricordi felici.

Seguir con gli occhi un airone sopra il fiume e poi

Ritrovarsi a volare


Una lezione di contemporaneo con la sua insegnante preferita. Il corpo leggero e l'anima contenta.

E sdraiarsi felice sopra l'erba ad ascoltare

Un sottile dispiacere


Il sorriso di sua madre quando, seduta in prima fila ad un spettacolo, applaudiva dopo il suo inchino.


E di notte passare con lo sguardo la collina per scoprire

Dove il sole va a dormire


Le cene in famiglia, quando, attorno ad un lungo tavolo di legno, sedevano nonni, cugini, zii e fratelli.

Domandarsi perché quando cade la tristezza in fondo al cuore

Come la neve, non fa rumore


Le torte di mirtilli della nonna quando, d'estate, lei e i suoi cuginetti si trovavano a giocare in giardino.


E guidare come un pazzo a fari spenti nella notte per vedere

Se poi , è tanto difficile morire


Il dolore dilaniante nel vedere il suolo della sua amata terra allontanarsi, mente l'aereo decolla verso una metà lontana. Senza lasciarle la possibilità di scappare.


E stringere le mani per fermare qualcosa che, è dentro me

Ma nella mente tua non c'è


Il silenzio di quel piccolo appartamentino nella periferia di Seoul, che le rimbombava nella testa come un avvertimento.

"Sei sola, sei sempre stata sola".


Tu chiamale, se vuoi, emozioni...


Mentre la sua voce tremava per la commozione e le mani si arrossavano per l'acqua fredda in cui erano immerse, Caterina non si rese conto di non essere più sola in cucina, ma che qualcuno, fermo sulla porta, la osservava rapito.

"Continuo a sostenere che la tua voce sia veramente bella" esordì il nuovo arrivato, facendola sussultare.

Il tono inconfondibile di quella voce però, la mise subito a suo agio e, con un sorriso divertito sulle labbra e dimentica dei cattivi pensieri che poco prima le avevano infestato la mente, la ragazza replicò a tono.

"E io continuo a sosteneere che tu sia un gran bugiardo, Min Yoongi".

Portata la mano al petto, il rapper finse di essere stato colpito a morte e, con passi barcollanti, si mosse verso l'italiana, che ora lo guardava ridacchiando.

"Perchè sei sempre così cattiva con me?" domandò fintamente addolorato, mentre le afferrava i fianchi per voltarla verso di sé.

Caterina fece appena in tempo ad afferrare uno straccio da cucina per sciugarsi le mani, prima che il suo fidanzato, avendola ingabbiata tra le sue braccia, le riempisse il viso di baci schioccanti, facendola contorcere per l'imbarazzo.

"Yah! Min Yoongi! Lasciami immediatamente!" esclamò con le guance arrossate, mentre il rapper le ridacchiava nell'orecchio e procedeva la discesa verso il suo collo.

"Mi sei mancata" confessò poi il ragazzo, lasciandole un ultimo lungo bacio sulla carotide, per poi raddrizzarsi e guardarla negli occhi.

"Anche tu mi sei mancato, uomo sdolcinato" rispose lei, mentre nelle sue iridi nocciola un sentimento di affetto brillava indisturbato, come un fiore solitario in un prato invernale.

Poi Yoongi alzò una grande mano calda verso il viso della sua straniera e prese ad accarezzarle una guancia, osservando i segni della stanchezza che, di settimana in settimana, si erano fatti sempre più evidenti.

"Stai dormendo abbastanza?" le domandò preoccupato, fissando i propri occhi in quelli di lei con più forza.

Per tutta risposta, Caterina gettò gli occhi a cielo e sorrise mestamente, prima di rispondere: "Si mamma Yoongi, sto dormendo e mangiando abbastanza! Sono state solo le preparazioni di questi ultimi giorni a sfiancarmi un po', ma da domani sarò libera di riposarmi quanto voglio.".

"Questa è l'unica cosa che devi fare, signorina!" la redarguì scherzosamente lui, lasciandole un pizzicotto sulla natica.

"Ahia!" esclamò indignata lei, schiaffeggiandogli un braccio "Maleducato!"

"Sapete" disse in inglese Liliana, appoggiata allo stipite della porta "Mi era passata la nausea e volevo aiutare in cucina, ma penso che tornerò ad appendere ghirlande in salotto" e con un finto conato di vomito, sparì dietro la parete.

"Tutte scuse, De Santis!" le urlò dietro Caterina, sporgendosi oltre la spalla di Yoongi per poter alzare la voce senza renderlo sordo nel mentre.

Un "gne gne" lontano e sommesso fu l'unica risposta che ricevette alla provocazione, ma a distrarla dall'infantilità della sua migliore amica fu il suo ragazzo che, stringendo la presa sui suoi fianchi, la allontanò da sé per poi lasciarle un bacio sulla fronte.

"Devo andare" disse quindi sospirando, chiaramente contrariato dalla realtà dei fatti.

Lui era un idol, aveva un lavoro da svolgere e poco tempo da dedicare ai propri affetti più cari.

Lei gli sorrise di rimando e gli lasciò un altro bacio a fior di labbra, per poi guardarlo mentre si avvicinava alla porta della cucina.

"Yoongi!" lo richiamò quando l'idol era in procinto di sparire aldilà del muro, facendolo fermare di colpo.

"Buon Natale", disse quindi, quando si voltò a guardarla.

"Buon Natale anche a te, tesoro" rispose lui, facendole un occhiolino per poi sparire oltre la porta.

Tornata ad immergere le mani nell'acqua fredda, Caterina arrossì con forza, pensando che, in fondo, la ragazza invisibile avesse torto.

Lei non era di certo sola e non lo sarebbe mai stata.


*******


Sono tornata anche qui...

Sento il dovere di dare delle spiegazioni ai lettori di questa storia perché, in effetti, è ferma da quasi un anno.

Come ho menzionato nella prefazione di questo libro, la storia di Caterina è profondamente legata alla mia e, in modo particolare, a quelle parti di me che fatico, ancora oggi, ad accettare.

In qualche modo la protagonista di questa storia porta con sé tutta la fragilità della mia mente e, spesso, è difficile parlarne.

La ragazza invisibile, purtroppo, è parte integrante della mia personalità e, sebbene io sia riuscita ad arginarla negli ultimi anni, lei condiziona ancora profondamente la mia vita quotidiana.

Nell'ultimo anno sono cresciuta molto e ho sviluppato una capacità di comprendere e analizzare queste mie falle, nell'ottica di riuscire, un giorno, a lasciarmele alle spalle o, perlomeno, a conviverci.

Caterina è me e io sono Caterina.

Siamo diverse nelle esperienze di vita, ma estremamente simili nel cuore.

Ho scelto Yoongi per accompagnarmi in questo viaggio non solo perché è il mio bias, ma perché, in un certo senso, lui è quello che, con le sue parole e la sua musica, è riuscito a sbloccare in me la voglia di reagire a tutto ciò che mi soffocava e uccideva la mia voglia di vivere.

Da quando ho conosciuto i Bangtan, la stanza buia della mia mente in cui mi rifugiavo per commiserarmi si è riempita di persone, di parole, di gioia e di una luce violetta, che ora suona come una melodia d'amore nelle mie orecchie.

Sono tornata a scrivere storie e non lo facevo da anni!

Io e Caterina stiamo guarendo, con calma, con serenità e con la gioia di vivere che ha caratterizzato la nostra fanciullezza.

Stiamo meglio e siamo vive.

Non potevamo sperare in nulla di più bello.

Sono tornata con questo nuovo capitolo nel giorno in cui Min Yoongi è venuto al mondo, perché per me lui è stato un punto di svolta e la possibilità di vedere un altro lato della vita.

Dopo questo sproloquio senza senso, spero davvero che il capitolo vi piaccia.

Lasciate un commentino e una stellina, se vi va.

VVB,

C.








Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro