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Quindi bulgogi?


*Mini pseudo smut alla fine*. Donne avvisate, mezze salvate!


Yoongi non l'aveva spinta a continuare il suo racconto, perché Caterina sembrava lacerata nell'anima da quegli orrendi ricordi che la perseguitavano da anni.

SI era addormentata tra le sue braccia dopo aver pianto per un tempo che gli era sembrato interminabile e lui, rattristato da quello che aveva ascoltato, l'aveva stretta a sé, cercando di farle da scudo con il suo corpo, proteggendola da tutto il male del mondo.

Mai nella sua vita gli era capitato di sentire la necessità di proteggere qualcuno che non fossero i Bangtan o la sua famiglia, ma da quando la giovane italiana era piombata senza preavviso nella sua quotidianità, una parte del suo cuore la seguiva come un cucciolo sperduto.

Per giorni, prima dell'incidente di Caterina, aveva cercato di dare una ragione a quei sentimenti che aleggiavano nella sua anima, ma più cercava di analizzarli logicamente, più questi si rafforzavano e lo confondevano maggiormente.

Lui, Agust D, integerrimo rapper dallo sguardo di ferro, aveva fatto crollare le sue difese davanti agli occhi color ambra di una ragazzina sperduta proveniente dall'altro capo del mondo e, per quanto ci provasse, ricostruire i muri di protezione intorno al suo fragile cuore, era diventata una missione impossibile.

Rimase in ospedale con la ragazza fino alle prime luci dell'alba, guardandola dormire pacificamente in una nuvola di soffici capelli castani.

Staccarsi da lei ed uscire da quella stanza era stata una tortura, ma sapeva che, se avesse voluto evitare scandali, si sarebbe dovuto muovere ad orari improbabili e con la segretezza di una spia del KGB.

Le lasciò un biglietto spiegandole che sarebbe venuta a prenderla al momento delle dimissioni, attendendola nel parcheggio sotterraneo con il suo autista, per poi accompagnarla a casa e assicurarsi che fosse al sicuro.

Non voleva lasciarle scelta, sicuro del fatto che la ragazza avrebbe fatto di tutto per evitare di recargli disturbo, ma ora che il rapper era venuto a conoscenza del suo passato, non le avrebbe dato più la possibilità di scappare e rifugiarsi nella sua confort zone.

Fu così che Min Yoongi, leggenda del kpop, se ne andò con un sorriso sornione stampato sulle labbra.

*******

Caterina aprì gli occhi quando un raggio di sole la colpì in faccia con una violenza inaudita.

La prima a lamentarsi della situazione fu la sua testa che, ancora indolenzita dalla sera precedente e dal trauma cranico in via di guarigione, pulsò con ferocia facendola grugnire infastidita.

"Porca puttana che male!" esclamò a denti stretti, massaggiandosi le tempie.

Quindi, con i ricordi di quella notte impressi nella propria mente, si sedette su quel letto disordinato e si guardò in giro.

Notò la mancanza del rapper tra quelle pareti asettiche immediatamente, ma non si stupì della sua assenza, consapevole che la sua storia avrebbe colpito ed allontanato chiunque.

Si strinse le ginocchia al petto, cercando di digerire un'altra relazione sfracellata dai suoi errori passati, mentre tra le sue viscere si propagava un senso di solitudine e tristezza.

La sera precedente aveva sperato con tutta sé stessa che Yoongi fosse diverso e che lui più di tutti, con il suo passato tormentato dalla depressione, avrebbe capito cosa provasse e l'avrebbe accettata per quello che era.

"A quanto pare nemmeno essere sensibili basta per accettare la vita di una bambola rotta." Sussurrò al nulla, nascondendo il viso tra le ginocchia.

"Cosa ti aspettavi imbecille? Che uno come lui accettasse una svergognata come te? È inutile che ti nascondi dietro alla storia dello stalker, sei tu quella che si è concessa a quel puttaniere ed è stata ricattata." Rispose la ragazza invisibile, strisciando tra i suoi pensieri.

Fu mentre si torturava, lasciando libera di pascolare senza museruola la voce nella sua testa che, con la coda dell'occhio, notò un foglietto giallo sbucare dalle lenzuola stropicciate.

Con il cuore che le batteva forte nel petto lo prese con delicatezza tra le dita e lo portò vicino agli occhi stanchi.

Quando riconobbe la calligrafia tondeggiante i suoi polmoni incamerarono un lungo sospiro di sollievo, contenti che il giovane rapper avesse lasciato un messaggio per la loro padrona.

Perciò, sforzandosi di comprendere quella lingua così diversa dalla propria, lesse.


~.~

"Caterina, so che quando ti sveglierai la tua mente penserà che io me ne sia andato schifato dalla tua storia.

Non è così.

Non so dirti quante e quali emozioni mi abbiano pervaso ieri sera mentre mi parlavi della tua vita, ma ti posso giurare che mai, in tutto quel racconto, mi sono sentito schifato da te.

Mai, Caterina.

Sia ben chiaro.

Se non vogliamo essere scoperti e tenere la nostra relazione segreta ai media e alla mia compagnia, dobbiamo agire nell'ombra.

Sarà difficile, non lo nego.

Ma non posso pensare di chiuderla qui, senza nemmeno averci provato.

E no, non ti abbandonerò perché hai deciso di fidarti di uno stronzo che ti ha spezzato il cuore o perché un pazzo ha deciso che sei di sua proprietà quando tu vuoi solo essere libera.

Io rimarrò qui, al tuo fianco.

Non so ancora spiegarti perché, ma c'è qualcosa dentro di me che sente la necessità di sapere come stai e dove sei ogni secondo che passo lontano da te.

C'è una parte di me che brama vederti sorridere e canticchiare ogni minuto della giornata e un'altra che, semplicemente, vuole sdraiarsi su un letto con te e abbracciarti per sempre.

Lo so, sono uno schifoso sdolcinato...

Anche questo non è da me, ma tu sembri in grado di snaturarmi e farmi fare cose che mai avrei pensato di poter fare o provare.

Tra un paio d'ore ti dimetteranno, me lo ha detto il medico ieri sera quando ti sei addormentata e, siccome so che faresti di tutto pur di non infastidirmi, ti aspetterò nei sotterranei dell'ospedale con la macchina.

Quindi non inventarti scuse e accetta il mio passaggio senza lamentarti.

Ma, soprattutto, smettila di farti seghe mentali!

Ci vediamo più tardi,

Yoongi."

~.~


"Sempre molto diretto, Mr. Min" pensò sconcertata, mentre cercava di calmare i battiti del suo cuore emozionato.

Mai, nella sua breve vita di ragazza, qualcuno le aveva scritto una lettera.

Post sconci sulla bacheca di Facebook e messaggi inappropriati tramite DM's su Instagram sì, ma mai qualcosa di scritto a mano con una dolcezza infinita.

Mentre ripiegava il foglietto sorridendo felice, un'infermiera entrò dalla porta, per poi consegnarle i fogli di dimissione.

Poco tempo dopo anche il medico passò per l'ultima visita, consigliandole di ridurre al minimo lo stress, l'alcool e il lavoro ancora per qualche giorno e, soprattutto, di non rimanere da sola a casa, specialmente la notte.

"So che potrebbe essere un problema per lei, visto che vive qui da sola, però le consiglio vivamente di non restare da sola... è possibile che si manifesti ancora qualche effetto collaterale e non vorrei finisse per svenire." Le spiegò con voce pacata, mentre chiudeva la cartellina che teneva tra le mani.

"Per il resto una dieta con pochi carboidrati e dolci e tanta acqua, dovrebbe aiutarla a rimettersi. Sono certa che il suo amico sarà disposto ad aiutarla. Ci vediamo tra una settimana per il controllo, ok? Buona giornata, signorina Bonaldi" e così come era comparso, si era dileguato.

"Fantastico! Ora hai anche bisogno della balia... meraviglioso!" sussurrò maligna la sua vocina.

Dopo aver radunato i suoi averi ed essersi rivestita, si diresse verso i sotterranei dell'ospedale dove, dentro ad un'elegante berlina nera, Yoongi la aspettava vestito di tutto punto, con tanto di makeup ed orecchini scintillanti.

Caterina lo guardò inarcando un sopracciglio e, mentre saliva sui sedili posteriori accanto al rapper, ridacchiò divertita.

"Qualcosa ti fa ridere?" le chiese lui, con una punta di scocciatura nella voce.

Caterina tolse la mano dal viso, mostrandogli un sorrisetto sornione e poi appoggiò la schiena al sedile.

"Non mi aspettavo di essere portata a casa da Mr. Grey. Yoongi era impegnato?" gli chiese divertita, scoppiando a ridere quando il rapper sollevò gli occhi al cielo.

"Sono venuto direttamente dalle prove del concerto, quindi non ho avuto tempo di cambiarmi o struccarmi. Mi scuso con la signorina Steele per aver nascosto Yoongi dietro al mio cerone da CEO dominatore." Le rispose poi, lanciandole un occhiolino.

La ragazza arrossì terribilmente e, per evitare altri argomenti imbarazzanti, cambiò discorso.

"Avete un concerto in questi giorni?" chiese, guardando fuori dal finestrino oscurato il mondo che scivolava alle sue spalle.

"Domani sera. Oggi abbiamo avuto il primo sound check e la prova dei costumi per lo spettacolo."

Caterina passò lo sguardo sulla giacca nera che il rapper stava indossando e pensò che, nonostante non assomigliasse allo Yoongi a cui era abituata, anche questa versione elegante fosse molto sexy e attraente.

"T-ti dona molto il nero" balbettò leggermente, spostando nuovamente lo sguardo verso il finestrino.

Il ragazzo sogghignò divertito dall'imbarazzo della giovane.

"Trovi? Ti ringrazio. Non capita spesso che mi trovi ad indossare capi eleganti e quando lo faccio mi sento sempre in difetto rispetto agli altri. Insomma, lo hai visto Jungkook? Quel ragazzo sembra un lottatore dell'MMA." Disse poi ridacchiando, senza incrociare lo sguardo di Caterina che, colpita dal tono amaro del giovane, si era voltata ad osservarlo.

L'espressione del rapper sembrava intrisa di parole non dette e la giovane si domandò quante volte si fosse trovato a confrontarsi inconsciamente con i suoi compagni, valutando come il suo fisico asciutto e minuto fosse contrastante con quello più muscoloso degli altri.

Caterina conosceva molto bene la sensazione, perché aveva passato la sua adolescenza a confrontarsi con ragazze più snelle, più atletiche e più belle di lei, spingendo al limite il proprio corpo, pur di dimostrare il suo valore.

Quante volte aveva rinunciato ad un pasto, pur di entrare in un tutù troppo stretto?

Tante, troppe volte.

Prima che potesse questionare l'esclamazione del ragazzo però, Yoongi interruppe le sue intenzioni con una domanda.

"Cosa ti ha detto il medico?"

La ragazza, presa in contropiede, spalancò gli occhi.

"No! Non ti azzardare a dirgli che abbiamo bisogno di lui!" urlò arrabbiata la vocina nella sua testa.

"Non fare la codarda Bonaldi! La possiamo gestire da sole!"

Caterina sapeva che se avesse riferito a Yoongi quello che il medico le aveva detto di fare, lui si sarebbe trasferito in pianta stabile nel suo appartamento e avrebbe fatto di tutto pur di non lasciarla sola, ma lei non voleva assolutamente compromettere la vita del ragazzo per una piccola botta in testa.

La sua mente vagò velocemente tra le varie bugie che avrebbe potuto utilizzare per sviare la conversazione e distrarre il rapper, ma Yoongi, ormai consapevole delle tendenze evitanti della ragazza, la bloccò subito.

"Posso sentire le tue rotelle girare Caterina! Non cercare di inventarti scuse per non dirmi la verità. Cosa ti ha detto il medico?"

La ragazza sospirò frustrata.

"Mihadettochenondevorimaneredasolaincasaperunpaiodigiorni" disse tutto d'un fiato, sperando che non la capisse.

Di tutta risposta Yoongi spalancò gli occhi e le disse: "Uh?".

"Mi ha detto che non devo rimanere da sola a casa per un paio di giorni..." ripeté rassegnata, guardandosi le scarpe.

"Immaginavo" rispose il ragazzo, allungando una mano nel bagagliaio "Per questo motivo ho portato una borsa di vestiti e ho chiesto ai ragazzi di coprirmi con i manager".

Caterina, di tutta risposta, si era spiaccicata una mano sul viso e aveva sospirato rumorosamente.

"Saranno un paio di giorni complicati..."

*******

"Quindi suppongo che dovrò accontentarmi del divano." Disse sarcasticamente Yoongi, mentre varcava la soglia dell'appartamento.

Caterina ridacchiò.

"Beh, almeno che tu non voglia condividere il letto con me, direi di sì."

Il rapper si bloccò sull'uscio mentre sfilava la scarpa destra con lo sguardo fisso sulla schiena della ragazza.

"Perché? È una possibilità?" le chiese stupito.

"Cos..? NO!" esclamò la ragazza voltandosi a guardarlo con gli occhi spalancati.

Poi, marciando a passo deciso, si diresse in camera a prendere delle lenzuola pulite.

"Cosa vuoi per pranzo? Il mio frigorifero è tristemente vuoto perché sarei dovuta andare a fare la spesa qualche giorno fa, quindi, ordiniamo d'asporto." Esclamò poi, mentre rovistava nell'armadio.

Yoongi rimase ad osservarla appoggiato allo stipite della porta, mentre la ragazza piegata in avanti, aveva la testa infilata tra le ante.

"Io spero non troverai mai quelle dannate lenzuola. Fanculo il pranzo!" pensò malizioso, mentre osservava il posteriore della ragazza in bella vista.

Non era la prima volta che pensieri impuri sulla ragazza invadevano la sua mente, ma sapeva che agire in maniera troppo avventata con Caterina non avrebbe portato a nulla di buono.

Quindi, con tutta la forza mentale che riuscì a radunare, si voltò e, prima che la giovane potesse coglierlo in fragrante, tornò in salotto.

"Potremmo ordinare del bulgogi, che dici?" le rispose, mentre si accomodava sul divano e si guardava intorno.

Il piccolo salotto era stato arredato sui temi del rosso, mentre le lunghe tende bianche lasciavano spazio alla luce naturale di filtrare nella stanza, dando così possibilità alle tante piantine sparse qua e là di crescere indisturbate.

I cuscini colorati sul divano presentavano ricami colorati di fiori e fiocchi, mentre il tappetto dai tratti persiani era sovrastato da un piccolo tavolino di vetro.

Fu proprio su quel tavolino che, stancamente, il giovane rapper appoggiò i piedi, permettendo così ai doloranti muscoli della schiena di rilassarsi sullo schienale.

Caterina lo aveva trovato così, con gli occhi chiusi ed un'espressione stanca sul viso.

All'improvviso si sentì maggiormente in colpa, perché sapeva che il ragazzo aveva riposato pochissimo negli ultimi giorni, pur di aiutarla e mantenere gli impegni di lavoro.

"Vedo che ti sei messo a tuo agio" gli sussurrò all'orecchio, dopo essersi avvicinata in silenzio.

Yoongi sobbalzò preso alla sprovvista e si voltò a guardarla, mentre la ragazza, con passo lento e calcolato, faceva il giro del divano.

Posò le lenzuola sul tavolino di vetro e poi, guardandolo negli occhi, gli si sedette in braccio, portando le mani sulle guance del ragazzo.

Il rapper, incantato, poggiò la fronte su quella della giovane, sostenendo il contatto visivo che si era creato e immergendosi completamente in quelle iridi color caramello.

"Grazie Yoongi, per tutto" sussurrò lei, chiudendo gli occhi e beandosi di quegli attimi di pace.

Fu proprio il giovane che, attratto dalle labbra della giovane così vicine alle sue, si spinse in avanti per far combaciare le loro bocche.

Fu un bacio diverso da quelli che avevano condiviso in precedenza.

Fu lento e controllato, nel quale si trovarono ad assaporare l'uno l'essenza dell'altro, con dolcezza e delicatezza.

Yoongi le morse il labbro inferiore delicatamente, mentre la lingua di Caterina gli accarezzava lentamente il labbro superiore.

I loro occhi non si abbandonarono nemmeno per un istante, rendendo il contatto ancora più intimo e significativo.

La ragazza, colpita da quell'ondata di sensualità che le invase il corpo improvvisamente, lasciandola fremente e tremolante, si spinse più avanti sulle gambe del ragazzo, facendo combaciare i loro bacini.

A quel movimento improvviso Yoongi gemette, sentendo, a contatto con il tessuto del pantalone, un calore intenso propagarsi dall'inguine della giovane.

Spinta da quel suono così osceno, Caterina prese possesso della bocca del rapper, dominandola completamente e facendo chiudere gli occhi al ragazzo, che in risposta mosse il proprio bacino verso l'alto.

Da quel momento le cose degenerarono in fretta e, in poco tempo, Yoongi si trovò senza giacca, con la camicia sbottonata fino all'ombelico e con il capo gettato all'indietro, mentre la giovane gli marchiava voracemente il petto, mordicchiando e succhiando la pelle con forza.

Ansiti e lamenti invasero l'aria di quel salotto, mentre i loro bacini si scontravano ritmicamente, creando una frizione deliziosa per entrambi.

Gocce di sudore imperlarono la fronte del giovane, mentre i pantaloni di alta sartoria diventavano sempre più stretti e costrittivi.

Quando, dopo qualche minuto di tortura, la ragazza si staccò e riprese a guardarlo negli occhi, le pupille dilatate di quegli occhi castani lo spinsero a sfilarle la maglietta e a ricambiare l'atto.

Rimase qualche secondo ad osservare il semplice reggiseno grigio che le sosteneva il seno sodo e pieno, poi, attratto da quella pelle così invitante, si gettò su di essa.

Per minuti interminabili si era dedicato a segnare il suo passaggio su quel corpo con segni rossi e impronte di denti nello spazio tra le clavicole e il collo, mentre Caterina, persa tra quelle sensazioni travolgenti, gli accarezzava la nuca con le dita affusolate.

Dopo aver abbassato leggermente l'ultimo capo che lo divideva dalle rotondità invitanti della giovane, Yoongi si era gettato sui capezzoli rosei e li aveva osservati inturgidire sotto l'azione esperta della sua lingua.

Caterina dal canto suo era persa in un mondo di brividi e piacere, mentre, con la testa gettata indietro, si muoveva lentamente sul ragazzo sotto di lei.

All'improvviso però,  nella mente offuscata di Yoongi, si era presentato il pensiero dell'incidente della ragazza e, in un attimo di lucidità, il giovane si era staccato dal corpo della ragazza, posandole le mani sui fianchi.

Caterina lo aveva guardato perplessa e aveva spostato le mani sulle sue guance, cercando di capire quale fosse il problema semplicemente guardandolo negli occhi.

"La tua testa" aveva sussurrato il rapper.

"Non è il caso che ti agiti in questo modo e comunque avevamo deciso di andarci piano... Quindi è meglio fare un passo indietro, non credi?" le spiegò con il fiato accellerato.

La ragazza, colpita dalla gentilezza che Yoongi le aveva rivolto, sorrise intenerità, per poi scendere dalle gambe del rapper e rinfilarsi la maglietta.

"Hai ragione..."

Quindi si lasciò cadere sul divano con pesantezza e volse lo sguardo sul giovane mezzo nudo accanto a lei.

"Quindi bulgogi?"

*******

Hellouuuuuuuu, my lovely readers!

I'm back!

What can i say.... I like my man in a suit! (Sue me!)

Questa pseudo quarantena mi sta facendo impazzire e la mia mente non fa altro che vagare in altri posti....

Comunque, dopo ben due giorni di scrittura e correzione no stop, ecco a voi il nuovo capitolo.

Mi scuso per la piccola smut alla fine, ma spero possiate apprezzarla!

Stellinate e commentate se vi va!

Ciaoooo

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