Di brainstorming e cani ubriachi
"Oddio questa cosa è stata estremamente stancante!" esclamò Liliana, collassando sul divano di Caterina.
"Non è che tu abbia fatto molto... Io ho passato le ultime ore a tradurre da una lingua che sto ancora imparando, mentre tu ti sei limitata a rendermi la vita difficile utilizzando parole assurde nella nostra lingua madre." Specificò la castana, mentre si appoggiava allo stipite della porta.
Lillis si tirò a sedere con uno scatto e la fulminò con uno sguardo serio.
"Scusami, ma secondo te come dovrei minacciare di castrazione il fidanzato della mia migliore amica senza utilizzare le parole 'sega circolare', 'cesoie arrugginite' e 'smerigliatrice angolare'?" le domandò con fare saccente.
"MA CHE COS'É UNA SMERIGLIATRICE ANGOLARE???"
In risposa la bionda alzò le spalle e spostò lo sguardo verso la televisione spenta.
"Cosa ne so io? Suonava bene e l'ho utilizzato."
Caterina si porto una mano al viso in rassegnazione e poi crollò seduta accanto alla sua migliore amica.
"Comunque Yoongi non è il mio fidanzato" spiegò con voce incolore, mentre si apprestava ad accendere la tv.
Liliana mormorò un "Oh, okay", troppo concentrata sugli strani programmi coreani che scorrevano sullo schermo piatto davanti a lei.
Poi il suo cervello rielaborò la frase dell'amica e i suoi occhi si spalancarono in sorpresa.
"EH?" esclamò confusa voltandosi, mentre Caterina sollevava le spalle poco impressionata.
"Non ufficialmente... Non ci siamo soffermati a dare un titolo alla nostra relazione... quindi,suppongo, non sia qualcosa di esclusivo." Rispose, scanalando tra i programmi.
Liliana, infastidita dal comportamento menefreghista della mora, le rubò il telecomando dalle mani, per poi lanciarlo dall'altra parte della stanza.
"LILIANA! Il telecomando!"
"Non me ne frega un'emerita bega del telecomando, Bonaldi! Tu mi stai dicendo, con assoluta tranquillità, che dopo lo sfacelo che è successo nelle ultime settimane, ancora non avete deciso a che punto siete nella vostra relazione?" domandò esasperata la bionda.
"No?" rispose Caterina dubbiosa "Insomma, non abbiamo avuto occasione per parlare della cosa... e quindi suppongo che non ci sia una vera relazione. Ci stiamo frequentando Lillis! Dacci tempo!"
Liliana continuò a guardare la sua migliore amica con occhi spalancati e poi si porto una mano tra i capelli, espirando rumorosamente con fare sconfitto.
"Che c'è adesso?!" esclamò infuriata la mora.
"C'è che sei un'imbecille!" rispose la bionda ridacchiando e ricevendo un'occhiataccia in risposta "Un ragazzo che 'frequenti' non corre al capezzale del tuo letto d'ospedale in meno di un'ora dall'incidente. Un ragazzo che 'frequenti' non ti rincorre sorbendosi tutte le tue paturnie psicologiche. Ma soprattutto, un ragazzo che 'frequenti' non si ferma nel mezzo di una limonata perché ha paura di spaventarti o farti del male!" spiegò, mimando con le mani a mezz'aria le virgolette.
"Yoongi è un gentleman! I ragazzi coreani sono diversi dagli italiani... sono più sensibili!" cercò di difendersi Caterina.
Liliana, dal canto suo, scoppiò a ridere così forte che finì per rotolarsi sul pavimento freddo del salotto, mentre la mora, con sguardo perplesso, la osservava dall'alto.
"Ma sei seria? I gentlemen non esistono, mia piccola ingenuotta! Gli uomini sono uomini a qualsiasi latitudine di questo fottuto pianeta. Ci sono solo tre motivi per cui un uomo è gentile e accorto a questo mondo: perché è uno sfigato impacciato che non sa usare il suo amichetto, perché vuole infilarsi nei tuoi pantaloni, oppure perché è innamorato."
Caterina rimase spiazzata dalle parole della sua amica e la osservò mentre si alzava da terra, spolverandosi i pantaloni.
"Bene, ora che ti ho infuso un po' della mia saggezza, sulla quale devi meditare, posso, gentilmente, sapere dov'è il bagno? Sento il bisogno di liberarmi dell'olezzo da aeroporto."
La mora si liberò a mormorare la posizione dei servizi, mentre la sua testa cominciava a correre di pensiero in pensiero.
"Possibile che Yoongi mi ami?"
"Beh, di certo non è uno sfigato impacciato..."
"E se Lillis avesse ragione?"
"Io non sono pronta per una relazione seria.... Non sono pronta per essere amata!"
"Non sono all'altezza dell'amore di nessuno, tantomeno quello di Yoongi"
Il suo cervello si riempì di ragionamenti contorti e terrificanti che, in poco tempo, la gettarono in un confusionario stato d'ansia.
Mentre il cuore batteva all'impazzata e i suoi palmi si facevano sudaticci, la ragazza invisibile si infilò tra i suoi pensieri con forza e dichiarò il suo punto di vista.
"Non facciamoci illusioni, sfigata! Nessuno vorrebbe mai stare con un giocattolino rotto come te... Chi vorrebbe mai una bambola usata come fidanzata? Di certo non un rapper di fama mondiale come Min Yoongi, non credi? Cosa pensi direbbero le sue fan se scoprissero che frequenta una fallita come te?"
Caterina cercò di sopprimere quella vocina odiosa nella sua mente, mentre con fatica inspirava ed espirava.
Però, come sempre, la sua nemesi vinse, sfoggiando una stoccata finale da guinness dei primati.
"Sei un'illusa se credi che lui potrà mai amare qualcuno come te. Lui ti userà per il suo piacere e poi, proprio come ha fatto Matteo, ti getterà come uno straccio sporco nella cesta dei panni da lavare."
Fu nel momento in cui i suoi polmoni iniziarono a bruciare per lo sforzo che Liliana, avvolta in un accappatoio in microfibra, comparve sulla soglia della stanza.
Il suo sguardo rilassato si trasformò immediatamente in uno preoccupato quando, spostato lo sguardo sulla mora, la trovò boccheggiante ai piedi del divano.
"CATERINA! Ma che cazzo succede?! Respira tesoro, respira" esclamò gettandosi in ginocchio davanti all'amica e prendendole il viso tra le mani.
Gli occhi nocciola della ragazza erano spalancati e pieni di lacrime, mentre il viso, solitamente roseo, aveva assunto un colorito rossastro.
"Respira bambina, respira! Dentro e fuori. Dentro e fuori." Cercò di incitarla, respirando a tempo con le sue parole.
Ci vollero cinque minuti prima che la mora riprendesse il suo colorito naturale e la smettesse di respirare affannosamente.
A quel punto la bionda la sollevò di peso e la portò in camera, dove entrambe crollarono sul letto.
Liliana accolse la sua migliore amica tra le sue braccia ed inspirò a fondo il dolce profumo dei suoi capelli mossi.
"Che cosa è successo Cate?" sussurrò, stringendola ancora di più al suo petto.
La mora, in risposta, mugolò qualcosa di biascicato.
"Eh? Parla chiaramente, su!" la incitò la bionda, allontanando il viso per poterla guardare in faccia.
Caterina evitò lo sguardo della sua migliore amica e poi iniziò a parlare.
"Quando sei andata a lavarti ho iniziato a pensare. Tu hai detto che ci sono tre motivi per cui un uomo si comporta da gentlemen, giusto?"
Liliana si limitò ad annuire.
"Ecco... posso dirti con certezza che Yoongi non è impacciato, per niente. Quindi mi rimangono due possibilità... o mi sta usando, o m-mi a-m... beh hai capito, no?"
La bionda si lasciò sfuggire una risatina leggera, intenerita dalla timidezza della sua amica.
"Ti ama." Completò quindi.
"Ecco, sì. Quello." Rispose imbarazzata l'altra, evitando nuovamente lo sguardo della sua migliore amica.
"E quindi? Qual è il problema Caterina?" la incalzò Liliana.
"E se mi stesse usando, Liliana? Se avesse fatto tutto questo per avvicinarsi a me e portarmi a letto? Se fossi solo una scusa per un po' di divertimento per lui?"
La bionda rimase in silenzio, perplessa dalle domande della sua amica.
Sapeva che Caterina era rimasta profondamente ferita da quello che era accaduto con Matteo, ma non pensava che avrebbe influito così tanto sulle sue relazioni future.
"Ti ha dato motivo di pensare che volesse usarti?" le chiese, cercando di tranquillizzarla.
Caterina sembrò pensarci per qualche istante, ma poi scosse leggermente la testa.
"E allora perché lo pensi?"
"La ragazza invisibile" sussurrò la mora contro il petto caldo della sua amica, che rimase spiazzata.
Avevano parlato della nemesi di Caterina, tante, tante volte, negli ultimi cinque anni e Liliana si era sempre occupata di sopprimere quella voce fastidiosa nella testa della sua amica a colpi di logica e fatti.
Ma ora, dopo mesi passati lontana dalla sua migliore amica, si rese conto che Caterina si era trovata dall'altra parte del mondo, senza persone care accanto, ad affrontare quel mostro silenzioso dentro la sua testa.
Chissà quante volte aveva pianto sotto la doccia in preda al panico e chissà quante pillole aveva ingurgitato per dormire serenamente in questi mesi.
"Quella puttana nella tua testa non ha ragione, Caterina." Disse stizzita, allontanandosi di colpo dalla sua amica.
La mora la guardò con occhi spalancati e giganteschi.
Liliana non si era mai rivolta alla sua nemesi con tanta cattiveria.
"Se Yoongi non ha fatto altro che dimostrarti che ci tiene, perché dovresti dubitare di lui? Perché la parte pessimista del tuo cervello ti sussurra tutti gli scenari peggiori all'orecchio? Quella non è una buona scusa per mandare all'aria una possibile relazione con qualcuno che ti vuole bene!" la redarguì la bionda.
Caterina deglutì a vuoto, osservando i lineamenti seri della sua migliore amica e riflettendo sulle sue parole.
Una parte di lei sapeva che Liliana aveva ragione, ma lanciarsi nel vuoto e fidarsi alla cieca non le era mai risultato facile.
C'era solo un modo per placare i suoi dubbi.
"Devo parlare con Yoongi"
*******
Dobbiamo parlare
Questo era il messaggio che Yoongi aveva ricevuto quel pomeriggio da Caterina, mentre con Namjoon cercava di sistemare alcune tracce per il nuovo album.
A quelle parole il suo cuore aveva tremato in preoccupazione e la sua mente si era persa in ragionamenti contorti.
"Perché vuole parlarmi? Sarà successo qualcosa di grave? La sua amica le avrà fatto cambiare idea su di me? Cazzo, sapevo che non avrei dovuto incontrarla!"
In realtà la chiacchierata con Liliana era andata piuttosto bene, se non si conta la parte in cui l'aveva minacciato di castrazione con attrezzi che nemmeno Caterina aveva saputo tradurre.
Si erano limitati a parlare del più e del meno, raccontandosi a vicenda le loro occupazioni e cercando di conoscersi meglio, ma la bionda, seppur esuberante, non aveva dato segni evidenti di odio nei suoi confronti.
Quindi, quando quella mattina aveva lasciato l'appartamento, se n'era andato con un leggero sorriso sulle labbra, contento che l'incontro fosse andato discretamente.
Ma ora, leggendo quel messaggio, tutti i dubbi erano tornati a tormentarlo.
"Yoongi hyung? Ehi! Mi senti?" lo richiamo il leader dei Bangtan, sventolandogli una mano davanti agli occhi.
Il rapper sobbalzò sulla sedia e spostò lo sguardo su Namjoon, che, nel frattempo, lo guardava perplesso.
"Ehm, sì! Scusa Joon, mi sono distratto un attimo..." Si scusò, avvicinandosi nuovamente alla tastiera del computer.
Il leader inarcò un sopracciglio e poi scosse la testa.
Yoongi non gliela raccontava giusta, ma, sapendo quanto il suo compagno validasse la sua privacy, non disse nulla.
"Ti stavo dicendo che devo andare. Ho un incontro con il coreografo e Jin hyung... dobbiamo iniziare ad imparare la coreografia."
Yoongi si limitò ad annuire leggermente e lo guardò uscire dal Genius Lab in silenzio.
Poi si voltò verso il cellulare e rispose a Caterina.
*******
22.30. Big Hit. Genius Lab. 19esimo piano.
Queste le parole contenute nel messaggio che le aveva mandato Yoongi e da quando le aveva ricevute, il cervello di Caterina non aveva smesso di lavorare.
Come si chiede ad un uomo di ufficializzare una relazione?
Ma, soprattutto, come si chiede ad una star mondiale di ufficializzare una relazione senza sembrare un'arrampicatrice sociale senza scrupoli?
Lei e Liliana si erano quindi sedute al tavolo con un foglio bianco tra di loro, cercando di fare un brain storming dei punti positivi e dei punti negativi della sua "pseudo-relazione" con Yoongi.
In sottofondo, il brontolio sommesso del bollitore riempiva l'aria nei momenti di riflessione.
"Beh", esordì la bionda "Siete carini insieme".
Caterina batté le palpebre numerose volte, osservando con le sopracciglia aggrottate la sua stupidissima migliore amica.
"Wow Lillis, sei così profonda e scientifica oggi" rispose la mora, spalmandosi una mano sul viso.
"Guarda che è un requisito fondamentale nell'era dei social network! Specialmente per le celebrità." Le rispose la bionda con una punta di scarcasmo nella voce "Non è colpa mia se sei una negazionista della tecnologia e della società moderna. Cioè, tu pensi che Camila Cabello e Shawn Mendes sarebbero durati più di cinque giorni se le fan avessero risposto male alla relazione? No, amore, no! Non gira così il mondo." concluse poi, portandosi le mani sui fianchi.
Caterina guardò la sua amica con sguardo perplesso per qualche secondo e poi rispose.
"Quindi mi stai dicendo che se le sue fan venissero a sapere della nostra relazione, potremmo salvarci perché siamo carini insieme?"
Liliana sollevò le spalle e fece una smorfia, mentre si allungava a scrivere la parola 'carini' sul foglio.
"Beh, in realtà non sono un'esperta di fan del kpop, anche se ho sentito dire che sono un pochino più hardcore di quelle normali. Quindi, è più un forse che una certezza." Rispose poi, incrociando le braccia sotto il seno ed appoggiandosi allo schienale della sedia.
"Sempre più rassicurante De Santis. Te l'hanno mai detto che hai sbagliato corso di laurea? Tu non dovevi fare il fisico, ma la life coach." Rispose la mora, con una punta di scherno nella voce.
"Che posso dire, sono piuttosto versatile..." ridacchiò la bionda "Ma tornando alle cose importanti... direi che 'odio' potrebbe essere una parola ottima per la lista dei contro. Riceverai dell'odio per la tua relazione con Yoongi, prima o poi, e non sarà piacevole. Non tutti saranno dalla tua parte." Le spiegò poi, alzandosi per versare l'acqua del bollitore in due tazze da tè colorate.
Caterina, nonostante Liliana dicesse il contrario, non era completamente ignara del mondo che la circondava e sapeva bene che peso avessero i media e i social network nella società odierna.
Sapeva che, se la sua relazione fosse diventata pubblica, molte persone l'avrebbero giudicata per il suo aspetto e per il suo comportamento, ma era anche consapevole che l'opinione di gente estranea non contava nulla, in confronto a quella delle persone che lei amava.
Anni e anni di giudizi ricevuti dai suoi insegnanti di danza, l'avevano istruita a dare poco peso alle cattiverie della gente e a fidarsi dei suoi amici più cari e della sua famiglia.
Certo, gli anni chiusa in una sala prove non aveva giovato alla sua capacità relazionale, ma quello era un altro discorso.
"Earl grey o Principe del Galles?" le domandò Liliana, che nel frattempo si era alzata.
"Hai davvero bisogno di domandarmelo?" le rispose in maniera cinica, voltandosi a guardare la sua amica bionda.
"Allora perché cavolo compri l'Earl Grey?"
"Per i miei amici immaginari cara la mia bionda babbea".
Questo teatrino sul tè scaldò il cuore di Caterina, riportando alla mente tutte le serate passate a casa della bionda durante le superiori, tra serie televisive e pettegolezzi.
Liliana, dal canto suo, non aveva mai compreso l'ossessione della bruna per il tè nero e il caffè, ma quelle due piccole cose avevano la capacità di ricordarle la sua migliore amica in ogni angolo del mondo si trovasse a visitare.
"Pensa a tutti i viaggi fantastici che potrai fare con Yoongi!" esclamò la bionda, mentre appoggiava le tazze fumanti sul tavolo.
Caterina ridacchiò divertita.
"Con tutti gli impegni che ha, penso che non riusciremo mai a fare una vacanza insieme. E poi, al momento, le mie finanze sono vacillanti."
Liliana sbuffò contrariata e giocherellò con il pennarello verde che aveva tra le mani.
"Potresti seguirlo in tour..." suggerì poi, con voce incerta.
Caterina, che si approcciava a bere un sorso di tè, sobbalzò, versandosi così la bevanda bollente sulle mani e scottandosi la pelle.
"Tu sei scema dove ti pettini!" esclamò, mentre scuoteva con forza la mano dolente, cercando di smorzare il bruciore, "Io? In tour con la band più famosa al mondo? Per fare cosa esattamente? E, tra l'altro, ho un lavoro. Non posso andare dalla signora Choi e dirle 'Ehi, mi prendo due mesi di ferie perché devo andare a cazzeggiare per il mondo con il mio 'toy boy'!"
Liliana volse gli occhi al cielo, annoiata dalla drammaticità della sua migliore amica.
"Punto primo" esordì poi, sollevando il dito indice davanti al viso della mora "Yoongi non è il tuo 'toy boy' perché è più grande di te. Al massimo possiamo definirlo... che ne so... 'Sugar Daddy'! Punto secondo, tu devi smetterla di farti paturnie riguardo le conseguenze delle tue azioni e provare a buttarti un po' di più, perché, gioia, tu PENSI TROPPO! Punto terzo, che senso ha mantenere un lavoro che non ti entusiasma? Magari viaggiare con Yoongi ti aprirà gli occhi sul mondo e scoprirai cosa ti piace fare veramente!"
"Ma a me piace lavorare in libreria!" rispose Caterina offesa, incrociando le braccia al petto e assottigliando gli occhi.
"Sei sprecata in una libreria Cate! Eri una delle ballerine più promettenti della Scala. Hai un talento spettacolare per la danza e lo stai buttando via!"
Liliana era arrabbiata.
Quando Caterina le aveva parlato del lavoro in libreria era stata contenta per la sua migliore amica, perché pensava che un ritorno alla normalità le avrebbe fatto bene e l'avrebbe distratta dall'essere lontana da casa. Ma con il passare dei mesi, la mora non aveva dato cenno a volersi muovere da quello stato di confort che aveva trovato, limitandosi ad andare al lavoro e poi tornare a casa.
Cosa ancora peggiore, non si era fatta degli amici.
Liliana si era quasi messa a piangere quando la ballerina le aveva raccontato di Yoongi, ma comunque la situazione era cambiata di poco.
Caterina era rimasta statica in tutti i quei mesi, comportandosi come se la sua vita fosse soddisfacente, mentre, in realtà, era quasi vuota.
Era lontana anni luce dalla bellissima ballerina mora che, qualche anno prima, nonostante la sua timidezza, si sforzava al massimo per socializzare ed interagire con le persone accanto a lei.
Questa Caterina schiva, pensierosa e spaventata, le ricordava tremendamente quella bambina solitaria che aveva incontrato il primo anno di superiori e che aveva dovuto trascinare fuori dal guscio con la forza.
Liliana non avrebbe lasciato che la sua migliore amica regredisse agli stadi primordiali della sua adolescenza, perché era spaventata da uno stronzo dall'altra parte del mondo.
"Dobbiamo uscire da questa situazione Cate! Dobbiamo reagire!" esclamò, alzando la voce leggermente.
Caterina, da parte sua, era cosciente di aver vissuto l'ultimo anno come il guscio vuoto di sé stessa; prima chiudendosi in casa e lasciando che uno sconosciuto abusasse della sua tranquillità e poi, troppo spaventata, riducendo la sua vita ad una serie infinità di azioni meccaniche e sempre uguali. Svegliarsi, lavarsi,lavorare, mangiare e dormire.
Ma quando era arrivata in Corea la solitudine l'aveva colpita come un macigno e, all'improvviso, si era trovata in un mondo sconosciuto ad affrontare la vita, senza i sostegni familiari di cui aveva sempre goduto.
Niente nonna, niente mamma, niente papà, niente Liliana.
Niente.
E basta.
Quindi, come ogni essere umano impaurito, si era lanciata nel lavoro a capofitto e aveva vissuto la sua vita in maniera semplice ed anonima, lasciandosi alle spalle l'adrenalina delle performance e tutti i traguardi raggiunti nel corso degli anni.
Sapeva che tra le mura di quella libreria avrebbe sprecato i suoi anni migliori, ma la paura l'attanagliava così tanto che si era accontentata di quella piccola oasi di pace che la signora Choi le aveva regalato.
E ora Liliana era davanti a lei, con una tazza di Earl Grey tra le mani, mentre le diceva di darsi una svegliata.
Si sarebbe dovuta arrabbiare per l'animosità con cui la sua amica le stava parlando, ma la bionda aveva utilizzato il 'noi', rendendosi parte attiva del processo e sostenendola ancora una volta.
Un calore familiare le riempì il petto e, per la prima volta in tanti mesi, si sentì felice.
Guardò negli occhi la sua amica di sempre e poi sorrise mestamente.
"Mi aiuterai?"
La bionda, in risposta, posò la tazza sul tavolo e poi appoggiò i gomiti sulla superficie.
"Certo bestiaccia... quando mai ti ho abbandonata nel momento del bisogno?"
"Ehi!" ribattè indignata la mora "Bestiaccia a chi, stupida bionda?"
"A te, nano da giardino!"
"Ti odio!"
"Condivido il sentimento"
Quando il silenzio cadde sulla stanza, dei piccoli sorrisi divertiti si aprirono sui visi delle due ragazze, per poi evolversi in risate prorompenti che le fecero quasi cadere dalle sedie.
La emo e la bionda erano tornate e nulla, sulla loro strada, avrebbe potuto fermarle.
"Sai una cosa?" disse la bionda, mentre riprendeva fiato.
"Che cosa?"
"Te la ricordi la Biagi?"
Caterina rimase qualche secondo a pensare.
"Chi, la professoressa di psicologia? Quella che ci detestava?"
"Esatto. Ti ricordi cosa diceva della nostra capacità di brain storming?" la incalzò Liliana.
La mora, dopo essere stata colpita da un ricordo indelebile, scoppiò a ridere di nuovo, e piccole lacrime le sgorgarono dagli occhi.
"Che due cani ubriachi saprebbero comunque fare di meglio di noi due!"
*******
Hello!
Sono tornata con un capitolo filler :)
Vi chiedo scusa se per la storia questo capitolo non sarà fondamentale, ma mi sembrava giusto dare una forma precisa all'amicizia tra Liliana e Caterina.
Spero che il loro rapporto vi piaccia!
Fatemi sapere che ne pensate con un commentino se vi va.
VVB,
C.
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