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VOCI

Dedico questo capitolo a sofi_dreams04 che mi sta sostenendo tantissimo. Grazie mille! ( ricordo che dedicherò il prossimo capitolo a chi voterà di più la storia) buona lettura!

SOFIA

Corsi più velocemente possibile. Le urla di Lidja si sentivano fino a dove mi trovavo.
Le mani mi tremavano.
Sentivo che Edith non sarebbe rimasta bloccata per molto.
La battaglia mi era mancata, il sangue che scorreva violento, i nervi a fior di pelle, i riflessi velocissimi... questa ero io.
Finalmente ero tornata.

Arrivai di corsa alla radura. Julian era seduto davanti a Lidja che era legata ad un albero. Il colpo stava per partire. Il mio istinto mi precedette, presi la rincorsa, mi slanciai grazie ad un masso vicino a me.
Non avevo neanche pensato a quello che stavo per compiere, l'istinto aveva prevalso sulla ragione.
Sembrava un'azione al rallentatore. Lidja che urlava, la sfera che fluttuava per aria e io... io che mi mettevo tra i due.
Un colpo.
Sentii la terra mancarmi sotto i piedi. Venni scaraventata a metri da dove ero prima.
L'erba soffice sotto di me, il freddo dell'inverno, la luce delicata della luna. Un fischio mi riempiva le orecchie.
Non capii più nulla.
Fu buio.

KARL

Arrivai alla radura. Mi avventai sul viverniano.
Gli tirai un pugno sulla mascella, era stremato.
Una nuvola azzurra mi coprì il viso. Caddi a terra dallo spavento. Lui fu sopra di me.
Un pugno, uno schiaffo, un altro pugno.
Provai a rialzarmi ma lui si era seduto sopra mi me.

-Reagisci

Una voce. La sua voce. Mi fece reagire sul serio. Feci sfuggire un mio braccio alla sua presa e assestai un bel pugno sul suo nasino. Un fiotto di sangue scuro iniziò a rigargli il viso e a bagnargli le labbra.
Si levò da sopra di me.
<<Il mio naso!>> urlò dal dolore.
Avevo sentito la sua voce, la voce del mio drago.
Ma niente: non avevo poteri e non lo sentivo più.
Afferrai un ramo di un albero caduto. Con un colpo orizzontale gli colpii allo stomaco.
<<Vedi come ci si riduce a combattere contro un draconiano? >> gli dissi sorridendo mentre cadeva a terra.
Un colpo fortissimo al polpaccio, caddi in ginocchio.

<<Bisogna guardarsi dietro le spalle mio caro... se no si rischia di farsi la bua>> una ragazza stupenda ma allo stesso tempo terribile mi bloccava a terra strattonandomi i capelli. Io l'avevo già vista, un ricordo mi attraversò la mente.
Lei era Edith.
Due contro uno, non ce l'avrei mai fatta.
Una figura muscolosa e agile entrò nel mio campo visivo.
Colpì la nuca della viverniana con una pietra. Lei si accasciò su di me.

Poi riprese coscienza di sé dopo pochi secondi. Si allontanò velocemente andando verso il suo compagno.
Fabio mi aiutò ad alzarmi allungando una mano.
Due contro due.
Loro erano messi maluccio, ma anche noi non eravamo da meno. Lidja si era messa in un luogo più appartato per aiutare Sofia e fortunatamente non l'aveva vista nessuno.
C'era solo un problemino: loro avevano i poteri, noi no.

FABIO

Mi lanciai all'attacco appena vidi Karl sopraffatto da Edith.
Afferrai un pietra e colpii la nuca della ragazza. Mi faceva uno stano effetto perché era molto simile a Nida.
Lei... la mia peggior nemica, la miglior compagna di combattimento.
Ma questa era diversa, non aveva rimorsi, era glaciale come il bianco dei suoi capelli ed era malvagia come il nero dei suoi occhi.
Lei era peggio.
Erano nemici più pericolosi.

Due davanti a due.

Dalla mano di Edith partì una scarica di energia nera. La schivammo. Colpì il terreno e in un attimo ci ritrovammo in una pioggia di terra. Attaccai. Con un balzo raggiunsi i miei avversari ma fui scaraventato lontano da una forza potentissima.
Karl venne in mio soccorso.
I nostri nemici si misero schiena contro schiena e intorno a loro si creò una specie di barriera nera.
Dei tentacoli fuoriuscirono dalla bolla. Iniziarono ad avvicinarsi a noi.
Un tentacolo, cercò di colpire Karl, mentre lui guardava altrove. Il mio istinto reagì per me.
Una fiammata partì dalle mie mani e carbonizzo' il tentacolo.
Karl mi guardava spaventato.
Spostai lo sguardo e ne vidi un altro congelato a pochi centimetri da me.
Ci eravamo difesi a vicenda, come una vera squadra.

-Eltanin? Ci sei? Siamo di nuovo insieme?

-Certo mio caro Fabio. Ora combattiamo e facciamogli vedere con chi hanno a che fare.

- Ovvio. Andiamo!

La forza correva nelle mie vene. Il potere era di nuovo in me.
Quel vuoto era stato riempito e finalmente mi sentivo completo.

Karl ghiacciava i tentacoli e io con una fiammata li distruggevo e a causa del cambio velocissimo della temperatura, venivano abbattuti uno a uno, senza pietà.
I due ragazzi nella sfera erano stremati, perché anche i loro poteri non erano al massimo.
Mi avvicinai senza paura.

Nella mia mano comparve una lancia bellissima: di diamante bianco, leggera e adatta alla mia mano.
Era la mia arma.
La conficcai nella barriera nera che dopo tre secondi esplose. Mi graffiai e in certi punti mi ustionai anche, ma riuscii nel mio intento.
Edith e Julian rimasero scoperti, senza più protezioni.
<<Torneremo e vi distruggeremo!>> annunciò Edith. Poi scomparvero ballando in aria grazie ad ali nere e diafane.
Volevo rincorrerli ma le mie ali non volevano comparire.
Mi sforzai ma ormai era troppo tardi, sembravano punti neri lontani in un cielo terso e scuro.
Mi girai verso Karl e lo abbracciai. <<Ce l'abbiamo fatta, amico!>>

LIDJA

Il cuore di Sofia ora batteva regolarmente. Con delle piante trovate qui vicino avevo creato una pomata per le ustioni al braccio.

Respira!
Ero al settimo cielo, ero convinta di aver perso una delle perone più importanti nella mia vita.
Invece eccomi qua a medicarla.
<<Dai Sofia, ora starai bene... che ne dici di aprire gli occhi?>> sembravo una pazza a parlare da sola, ma in fondo un po' lo ero.

A pochi metri da me il rumore della battaglia. Sarei dovuta andare a combattere anch'io ma lei era più importante. Ce l'avrebbero fatta anche senza di me.
Non sapevo quanto fosse passato.
Mi ero addormentata vicino a Sofia, dopo non sapevo quanto fui svegliato dalle grida di Fabio.
<<Sofia! Sofia! Non ancora ti prego...>> mentre si sedeva a terra riuscii a scorgere il suo viso turbato. Fabio odiava vedere Sofia in quelle condizioni e la sua espressione mi faceva capire quanto fosse forte il loro amore.

ADELE

Mi ero sfogata. Avevo buttato fuori tutto quello che avevo dentro.
Ma non mi sentivo meglio. Mi ero addormentata nel lettino di mia sorella. Il dottore me lo aveva permesso.
L'avrei fatto santo in quel momento.

La mia salvezza... tutta la mia speranza era riposta in lei. Anche se sarei andata avanti lo stesso. Non avrei mollato perché loro non avrebbero voluto ciò, però se lei si fosse svegliata, se avesse aperto quegli occhi, forse sarebbe stato tutto più facile.
Anzi, togliamo il forse.
Sarebbe stato tutto più facile, e basta.
Mi addormentai così, vicina vicina a mia sorella con uno strano presentimento. Il sangue scorreva più velocemente e il cuore non voleva sentire ragioni per rallentare la sua corsa. Oltretutto mi sembrava che ci fosse qualcosa che rompesse il corso naturale degli avvenimenti.
Mi addormentai con quel senso di tormento e ansia al basso ventre.
Non ci feci caso, ero solo scossa.
Nulla di più.

Alla mattina, mi svegliai diversamente. Non a causa dei soliti incubi, ma da una carezza e da una voce roca ma che avrei riconosciuto a miglia e miglia di distanza.
<< Lo sai cosa ho sognato? Le fiabe che mi raccontavi...>> sgranai gli occhi non credendo ancora a quello che stava succedendo.

#angoloautrice: eccomi qui! Allora Sofia non è morta. (Come potevo farla morire?) Abbiamo capito che il legame tra Lidja e Sofia è molto stretto e anche che Fabio la ama molto. I poteri sono tornati. I viverniani sono più forti di prima... attaccheranno ancora? Chi vi ricorda Julian? Adele invece, in ospedale, è caduta nella tristezza, ma qualcosa è successo... cosa? Per risposte a queste domande continuate a leggere la mia storia. Scusate per gli errori nel testo. Spero vi stia piacendo<3

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