"TUTTO L'AMORE POSSIBILE"
#angoloautrice:Ciao a tutti! Questo è un capitolo che segna l'inizio della ricerca della settima draconiana. Piccolo spoiler: questo capitolo è in parte dedicato alla coppia Sofia-Fabio. Spero che vi piaccia.
FABIO
Arrivammo a Santa che erano le 21.00. C’era stato molto di traffico che ci aveva tenuti prigionieri tutta l'ora e mezza.
Ero stanco.
Volevo solo dormire.
L'hotel dove lavorava Andrea era enorme, bianco, con immensi giardini, delle grandi scalinate per salire alla reception, una scalinata da un lato e l'altra dall'altro, era molto simile a un castello delle fiabe.
Era tutto ordinato ma con un miscuglio di nuovo e antico fascinoso. Era tutto perfetto: con la piscina, il verde delle piante, il bar e il ristorante di lusso... bellissimo. Non ero ancora abituato a tutta quella lussuria.
Le camere erano spaziose, con letti a una piazza e mezza. Ogni camera con un colore diverso con tutti gli accessori allegati.
I letti erano grandi e comodi, lo stesso era per i cuscini che erano di piume con il viso che ci affondava dentro. Amavo i cuscini " sabbie mobili".
Eravamo suddivisi in tre stanze: una io, Ewan e Karl. Una solo il prof. E un'altra Lidja, Chloe e la mia Sofia.
Oggi in aereo avevo capito subito che lei era a disagio perché il papà di Adele si chiamava Andrea. Il prof non ci aveva neanche fatto caso.
Ma io avevo notato la ruga che si era formata tra le sopracciglia e il suo continuo mangiarsi le unghie.
Ero contento perché tra le mie braccia si era rassicurata e tranquillizzata. Mi piaceva il fatto che grazie a me sul suo volto tornasse il sorriso, mi dava uno scopo nella vita.
Siamo scesi a cena e abbiamo mangiato benissimo. Cibo leggero e buono, con un contrasto di sapori che si equilibravano a vicenda... perfetti. Non pensavo mi piacesse così tanto stare in Hotel.
Fosse stato per me ci sarei rimasto un bel pò.
Abbiamo chiacchierato ma poi alle 22.00 siamo tornati alle nostre stanze. Io ero ultimo e avevo Sofia davanti, eravamo in fila indiana.
Senza neanche farlo apposta! Mi venne da ridere ma mi trattenni.
Sembravamo in una caserma, ma solo dettagli.
Presi Sofia per un braccio e le sussurrai <<Tra mezz'ora davanti alla tua stanza. Ti aspetto. Se vuoi vieni>> non le diedi il tempo di rispondere perché mi infilai nella mia camera. Il cuore aveva accelerato di qualche battito, possibile che il solo toccarle un braccio mi faceva sentire così... così... non trovai le parole.
Dopo ventinove minuti, ero sicuro che gli altri due stavano dormendo.
Ewan russava alla grande mentre Karl sbavava sul cuscino.
Sgusciai silenzioso dal mio letto, già vestito e uscii dalla porta.
Aspettai meno di trenta secondi che la porta di Sofia si aprì. Lei uscii con i capelli spettinati e la tuta. Era stupenda anche così.
Lei non mi vide e si appoggiò al muro socchiudendo quei suoi bellissimi occhi verdi, mi avvicinai e misi una mano sul muro vicino al suo orecchio. Lei sussultò, ma non le lasciai il tempo di dirmi niente perché appoggiai le mie labbra sulle sue.
Lei rimase per un attimo immobile ma poi si abbandonò a quel bacio e mi cinse la nuca con le braccia, la presi per le cosce e lei mi circondò la vita con le gambe.
Fu il bacio più lungo e appassionato di sempre. Mi era mancata... non ci baciavamo così da un pò. Tutto quel tran tran e quel ritorno alle origini aveva ostacolato qualsiasi contatto. Non avevamo avuto più tempo per noi.
I nostri due corpi abbracciati ne formavano uno solo, lei era tutto per me e so che lei ricambiava. In quel bacio c'era tutto l'amore possibile che una persona potesse dare.
Almeno, che io potessi dare.
Rimanemmo a guardarci nel buio per un'infinità di tempo. Lei sempre avvinghiata a me e io sempre abbracciato a lei.
Non c'erano bisogno di parole, i nostri sguardi parlavano da sé.
Poi però mi accorsi che si era addormentata, la testa appoggiata al muro dondolare moscia di qua e di là, allora entrai nella sua camera attento a non guardare nè Chloe nè Lidja e mi diressi al letto di Sofia dove la posai delicatamente. Le diedi un ultimo bacio sfuggente e uscii dalla stanza.
Il giorno dopo, eravamo tutti freschi e riposati. Una tranquillità strana e piacevole si era impossessata della mia anima. Mentre facevamo una buonissima e sostanziosa colazione il prof prese parola.
<<Oggi il lavoro si suddividerà in questa maniera: io, Sofia e Lidja andremo dalla scuola a vedere cosa si può fare per le iscrizioni e diremo che Karl ha l'influenza e che quindi oggi non è potuto venire. Ma invece lui rimarrà qua con Chloe ed Ewan a fare gli esperimenti con il Draconoscopio. Fabio invece, dovrai trovare Adele e pedinarla, prendendo appunti sui suoi spostamenti. Bene, penso sia tutto chiaro. Possiamo iniziare la giornata.>> si pulì il viso con il tovagliolo e si alzò.
<<Andiamo!>>
Mi aggiravo per le strade di questo paesino che era minuscolo in confronto a Roma. Ero comunque spaesato. Ma chiunque non conoscendo le strade si sarebbe perso a prescindere dalla grandezza della città.
Anche nel paesino di Cincillà chiunque si sarebbe perso.
<<Perché Cincillà?>> sussurrai a me stesso ridendo per la mia stupidità anche di prima mattina.
Da quello che avevo capito ero in centro, dai "Giardinetti", come veniva chiamato comunemente da tutti.
Passai per caso davanti a un'agenzia di viaggi e chiesi se potevo prendere una mappa della città e loro cordiali e sorridenti me ne regalarono una.
Passai davanti alla Chiesa centrale e poi su per una via piena di negozi e bar. Mi ritrovai davanti al municipio dopo essere passato davanti a una gelateria stracolma di gente nonostante fosse gennaio. Passai davanti a una croce rossa e camminai almeno per cinque minuti per una via chiamata "Via Matteotti" e infine arrivai a una piazzola chiamata San Bernardo. Mi sedetti su una panchina.
Osservai la mappa e studiai bene la posizione delle varie piazze e vie.
Più o meno avevo capito. Mi ero sempre spostato di città in città e avevo sviluppato una dote straordinaria nel capire come fosse strutturata e quindi guardando una mappa riuscivo già ad orientarmi benissimo.
Mi guardai in giro, non passava quasi nessuno, strano visto che erano le undici.
Sapevo che era qui che avrei potuto incontrarla.
Mi infilai le cuffie nelle orecchie e aspettai.
#angoloautrice:Okay ora le domande finali. Passerà per quella piazza Adele, o Fabio sta solo perdendo tempo? La scuola piacera' ai ragazzi? E i poteri saranno tornati, anche in minima parte, ai nostri draconiani? Vi ricordo una cosa... non si sa ancora chi sia il ragazzo dagli occhi azzurri, qualche idea?
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