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ORDINE DEI RICORDI

CHLOE

La sveglia suonò alle sette e mezza precise. Mi stiracchiai.
Osservai per qualche secondo il soffitto poi mi issai a sedere.
Una certa contentezza mi riempiva il cuore.
Mi alzai e mi lavai un pò in bagno, mettendomi a posto perché sembravo una scappata di casa.
Misi la mia tuta viola da allenamento e uscii dalla mia stanza dopo essermi allacciata le scarpe.
Mi stavo facendo una treccia mentre salivo le scale per andare al piano di sopra, avevo promesso ad Adele che sarei andata a chiamarla.

Non incontrai, stranamente, nessuno per i corridoi della villa.
Arrivai davanti alla porta di Adele, sentivo la voce di Lidja provenire dalla stanza di Ilaria.
Uno spiffero di vento freddo mi fece rizzare i peli sulla nuca. Proveniva dalla finestra in fondo al corridoio. La chiusi dopo essermi fatta coccolare un pò dai teneri raggi del sole che timidi provavano a riscaldare e a illuminare il mondo.

Bussai alla porta.
<<Adele?>>
<<Chloe?>> mi rispose la sua voce.
<<Sono io, sei pronta?>>
<<No>> mi rispose.
<<E cosa fai allora? Posso entrare?>> magari stava ancora dormendo.
Sentii dall'altra parte della porta un suo mugolio di assenso. Spinsi la maniglia e constatai che era aperta.

Mi ritrovai in un spazio freddo e illuminato solo dai deboli raggi dell'alba.
La finestra era spalancata e ciò rendeva la stanza molto fredda, probabilmente era stata lasciata aperta tutta la notte.
Una figura era nascosta sotto le coperte e cercava di non entrare in contatto con quei pallidi raggi.
Mi sedetti sul materasso e cercai di tirare via le coperte dal suo viso.
<<Suvvia, Adele. Oggi dobbiamo scendere presto per l'allenamento...>>
Riuscii, non con poca fatica, a farla fuoriuscire dalle tenebre.
<<Ewan mi aveva detto che eri dormigliona, ma non pensavo fino a questo punto.>> Scoppiai in una risata e sul suo viso si disegnò un sorriso.
<<Dai, ora alzati>> le ordinai.
<<Noo, per favore...>> capii dalla sua voce biascicata.

<<Bene, l'hai voluta tu>> mi alzai fintamente infervorita.
Accesi la luce artificiale che velocemente illuminò l'intero abitacolo.
Lei cercò con le gambe le coperte, ma non le trovò perché le avevo tirate via.
<<Dai su...>> la spronai.
<<Ma tu non dovresti essere la buona del gruppo?>> mi chiese sorridendo.
Si copriva gli occhi, forse perché doveva ancora abituarsi alla luce.
Si issò in piedi.
Aveva come pantaloni una tuta troppo grande per lei e grigia, smisurata quanto la maglietta blu che nascondeva qualsiasi forma potesse trovarsi sotto di essa.

<<Okay, sono pronta, ora mi preparo.>> si fiondò dall'armadio e ne estrasse un'altra tuta. Questa volta più piccola, della sua taglia.
Aveva i pantaloni neri e una maglietta sempre nera con una scritta gigante bianca: "LYCIA".
Mi venne da ridere.
<<Perché hai la maglia dei deodoranti?>> le chiesi tra le risa.
<<Non è così brutta >> disse lei aggregandosi al mio sclero mattutino.
<<Era a un banchetto, le regalavano. Allora l'ho presa.>> mi spiegò dopo un pò.

I nostri sguardi si incrociarono.
<<Adele, ma che hai?>> esclamai contrita. Aveva due enormi occhiaie nere sotto gli occhi.
Mi avvicinai a lei e le accarezzai la guancia sopra la ferita ancora aperta.
<<Non sono riuscita a dormire...>> ammise lei abbassando lo sguardo.
<<Per qualche motivo in particolare?>> chiesi curiosa.
<<No, no. Sempre i soliti incubi...>> disse sussurrando e abbassando lo sguardo evitando il mio.
Qualcosa mi suonava strano ma non volevo tartassarla.

<<Vado due minuti in bagno...>> mi disse mentre apriva la porta in legno e mi lasciava sola nella camera.
Mi guardai in giro.
La stanza era ordinata e pulita.
Il letto era sfatto e l'armadio conteneva vestiti non piegati alla perfezione ma per il resto sembrava tutto così bianco e vuoto.
Nessun quadro, foto, poster. Niente che decorasse quella stanza essenziale.

Mi avvicinai alla scrivania dove Adele aveva riposto vari libri e album.
Aveva impilata l'intera saga di Shadowhunters, mezza penzolante e strappata perché era quella che avevamo trovato in casa sua.
Sfiorai con la mano le superfici degli album di foto che avevamo recuperato.
Ne aprii uno, mi venne da piangere. Era pieno di foto scattate durante giornate di gioia e sole, piene di sorrisi e risate silenziose.
Tutto quello era finito e ne ero consapevole.
Mi dispiaceva, sapevo che a causa del nostro dovere era successo tutto quello. Le nostre vite erano segnate e non avremmo mai potuto fare nulla.

Sentii una presenza dietro di me ma mi girai solo quando sentii la sua voce.
<<Siamo come foglie, come sussurri al vento, come un palloncino in cielo. Siamo effimeri e potenzialmente persi nella vastità del mondo. Ho capito... troppo tardi, che ogni momento è importante. Rimpiango ogni secondo in cui non ho riso o in cui non ho parlato, non ho dato un bacio o un abbraccio.>>
Sussurrò Adele dietro di me. Mi girai e la guardai negli occhi.

Lei si avvicinò e senza dire niente appiccicò alla parete alcune foto.
<<Se dovesse succedere qualcosa ad Ilaria io non saprei cosa fare. La proteggerò a costo di perdermi. A costo di soffocare sotto questa immensità>>
<<Adele, non sei sola...>> le sussurrai avvicinandomi.

La sentii sospirare mentre ricambiava il mio abbraccio, fece sprofondare il suo viso sulla mia spalla.
<<Mi sento così vuota, Chloe...>> ammise dando voce a parte della tempesta che imperversava dentro lei.
Non sapevo cosa risponderle, ma non c'era nulla da dire.
E questo lo sapeva anche lei.

Dopo qualche minuto si staccò da me dicendo <<Ti spiego. Hanno un significato queste foto...>> indicò le cinque foto che aveva attaccato alla parete. 

<<La prima rappresenta mia madre con il pancione. Mio padre faceva la foto, io ero lì dentro. Simboleggia l'amore che ci lega >> sussurrò.
Vedevo una donna seduta sul divano con una coppetta di gelato che si accarezzava dolcemente il ventre, con un amore intenso, quello che poteva essere regalato solo da una madre.

<<Nella seconda ci siamo io e mia sorella all'acquario di Genova.  A lei piaceva molto, soprattutto la vasca delle foche. Non chiedermi perché...>> un sorriso solcò il suo viso bianco.
Ora vedevo due bambine, una biondissima e l'altra più scura e più alta. Guardavano una vasca con meraviglia.
<< Senso di gioia, di vedere il bello in tutto>>

Indicò la terza foto , riuscivo a scorgere il padre di Adele, era bianco cadaverico ma il suo sorriso gli illuminava tutto il viso.
<<Qua papà era appena tornato dall'ospedale, simbolo di rinascita.>> la sua voce era bassa e si fondeva perfettamente con il venticello che sprirava da fuori. Vedevo le sue parole volteggiare nell'aria e uscire fuori, trasportate dal vento, per spargersi in ogni terra. Narrando amore e gioia.

<<Quarta foto: foto di famiglia. Indica unione, tutti ci saranno sempre per tutti. >> in quest'ultima foto notai la famiglia abbracciata e in posa a Trafalgar Square, erano andati probabilmente in vacanza poco tempo prima, perché vedevo già grandi sia Ilaria che Adele.
Il suo sguardo si posò nel mio.

<<E l'ultima?>> chiesi fissando la foto completamente nera. 
<<Rappresenta il buio, il nero. La morte. >> sussurrò.
Diede un bacio al suo palmo e lo appoggiò alla foto di famiglia chiudendo gli occhi.
<<È la sequenza:amore, gioia, rinascita, unione, morte. Queste sono le sensazioni che il mio cuore ricorda dei giorni passati insieme. Non passa giorno in cui io non pensi a loro, in cui non senta la loro voce o la loro presenza illusoria, in cui non guardi queste foto con rammarico. Non riesco a non darmi la colpa...>>  si diresse verso la porta aprendola.
Non seppi cosa dire, anche se lei voleva che non dicessi nulla. Non aveva bisogno di essere compiaciuta, aveva bisogno solo di qualcuno accanto a lei.
Sospirò rumorosamente e le sue spalle ebbero un leggero tremito. 
Mi fece segno di uscire.

<<Non farmi fare tardi, dormigliona.>> mi prese in giro.
Non ce la feci e mi scappò una risata.
<<Certo che sei lunatica. >> dissi ironica e mi beccai una bella linguaccia. Scendemmo verso il dungeon ridendo e scherzando lasciandoci alle spalle la consapevolezza dell'immensa sconfinatezza della vita.

EWAN

Il mio braccio cingeva le spalle di Lidja. Eravamo in biblioteca, dove ci eravamo dati appuntamento con gli altri.
Al divanetto sedevano Fabio e Karl.
Il primo si stava addormentando e si vedeva esponenzialmente la sua stanchezza a causa dell'enormi occhiaie che incorniciavano i suoi occhi verdi.
Karl invece era pimpante e leggeva un libro nell'attesa.

Lidja mi raccontava del film che sarebbe uscito a breve al cinema e mi diceva che avrebbe tanto voluto andare a vederlo.
<<Vediamo...>> le risposi semplicemente, non seguendo a pieno il suo discorso.
Adele non mi aveva più rivolto la parola da quando aveva scoperto tutto. Io non volevo illuderla, non volevo che la nostra amicizia si frantumasse in un battito di ciglia. Dovevo farmi perdonare, ma non sapevo ancora come.

La porta si aprì e ne entrò la figura caracollante di Sofia. Aveva un pantalone di tuta grigio e una canotta verde che risaltava il colore dei suoi capelli.
<<Buongiorno>> disse con la voce ancora impiastricciata dal sonno.
Il suo sguardo si inchiodò a quello di Fabio che si era rizzato a sedere come una molla.
Ci fu un attimo di silenzio tirato, avevamo intuito tutti che fosse successo qualcosa.

Lidja andò verso Sofia iniziando a chiedere
<<Mi vuoi dire cosa succede ? >>
Aveva le mani sui fianchi ed era irritata dal fatto che l'amica non le avesse detto nulla.
Non volevo scoppiassero casini allora dissi
<<Lidja, vieni qua...>>
Cercai di prenderla per i fianchi
<<Allora me lo dice Fabio, visto che la rossa non parla >> disse ironica Lidja sfuggendo dalla mia presa.
Avvicinò il suo viso a quello di lui e sussurrò qualcosa di incomprensibile... forse una delle sue solite minacce.
Lidja voleva sempre sapere tutto, non voleva ci fossero segreti nella squadra. Da un lato aveva ragione, ma credevo fermamente che ognuno avesse bisogno del proprio spazio personale.
Fabio iniziò a boccheggiare cercando cosa dire. Lanciava sguardi furtivi a Sofia che era rimasta bloccata oltre la soglia.

<<Buongiorno!>> entrò Ilaria con un vassoio enorme pieno di tazze di latte e brioches.
Lidja scattò in avanti per aiutarla a sostenere il grande peso.
<<Grazie avevo paura di farli cadere tutti>> ammise Ilaria sorridendo e addentando una brioche calda.

Il gelo che si era formato tra noi si sciolse e facendo finta di niente iniziammo a mangiare.
<<Ma che buon odore !>> Sentii la voce del Prof che arrivava dal corridoio insieme a quella di mia sorella.
Fecero la loro entrata tre figure.
<<Ciao a tutti ragazzi! Pronti?>> chiese il Prof sorridente, afferrando avidamente una tazza fumante.

La mia attenzione venne catturata da Adele che mi guardava con un leggero disprezzo, ciò che l'aveva ferita era stata la bugia e l'illusione di aver trovato qualcuno che non l'avesse tradita, qualcuno di cui fidarsi.
Avevo dovuto farlo... sapevo che aveva bisogno di tempo per digerire la situazione.
Afferrò una brioche alla marmellata con una tazza di cappuccino. Il suo sguardo non era più su di me, ma su Ilaria. 
Lei, che aveva appena finito il dolce, si alzò e si mise vicino alla sorella. Adele la guardava intimorita, conoscendola sapevo che non voleva farle ancora del male.

Ilaria le sorrise, era molto testarda e decisa come bambina, le cinse la vita con le braccia e appoggiò il viso al suo petto. Era molto alta per la sua età e la sorella non la sovrastata di molto, massimo dieci centimetri.
Adele rimase pietrificata per qualche secondo poi, cercando di non sporcarle i capelli di marmellata, le cinse le spalle e le lasciò un bacio sulla fronte sussurrando qualcosa che non riuscii a captare .
Durante questi attimi di tenerezza il Prof aveva spiegato il programma della giornata ma come al solito non avevo ascoltato e capito una mazza. 

Sospirai quando esclamò 
<<Forza Pigroni! Si scende!>>
Mise la mano destra sotto il tavolo e il pavimento tremò leggermente aprendosi e portando alla luce le scale scivolose che ci avrebbero condotti al dungeon.

Seguii  il Prof con le esclamazioni di sorpresa delle sorelle come sottofondo.
Superammo i vari ostacoli con facilità anche da parte di Ilaria e Adele. Arrivammo, finalmente, davanti alla porta in mogano scuro. La tenni aperta perché era molto pesante. L'ultima era Adele, Ilaria entrò e lanciò un urletto di entusiasmo di fronte alla bellezza e imponenza del Dungeon.  

Mi passò vicina non guardandomi neanche, fece per entrare ma venne scaraventata a pochi metri più in là.
Ci riprovò ma non ebbe risultati.
Esplose in un urlo sconsolato.
Le porsi una mano per aiutarla e lei, con mia grande sorpresa, l'afferrò.
<<Non riesco a passare!>> esclamò contrariata.
<<Devi passare la prova Adele!>> spiegò il Prof.
<<Non potevi dirmelo prima che sbattersi contro un muro invisibile?>> chiese Adele ironicamente. Il Prof scoppiò a ridere.
<<Rimani sola con te stessa, il tuo drago ti guiderà>>
<<Allora perché Ilaria è passata?>> chiese Adele scioccata. <<È già venuta qui?>> chiese.
<<No, tranquilla. È passata perché è come me. >>

La saliva mi andò di traverso e mi scappò per un attimo la porta.
C'era un silenzio contemplativo, nessuno osava ostacolare ciò che stava per dire il Prof. 
<<E tu cosa sei?>> chiese Adele ignorantemente, anche se effettivamente non le avevamo spiegato un gran che.
<<È una custode, la tua...>> finì il prof.
Adele ci osservava da fuori. Aveva la bocca aperta dalla sorpresa.
<<Cos'è lei?>> richiese incredula
<<La tua custode, colei che ti dà la forza. Quella che ti sosterrà e che ti dirà dove andare. E soprattutto ti proteggerà. Questo è il suo compito.>> annunciò il Prof a pochi passi da me.

<<Ma come hai fatto a capirlo?>> chiesi perché qualcosa non mi tornava.
<<Lo sento , come voi sentite la presenza di altri draconiani io sento la presenza di altri custodi. Ero convinto di essere rimasto l'unico e invece spunti tu. Il tuo compito è molto importante, cara Ilaria, non lo sottovalutare. >> appoggiò con orgoglio una mano sulla spalla di Ilaria che si guardava le mani incredula.

<<Ma perché lei non deve fare questo "test"?>> chiese Adele mimando le virgolette in aria.
<<Perché è impossibile per un custode volere passare dalla parte del male. Anche se tu dicessi a Ilaria di fare qualcosa di brutto, che andrebbe contro la buona riuscita della guerra, lei non ti ascolterebbe. L'albero non ha bisogno di provare la fedeltà dei custodi, mentre dei draghi sì>> le spiegai.

Mi lanciò un'occhiataccia sgradevole e poi si rivolse al prof.
<<Quindi? Cosa devo fare?>> chiese battendo i palmi delle mani sulle cosce.
<<Ascolta la tua voce interiore, quella del tuo drago>> annunciò il prof.
<<Oh, Ma io non sento nulla. >>
<<Devi concentrarti, se sei la persona giusta troverai la risposta al quesito. >>
<<Perfetto, aspetterò questa voce>> si guardò intorno e alle spalle, ondeggiando.
Io entrai dentro ma tenni comunque la porta aperta.

<<Ma quale è il quesito?>> chiese a bassa voce, vergognandosi quasi.
Chloe scoppiò a ridere e Adele la seguì a ruota.
<<Giusto>> disse il Prof ridendo.
<<È una parola, diversa per ogni draconiano. Per il tuo drago rappresenta un elemento molto importante della sua essenza. Quindi aspetta che te la suggerisca, credo di averti detto tutto, se hai bisogno bussa alla porta. E ora...>> si avvicinò alle porte chiudendole <<Concentrati e prova ad aprire la porta da sola. Noi iniziamo l'allenamento.>>

Il rumore dei suoi mocassini sul marmo bianco del pavimento riecheggiavano nell'enorme spazio.
<<Molto bene...>> sussurrai guardando gli arnesi da palestra.
<<Oggi attività fisica.>> annunciò il Prof.
Sofia scoppiò in un verso soffocato, sapevo che non amava molto la ginnastica. Al contrario di Lidja che non aspettava altro.
<<Pronti a sudare?>> chiese ironico il Prof.
<<Fa il simpatico>> sussurrò Fabio al mio orecchio.

#angoloautrice: Ciao a tutti! Eccomi tornata ! La scuola è quasi finita e tra poco sarò libera di dedicarmi alla storia. Che ne pensate? Ho deciso di lasciare respirare un pò i nostri protagonisti. Domande: serviranno a qualcosa le foto? Adele riuscirà a trovare la parola? Cosa avrà fatto Julian? Come andrà a finire la storia tra Fabio e Sofia? Quale è l'importante notizia che doveva dare il prof?
Per risposte continuate a seguirmi nei prossimi capitoli. <3

PS: Ne approfitto per fare un pò di pubblicità. Credo che possano interessarvi le storie di MargheritaFrost e di DeborahDangio
Sono anch'esse delle fanfiction ma una sui Magcon e l'altra sul gruppo dei The Vamps. Fate un passo, mi raccomando!

A Detested love// The Vamps//

Sarò io la tua salvezza|| Magcon||

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