I SUOI OCCHI BRILLANO
SOFIA
Mi ero fatta aggirare come un salame, ma quell'immagine mi aveva fatto tornare in mente quella notte. Mia madre si era sacrificata per noi, per la missione e io non sono riuscita a dirle quanto le volessi bene.
Aveva vinto il mio orgoglio, aveva perso tutto il resto.
Ora ero qua ad accarezzare il viso di Lidja.
Sapevo che fosse stremata dal fatto di non stare con Ewan, stava impazzendo.
Credevo che quello fosse il vero amore: stare male perché sentivi il vuoto che lasciava un'altra persona. Lidja aveva perso tutte le persone a lei care. Poi eravamo arrivati noi insieme ad Ewan e aveva riposto tutto il suo amore in noi.
Lei una volta mi aveva detto una frase che mi era rimasta impressa.
<<Se ve ne doveste andare, anche solo uno di voi, una parte del mio cuore verrebbe con voi. E per me sarebbe uno strazio. Quindi, farete meglio a non andarvene. >>
Feci scomparire la foresta intorno a noi. Gli alberi piano piano tornarono nel loro letto, sotto terra.
<<Sofia mi dispiace, non so cosa mi sia preso>>mi disse lei.
<<Lo so, era l'esercizio. Abbiamo esagerato entrambe...>> anch'io ero stata abbastanza cattiva, avevo fatto leva sulla sua debolezza: Ewan.
Ma era l'esercizio, la missione era prima di tutto. Dovevamo migliorare e quello era l'unico modo.
<<Era giusto così, in quel momento non dovevamo comportarci da amiche e così abbiamo fatto. Non dobbiamo preoccuparci, era nostro dovere. Sono qua Lidja, mi vedi?>>
<<Sì>> rispose lei.
<<Me ne sono andata ?>>
<<No>>
<<Sembra che voglia ucciderti ?>>
Lei mi guardò storto <<No, perché?>>
<<Allora è tutto a posto...>> scoppiammo a ridere dopo quello che avevo detto. Nel mentre il prof ci raggiunse.
<<Molto bene ragazze, lo so che è difficile, ma solo in questo modo i vostri poteri possono aumentare e migliorare, come è successo d'altronde.>> sorrise soddisfatto.
<<Dai Lidja, ti accompagno in camera>> le dissi porgendo una mano per issarla in piedi.
Percorremmo i corridoi pieni di specchi, salimmo tre rampe di scale poi svoltammo a destra.
Entrammo nella sua camera e un odore di rose mi investì.
Il suo letto a baldacchino era ricoperto di cuscini , la scrivania era piena zeppa di riviste e altri giornalini, l'armadio mezzo aperto straripante di vestiti, la finestra dava sul giardino davanti la villa.
Il mio sguardo, però, si fermò sulla parete dove era appoggiato il letto: era tappezzata di foto. Piena di immagini, come un enorme collage. Lei si avvicinò a una con lei ed Ewan mentre si abbracciavano.
<<Sai qual'è la mia paura più grande>>
<<Quale?>> chiesi curiosa sedendomi sul letto in modo abbastanza maldestro.
<<Posso sembrare paranoica, possessiva, psicopatica e...>>
<<Stai tranquilla Lidja, non ti agitare.>> le dico
<<Ho paura che lui si possa trovare un'altra. Se è qua con me posso vedere se sta cambiando qualcosa, ma così separati non so cosa stia facendo in questo momento, magari mi sta facendo le corna e io non posso saperlo. Magari ha trovato una migliore di me e io sto qua a crogiolarmi per lui...>> si buttò anche lei sul letto morbido.
<<Ewan non mi sembra il tipo che fa queste cose. E poi non credo possa traditi, lo vedo il modo in cui ti guarda - mi avvicinai a lei e le presi il suo viso tra le mani per far sì che mi guardasse in faccia - Lidja, lui è innamorato follemente di te! I suoi occhi brillano appena ti vedono, il suo tono di voce cambia quando ci sei anche tu! E se dovesse, ma io non credo, trovare un'altra ragazza , avrebbe sbagliato di grosso. Non avrebbe capito che il suo cuore, ormai, è nelle tue mani. >> mi alzai dal letto.
<<Pensaci, poi dormi che sei stanca >> le ordinai scherzosamente.
A quel punto uscii dalla stanza della ragazza che in quel momento stava sorridendo come un ebete.
Mi avviai verso la mia stanza, era al piano di sopra.
Appena girai l'angolo per le scale mi ritrovai Fabio davanti.
<<Hei!>> lo salutai sorridendo. Il suo viso era cupo, sembrava arrabbiato.
<<Dobbiamo parlare>> mi disse solamente. Mi allarmai.
<<È successo qualcosa ?>> chiesi preoccupata.
<<Sì Sofia, sì. È successo qualcosa.>> iniziò lui. Muoveva le mani come un pazzo da destra verso sinistra e viceversa.
<< Di cosa si tratta?>> cercai di capire.
<< Di te!>> disse lui duro.
<<Di me ? E cosa ho fatto?>> appoggiai una mano al petto e cercai di capire cosa avessi fatto di così terribile.
<<Ti ho vista all'allenamento. Devi essere più forte Sofia! Devi reagire a quello che hai attorno ! Non puoi essere distrutta in così poco tempo!>> mi spiegò lui a denti stretti.
<<Spero tu stia scherzando .>> riuscii a dire ma la voce mi tremava e le lacrime mi chiedevano imperterrite il permesso per sgorgare.
<<Ti sei fatta abbattere troppo facilmente, abbiamo bisogno di un capo forte.>> continuò lui senza ritegno.
<<Ma cosa... lo sai anche tu che quel ricordo è troppo forte per me.>> sussurrai.
<<Lo so bene, ma io ho fatto delle mie paure la mia forza. Guardati, in questo momento stai piangendo perché non riesci neanche a tenere una conversazione normale!>> quasi urlò lui arrabbiato.
Nessuno avrebbe potuto sentirci. Karl, Chloe e il prof erano nel dungeon mentre Lidja probabilmente si era addormentata.
<<Non sto piangendo perché non sono in grado di parlare con te. Ma perché queste parole fanno male.>> sussurrai mentre con la mano cercavo di asciugarmi le guance.
<< Ti ricordo che mentre tu eri distrutto per il fatto di averci traditi, io non ti ho vomitato tutto in faccia, ma ho cercato di aiutarti e di starti accanto. Sei scappato da questa verità e sei scappato anche da me. Quindi credo che tu non possa dirmi niente a riguardo. >> gli puntati il dito contro il petto. I suoi quindici centimetri in più di altezza non mi facevano paura perché non ero più la ragazza intimorita di una volta.
Avevo solo tante ferite e alcune si dovevano ancora rimarginare.
<<E mi fa male il fatto che me le abbia dette tu. Il ragazzo che amo e che ha visto tutto con i propri occhi. Io non ti rinfaccio i tuoi sbagli, non dico come dovresti essere ma ti accetto per quello che sei.>> lo guardai male. Per qualche secondo i nostri sguardi rimasero incrociati mi sembrò di tornare a quando stavano nascondendo Ewan in quella "grotta" sotterranea a Edimburgo mentre stavamo cercando di salvare Chloe.
Lui mi aveva fatto un discorso simile, ma ora era cambiato qualcosa.
Io ero cambiata.
Non avrei fatto passare tutto ciò. <<Basta, Fabio, sono stanca. Non mi faccio mettere i piedi in testa da nessuno. >> lo scansai e cominciai a salire le scale ma lui mi afferrò per il polso.
<<Aspetta Sofia, io...>> disse lui con la voce spezzata.
<<Fabio stai zitto, mi sembra che tu abbia parlato già troppo.>> con un colpo secco sfilati il mio polso dalla sue stretta.
Mi rinchiusi nella mia stanza, entrai in bagno e mi immersi nell'acqua calda della vasca. Troppi pensieri mi affollavano la mente, mi ci mancava solo lui.
Il nostro era vero amore ?
I suoi occhi brillavano quando mi vedevano?
Non seppi darmi una risposta.
ADELE
Uscii dalla mensa.
<<Prima vado un attimo in camera...>> sussurrai. Salii a due a due le scale per andare al piano di sopra. Girai per i dormitori femminili e mi ritrovai davanti Giulio.
Era appoggiato al muro.
<<Eccoti, devo parlarti.>> disse lui sottovoce.
<<Proprio ora?>> chiesi leggermente spazientita.
<<Se non ti dispiace sì>> disse lui mentre si massacrava le mani con le unghie.
<<Va bene>> acconsentii anche se il cuore mi stava sussurrando "scendi, scendi, vai da lui..."
<<Ma non qui, andiamo in biblioteca.>> mi prese sottobraccio e con passo spedito ci dirigemmo verso la mia stanza preferita.
<<Da quando ti ho vista la prima volta ho capito che avevi qualcosa di speciale, di diverso da tutte le altre. >>
Ingoiai la saliva facendo anche rumore.
<<E quello che è successo oggi in mensa lo dimostra, sei testarda.>>
<<Mh, Mh...>> sussurrai mentre ci trovavamo davanti alla porta della biblioteca.
<<Vieni, devo continuare il mio discorso.>>
Ci sedemmo sulle poltrone nel mezzo della stanza, erano in pelle nera molto morbide, in quel momento avrei tanto voluto sprofondare e fondermi con essa. Avevo uno strano presentimento.
<<Bene>> continuava a tagliarsi la pelle con le unghie, volevo dirgli di smetterla ma non riuscivo ad articolare una parola.
<<Non ci siamo conosciuti molto, ma per il poco tempo che sono stato con te sono riuscito a capire che di te mi posso fidare.>> sorrise guardandomi negli occhi.
<<Lo vedo nei tuoi occhi, non mi era mai capitato, ma ora so per certo che a te posso dirlo. Non l'ho mai detto a nessuno.>> sospirò pesantemente.
<<Dimmi solo una cosa, sai mantenere un segreto enorme? A nessuno lo devi dire, neanche ad alta voce da sola.>>
<<Certo che lo so mantenere>> sussurrai io con le mani tremanti.
<<Beh, ecco io...>>
Venne interrotto da una porta sbattuta, la porta in legno della biblioteca.
Milena si avvicinò a noi. <<Cosa succede qua? Giulio ci dovevamo vedere, ma non sei arrivato, che ci fai qua, con questa?>> chiese con la sua vocina odiosa mentre mi guardava di sottecchi.
<<Me lo sono completamente dimenticato...>> sussurrò lui guardandomi e chiedendomi qualcosa con lo sguardo che non riuscii a interpretare.
<<Possiamo fare qua se vuoi>> rise lei come un'oca.
<<Me lo dirai un'altra volta. Tranquillo>> dissi e mi alzai e mi avviai verso la porta.
Sentii Giulio che chiedeva informazioni <<Come hai fatto a trovarmi? >>
<< Un ragazzo mi ha indicato la stanza.>> la sentii che si girò verso di me proprio mentre afferravo la maniglia della porta.
<<Ciao sfigata>> non le risposi.
Uscii e buttai tutte quelle nuove preoccupazioni nella mia mente.
Mi voltai e andai a scontare contro un corpo.
Alzai lo sguardo e andai a imbattermi in due ghiacciai.
Rimasi piantata dov'ero.
<<Cosa ci facevi con lui?>> mi chiese ringhiando.
<<Non sono affari tuoi. E poi come sei entrato?>>
Lui sorrise <<Ho i miei aiutanti.>>
<<Dobbiamo parlare, ma non qui. >> dissi e mi diressi verso la porta antincendio.
L'immagine di Edith che usciva dalle fiamme si sovrappose per un attimo a quella reale.
Ebbi un attimo di sbandamento.
<<Hei, tutto a posto?>> chiese Julian.
<<Sì sì, solo un attimo di giramento di testa.>> mi riassestai e mentre il cuore martellava nel petto ci dirigemmo al giardino dove avrei dato voce alle mie domande.
Ero sicura, ora non aveva più scampo, doveva rispondermi.
#angoloautrice: eccomi! Ciao a tutti e buon anno nuovo! Questo è il nuovo capitolo, che ne pensate? Sembrava andasse tutto bene tra Fabio e Sofia eh? Forse troppo... comunque, Lidja sta male ma è consapevole dell'amore che prova Ewan per lei, le basterà? Cosa dovrà mai dire di così importante Giulio ad Adele? Cosa succederà tra Adele e Julian? Scoprirete tutto ciò nel prossimo capitolo. Continuate a seguirmi, tanti commenti e stelline. <3
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