"COME L'INVERNO"
ADELE
Corsi più veloce che potevo.
Era lunedì, il giorno più infame della settimana, ed ero già in ritardo per l'allenamento di pallavolo.
Mi ero addormentata sui libri... letteralmente.
Mi ero risvegliata che mancavano solo cinque minuti all'inizio dell'allenamento.
Misi velocissimamente i vestiti che mi occorrevano nello zaino: calzoncini, calze lunghe, solita maglietta nera e ginocchiere. Mi infilai le scarpe senza neanche allacciarle e mi fiondai fuori di casa.
Uscii dalla porta dopo aver salutato mamma che stava pulendo il bagno e mia sorella che stava giocando con la WII.
Erano le 16.27 e dovevo essere pronta alle 16.30 dal Palazzetto della mia cittadina.
Forse ce la posso fare, non ce la farò mai... ma se corro magari ce la faccio... ma sì corro.
Ero lì a correre come una forsennata. Sembravo un pinguino che cercava di ballare. Mi sentivo un'imbecille con lo zaino che oscillava pericolosamente dietro la mia schiena.
Tutte le volte che una macchina mi passava accanto mi sentivo osservata.
16.28 veloce come il vento sorpassai un gruppo di signore anziane, passai davanti alle scuole elementari che erano le 16.29.
Il Palazzetto era di fianco alla scuola. Ero dotata di una velocità pazzesca, almeno credevo.
Senza prendere in considerazione la modalità "pinguino insalsicciato", ovviamente.
Di certo non ero Bolt ma neanche una lumachina che passeggiava tranquilla al parco.
Scesi negli spogliatoi, c'era ancora qualche mia compagna ritardataria. <<Ciao Deborah!>> la solita...
Lei alzò lo sguardo dai lacci delle sue scarpe e mi disse <<Ciao Adele !>> guardò le scarpe e poi di nuovo me. Nel frattempo io mi ero già messa i pantaloncini e la maglia. Mi mancavano solo le ginocchiere e le scarpe. Ormai ero veloce in quei gesti, essendo praticamente sempre in ritardo.
Era un mio problema cronico.
Erano le 16.30 ormai era fatta... dieci giri di campo non mi avrebbero ammazzato. Mi lasciai cadere pesantemente su una panca azzurra e sospirai.
<< Siamo sempre le solite!>> urlò Deborah ridendo. Le nostre risa rimbombarono nello spazio angusto che sarebbe dovuto essere il nostro spogliatoio... se così si poteva definire.
Salii in palestra e mi ritrovai il mio allenatore tutto sorridente.
<<Salve Sergio...>>salutai titubante.
<<Buongiorno ragazze !>> era un po' lunatico e spesso era arrabbiato e nervoso ma nei giorni rari come quello era di buon umore e non ci faceva morire dalla stanchezza alla fine dell'allenamento.
Quel pomeriggio ero adrenalinica.
Avevo giocato bene.
Dipendeva dai giorni e poi con la mia inseparabile Benny a pallavolo mi divertivo un sacco.
Mi stavo avviando verso casa tutta tranquilla.
Erano le 18.15, il sole tendeva a posarsi sulle cime verdi delle colline alle mie spalle, l'ombra della mia figura si stava allungando, alzai lo sguardo e il colore caldo del cielo mi rasserenò il cuore.
Il mio sguardo si posò su una lastra riflettente e mi accorsi di un particolare inquietante.
Vidi un uomo in cappuccio nero che mi seguiva da dietro.
Scrollai la testa, era solo una mia illusione. Mi stavo montando la testa a furia di guardare Criminal Minds. Svoltai all'angolo e feci qualche metro e poi lo vidi di nuovo, riflesso nello specchietto di una moto.
La mia conoscenza approfondita sulla mentalità degli psicopatici, dovuta a interi pomeriggi passati davanti alla TV, mi fece intuire che c'era qualcosa che non andava.
Vidi cosa faceva. Mi seguiva piano, a più o meno venti metri di distanza; non andai più veloce, non volevo fargli capire che avevo intuito che mi stava seguendo.
Dovevo agire d'astuzia.
Trovato!
Mi recai vicino all'incrocio più vicino e fortunatamente trovai giallo.
Iniziai a correre riuscii a passare dalle strisce in tempo perché appena avevo posato il piede sul marciapiede opposto era scoccato il rosso. Le macchine iniziarono a muoversi veloci e non avrebbero potuto far passare il losco individuo.
Prima di andarmene lanciai un'occhiata verso l'uomo. A vederlo sembrava un ragazzino non molto più grande di me.
I suoi occhi incrociarono i miei.
Erano di un azzurro ghiaccio bellissimo, di quell'azzurro che ti faceva ricordare la neve, il ghiaccio, l'inverno... la mia stagione preferita. Distolsi lo sguardo.
Mi nascosi da lui e dai suoi occhi, sapevo che non poteva vedermi più, lo sentivo.
#angoloautrice:Ciao a tutti ! Come sta andando? Vi inizia a piacere? Adele è una ragazza come tutte le altre ma qualcosa sta cambiando. Come farà a scoprirlo? Chi era il ragazzo dagli occhi di ghiaccio? Per scoprirlo continuate a leggere. <3
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