Le ombre sulle pareti la rendevano inquieta. Si sentivano in lontananza rombi di tuoni, mentre bagliori improvvisi, coloravano la nera notte, spezzandone la sua oscurità.
Nascosta sotto le coperte, stringeva a sé il suo pupazzo preferito per infodersi coraggio.
Stava diventando grande ormai, ed era terribilmente sciocco e infantile, per una bambina della sua età, tenere ancora la luce accesa, mentre dormiva.
Eppure, ad ogni rombo di tuono, il suo cuore sussultava vorticosamente.
Poteva mentire agli altri, ma non a se stessa. L'unica cosa che poteva fare, era a stringere a sé quella morbida palla di pelo.
Aveva paura, ma non voleva accettarlo. Voleva dimostrare di essere diversa da quello che era in realtà. Sarebbe stato tutto più semplice, sorridere e dire che andava tutto bene. Lasciando alle spalle, tutti i fantasmi, i mostri e le paure che le attanagliavano la mente!
"Sono brava, vedi?" disse al suo pupazzo preferito.
Nel silenzio, lui acconsentì.
La piccola sorrise. Un altro squarcio, seguito dal rombo di un tuono, illumino la notte.
Ebbe di nuovo paura, stringendosi sotto le lenzuola, per trovare un rifugio sicuro.
Ad un tratto, qualcuno entrò nella sua stanza. Una voce le disse:" Hai ancora paura, piccola? Vuoi venire a dormire con me, tesoro?"
"No, mamma...sto bene, non preoccuparti!" rispose con voce sicura.
La madre si avvicinò a lei, e scostando le coperte, le diede un bacio sulla fronte.
"Se hai bisogno, sono di là...ricorda sempre che sei la mia piccola principessa"
Richiuse la porta e andò nella sua stanza.
Quella visita le diede sollievo e coraggio. Sua madre, sapeva sempre come tirare fuori il meglio di lei.
Chiude gli occhi e piano piano, si addormento.
Un letto, una piccola stanza.
Un letto, una grande stanza.
La ragazza dai lunghi capelli castani, aprì gli occhi. E una parete bianca di una stanza, per nulla familiare, Le si aprì dinanzi agli occhi.