La ragazza di ghiaccio e il ragazzo di fuoco
Un'altra giornata gelida per Bianca. Oramai era abituata a questa cosa. Da quando aveva perso i suoi genitori, all'età di quattro anni, non era più uscita dal suo castello. Certo, non era sola, ma la compagnia dei camerieri e delle domestiche non riempiva il vuoto formatosi nel suo cuore. Era cambiata moltissimo da quando i suoi se ne andarono. Ora era una ragazza bellissima, che avrebbe fatto invidia anche a donne più mature e anziane di lei. I capelli lunghi e biondi scendevano lisci e morbidi fino alla vita. Gli occhi, di un azzurro glaciale, che purtroppo avevano perso quella scintilla di vita caratteristica della principessa fin dalla più tenera età. Le morbide e rosee labbra erano perennemente tirate e in un'espressione neutra, senza emozioni: erano anni che non si ripiegavano all'insù in un raggiante sorriso. L'abito celeste fasciava il suo corpo minuto, ma formoso, perfettamente, creando dolci lineamenti che ne definivano il suo profilo. La pelle candida come il latte era sensibile ai tiepidi raggi del Sole, ma si era adattata alle temperature rigide ed inospitali.
Quella mattina, però, sebbene fredda ed invernale, nascondeva sotto strati di soffice neve quella che sarebbe stata la nuova fiamma di Bianca.
Dal gelido strato di cristalli ghiacciati infatti spuntò un ciuffo di capelli, che uscirono dalla buca per dare spazio al viso di un meraviglioso e giovane ragazzo. Quando fu sicuro di aver tolto anche la sua gamba da quella fossa si assicurò di non avere nulla di rotto, per poi spolverarsi i vestiti oramai bianchi e umidi. La sua figura era esile ma molto alta. I suoi capelli, corti con un ciuffo laterale, erano di un rosso vermiglio. Spiccavano subito all'occhio, anche durante le ore notturne. I suoi occhi color cioccolato presentavano delle sfumature di scarlatto a dir poco mozzafiato, rendendoli unici. I suoi vestiti, del medesimo colore, consistevano in una felpa e dei semplici pantaloni, un abbigliamento adatto per una giornata come quella. La sua pelle abbronzata indicava anche che fosse un ragazzo abituato all'aria aperta.
Mentre finiva di togliere la neve dagli indumenti, lo sguardo del giovane scattò improvvisamente verso una finestra dell'enorme castello di fronte a lui.
Per caso, o per fortuna, incrociò quello di Bianca, che, gironzolando per la costruzione, si era fermata ad osservare l'individuo entrato, non si sa come, nel suo giardino.
La ragazza si affrettò ad osservare in un punto indeterminato, pur di non sostenere il contatto visivo. Seppur lontano il giovane se ne accorse e, tenendo lo sguardo su di lei, sorrise strizzando l'occhio sinistro. Bianca avvampò improvvisamente e si coprì il viso con i palmi delle mani. Sbirciò dopo un po', vedendo che il ragazzo era ancora fermo sulla neve che la osservava con un sorriso a trentadue denti. Bianca sentì uno strano calore nel petto e istintivamente portò la mano in quel punto accorgendosi dall'aumento improvviso del battito cardiaco.
Prese un profondo respiro e scese le scale per andare verso l'entrata. "Signorina, dove vorrebbe andare con questo tempo?" chiese Carla, la sua più fidata domestica "Vorrei vedere il paesaggio nel pieno inverno se non le dispiace." rispose Bianca con un pizzico di incertezza. Aprì l'enorme porta spingendola e uscì. L'atmosfera era davvero suggestiva con i fiocchi di neve che scendevano dal cielo bianco e nuvoloso. Era davvero bello vedere il paesaggio coperto da quel leggero strato candido e freddo. La vegetazione era congelata e gli animali, che non erano ancora in letargo, girovagavano lasciando delle impronte poco profonde.
Dopo aver ammirato attentamente il panorama Bianca cercò con lo sguardo il misterioso individuo. La cosa non richiese molto tempo e lo trovò sul prato a fare angeli nella neve.
"C-ciao... T-tu chi sei?" chiese Bianca con un filo di imbarazzo. Il ragazzo avvampò all'udire la voce di lei e si affrettò ad alzarsi da terra "S-scusami i-io non volevo... Cioè... Io... Ero qui perché... Stavo camminando e..." cominciò a dire frasi senza inizio né fine "Comunque mi chiamo Marcus." concluse. Il suo sorriso è unico si ritrovò a pensare Bianca. "Cosa?" disse il ragazzo grattandosi la nuca "N-n-niente..." rispose lei frettolosamente. I due ragazzi cominciarono a parlare per un po' fino a quando, dopo una scena in cui Marcus scivolò sulla neve, Bianca cominciò a ridere, come non aveva mai fatto.
"Principessa vi ho fatto divertire?" domandò ridendo il ragazzo mentre si toglieva la neve dalla felpa "Sì, molto." rispose lei con le lacrime agli occhi. Quando si calmò lo guardò attentamente e gli sorrise. Un sorriso sincero e oramai quasi dimenticato da tutti, anche da lei stessa.
Sono felice.
"Io dovrei tornare a casa... Come ti chiami scusami?" chiese il ragazzo piegando la testa di lato "Bianca." rispose guardando la neve che scendeva a fiocchi sulla sua pelle.
"Ci vediamo... Bianca" sorrise e fece per andarsene, ma fu fermato dalla mano di lei che lo afferrò per la manica "T-tornerai anche domani?" gli disse con la testa rivolta verso il basso. Sembrava più una richiesta che una domanda. Marcus le alzò il mento e rispose "Certo Biancaneve" le baciò la fronte e corse sul sentiero verso casa sua.
Mamma, papà, allora era questo la sensazione di cui parlavate. Si portò la mano sul cuore e cominciò ad ascoltarlo mentre batteva.
L'amore lo avevate chiamato... Sì... era proprio quello. Le lacrime cominciarono a solcarle il viso lasciando che diventassero un tutt'uno con la neve che cadeva leggera sulla pelle. Ma non erano lacrime di tristezza. Infatti, al culmine di quelle gocce salate si faceva spazio un sorriso. Un sorriso luminoso. Un sorriso vero.
Era felice perché, finalmente, il suo cuore di ghiaccio era stato sciolto. Da un ragazzo sorridente, caldo come il fuoco.
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Author's pov
Questa è una storia a sé, quindi è presente solo questo unico capitolo. Spero vi piaccia.
See you soon❤!
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