Capitolo 7
Arrivo al ristorante e trovo Tony ad aspettarmi. Abbozzo un sorriso quando si volta a guardarmi e senza darmi il tempo di dire nulla mi prende per un polso trascinandomi nella cucina.
È piuttosto insolito, visto che in cucina non mi hanno mai fatta entrare.
-Che succede?- chiedo sedendomi sul bancone in cui probabilmente cucinano, ma pazienza.. Lo puliranno.
-Avevo voglia di vederti e poi ho bisogno di un tuo consiglio- dice ma io continuo a guardarlo un po' incerta, non ho capito bene a cosa si riferisce.
Lo guardo mentre prende una ciotola con dentro delle fragole intere e un'altra con della crema al cioccolato.
-Mai sentito parlare di fragole e cioccolato?- chiede mentre si avvicina.
-Si, ma non le ho mai provate- dico.
Tony prende una fragola e la immerge per metà nella crema al cioccolato, poi me la porge.
Io la addento direttamente dalla sua mano e vedo i suoi occhi sgranarsi leggermente.
-Com'è?- chiede, la voce più cupa.
-Buona, molto buona- dico facendo segno di si con la testa.
-Fammi provare- esclama e subito dopo prende il mio viso tra le mani e si precipita sulle mie labbra.
La sua lingua invade la mia bocca senza preavviso e mi assapora in modo rude.
Si stacca e sorride.
-Davvero buona-
Si avvicina nuovamente e porta le sue labbra sul mio collo mentre le mie mani si attorcigliano alle sue spalle spingendolo di più verso di me.
Apro gli occhi e vedo che un cameriere si sta avvicinando così lo spingo via con tutta la forza che possiedo.
-Che cazzo fai?- sbraita e subito dopo entra il cameriere che, dopo averci rivolto un'occhiata sospetta, sgattaiola dentro lo spogliatoio per posare le sue cose.
-Non vuoi che ci vedano?- mi chiede.
-Non è quello, solo che non mi va che tu rischi di perdere il posto di lavoro a causa mia.- spiego dicendo una mezza verità, all'altra metà importa ben poco.
-Sarebbe una buona causa- dice dolcemente mentre mi accarezza la guancia. Mi guarda dritto negli occhi e faccio lo stesso anch'io: mi scruta e mi adora, ecco cosa c'è nel suo sguardo.. Adorazione. Abbasso lo sguardo e Tony mi da un bacio in fronte.
-Devi andare purtroppo- sussurra e io annuisco mentre scendo dal bancone.
Controllo che nessuno ci veda e gli do un piccolo bacio a stampo prima di andare via.
Ci sono giorni, come oggi, in cui sento di provare davvero qualcosa per Antonio. Un sentimento strano, non so se è dovuto al fatto che mi ha tenuta con se quando a nessuno importava niente, ma sento che qualcosa c'è.
Poi ci sono dei giorni in cui quello che sento è solo ribrezzo nei suoi confronti. Specialmente quando mi colpisce con violenza o mi tratta come se fosse mio padre. Ma che dico.. Mio padre non mi tratterebbe mai per come mi tratta lui.
Peccato che mio padre non ci sia più, se fosse ancora qui io adesso non sarei in questa situazione e mia madre starebbe bene.
Mia madre.. Mi fa ribrezzo anche chiamarla così adesso. Nessuna madre abbandona la propria figlia. Io che ho sempre odiato quando al telegiornale sentivo dire che una madre abbandonava il figlio di pochi mesi, adesso mi ritrovo nella stessa situazione, solo che ho diciassette anni. Ma fa comunque schifo.
Arrivo in camera, mi spoglio velocemente e mi catapulto sotto la doccia. Vorrei che l'acqua calda mandasse via tutti i miei pensieri, tutte le mie preoccupazioni. Perché si, faccio la strafottente, la ragazza a cui non importa nulla, però in fondo sto male anch'io. Non funziona.
Esco dalla doccia e avvolgo un asciugamano sul mio corpo. Metto un po' di schiuma nei miei capelli e accendo il phon, forse il suo rumore sarà più forte di quello che fanno i miei pensieri. Anzi, lo spero davvero.
Spengo il phon lasciando i capelli umidi, si asciugheranno da soli. Prendo l'intimo ma sobbalzo quando qualcuno bussa alla mia porta. Guardo l'ora: le 19:45. Non potrà mai essere Tony, e chi sarà? Senza pensarci apro la porta e mi ritrovo davanti due luminosi occhi verdi.
-Ciao Davide- dico sorridendogli.
-Ciao- balbetta mentre i suoi occhi scrutano il mio corpo: solo adesso ricordo di avere addosso soltanto un'asciugamano ma ormai il danno è fatto. Mi sposto e lo faccio entrare.
-Un attimo- dico e prendendo l'intimo vado in bagno. Se Tony sapesse che c'è un ragazzo nella mia, o meglio nostra, stanza mi ucciderebbe. Ma fortunatamente lui non c'è.
Indosso l'intimo ed esco. Trovo Davide che scruta la stanza, quando mi vede i suoi occhi si sgranano leggermente.
Eddai, mi hai già vista in costume penso.
-Non hai detto di abitare da sola?- dice rompendo il silenzio e io annuisco.
-E quelli allora?- chiede indicando alcuni vestiti e le altre cose che appartengono ad Antonio. Dovrò dargli qualche spiegazione, ma come? Non inventerò di certo una bugia, preferisco farmi conoscere per quello che sono.
-Conosci Antonio, il maître?- inizio e lui annuisce così continuo.
-Abito con lui- spiego.
-Non sembrate fratelli- risponde alzando le spalle. Mi scappa una leggera risata per quello che ha detto, e in cambio ricevo un'occhiata interrogativa.
-Non siamo fratelli- rispondo e lui strabuzza gli occhi.
-State insieme?- chiede.
-No- rido davvero per la sua espressione, una risata un po' isterica però.
-Forse siete qui da poco tempo ancora e non vi hanno raccontato niente, ma sai.. Tutti conoscono la mia storia- dico seria e lui mi guarda, curioso di sapere.
-Sono arrivata qui agli inizi di giugno, con mia madre e il suo compagno, dovevamo rimanere una settimana eppure un giorno mi sono svegliata e non c'erano più. Mi hanno abbandonata qui, senza soldi o spiegazioni. Tony, o meglio Antonio, si è offerto di 'addottarmi' poiché il direttore voleva mandarmi via dopo la scadenza della permanenza. Per questo abitiamo insieme.- spiego tutto d'un fiato sperando che capisca.
Ad un tratto, fa una cosa che mai avrei pensato: mi abbraccia.
Mi stringe forte a se e io ricambio l'abbraccio, anche se un po' incerta.
-Mi dispiace- sussurra sul mio collo.
Io non dico niente, non ho più nulla da dire in realtà.
-Perciò quando sentirai dire la frase "la ragazza della stanza 257".. Beh, quella ragazza sono io- dico.
Si allontana da me e mi guarda, gli occhi un po' lucidi.
-Sei la ragazza più forte che abbia mai conosciuto, davvero hai la mia stima- dice e io sorrido. Sorride anche lui e poi mi invita a finire di prepararmi così da raggiungere il ristorante assieme.
Prendo un completo formato da pantaloncini neri e un top bianco che lascia scoperta metà della schiena. Lo indosso e faccio lo stesso con le scarpe: oggi niente tacchi, preferisco delle comode ballerine.
Metto solo un filo di mascara e il rossetto rosso, e sono pronta.
-Sei bellissima- dice Davide che non ha smesso di fissarmi per tutto il tempo.
-Grazie- rispondo abbassando lo sguardo.
Prendo la borsa e insieme usciamo dalla camera.
Incontriamo gli altri e ci dirigiamo al ristorante.
Entriamo e li saluto, dopodiché vado a salutare Antonio.
-Vedo che hai fatto amicizia- dice.
Annuisco e dopo avergli dato un bacio sulla guancia mi siedo al mio tavolo.
Stranamente non ha fatto commenti negativi sui ragazzi e ne sono più che sollevata, non mi andava di litigare, o peggio, essere picchiata.
Silvia, l'animatrice con cui vado più d'accordo, si avvicina e si siede al tavolo con me mentre iniziamo a mangiare. Silvia parla tanto ma mi piace ascoltarla: mi racconta che ha notato che ho fatto amicizia con quei ragazzi con cui hanno stretto amicizia anche lei e Gabriele e mi parla di una ragazza che mi vuole fare conoscere stasera. Sinceramente non mi importa molto, ma non posso rifiutare.
Si alza e va a prenderla.
È una ragazza alta, capelli mori e occhi altrettanto scuri, porta gli occhiali ed ha un sorriso meraviglioso. Mi sta simpatica solo a guardarla.
-Piacere sono Anna, parlo molto e conosco la tua storia ma non preoccuparti non ti farò domande- dice tutto d'un fiato e io sorrido.
-Piacere sono Miranda, ma già lo sai, uno dei miei pregi è essere sincera ma se non mi conosci bene potresti prenderlo come un difetto- dico imitandola e lei scoppia a ridere.
Mi sta simpatica e rimane a chiacchierare con me e Silvia fino alla fine della cena.
Silvia è tornata al suo lavoro, Anna dai suoi genitori ed io sto cercando Antonio. Non riesco a trovarlo così mi incammino verso l'uscita del ristorante, mi volto sentendolo dietro di me e lo saluto con la mano.
****
Lo spettacolo di stasera è stato divertente ma purtroppo, come tutti i mercoledì lunedì e venerdì, non ci saranno né balli di gruppo né discoteca: solo liscio e caraibico.
Mi dirigo verso la zona bar dove si terrà la serata e mi accomodo in un tavolino.
Subito arriva la cameriera e ordino un thè alla pesca che dopo poco mi serve.
La serata comincia e gli animatori iniziano a prendere una persona a testa e ballare. Si avvicina Paolo, che mi sorride e mi invita a ballare.
-Scusa ma non so ballare il foxe- dico.
-Dai è facilissimo, andiamo- dice prendendomi per mano e trascinandomi in pista. Mi fa vedere come fare e devo dire che è davvero facile. Paolo può sembrare antipatico a prima vista ma quando lo conosci scopri che non lo è, infatti mi sta facendo ridere tutto il tempo sia per le battute stupide sia perché ci pestiamo i piedi a vicenda. Finisce la canzone e mi dirigo di nuovo verso il mio tavolo.
La serata continua così per un po' e io mi annoio ed inizio a giocare col telefono: è solo l'una, ancora non se ne parla di finire la serata, e tantomeno Tony con il suo lavoro.
Sento cambiare la musica e improvvisamente il mio cellulare mi viene tolto dalle mani. Alzo lo sguardo: Gabriele.
-Smettila di giocare e balla con me- dice posando il mio cellulare sul tavolino e portandomi in pista.
Noto che è una bachata e sorrido perché sono capace a ballarla.
Sono un po' imbarazzata: sento lo sguardo di Gabriele bruciarmi addosso e ogni tanto si stringe a me.
Aspetta.. Cos'era quello? Ha un erezione per caso?
-Quanti anni hai detto di avere?- mi chiede improvvisamente.
-Diciassette, e tu?- rispondo.
-Venti-
-Sembri più piccolo- dico pensandolo davvero e lui mi risponde con un sorriso, mostrandomi le sue fossette.
Si stringe a me sempre di più.
-Facciamo una bachata in bagno?- mi chiede all'improvviso.
Scoppio a ridere, avevo capito che non era un santo ma non pensavo fosse così esplicito.
Alzo gli occhi e mi guarda attentamente. Mi sembra di annegare in quelle pozze scure.
Sento la bocca secca e un leggero formicolio al basso ventre. Non capisco più nulla, sono come in tilt.
-Okay- rispondo e lui mi stringe ancora di più.
-Ci vediamo in bagno dopo la canzone- dice e finiamo di ballare.
Mi avvio verso il bagno. Ho la gola secca e le mani mi sudano. Ma che cavolo mi prende? Sono... Eccitata.
Vado in bagno e aspetto.
Gabriele arriva e prendendomi per mano, mi porta al piano di sotto dove c'è la discoteca. Ma non entriamo, mi porta sul retro.
Mi fa appoggiare al muro e mi bacia: le sue labbra carnose sono morbide come immaginavo e subito mi chiede l'accesso con la sua lingua, accesso che non gli nego. La sua lingua gioca con la mia mentre una sua mano stringe il mio seno e l'altra conduce la mia mano sulla sua erezione. Si stacca e la esce fuori. La prendo in mano e stringendola inizio a fare su e giù.
-Abbassati- mi dice.
Capisco le sue intenzioni e scuoto la testa, continuando a segarlo.
-Non l'ho mai fatto- dico sincera.
-Ma sei vergine?- mi chiede e io scuoto la testa in senso negativo.
Ricomincia a baciarmi e mentre io continuo il mio lavoro lui fa entrare un dito in me. Inizia a pompare velocemente imitando i miei movimenti fino a quando non veniamo insieme. -Oh cazzo- dice e dopo un altro bacio, si stacca.
Mi passa un fazzoletto e mi pulisco la mano mentre anche lui si sistema.
-Sei stata fantastica, quando vuoi sono qui- dice e io annuisco e gli sorrido.
Ritorniamo di sopra, prendendo strade separate perché non possiamo farci vedere insieme: in teoria gli animatori non dovrebbero avere nessun genere di rapporto con gli ospiti.
Mi siedo al mio tavolo e dopo un ballo Gabriele viene a riprendermi.
Accetto volentieri e iniziamo a ballare un lento.
-Senti ma.. Tu lo faresti mai con me?- mi chiede stringendomi un po'.
-Perché no?- gli rispondo e lui mi mostra di nuovo le sue meravigliose fossette.
Finito il ballo scrivo su un biglietto il mio numero e dopo averlo dato a Gabriele, decido di non aspettare Tony e vado in camera.
Arrivo in camera, mi spoglio e mi metto a letto. Che serata!
Mi sento strana: sono felice e soddisfatta ma contemporaneamente sento di aver tradito Tony.
Okay, non stiamo insieme però se lui lo sapesse darebbe di matto, ne sono sicura. Non potrà mai saperlo, però.
Mi giro di lato e, pensando e ripensando alla bella serata, mi addormento sognando occhi scuri e dolci fossette.
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