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Capitolo 26

Mi sveglio molto scossa, oltre che psicologicamente anche fisicamente. Mi stava scuotendo per le spalle. Appena aperti gli occhi, lo guardo e lo vedo rilassarsi visibilmente e abbracciarmi. Mi dice che si è spaventato a morte ma non capisco per cosa. Lo allontano, riprendendomi velocemente.

-Come sei entrato?- gli chiedo visto che sono nella camera di Gabriele. Guardo l'orologio e vedo che sono le due del pomeriggio, ho dormito così tanto? E lui dov'è?

-Ho chiesto a Gigi, mi ha detto che abiti qui adesso. Stai con quel coglione? Non me l'aspettavo da te, davvero- parla a raffica senza sapere nulla e con quale coraggio poi? Mi sta rovinando il compleanno e mi sta accusando di cose che non esistono. La mia pazienza sta arrivando al limite.

-Cosa cazzo stai dicendo? Stai blaterando un sacco di stupidaggini. Io e Gabriele siamo soltanto amici, ed è stato talmente gentile da ospitarmi qui, visto che in quella camera non ci torno. Quindi prima di trarre conclusioni affrettate dovresti pensarci mille volte- gli rispondo alzandomi dal letto. La testa mi gira un po' ma devo reggere il confronto o starò peggio di come sto già.

-Non prendermi in giro Miranda, è ovvio che state insieme. Chi te la regalata quella collana? Lui, chi se no, vi è incisa una G- quasi urla mentre si avvicina a me sempre di più, indietreggio ma sbatto le gambe nel letto e quindi sono costretta a fermarmi.

-Mi ha fatto un regalo, è il mio diciottesimo compleanno sai?- si blocca e vedo le sue pupille restringersi. Se n'era dimenticato? Sento le lacrime agli occhi e distolgo lo sguardo.

-Certo che me lo ricordo piccola, avevo anche un regalo perfetto per questo giorno- si addolcisce e mi alza il mento con le mani, in modo da guardarlo negli occhi. Si è calmato adesso, ed è tornato l'uomo a cui tengo. Perché nonostante tutto, tengo a lui.

-Andiamo in camera nostra?- mi chiede guardandomi dolcemente, come mi guardava prima che io partissi e prima che scoppiasse tutto questo casino. Annuisco e lo seguo, fuori dalla casa degli animatori.

Mentre camminiamo verso quella camera, gli preciso che non mi appartiene più e poi gli chiedo la verità sulla ragazza dai capelli rossi. Mi dice che quella donna si chiama Simona, che ha visto le mie cose e allora lui si è inventato la storia dello zio e della nipote per non sembrare un pervertito con dei problemi mentali. So che non lo è, ma non tutti hanno una mente aperta.

Mentre mi parla e mi chiede perdono, lo vedo sincero e realmente dispiaciuto. Non sono dura come posso sembrare, o come vorrei mostrarmi alle persone. E Tony è uno dei pochi che riesce ad entrare tra le crepe di questa corazza che mi sono costruita. Sento gli occhi lucidi, quando mi ripete che mi ama ma le ricaccio indietro quando invece esclama che non è colpa sua se Simona si è illusa, per lui era solo sesso. A volte sembra davvero cattivo.

Quando arriviamo in camera, riesco a sedermi sul letto senza pensarci troppo e lo aspetto mentre cerca qualcosa nell'armadio, probabilmente il mio regalo. Ne esce un sacchetto rosso da cui prende una scatolina piccola e nera. Si siede sul letto accanto a me e la apre davanti ai miei occhi.

-Volevo chiederti di sposarmi, ma adesso non sono più sicuro che accetterai- rimango senza fiato quando pronuncia quelle parole e vedo che la scatolina contiene un piccolo anello. Piccolo ma stupendo, curato nei minimi dettagli: l'anello che tutte le donne vorrebbero ricevere.

-Non stai dicendo sul serio- sussurro. Sembra che la mia voce si sia ritirata del tutto, mi sento sopraffatta dalle emozioni che mi stanno travolgendo in questo momento. Mi sento amata ma mi sento anche presa in giro. Un mix che mi fa dolere la testa e non mi fa ragionare.

-Certo che dico sul serio, ti amo e voglio passare il resto della mia vita con te. So di non essere il fidanzato ideale e che a volte sono violento e non ti dimostro il mio amore ma sto cercando di cambiare. Solo per te.- quelle parole mi arrivano dritte al cuore. Mi si avvicina lentamente, mi prende il viso tra le mani e posa piano le sue labbra sulle mie.

Sono fredde e screpolate e le muove con delicatezza, mentre la sua lingua incontra la mia e la sfiora. Un bacio che non so decifrare, non mi aveva mai baciata in questo modo e sento il mio cuore battere forte. Mi avvicina di più a se, sfiorandomi i fianchi da sotto il top che indosso.

Ma a rovinare quel momento speciale, sono le immagini di quella sera. Ancora fresche si scagliano contro la mia mente come frecce tirate dallo stesso arco e pronte a colpire il centro di un bersaglio, in questo caso me.

-Non posso- gli dico allontanandolo da me e alzandomi. Mi sussurra un 'capisco', ma dubito fortemente che possa capire. Mi mette la scatolina tra le mani ma io la respingo. Non che non mi piaccia, ma non posso accettarlo in questo momento che sono tanto confusa.

-Ti lascio libera di andare, ti lascio tutto lo spazio che vuoi, ma pensaci- mi dice. Annuisco. Tony mi si avvicina e mi bacia la fronte.

Apro la porta ed esco da quella camera, con la testa dolente e piena di pensieri.

***

Quando arrivo in discoteca, dopo aver saltato la cena, sono già le dieci e mezza. Ho impiegato un sacco di tempo per prepararmi, prima perché ho dato la precedenza a tutti gli animatori per potersi lavare e poi riprendere il lavoro, e poi perché non sapevo cosa indossare.

Vorrei che questa serata fosse speciale, vorrei eliminare questa sensazione che mi accompagna da quando ho lasciato la camera di Antonio, per questo ho impiegato molto tempo: ho svuotato la mente, quasi del tutto, dalle preoccupazioni e dai problemi, ho indossato un vestito che ho comprato insieme a Gabriele e sono uscita dalla casa degli animatori.

E adesso mi trovo a varcare la soglia della discoteca: la musica pompa nelle casse, Daniel il dj si sta dando da fare, tutto intorno è pieno di palloncini bianchi e neri e alcune ghirlande cadono dal soffitto sempre degli stessi colori.

La maggior parte delle persone qua dentro mi è sconosciuta, ma ovviamente per loro è un modo per divertirsi, non sanno che è il mio diciottesimo compleanno.

Sono colpita di come i ragazzi abbiano organizzato tutto in breve tempo, e di come ci siano riusciti bene. Sono sicura che Silvia sia stata il capo di tutti i lavori e che gli altri erano completamente al suo servizio. Sorrido a quell'immagine e mi avvio verso il bancone per prendere un drink e poi cercare gli altri.

Per primo trovo Alessio che mi stringe forte e mi porta dagli altri, tutti seduti su in divano in disparte a parlare animatamente.

-Ehi diciottenne! Ti sei fatta attendere!- esclama Silvia saltandomi al collo. Tutti si voltano a guardarmi e mi sento leggermente in imbarazzo: oggi sarò io al centro dell'attenzione e mi sento leggermente a disagio.

Saluto tutti, tranne Gigi che non è presente ma che vedo con il microfono in mano mentre intrattiene gli ospiti: lui lavora, mentre ai ragazzi ha lasciato un po' più di libertà.

Gabriele mi prende per i fianchi e mi fa sedere sulle sue gambe, accarezza la collana che mi ha regalato e poi mi bacia delicatamente le labbra sussurrandomi quanto io sia bella.

Non so come, ma quando lui mi dice che sono bella è come se lo diventassi davvero.

Tutti ci guardano ma nessuno dice nulla, se c'è una cosa che amo di questi ragazzi è la discrezione: non ci hanno mai fatto domande, non hanno mai cercato di scoprire qualcosa. Tutti eccetto Silvia, ma lei può permetterselo visto che è diventata la mia migliore amica.

Beviamo, scherziamo e scattiamo una miriade di foto: sono felice di ciò, voglio ricordare questo momento per tutta la vita. Andiamo tutti a ballare e Gabriele non fa altro che stringermi a lui, fino a quando non inizio a muovere i miei fianchi a ritmo di musica strusciandomi su di lui.

-Vacci piano piccola- mi dice bloccandomi i fianchi dolcemente e facendomi voltare verso di lui. Mi guarda negli occhi e io abbasso lo sguardo, non sono in grado di sostenerlo. Mi intimorisce, come l'ha fatto la prima volta che i nostri occhi si sono incontrati e come lo farà sempre suppongo.

Mi bacia dolcemente, le nostre lingue giocano e si rincorrono mentre le sue mani stringono un po' i miei fianchi. Avvolgo le braccia intorno al suo collo e ci stacchiamo, quasi senza fiato.

Mi volto verso Silvia, che mi picchietta la spalla, e mi dice qualcosa ma non la sento a causa della musica. Mi fa segno con la testa verso la porta d'ingresso e quando sposto il mio sguardo capisco.

Mi stacco da Gabriele e mi dirigo verso di lui a passo spedito, quasi divertita dalla situazione. Il mio sguardo è fisso sui suoi occhi, e appena mi vede li sgrana leggermente.

Mi stringe in un abbraccio che non ricambio, anzi gli chiedo qual buon vento lo porta da queste parti. Tony però non sembra cogliere l'ironia.

-Non sono nemmeno invitato al tuo compleanno?- mi chiede sarcasticamente, alzando le braccia e le spalle in modo teatrale.

-Non è questo il punto.- gli rispondo, quasi sconvolta dal suo comportamento. Mi sembra sia ovvio che qui è il benvenuto, visto che si tratta del mio compleanno, ma non credo che si faccia così quando 'si lasciano i propri spazi'.

-E allora qual è?- continua con il suo giochetto e con un sorrisetto stampato in volto. Perché si sta comportando cosi? Perché deve rendere tutto più difficile?

Ho bisogno davvero dei miei spazi: devo capire chi voglio e cosa voglio. Siamo a fine agosto, ed il primo settembre devo sapere con chi partire e cosa fare della mia vita adesso. Ma come posso pensare se non mi lascia nemmeno un po' di ossigeno? Non che stare con Gabriele mi aiuti, ma lui sa come si è combinata la situazione, mentre Gabriele.. Beh, gli parlerò domani probabilmente.

Apro la bocca per rispondergli a tono, quando un braccio mi circonda le spalle e lo riconoscerei tra mille.

Si guardano, lo fanno per un tempo che sembra interminabile, mentre io sto a guardare questa loro sfida a chi fa la pipì più lontano.

-Capisco- sussurra Tony e dopo avermi lanciato una veloce ma intensa occhiata, esce dalla porta da qui è appena entrato.

Emetto un sospiro e rilasso visibilmente le spalle. Questa situazione mi sta dando alla testa e l'unica cosa che voglio ora è non pensare a niente.

-Cosa voleva?- mi chiede Gabriele all'orecchio, mentre mi stringe a se per evitare che mi becchi spinte o gomitate dalla folla intenta a ballare.

-Ci sono alcune cose che devo dirti, ma adesso non voglio pensarci- dico in tutta sincerità, stringendolo a me e guardandolo negli occhi.

E proprio in quegli occhi vedo una scintilla luminosa, che però presto scompare.

-Anch'io piccola.-

***
Zan, zan, zaaaannnn!!!
Ciao tesori! Questo capitolo continua il precedente, eccome se lo continua ahaha.

Scusate l'ora tarda per aggiornare, di solito non lo faccio mai ma per adesso sono al mare e non credo che aggiornerò più, non prima di lunedì almeno.

Allora vi aspettavate questo colpo di scena? Tony aveva intenzioni serie con Miranda, mi pare ovvio, ma allora perché l'ha tradita?

Cosa accadrà adesso secondo voi?
Lasciate un commento per farmi sapere cosa ne pensate, e se vi è piaciuto il capitolo lasciate una stellina come sempre.

A presto,
-Marty

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