Capitolo 23
Sono passati due giorni dal mio ritorno al villaggio e le cose vanno già meglio. Sorrido di più e mi sento davvero quasi diciottenne. Non ho più avuto notizie dei miei parenti e anche se fa male cerco di non pensarci, probabilmente loro hanno bevuto una bottiglia di champagne quando si sono accorti della mia assenza.
Guardo la sveglia e sono scattate da poco le sette del mattino così mi giro dal lato opposto del letto trovando però solo il lenzuolo bianco. Tony è già al lavoro e la cosa non mi preoccupa più di tanto, a farlo è invece il suo comportamento. Da quando sono tornata non mi ha quasi calcolata, non mi ha più baciata o soltanto sfiorata e, cosa che mi ferisce più di tutte, non mi ha chiesto nulla.
Si limita sempre ad abbracciarmi, in piccoli secondi di dolcezza, per poi ritrarsi da me quasi scottato. Non si interessa più di come sto, parliamo di cose futili e, la maggior parte delle volte, scopro che non mi ascolta mentre gli parlo.
Io dal canto mio, non faccio nulla per fargli capire che questa situazione mi fa male anzi mi comporto normalmente. Non lo faccio per nulla, conoscendolo sarà arrabbiato perché ha capito che avevo intenzione di rimanere al mio paese, in fondo tutti l'hanno capito. Io non dico nulla e non faccio nient'altro per discolparmi (anche se non ho poi così torto), preferisco lasciargli il beneficio del dubbio, forse troppo orgogliosa o forse troppo codarda per accettare un ennesimo rifiuto.
Tutto sommato le cose non vanno male e mi alzo dal letto con un mezzo sorriso. Mi sciacquo il viso e metto un costume a caso, seguito poi da un vestitino bianco da giorno. Prendo la borsa e le chiavi ed esco dalla camera per andare a fare colazione. E' presto stamattina, e il villaggio è quasi deserto, ma preferisco fare le cose con calma.
Entro al ristorante ed evito del tutto Antonio, che si trova proprio all'entrata, e mi dirigo verso il mio tavolo dove trovo Gabriele seduto ad aspettarmi come ogni mattina da quando sono tornata.
-Buongiorno- gli dico mentre lo bacio su una guancia e lui ricambia mostrandomi le sue adorabili fossette. Mi siedo e inizio a mangiare quello che premurosamente ha preso per me.
Il nostro rapporto è molto cambiato, siamo più legati e forse questa sensazione non la percepisco solo io. Passiamo quasi tutte le giornate assieme, a volte noi due da soli e a volte con altri ragazzi. Lo guardo e non posso non pensare che sia bellissimo. Da quando sono tornata, mi ha baciata solo una volta spiegandomi che nei giorni della mia assenza ha avuto una discussione con Tony e che avrebbe aspettato che fossi stata io a chiedergli di essere toccata.
Non so di cosa hanno discusso, anche se immagino che il motivo sia io. Mi ha assicurato di non aver fatto nemmeno un accenno sulla nostra 'relazione', se così possiamo chiamarla, e mi fido di lui. Non mi sarebbe dispiaciuto però se Antonio avesse scoperto di qualche bacio tra noi, magari si sarebbe svegliato e avrebbe smesso di fare il cretino: se vuole conquistarmi, come dice sempre di voler fare, e usa questo nuovo metodo, non ha davvero capito nulla di me.
-Siamo pensierose stamattina- mi dice Gabriele strappandomi dai miei pensieri e quasi mi spavento.
-Scusa- ridacchia e non posso fare a meno di arrossire e sorridere timidamente anch'io, colta sul fatto.
-Sei così bella oggi- continua -mi fai pentire di averti detto quelle fottute parole- sussurra poi in un modo così eccitante che solo lui è in grado di fare. Stringo le cosce tra loro da sotto il tavolo e mi mordo il labbro, pensando alle nostre notti di fuoco o semplicemente alle sue sporche labbra sulle mie.
Sorride soddisfatto della mia reazione e io mi limito ad abbassare lo sguardo. Non posso negare le sensazioni che provo anche con solo un suo sguardo, e non riesco nemmeno a reprimerle: è in grado di farmi provare emozioni talmente forti da farmi girare la testa.
Finiamo di fare colazione e ci dirigiamo al mare, dove ci aspettano Silvia e altri tre ragazzi che ho conosciuto in questi due giorni. La biondina, mi pare si chiami Noemi, si getta immediatamente tra le braccia di Gabriele e io non riesco davvero a reprimere la morsa che mi arriva alla bocca dello stomaco, nonostante ci provi in tutti i modi.
Lui la stringe con un solo braccio, colto alla sprovvista, mentre l'altro braccio lo tiene intorno alla mia vita. Mi sembra di vedere la scena di un film, dove il playboy della situazione ha ai suoi piedi e tra le sue braccia due ragazze con cui se la spassa. Mi allontano da loro non sopportando quella situazione.
Mi avvicino di più a Silvia che saluto con un abbraccio e mi siedo tra Giorgio e Mirko, gli altri due ragazzi del gruppo, che mi salutano contemporaneamente con un bacio sulla guancia. Sorrido spontaneamente, e mentre iniziamo a chiacchierare, si avvicinano anche Gabriele e Noemi che si siedono di fronte a me.
Cosa mi aspettavo? Non siamo una coppia, e nonostante siamo stati insieme tutto il tempo in questi giorni, non prova nulla per me e alla prima occasione è andato da un'altra. Respira Miranda, a te non piace. Stai con Tony in un certo senso, mi dice il mio inconscio.
-Tu ci sarai stasera in discoteca?- mi chiede gentilmente Mirko strappandomi dai miei pensieri. Lo guardo un po' interrogativa.
-Dopo la serata, si va in discoteca, niente lenti oggi- mi spiega Silvia, capendo che non ero stata attenta al loro discorso.
-Certo- rispondo loro sorridendo. Voglio davvero divertirmi stasera.
-Speriamo che Tony la pensi come te- ridacchia Silvia conoscendo la mia situazione e io sforzo un sorriso.
-Stai con Antonio?- mi chiede Noemi, fissandomi con i suoi occhi azzurri e cogliendo ogni minimo dettaglio.
Gabriele serra gli occhi.
-No- le rispondo con aria di sfida, quasi a marcare il mio territorio. Ma cosa dico? Ovvio che sto marcando il territorio!
Ora la tensione si potrebbe tagliare con un coltello, e Silvia salva la situazione convincendoci a fare il bagno. Nulla nella mia mente si ferma però: continuo a osservare ogni minimo movimento da oca che Noemi compie e altrettanto faccio nei confronti di Gabriele che però non sembra contento di ricevere avance da lei.
Il resto della giornata passa normalmente, tra chiacchiere e risate. Ho evitato Tony peggio di come si evita la peste, stanca della situazione. Stasera ho intenzione di stare con lui, se vuole venire in discoteca con me ovviamente, e vediamo come si comporta. Secondo le mie aspettative, non sarà diverso dagli ultimi giorni e in tal caso ho intenzione di parlargli a fine serata. Mi costa ammetterlo ma ho bisogno di lui.
Sto cercando qualcosa di carino da indossare stasera, non voglio essere elegante ma nemmeno troppo sobria. Decido di indossare un vestito lungo fino a metà coscia, rosso e senza spalline, che non mi ero nemmeno resa conto di aver preso, ma in fondo non ero in me mentre preparavo la valigia quel giorno.
Metto le ballerine nere e mi trucco poco: solo un po' di matita e rossetto. Lascio i capelli sciolti e mossi come sempre. Prendo la borsa ed esco dalla camera per andare a cena.
Al ristorante, non trovo Gabriele al mio tavolo come davvero speravo e sospirando mi siedo. Non mi sembra poi così strano però che lui non sia qui con me, ha trovato di meglio a quanto pare se per meglio intende Noemi. Lo vedo infatti seduto al suo tavolo insieme agli altri ma quando i miei occhi si posano su di lui, come attratto da una calamita, anche i suoi si posano nei miei e di colpo il suo atteggiamento cambia.
Si alza e viene verso di me mentre io non lo guardo più. Mi è sembrato di vedere il senso di colpa nei suoi occhi per avermi lasciata da sola, ma sono così presa da lui che potrei anche immaginare le cose. Si siede, di fronte a me. Più lo guardo e più mi sembra bello ma non devo alimentare questi pensieri così lo guardo con indifferenza, sperando di riuscirci.
-Perché non ti unisci a noi?- chiede, ha l'espressione di un cane bastonato ma ripensando a come si è comportato oggi le bastonate gliele darei io. Posso sembrare dura ma mi sento ferita, e lo sono dalle due persone che sembrano tenere a me più degli altri. Sembrano. -Il mio tavolo è questo- dico fredda, sperando che afferri il concetto. So che non è stupido.
-Andiamo Mir, non essere arrabbiata- dice ma quando capisce che non ho intenzione di rispondere continua -Come posso farmi perdonare?- chiede ed è dispiaciuto, lo leggo nei suoi occhi. E lo so, lo so perché mi aveva promesso di non lasciarmi mai sola, ma forse nessuno è in grado di mantenere le promesse.
-Vedremo- gli dico soltanto e lui, baciandomi la guancia, si allontana e ritorna al tavolo ma sta volta si siede tra Mirko e Silvia. Alza lo sguardo e mi rivolge un occhiolino quando vede che lo sto guardando e io non posso fare a meno di sorridere per poi finire la mia cena.
Quando finisco di cenare, mi avvicino ad Antonio che è appoggiato al muro e sembra al quanto stranito dalla mia decisione. Di certo non lo biasimo.
-Dopo lo spettacolo si va in discoteca, ci andiamo?- gli chiedo piano. Mi intimorisce un po' stare così vicina a lui dopo questi giorni di completa distanza.
-Certo piccola- mi risponde, sorprendendomi. Questa risposta mi ha spiazzata completamente, ma in fondo lui fa questo: mi sconvolge e travolge come un uragano.
-Grazie papino- gli sussurro all'orecchio prima di dargli un bacio sulla guancia e allontanarmi. Mi sento più sollevata adesso, come se le cose possono davvero ritornare al proprio posto. Mi dirigo allo spettacolo che sta già per iniziare con un mezzo sorriso e un pizzico di positività in più.
Lo spettacolo di oggi è stato davvero bello, non si trattava solo di cabaret ma sono stati affrontati temi che mi stanno a cuore. La cosa che più ho apprezzato però è stato il fatto che Tony ha assistito allo spettacolo insieme a me, trattandomi davvero come la sua bambina, e adesso stiamo andando in discoteca.
Appena entriamo Silvia mi attira tra la folla e Tony mi fa cenno del divano, facendomi capire che non gli va di ballare e che si siederà lì. Annuisco e insieme a Silvia iniziamo a ballare scatenandoci e divertendoci come solo noi sappiamo fare.
Ad un tratto anche Gabriele si avvicina a noi e mi prende per i fianchi ballando con me. Io mi allontano e gli mimo un 'Tony' con le labbra, non voglio che abbiano ulteriori problemi. Lui alza lo sguardo verso Antonio e poi riprende a ballare normalmente, standomi vicino ma non troppo.
Passa un po' di tempo e decido di riposarmi così vado da Tony che mi accoglie sulle sue gambe. Gli sorrido e lo bacio leggermente ed è lui a interrompere il bacio stavolta.
-Sono così stanco, va bene se vado in camera? Tu puoi rimanere a divertirti con i tuoi amici, basta che fai la brava bambina- mi dice all'orecchio e io annuisco baciandolo di nuovo. Sono felice del suo comportamento e non posso evitare di sorridere. Si allontana e io riprendo a ballare con gli altri, decidendo però che non avrei fatto molto tardi.
Infatti sono solo le due del mattino e io sto rientrando in camera. Butto la sigaretta che ho appena fumato e apro la porta della nostra stanza, ma per la seconda volta in poco tempo mi pento di aver aperto una maledetta porta.
Stesi sul letto,infatti, ci sono Tony e una ragazza che non ho mai visto prima intenti a fare tutt'altro fuorché dormire. Lei mi vede e subito spinge via Antonio che dapprima è spaesato ma poi si accorge della mia presenza e sgrana gli occhi.
Si alza dal letto rivelando la sua ovvia nudità ed io non ho mai provato così tanto schifo nei confronti di una persona. Cerca di venirmi incontro ma gli urlo di non toccarmi in preda alle lacrime. Scappo via e sbatto la porta. Corro via, sicura di non essere seguita da nessuno e tanto meno da lui.
Sbatto contro qualcuno e quando alzo gli occhi incontro il mio angelo. Scoppio a piangere abbracciandolo e lui mi stringe forte.
-Stavo venendo da te- mi sussurra all'orecchio e io lo stringo più forte. Mi asciuga le guance che tante volte sono state bagnate a causa di quell'uomo che non mi ha mai meritata. Lo guardo e lo bacio, al centro del villaggio e allo scoperto, tutti posso vederci ma non mi importa. Ho bisogno di lui.
-Fammi tua, e fammi dimenticare tutto- gli dico e lui mi regala uno dei suoi stupendi sorrisi che mi scaldano il cuore.
Mi porta nella casa degli animatori, in cui non sono mai stata, ma non ho il tempo di guardarmi bene intorno perché sono già nella sua stanza. Non è come l'aspettavo, è piccola e ordinata: un letto, un armadio e una scrivania, ma lì dentro predomina il suo profumo che mi fa girare la testa.
Mi bacia dolcemente ma con passione, la sua lingua guida la mia e io mi lascio trasportare, in preda alle sensazioni. Mi toglie il vestito lasciandomi in intimo e io faccio lo stesso con i suoi vestiti. Continua a baciarmi mentre si siede sul letto e mi fa mettere a cavalcioni su di lui.
Mi toglie il reggiseno che arriva presto a terra seguito dalle mie mutande e dalle sue. Gioca con i miei capezzoli: li lecca, li succhia e li morde alternando i suoi movimenti come una dolce ed eccitante tortura e come risposta, riceve un mio gemito mentre stringo i suoi morbidi capelli e li tiro.
Mi preparo e mi abbasso su di lui, accogliendo la sua erezione in me. Ma non accolgo solo questo, accolgo lui e la passione con cui mi sta baciando e toccando, rendendoci una sola cosa. Perché è questo che siamo, sembriamo fatti per stare insieme come due pezzi fondamentali che servono per completare un puzzle. Siamo solo noi due contro il mondo.
Mi muovo su di lui baciandolo e accogliendo i suoi gemiti nella mia bocca, non posso che esserne felice. Ogni centimetro della mia pelle è esplorato dalle sue mani e io inizio a baciarlo sul collo, dove lascio un segno violaceo, marchiandolo perché tutte le altre devono sapere che lui mi appartiene, o quanto meno mi è appartenuto.
Si alza e ribalta la situazione: adesso lui è sopra di me. Prende le precauzioni ed entra di nuovo in me, baciandomi e ansimando. Porta le mie mani sulla mia testa e le incrocia alle sue, mentre continua a spingere dentro di me.
-Miranda, devi sapere una cosa..- dice con la voce roca e strozzata dai gemiti. Lo zittisco riprendendo a baciarlo, non voglio sentire più niente per stasera.
-Lasciami parlare- dice ma in cambio riceve un mio gemito, ormai sono vicina al limite. Riprende a baciarmi e lo sento irrigidirsi sopra di me. Dimentico di tutto e graffio la sua schiena mentre entrambi arriviamo al culmine e ansimiamo.
Si sdraia accanto a me e copre i nostri corpi nudi con il suo lenzuolo. Riprendiamo fiato entrambi, accoccolati l'uno all'altra.
-Cosa volevi dirmi?- gli chiedo guardandolo, ma si è addormentato. Non mi resta nient'altro da fare: mi accoccolo al suo petto e mi addormento anch'io.
****
Ciao a tutti!!
Allora come state? Io bene, spero vi interessi ahaha.
Che ne pensate del capitolo? Vi aspettavate un tale colpo di scena da parte di Tony?
Fatemi sapere cosa ne pensate in un commento, e lasciate una stellina se il capitolo vi è piaciuto.
Un bacio,
-Marty
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