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Capitolo 16

Leggete lo spazio autrice, per favore.

*****

Cerco di dimenarmi ma quelle mani mi stringono più forte mentre questa persona a me sconosciuta inizia a baciarmi il collo. Un brivido percorre la mia schiena e capisco.
-Tony...- gemo mentre succhia la pelle del mio collo. Mi lascia andare e mi volto: è lui. I suoi occhi brillano e mi sorride e non posso fare a meno di gettargli le braccia al collo e stringerlo forte a me. Dio se mi è mancato!

-Piaciuta la sorpresa?- mi chiede mentre si stacca leggermente e mi osserva.
-Ma guardati! In una settimana sei diventata ancora più bella!-
Non posso fare a meno di arrossire per le sue parole, mi sono mancati anche i suoi complimenti esagerati.
Lo stringo di nuovo a me perché sono incapace di parlare e lui sorride baciandomi i capelli.
-Mi sei mancata- mi sussurra e io annuisco.

Quando ci stacchiamo mi siedo sul letto e lui fa lo stesso. Sorrido perché non posso farne a meno e lui mi accarezza una guancia con tenerezza.
-Allora, raccontami- lo incoraggio a parlare e sorrido perché vedo i suoi occhi illuminarsi mentre mi parla delle sue esperienze e di quello che gli piace.
Inizia a raccontarmi dei corsi, dei colleghi stronzi e di tutto il resto che, ad essere sincera, non mi importa molto ma la sua voce mi rilassa e ascolto questa sinfonia che da tanto non sentivo.

-Ti ho comprato una cosa- dice ad un tratto. I suoi occhi si illuminano e vedo per un breve momento una scintilla di malizia.
Si alza e va a prendere un sacchettino azzurro con un fiocco rosso.
Me lo porge e precisa:
-I regali sono due: uno ti piacerà sicuramente, l'altro piacerà di più a me- dice ammiccando e facendomi l'occhiolino.
Ho già intuito cosa potrebbe essere ma apro comunque il pacchetto, eccitata.

Come mi aspettavo trovo un completo nero completamente in pizzo con tanto di giarrettiere. Arrossisco leggermente e lo guardo.
-Appena l'ho visto, ho pensato a te- dice. Mi limito ad annuire anche se nella mia mente arriva un sospetto: cosa ci faceva lui in un negozio di intimo femminile? Mille ipotesi si formano nella mia testa ma se lo guardo esse diventano tutte insensate. Mi si stringe una morsa allo stomaco ma cerco di non farlo notare.

Prendo di nuovo il sacchetto e il secondo regalo: una scatolina viola.
All'interno, trovo degli orecchini di Swarovski che brillano e quasi mi accecano. Gli gettò immediatamente le braccia al collo e cadiamo all'indietro sul letto. Sono davvero contenta, ma non per i regali, ma perché mi sta rendendo felice nonostante lui non sia nessuno, non è mio padre né mia madre, eppure si prende cura di me.
Lo bacio, un bacio intenso e travolgente e quando ci stacchiamo siamo senza fiato.

-Sono felice che ti piacciano- dice.
Io sorrido e mi alzo da lui.
-Vado a provarli!- esclamo.
Lui sorride e i suoi occhi brillano ma..
-Indossalo stasera, ora devo andare a lavoro.- dice.
Lo guardo con fare circospetto: è arrivato da poco e deve già tornare a lavoro? A chi deve prendere in giro?
-Così stasera potremo cenare e passare la serata insieme- spiega stringendosi nelle spalle, forse vedendo il mio sguardo interrogatorio.
Mi limito ad annuire e, dopo un veloce bacio, va via.

Non faccio in tempo a pensare che sono già uscita dalla stanza e sono corsa dietro di lui. Mi ha incuriosito troppo la storia del lavoro, al quale io non ho creduto, e se pensa di prendermi in giro si sbaglia di grosso. Sono piccola ed è okay, ma non sono stupida.
Lo vedo girare l'angolo e mi affretto a seguirlo, mantenendo comunque una certa distanza.
L'idea di lui che incontra un'altra donna mi da il voltastomaco e, paradossalmente, mi ritrovo a pensare a Gabriele. Se lui è con un'altra, i due non sono poi così diversi.

Lo vedo avvicinarsi al bar, e quindi al ristorante, e sento la preoccupazione gravare sempre meno sul mio corpo.
Sollievo poco duraturo però visto che svolta a sinistra e si dirige al bagno del personale.
Non posso evitare di considerarmi una psicopatica ma da quando è tornato mi è sembrato troppo strano.

Entra nel bagno e io rimango fuori, guardando dal piccolo varco che ha lasciato non chiudendo completamente la porta.
C'è un altra persona con lui, appoggiata al marmo del lavandino. Capisco che è maschio e poco dopo riconosco i capelli biondi e il suo profilo impeccabile.
Marco.
Cosa diavolo ci fanno loro due insieme? Stanno parlando e tendo di più le orecchie per capire meglio.
-È stata brava per tutta la settimana. Nessun contatto con altri ragazzi a parte gli animatori, specialmente Alessio che l'ha portata fuori..-
-Si questo lo so già- lo interrompe Antonio ma incitandolo comunque a parlare. Parlano di me, è ovvio.

-Per fino quando ci ho provato io, per metterla alla prova, lei si è ritratta e mi ha trattato male. Bel caratterino comunque- conclude con un sorrisetto.
Antonio annuisce e ricambia il sorriso.
-Lo so, è una tosta la mia ragazza-
-Non scordarti di saldare il conto della prossima settimana- gli ricorda Marco e io sono costretta ad allontanarmi per evitare di essere scoperta.

Mi affretto a rientrare in camera.
Sono sconvolta, delusa e terribilmente arrabbiata. Tony non poteva cadere più in basso di così.
Addirittura offrire una settimana ad un estraneo purché mi tenga sotto controllo.
Non posso evitare di cogliere l'ironia della situazione, visto che in questa settimana sono successe parecchie cose tra me e Gabriele, e Marco non gliene ha minimamente parlato. È evidente che non mi ha controllata bene.

Quando arrivo in camera, mi butto sul letto e riprendo fiato: sono letteralmente corsa fin qui dopo quello che ho sentito.
Non posso evitare di sentire un enorme peso sulla bocca dello stomaco e non ho nemmeno il tempo di reprimerlo, che sento delle lacrime calde solcarmi il viso. Mi affretto ad asciugarle ma subito vengono rimpiazzate da altre.
Sono delusa e arrabbiata, non mi aspettavo un comportamento simile da parte sua.

Non posso evitare di pensare a quello che ho fatto in tutta questa settimana. E non riesco a sentirmi in colpa, non dopo questa rivelazione.
All'inizio pensavo che dovevo sentirmi in colpa perché lui si fida di me e io mi comportavo in maniera egoistica pensando solo a me stessa.
Ma adesso, col senno di poi, capisco che per quanto possa sembrare da cattivi e ipocriti faccio bene.
Faccio bene a non pentirmi e a non sentirmi in colpa perché evidentemente è stato lui il primo a mancarmi di fiducia ancor prima di partire. E so benissimo che sto sprecando tempo a rimuginare su cosa dirgli al suo ritorno, perché non gli dirò assolutamente niente: sarà lui a confessarmi la verità, se mi ama come dice. E solo allora, potrò almeno pensare di perdonarlo.

***

Finisco di passare uno spesso strato di mascara sulle mie ciglia e sono pronta. Mi guardo allo specchio e, per la prima volta forse, mi trovo bella.
Il completino che mi ha regalato Antonio mi calza a pennello (ovviamente) e si intravede a causa del mio vestitino bianco, rendendomi... Sexy. Già, 'Sexy' è stata la prima parola che Tony ha usato nei miei confronti dopo essere uscito dal bagno vestito di tutto punto.
Devo dire però, che lo smoking gli sta d'incanto e per un attimo lo immagino sopra un altare.
Ma cosa diavolo vado a pensare?
Ho solo diciassette anni, diciotto a breve, e sicuramente sposarmi è l'ultimo dei miei desideri adesso.

-Allora andiamo?- mi chiede Tony svegliandomi dai miei pensieri.
Annuisco e gli passo davanti con fare provocatorio.
Oggi il tema della serata è l'eleganza, infatti la cena è stata allestita a bordo piscina con tanto di candele e champagne.
Quando arriviamo, e scopro il tutto, rimango a bocca aperta.
Antonio mi guida al nostro tavolo e incenerisce con lo sguardo ogni ragazzo che soltanto pensa di guardarmi mentre io ammiro la bellezza e la perfezione con il quale è addobbato tutto ciò. Attorno alla piscina ci sono delle candele e ce n'è una su ogni tavolo. Le tovaglie sono écru, a tono con i nastrini nelle sedie e i tovaglioli. Tutto è stupendo e cerco di memorizzare ogni minimo dettaglio in modo che resti impresso nella mia mente in modo quasi impeccabile.

Arriviamo al tavolo e Tony, da gentiluomo quale è, mi aiuta a sistemarmi sulla sedia.
Si siede di fronte a me e sorride.
-Stasera sei stupenda, nessuno ti stacca gli occhi di dosso- dice.
Mi giro a guardare, come per provargli che sta spudoratamente mentendo, e invece incontro due occhi scuri.
Perdo un battito a quella vista: Gabriele indossa un completo di pantaloni e camicia blu, si è fatto la barba e il tutto lo fa sembrare ancora più perfetto di come sia già. Lo saluto con la mano e lui ricambia con un sorriso che la sa lunga, come a sfidarmi, a mostrarmi ancora di più la sua perfezione.

-Più che altro, si stanno godendo lo spettacolo- rispondo a Tony, ammiccando al fatto che siamo seduti allo stesso tavolo e ci comportiamo come dei fidanzati sotto gli occhi di tutti. È una novità, una cosa che mai prima avevamo fatto e non sono sicura che mi piaccia.
Se da un lato sono contenta, perché vuol dire che Antonio vuole impegnarsi seriamente con me, dall'altro lato non lo sono perché non voglio che lui mi mostri alla gente come un trofeo o una sua proprietà.

Mi guarda e mi sorride, poi stappa la bottiglia di champagne.
So cosa sta pensando. Sicuramente qualcosa sul mio sarcasmo o sulla mia 'sporca boccaccia' come mi dice sempre lui, ma non fa commenti. Stranamente.

Il resto della serata passa tranquillamente. La cena è stata fantastica, anche se il menù era a base di pesce e io non sono una che lo apprezza molto.
Tony ha alzato gli occhi al cielo, dicendo che sono l'unica persona sulla faccia della terra ad odiare il pesce. Esagerato, come sempre.
Poi mi ha spiegato che quando avvengono queste serate, anche il proprietario del villaggio è qui e quindi tutto deve essere com'è il suo volere.

Lo spettacolo degli animatori è stato davvero stupendo, e anche ballare i lenti lo è stato. Mi sono dispiaciuta quando, invece di andare verso la discoteca come tutti, Antonio mi ha garbatamente spinta verso la nostra camera. Ma mi sono dispiaciuta ancor di più quando ho visto Gabriele ballare tutta la sera con una bionda.
Ho sentito una morsa allo stomaco, per l'ennesima volta in quella giornata e, da un lato, sono felice di essere tornata in stanza.

Quando arriviamo in camera Tony mi spinge contro il muro e mi bacia con foga. Ricambio il bacio, ma prima che la situazione degeneri lo scosto da me.
Mi guarda circospetto ma fa finta di nulla e mi toglie il vestito bianco, lasciandomi con il completino che mi ha regalato. I suoi occhi si illuminano e la pupilla è dilatata.
Fa per avvicinarsi ma mi sposto di nuovo e lui si acciglia.
-Che ti prende?- chiede con un tono poco carino, come avevo immaginato.

Cosa mi prende? Beh, sei arrivato senza avvisarmi e io odio le sorprese, hai pagato una vacanza ad un ragazzo che neanche conosci solo per controllarmi, mi hai mentito su questo e per tutta la sera e, come ciliegina sulla torta, Gabriele ballava con un'altra!
Ho motivo per prendermela? No, certo che no. Da notare il sarcasmo.

Tutto ciò però lo tengo per me
-Non sono in vena- dico solo.
Si acciglia, nel suo viso traspare ogni emozione: ora preoccupato, ora ferito, ora arrabbiato.
-Hai trovato qualcun altro che ti soddisfi? Lo sapevo, magari te la fai proprio con Marco!- esclama senza riflettere.
-Ma chi cazzo lo conosce Marco? Oh aspetta.. Tu lo conosci bene, ti fidi di lui e siete molto amici visto che gli hai perfino pagato una vacanza per controllarmi!- esplodo dopo le sue accuse.
La sua espressione è sorpresa, l'ho colto nel fatto.
-E tu come fai a saperlo? Allora è vero che vai con lui eh?- urla.
-Non vado con nessuno io. Lo so perché oggi ti ho seguito e ti ho sentito mentre ne parlavi con lui- urlo più forte e me ne pento subito, ma ormai ciò che è fatto è fatto. Il suo viso è contorto di rabbia e mai mi sarei aspettata la sua reazione.

-Come cazzo ti sei permessa? Con quale coraggio alzi la voce con me? Dopo tutto quello che ho fatto per te...-
Lo interrompo.
-Cosa hai fatto per me? Cosa fai per me? A parte farmi male fisicamente ovvio- dico. È da incoerenti da parte mia, visto che solo poco tempo prima lo elogiavo perché si prendeva cura di me, ma la mia bocca non sempre va d'accordo con il mio cervello.
E lo vedo che quella è la goccia che fa traboccare il vaso, lo vedo dai suoi occhi, dalla mascella serrata e dai pugni chiusi.

È un attimo, ma in un attimo mi ritrovo a terra mentre lui, a cavalcioni su di me, mi colpisce il viso e lo stomaco con le mani.
Cerco di evitare i colpi ma è inutile.
Tony non fa altro che colpirmi e urlarmi quanto io sia stronza e bambina.
Non resisterò a lungo, così d'istinto, blocco i suoi polsi e lo guardo dritto negli occhi.
Mi guarda anche lui, e in quel momento vedo la sua pupilla ritornare delle normali dimensioni e il suo volto tramutarsi da arrabbiato a preoccupato.

Si alza di scatto e si allontana da me, mentre io mi alzo e mi asciugo le lacrime dal viso.
Lo guardo ed è stravolto, fissa ogni mio movimento con uno sguardo che non so descrivere.
Mi rivesto e prendo la borsa. Devo uscire da questa stanza il prima possibile.
-No!- dice Tony quando mi avvio verso la porta. Lo guardo e la apro.
-NO!- urla più forte ma io fingo di non sentirlo e mi sbatto la porta alle spalle.

****

SAAALVEE!❤️

Volevo ringraziarvi per le visualizzazioni che crescono a vista d'occhio ma vorrei tanto sapere perché votate poco e commentate ancora meno.

Tengo molto a questa storia, perché è basata su una cosa che mi è accaduta davvero la scorsa estate per essere precisi, e davvero vorrei che la apprezzaste anche voi perché ci sto mettendo tutto l'anima per scriverla.

Vedo che l'apprezzate poiché le visualizzazioni ci sono, ma perché non commentare o mettere una stellina?

Detto questo vi lascio, spero che il capitolo vi sia piaciuto.❤️

Ps. Scusate per lo sfogo, è stata una brutta giornata.

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