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Capitolo 10

Sono distesa sul letto fissando il soffitto da almeno quindici minuti. Sono le otto e non ho nessuna intenzione di alzarmi.
La mia testa frulla in continuazione mentre le immagini della sera precedente mi si proiettano davanti agli occhi.

Il modo in cui Gabriele mi guardava, mi stringeva.. Era molto.. Intenso. Ed io ero molto in soggezione.
Non posso negare che sono un po' delusa, è bello e sa di esserlo ma è anche il solito ragazzo che ci prova con tutte, anche se noto che sono poche quelle che attaccano.
Non posso biasimarlo, è single e in un villaggio straripante di ragazze.. Anch'io farei lo stesso al suo posto.
Ciò che non capisco è perché, in un modo o in un altro, ritorna sempre da me. Nonostante tutto, lui è sempre qui.
"Tutti ritornano dove si è stati bene." dice una frase che ho letto da qualche parte e non posso nascondere che sia vero. Perché nonostante tutto, anch'io ritorno da lui. E ogni volta, ogni santissima volta che lui ritorna sono pronta ad accoglierlo a braccia aperte. È successo soltanto due volte, è vero, ma se dovesse continuare a succedere sarebbe sempre lo stesso.

"Lo sento anch'io."

Non riesco a non pensare a quella frase che ha pronunciato ieri mentre ballavamo. Alle sue mani, al suo sguardo. Quando sono con lui provo delle emozioni che non ho mai provato prima: passione, allegria, gelosia, delusione.. Un mix di emozioni che mi da completamente alla testa.
Nessuno è mai stato in grado di farmi provare tutto ciò, neanche Antonio.

Antonio..
Ieri era diverso. Non ha commentato nulla sul fatto di me e Gabriele, ha preferito farmi un complimento sul vestito e sul mio modo di ballare.
Quando siamo arrivati in stanza e ha iniziato a spogliarmi con delicatezza ho capito le sue intenzioni e, ovviamente, l'abbiamo fatto.. Ma è stato diverso.
Sentivo come se Tony mi stesse dando tutto se stesso mentre affondava in me e intrecciava le nostre mani.
Ho sentito come se non era solo sesso.. Non da parte sua. Io non so cosa gli ho trasmesso in realtà, perché non lo so neanch'io cosa provo. Lo odio per quello che mi fa, ma lo amo perché mi ha portato con sé e si prende cura di me, anche se a volte nel modo sbagliato. Non riesco a capire. Sono talmente confusa, l'unica cosa che voglio è avere chiarezza, ma è da molto tempo ormai che non ne ho.

Il mio cellulare vibra: sono i ragazzi che parlano sul gruppo che abbiamo creato ieri su whatsapp. Non mi importa molto, li leggerò dopo. Adesso è ora di alzarsi, mi sono soffermata molto sulle riflessioni.
Mi sciacquo il viso e metto un costume sopra giallo a fascia e sotto nero leggermente a brasiliana.
Indosso un copricostume grigio e vado a fare colazione.

Dopo la colazione, decido di andare al mare ma poi mi ricordo di Silvia che ha scritto nel gruppo di incontrarci al bar alle dieci. Così decido di andare in piscina. Saluto Simone e Paolo, i bagnini, e mi dirigo verso una sdraio.
Stendo il telo e mi corico sopra di esso, cercando di rilassarmi.
Controllo il cellulare e vedo che sono già le 09:56 così prendo il cellulare e le chiavi, unici oggetti di valore con me oltre alle sigarette, e mi dirigo al bar.

Sedute al tavolo ci sono già Silvia e Anna che saluto con un bacio.
-Come va stamattina?- mi chiede Silvia per iniziare una conversazione.
-Bene, ho quasi finito la valigia visto che parto stasera e devo ammettere di essere un po' triste di lasciarvi- dice Anna guardandosi i piedi.
È una ragazza strana, dolce e allo stesso tempo stronza.. Un po' come me.
Ora che ci penso molte volte hanno definito 'strana' anche me, ma mi è sempre piaciuto. Vuol dire che non sono banale e scontata.
-Non preoccuparti, resteremo in contatto - dice Silvia e io annuisco.

-Buongiorno- dice una voce roca alle mie spalle che conosco fin troppo bene.
Gabriele si avvicina e si siede vicino a me. Mi limito a guardare le mie mani, preferisco questo anziché guardarlo negli occhi.
Subito dopo arrivano anche gli altri e iniziano un discorso sui capelli di Nicki Minaj. Non so davvero come hanno fatto a prendere questo discorso, so solo che stanno litigando sul colore che hanno i suoi capelli nella canzone Hey Mama.
-Sono rosa- dice Silvia.
-Neri!- urlano Margherita e Davide.
Io mi limito a ridere, non voglio essere aggredita.

Sento le dita di Gabriele accarezzarmi la coscia e istintivamente la allontano.
Non voglio che scopra l'effetto che ha su di me e i brividi che mi provoca quando solo mi sfiora.
-Ti faccio così schifo?- mi chiede. Il tono preoccupato e quasi sconvolto, i suoi occhi che scrutano i miei.
-Non direi- scuoto la testa e lui ripete il movimento ma questa volta non mi sposto. Sorride sempre continuando a guardarmi e io abbasso lo sguardo. Sembra che i suoi occhi sappiano leggere dentro di me e i miei pensieri, mi mettono in soggezione. Ancora.

-Chi cazzo ha un computer?- urla Silvia. Tutti la guardiamo alzando un sopracciglio.
-Non mi va internet e devo far vedere a queste grandissime teste di cazzo che i fottuti capelli di Nicki Minaj sono fottutamente rosa!- urla mentre noi scoppiamo a ridere per la sue finezza.
Ma che dico? Finezza non è un aggettivo adatto per definire Silvia.
-Io c'è l'ho, possiamo andare in camera mia- dico e tutti annuiscono.
L'ho proposto perché so che Antonio non c'è, e anche perché se ci vedesse tutti assieme non farebbe storie come quando eravamo soltanto io e Gabriele.

Arriviamo in camera e tutti si siedono come se fossero nelle proprie stanze: chi sul letto, chi sul tavolo, chi sulle sedie ma non mi sconvolge più di tanto visto che anch'io sono così. Siamo ragazzi infondo..

Accendiamo il computer, di Tony tra l'altro, e cerchiamo quel santissimo video così da porre fine alle urla di Silvia, Margherita e Davide.

Il video parte e un primo piano di Nicki Minaj con i suoi capelli ROSA appare..ed è il delirio.
Silvia inizia ad urlare istericamente mentre Margherita e Davide sono increduli, giurando di averli visti neri.
-Adesso che abbiamo risolto il mistero, che ne dite di fare un bagno in piscina? Muoio di caldo- sbuffa Gabriele che per tutto il tempo e stato zitto.
Tutti annuiscono e si precipitano fuori dalla stanza, eccetto me che ovviamente devo sistemare.

Li trovo già in acqua e quasi non mi danno il tempo di posare chiavi e cellulare che mi ritrovo già bagnata.
Inizio a scherzare con Davide e Vincenzo fino a quando non sento due mani prendermi per i fianchi.
Come potrei non riconoscerle?
-Gabriele, noo!- urlo prima di essere lanciata in aria e poi sprofondare alla cazzo in acqua. Riemergo e Gabriele, Vincenzo e Davide ridono a crepapelle.

Ci riuniamo con agli altri e iniziamo a parlare mentre siamo in acqua, appoggiati al bordo della piscina.
Sento una mano scivolare sul mio fianco e vedo Gabriele guardarmi prima di distogliere lo sguardo lasciando però la mano.
Faccio scivolare la mia attorno a lui anch'io e noto che dall'altro lato c'è un'altra ragazza, Anna.
Anche lei ha un braccio attorno a Gabriele ma il braccio di lui è sulle spalle di lei e ben visibile, non come quello che è attorno a me.

Cosa mi aspettavo? Sono una come tante per lui e dovrebbe essere così anche per me, ma non lo è.
Lo sento scendere fino al mio sedere e strizzare il mio gluteo sinistro poi risale continuando a fare pressione con le dita sulla mia carne.
Premo anch'io le mie dita sul suo fianco, cercando di rilassarmi.
Mi sento così strana. Con un solo tocco  sento il mio corpo ardere.. Per lui.

-Ragazzi e ragazze, signori e signore, bambini e bambine, venite tutti al bar così facciamo un gioco tutti assieme prima di andare a pranzare!- urla Gigi al microfono e tutti ci stacchiamo.
Silvia va verso il bar mentre gli altri decidono di non partecipare al gioco e andare a fare i tuffi.
A me non va nemmeno di partecipare però voglio comunque andare a vedere così faccio per uscire dalla piscina ma due mani mi prendono per i fianchi.
Sbatto con la schiena sul suo petto, le nostre gambe si intrecciano e io risucchio un respiro.
-Me lo dai un bacio?- mi chiede Gabriele all'orecchio con la voce più roca del solito.
Sento qualcosa premere contro il mio sedere e mi volto a guardarlo.
-Forse- dico mordendomi il labbro.
Mi fissa le labbra poi ritorna a guardarmi negli occhi.
-Dai- sussurra.
Non rispondo e usciamo dalla piscina.
Ci asciughiamo e lo vedo mentre dopo un'ultima occhiata, si reca al bar.
Lo imito e mi appoggio ad un tavolo mentre guardo gli altri giocare.

-Allora?- mi chiede spuntando da dietro.
-Okay- dico abbassando lo sguardo.
Sento la bocca secca e, cazzo, mi sento terribilmente eccitata per una semplice frase. Ma dico è normale? Beh, forse si quando davanti hai un Dio che ti sta quasi supplicando di baciarlo.
-Ci vediamo nel bagno del personale, io arrivo tra poco, lo sai che non possiamo farci vedere insieme- dice.
-Ma posso andarci?- chiedo visto che non ci sono mai stata.
Gabriele annuisce e si allontana.
Prendo un respiro profondo e mi dirigo verso una porta verde, la leggenda narra che sia questa la porta del bagno del personale.

Entro e trovo un'aula magna, con lavagna interattiva e poltroncine. Mi guardo intorno e noto in fondo alla sala un'altra porta verde, sicuramente sarà quello il bagno.
Mi incammino a passo svelto, sperando che nessuno mi scopra e rilascio un sospiro quando scopro di non essermi sbagliata e, soprattutto, che non c'è nessuno. In effetti questo è un orario di punta per i dipendenti.
Mi guardo nell'enorme specchio che c'è sopra i lavandini e mi scappa un sorriso. Sono... Felice?

D'un tratto la porta si apre e, fortunatamente, è Gabriele.
Mi prende per un fianco e mi fa entrare nella seconda delle cinque porte presenti.
Chiude la porta a chiave e mi guarda. I suoi occhi sono più scuri e vi leggo un misto tra desiderio e lussuria.
Mi sbatte contro il muro e mi bacia stringendosi a me. La sua lingua cerca la mia e quando la trova iniziano una danza perfetta che mi arriva dritta al basso ventre.

E cazzo, è squallido farlo in un bagno ma non mi importa. Sono completamente ammaliata da lui e dai suoi gesti che non me ne frega nulla del mondo all'esterno, ci siamo solo io e lui: le sue labbra sulle mie, le mie mani nei suoi capelli, le sue mani che mi stringono i fianchi e una leggera musica in sottofondo che accompagna perfettamente le nostre azioni.

Ya que contigo no sirve la labia
Y te crees muy sabia
Pero vas a caer
Te lo digo mujer (eee aaa)

Si stacca e sposta le mani sul mio seno coperto solo dal costume. Lo abbassa facendolo fuoriuscire e inizia a succhiare il mio capezzolo destro mentre tira e stringe il sinistro.

Yo sé que acabo de conocerte
Y es muy rápido pa' tenerte
Yo lo que quiero es complacerte
Tu tranquila déjate llevar

Toglie le labbra dal mio seno e le riporta sulle mie mentre le nostre mani vagano sul pezzo inferiore dei nostri rispettivi costumi. Inizio a massaggiare la sua erezione da sopra il costume mentre lui infila un suo dito dentro di me.
Quando capisce che è il momento mi abbassa le mutandine e fa lo stesso con il suo costume, poi si siede sul water e mi prende per mano avvicinandomi a lui.

Dime si conmigo quieres hacer travesuras
Que se ha vuelto una locura
Y tu estas bien dura
No me puedo contener...

Mi metto a cavalcioni su di lui e gli permetto di entrare in me, tutto in una volta. Caccio la testa indietro spalancando le labbra e quando apro gli occhi vedo che anche lui ha fatto la stessa cosa. È una visione paradisiaca, le sue labbra schiuse, gli occhi serrati. Tiro i suoi capelli, così morbidi tra le mie dita, e inizio a muovermi su di lui mentre lui posa le mani sui miei fianchi accompagnando i miei movimenti.
Gemiamo insieme e io non capisco più nulla, sono in preda alle emozioni anzi, alle sensazioni che stiamo provando insieme e.. Dio, lo rifarei milioni di volte.

Dime si conmigo quieres hacer travesuras
Que se ha vuelto una locura
Y tu estas bien dura
No me puedo contener...

Blocca i miei movimenti e mi fa alzare.
Si mette dietro di me, mentre io appoggio le mie mani sul wc così da avere la schiena inarcata e dargli il pieno accesso a me stessa.
Entra con una spinta veloce aggrappandosi a me e iniziando a muoversi.

No me puedo contener..

Geme e prende i miei capelli in un pugno tirandoli mentre io ansimo per il gesto che ha appena compiuto.
Inizia a spingere più forte fino a quando non perdo il controllo e gemo. Forte. Facendogli capire che sono arrivata. Lui esce da me, visto che non avevamo precauzioni, e si riversa sul mio sedere.

No me puedo contener...

Mi pulisce, ci rivestiamo e mi fa voltare verso di lui. Prende le mie mani intrecciandole alle sue e me le porta sopra la testa mentre mi bacia. La sua lingua è calda a contatto con la mia e quando mordo il suo labbro inferiore lo sento gemere.
Ci stacchiamo ansimando e ci guardiamo negli occhi per un tempo indefinito. Stiamo comunicando, come solo noi sappiamo fare.

-Forse è meglio se andiamo- sussurra sulle mie labbra prima di baciarmi di nuovo. Si stacca prima che il bacio diventi di nuovo passionale e mi sorride. Apre la porta e mi fa uscire per prima mentre dallo specchio, lo vedo guardarmi il sedere dove poco dopo ricevo uno schiaffo.
-Ehi!- esclamò sorridendo e anche lui ride, mostrandomi quelle bellissime fossette che possiede.

Usciamo, prima io e poi lui.
Il regolamento è molto rigido su queste cose anche se il problema non è solo suo, ma anche mio visto che ci ritroviamo abbastanza vicini al ristorante.
Il gioco è finito e tutti sono a pranzare così vado in piscina a prendere le mie cose e mi reco anch'io al ristorante, sapendo che, da ora in poi, le cose saranno molto diverse.

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