Capitolo 36
Parlo con Camille, Carlotta e Clara sconvolta per ciò che è appena successo e che ovviamente non è stato fatto per puro caso ma perché loro sapevano già che non avevano riserve e che così sarebbe stato molto più semplice batterli. Discutiamo a bassa voce per cercare una soluzione quando sento più sguardi concentrarsi su di me e voltandomi verso la sua origine individuo tutta la squadra di basket a fissarmi.
“Perché mi stanno fissando?” chiedo a Camille confusa.
“Non saprei” afferma lei confusa quanto me.
“Forse pensano che tu sappia giocare a basket?” domanda ironicamente Carlotta.
“Sì so giocare ma non penso che sia per questo...” dico dubbiosa.
“Sai giocare a basket?!” urla Camille sconvolta.
“Sì? Cosa c’è di strano?” chiedo.
“Allora cosa stai aspettando?! Scendi a giocare?!” esclama Camille.
“Dubito che mi vogliano in squadra e poi non so se potrei essere d’aiuto contro una squadra importante arrivata in semifinale” affermo.
“E se invece li aiutassi? E se grazie a te riuscirebbero a vincere?” dice Camille sostenuta dalle altre.
“Posso provarci ma sono sicura che abbiano già deciso chi far giocare.”
“Sì esattamente e abbiamo scelto te” afferma Tyler alle mie spalle e mi giro verso di lui sorpresa.
“E tu come fai a sapere che gioco a basket?” chiedo confusa.
“Ti spiegherò tutto dopo ma adesso non c’è tempo, andiamo” conclude deciso trascinandomi sotto gli spalti, verso il campo.
“Giuro che se non mi lasci il braccio ti stacco la testa!” gli urlo contro mentre continua a trascinarmi facendo pressione sul mio braccio.
“Onestamente non mi va di perdere la nostra unica riserva perciò grazie ma no grazie” afferma deciso continuando a camminare a passo svelto e arrivando finalmente al campo. Alzo lo sguardo e guardo com’è diverso stare sul campo invece di guardare tutto dall’esterno sugli spalti. Arriviamo davanti al coach e finalmente Tyler lascia la presa sul mio braccio.
“Buongiorno io sono Alisia” mi presento al coach porgendogli la mano che con esitazione afferra.
“Io sono il coach Stilinski e oggi per giocare questa importantissima partita abbiamo bisogno di una recluta che possa sostituire Jacks nel campo. Pensi di esserne all’altezza?” mi chiede.
“Sì ne sono sicura” affermo decisa senza alcuna esitazione.
“Allora possiamo ricominciare la partita” dice il coach dirigendosi verso l’arbitro.
Seguo Tyler e gli altri al centro del campo e onestamente non so nemmeno da dove iniziare, visto che non ho mai giocato una partita così importante.
“Tranquilla rilassati andrà tutto bene” mi incoraggia Tyler mentre indietreggia affiancandosi a me. “Non avere timore e mostrati fiera” continua a dire lui.
“Lo so ma spero sinceramente di non fare la stessa fine di Jacks” ammetto.
“Nessuno oserà toccarti te lo posso giurare.” dice lui sicuro di sé.
“E come fai a esserne sicuro?” gli domando.
“Perché prima di toccarti dovranno passare sul mio cadavere” afferma senza esitazione e si mette al suo posto mentre io faccio lo stesso pronta alla partita.
Il sudore mi imperla il viso e sono esausta, ma posso dire che almeno sto giocando bene visto che grazie a me abbiamo fatto tre canestri e gli avversari sono sotto di molti punti. Siamo tutti stanchi e affaticati ma ciò non vuol dire che ci arrendiamo e infatti Tyler fa un altro canestro mentre la squadra avversaria ci lancia occhiate minacciose. Recuperano la palla per fare canestro ma prima che possano anche solamente sollevare le braccia verso il canestro gli rubo la palla e corro spedita verso il loro canestro. Sto per fare canestro quando però, noto qualcuno lanciarsi verso di me come a volermi buttare a terra così mi sposto velocemente dal lato opposto della sua traiettoria e faccio da lì canestro. Respiro esausta dal loro continuo intento di ferirci così da rimuovere un giocatore dalla squadra e poter vincere. Vorrei capire se la loro tecnica di gioco consista solo nel ferire l’avversario oppure sappiano cosa significhi giocare ma onestamente credo che la risposta sia la prima. Corro a destra e a sinistra mentre facciamo un canestro uno dietro l’altro, James mi passa la palla, la afferro e mi dirigo al canestro avversario ma senza rendermene conto qualcuno si avvicina a me e vengo buttata a terra con forza. Cado a terra e sbatto violentemente la testa mentre la palla scivola via dalla mia portata. Emetto un gemito strozzato per la botta ricevuta e con molto sforzo cerco di rialzarmi. Tyler mi arriva subito davanti e mi dà una mano a rialzarmi mentre sento la testa un po’ girare.
“Alisia ci sei? Tutto bene? Ti sei fatta male?” mi chiede un po’ preoccupato.
“Sì ci sono” ammetto e mi dirigo nuovamente verso il campo con una nuova grinta e la voglia di spaccare la faccia a quello stronzo che in questo momento sta ridendo di me. Tyler però, invece di rimettersi al suo posto si dirige verso lo stronzo che è proprio davanti a me e gli sussurra all’orecchio:
“Prova ancora un’altra volta a toccarla e ti giuro che l’ultima cosa che vedrai prima di morire sarà la mia faccia ti è chiaro?”
Il ragazzo impallidisce mentre un fuoco si scatena nelle mie viscere al suono delle sue parole che in realtà però non dovrebbero farmi quest’effetto. Senza aggiungere altro, Tyler ritorna nella sua postazione e ricominciamo la partita nel quale sento continuamente il suo sguardo su di me.
Penso proprio che questo capitolo vi ha fatto un po' sclerare e sono sicura che vi è piaciuto questo colpo di scena ✨🔥. Adesso cosa succederà? Andrà tutto bene oppure la situazione degenererà ancora? (Anche se credo che mi conoscete molto bene e che sapete già qual è la risposta a questa domanda 🎀). Adesso vi saluto mie piccole lunette e grazie a tutti e a tutte per il vostro affetto che dimostrate sempre nei miei confronti ❤️.
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