Capitolo 31
Rimasi per un po’ scombussolata per ciò che era accaduto, poco dopo mi ero resa conto che era stato solo un sogno perché non c’era niente che provasse il contrario però... non so, a me è sembrato tutto così reale. Magari mi sono semplicemente sbagliata e in realtà è stato tutto frutto della mia immaginazione ma perché mai sarei dovuta svenire se fino a un secondo prima stavo a meraviglia? Cos’è cambiato? Potrebbe essere stato un calo di zuccheri improvviso visto che non mangio da un po’... Non è colpa mia, ma non ho mai molta fame e il mio corpo è come se non ne necessitasse quindi poi passa in secondo piano e alla fine non mangio. Finalmente siamo quasi arrivati e non vedo l’ora scoprire cosa succederà in questi prossimi giorni visto che non sono mai andata ad una gita... La Luna era molto grande, non mi fraintendete, però la conoscevo benissimo e a scuola non ci sono mai potuta andare. Sono anche molto preoccupata per Joshy però, mi dispiace tantissimo averlo lasciato da solo, in un posto che non conosce e sarei rimasta con lui se solo non avesse insistito e io non avessi avuto una voglia matta di vedere una partita di basket da anni. Ho sempre adorato giocare a basket e non sono neanche male a giocare ad essere onesti però i miei genitori non hanno mai approvato questa mia passione e così ho dovuto farne a meno. Ora immagino che tutti vi starete chiedendo, ma come mai allora non ti sei iscritta a basket invece che fare la cheerleader? Sinceramente l’avrei fatto ma nei corsi è previsto unicamente il basket con una squadra maschile perciò non avendo molta scelta sono passata alla mia seconda passione cioè fare la cheerleader. Non so se può essere considerato uno sport o una passione ma mi piace molto ballare e fare salti spericolati perciò ho deciso che il cheerleading non era poi così male. Dopo un’eternità finalmente siamo arrivati sani e salvi all’hotel, cosa che non è da sottovalutare vista la guida di questo pallone gonfiato che non voleva nemmeno farmi andare in bagno. Scendo dalla moto stando ben attenta a non rompermi qualche osso e senza aspettarlo entro nella hall dell’hotel che dire che è bella da mozzare il fiato, è dire poco. È molto ampia, luminosa, graziosa, stupenda, elegante, gigantesca... ho già detto che è bellissima? Cammino lentamente mentre osservo tutto meravigliata quando sento qualcuno richiamarmi:
“Ehi Alisia è da un po’ che non ci si vede, come stai?” mi chiede James mentre mi si avvicina.
“Potrebbe andare meglio” rispondo e lui mi guarda un po’ deluso da queste mie parole come se si aspettasse un’altra risposta...
“Vabbè dai sono sicuro che andrà tutto per il meglio. Come sei arrivata fin qui? Ho notato che non eri sull’autobus” mi domanda cambiando abilmente discorso.
“Ho perso l’autobus e quindi ho preso un taxi” mento anche se non ne capisco bene il motivo.
“Capito. Hai per caso visto Tyler? Non riesco a trovarlo” mi chiede.
“E perché mai dovrei saperlo? Letteralmente ci odiamo” rido istericamente “Vabbè fatto sta che no, non ho la minima idea di dove sia.”
“Va bene grazie dell’aiuto, ci si vede allora” mi saluta e noto che oggi sembra molto strano e soprattutto diverso. Sicuramente è solo una mia impressione dovuta a tutto lo shock di oggi e per ciò che ho dovuto sopportare. Avanzo verso la mia classe e quando il professore pronuncia il mio nome durante l’appello rispondo con un semplice: “Presente.” Dopo aver finito l’appello il professore ci informa un po’ su cosa succederà nei prossimi giorni e ci ricorda che domani dobbiamo dare supporto morale ai giocatori della nostra scuola. Sinceramente non capisco perché tutti ci dicano decine di volte che la partita di domani è una partita importantissima visto che ce l’hanno già detto molte altre volte tempo prima. Domani si svolgerà questa partita per decidere chi sarà la squadra che andrà in finale per le nazionali ma molto probabilmente vinceremo noi quindi non c’è nulla di cui preoccuparsi e nessun motivo per supportare la squadra della nostra scuola. Dopo una decina di minuti finalmente ci permettono di andare nelle nostre camere e ci dicono che per oggi avremo tutta la giornata libera per fare tutto quello che vogliamo. Non so se effettivamente sia un bene visto che non ho legato con nessuno e quindi non avrò niente da fare però magari posso leggere un po’, oppure ascoltare un po’ di musica. Il prof ci consegna le chiavi e ci dice con chi saremo in stanza e senza aspettare nessuno prendo le chiavi che mi dà il professore e mi dirigo nella mia camera, la 205, mentre altre ragazze mi seguono parlottando animatamente. Salgo le scale che conducono al primo piano e notando che qui ci sono solo numeri con il cento, salgo al secondo piano dove invece ci sono le stanze con il duecento tra cui la mia e di queste mie compagne di classe. Inserisco la chiave e apro la porta ammirando la meraviglia di questa camera favolosa mentre le altre ragazze dietro di me appoggiano le loro valigie nei letti e vanno via. Dunque decido di mettere la mia valigia nell’ultimo letto rimasto e prendo il pigiama dalla mia valigia così da farmi una doccia veloce e poi leggere dentro il letto per tutta la serata. Entro in bagno e vedendo che c’è una piccola bottiglietta di bagnoschiuma decido di usare quella ed entro nella doccia che devo dire, è molto grande rispetto a quelle che ci sono a scuola. Spargo il sapone su tutta la pelle e poi sciacquo i suoi residui mentre mi beo del suo calore così rilassante che potrei benissimo stare tutta la giornata sotto la doccia. Afferro una delle poche tovaglie che ci ha dato l’hotel e me la avvolgo addosso mentre mi rendo conto che ho lasciato il pigiama sopra il letto. Esco dal bagno e vado a prendere il pigiama quando però la porta d’ingresso si apre e appaiono quattro ragazzi che appena si accorgono di me e del fatto che non ho letteralmente quasi nulla addosso tranne un semplice telo rimangono sconvolti.
“Ma che cazzo...” borbotta Tyler e io non riesco a credere che non solo c’è lui ma anche James e altri due ragazzi nella mia stanza mentre io sono in condizioni impresentabili.
“Se non vi dispiace mi starei cambiando quindi gradirei un po’ di privacy e che voi ve ne andaste grazie” borbotto stizzita mentre tengo saldamente la tovaglia attaccata al mio corpo per paura che mi cada.
“Questa è la nostra camera quindi in caso sei tu quella che dovrebbe andarsene.” replica Tyler.
“No, questa è la mia camera e se non ci avete fatto caso ci sono anche altre valigie e non soltanto le mie quindi di certo non è una bugia.” ribatto io furiosa.
“E non è una bugia il fatto che noi abbiamo le chiavi di questa stanza” mi risponde Tyler a tono.
“Punto primo io sono arrivata prima di voi e ho le chiavi” affermo mentre lo incenerisco con lo sguardo “E secondo punto” dico e mi volto verso uno dei ragazzi che è con loro “gradirei che tu non mi guardassi come se io fossi una bambolina fatta su misura e soprattutto ti conviene guardarmi in faccia se vuoi sopravvivere, razza di stupido coglione” lo minaccio apertamente.
“Mi piace la ragazza, ha un bel caratterino” ammicca lui mentre Tyler gli rivolge un’occhiata di fuoco.
“E a te conviene stare zitto prima che ti porti via dalla stanza a calci in culo.” gli sbraita contro e il ragazzo rabbrividisce, nel vero senso della parola.
“Sentite ragazzi non mi va di litigare quindi lasciamo che lei si cambi e noi andiamo dal professore per chiedergli come mai abbiamo avuto la stessa stanza. Dopodiché torniamo qui e le diciamo cos’ha detto il professore. Problema risolto.” dice James e gli sono grata di questo suo piccolo soccorso.
“Va bene allora andiamo” afferma Tyler mentre si trascina dietro quel ragazzo che mi guardava luridamente come se non avesse mai visto un essere femminile. Appena chiudono la porta afferro il pigiama e mi cambio velocemente in bagno prima che possa riceve altre piacevoli sorprese.
Buon anno a tutti e a tutte, spero che il 2025 vi porti tante belle sorprese e nel frattempo ho pubblicato un capitolo con una scena molto particolare ✨. Grazie a tutti e a tutte per i traguardi raggiunti fino a d'ora e spero che sarà lo stesso anche nel 2025 ❤️. Adesso vi lascio ai festeggiamenti e ci sentiamo presto mie piccole lunette 🫶.
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