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Capitolo 30

Eravamo ancora solo a metà viaggio e io già non ce la facevo più ma soprattutto, dovevo andare in bagno. Non ci avevo pensato prima perché stamattina non c’è stato il tempo nemmeno di respirare ma ora che l’adrenalina è finita beh...

“Tyler?” lo richiamo picchiettandogli con un dito la spalla.

Lui si gira leggermente e mi chiede: “Sì?” 

“Possiamo fare una piccola fermata?” domando.

“Cosa? Non ti sento bene?” afferma.

“Possiamo fare una piccola fermata!” gli urlo.

“Perché?!” mi chiede urlando anche lui.

“Perché devo andare in bagno!” esclamo timidamente.

“Ah. Non puoi aspettare che arriviamo?!” replica.

“Se potevo aspettare non ti avrei chiesto no?!”

“Va bene” risponde lui anche se non molto convinto.

Percorriamo altri cinquecento metri e quando vedo un’area di sosta e penso che lui si fermerà, lui continua ad andare dritto.

“Ehi! Ma dove stai andando?!” gli urlo furiosa.

“Non abbiamo il tempo di fermarci quindi ti conviene tenertela.” mi risponde tranquillamente e giuro che gli staccherei la testa se però lui non fosse al comando della moto e quindi ne dipendesse della mia vita. 

Una mezz’oretta dopo intravedo un’altra area di sosta e quando meno se lo aspetta impugno lo sterzo e svolto bruscamente di lato arrivando direttamente davanti l’area di servizio. 

“Sei per caso impazzita?!” mi sbraita contro.

“Io ho provato a dirtelo con le buone ma se tu non mi vuoi ascoltare...”

“Senti ragazzina, io alla partita ci devo arrivare integro, quindi smettila con tutte queste tue strane idee, prima che io ti lasci qui.” mi minaccia.

“Non lo faresti” affermo sicura.

“E perché non dovrei farlo?” mi chiede con aria minacciosa.

“Perché altrimenti ora io non sarei qui” rispondo provocatoria.

“Questo lo dici tu, posso sempre cambiare idea.” ammette.

“Vabbè evitiamo di perdere tempo e ci rivediamo tra cinque minuti qui.” dico io e gli volto le spalle diretta verso l’ingresso. Entro e senza perdere tempo cerco l’insegna del bagno e appena la trovo mi dirigo subito lì perché non mi fido molto di Tyler e credo sarebbe molto capace di lasciarmi qui e sinceramente camminare per ore e ore non mi va. Apro la porta del bagno e ci entro subito mentre prendo dei fazzoletti nello zaino perché ovviamente, in bagno non c‘è mai carta igienica. Mi abbasso i pantaloni e prego che quel maledetto di Tyler non mi lasci qui in balia del mio destino visto che già la situazione in cui mi trovo in questo momento non è delle migliori. Mi rialzo velocemente i pantaloni ed esco dal bagno dirigendomi verso l’uscita quando però noto qualcuno osservarmi insistentemente e decido di velocizzare il passo perché sento una specie di aura negativa, non so bene come spiegarlo ma di sicuro non è qualcosa di buono. Sto letteralmente quasi correndo quando sbatto con qualcuno e per poco non cado a terra per lo slancio. 

“Mi scusi tanto io non...”

“Principessa Alisia?” mi chiede l’uomo che prima mi stava fissando e che adesso invece, è davanti a me.

“Si starà confondendo con qualcun’altra io non sono Alisia” dico mentre sento l’ansia salire.

“No, sono sicuro di non sbagliare” afferma l’uomo questa volta deciso.

“Senta io ora devo andare...” ammetto e cerco di superarlo ma lui mi afferra dal braccio.

“Principessa Alisia lei deve...”

“Le deve levare subito le mani di dosso. Forse voleva dire questo giusto?” interviene Tyler e l’uomo lascia finalmente la presa dal mio braccio e senza pensarci due volte mi metto dietro a Tyler. Non so perché ma improvvisamente mi sento la testa girare fortissima e senza nemmeno accorgermene cado a terra mentre sento Tyler ripetere il mio nome. Io però, sono come in un modo parallelo che...

“Alisia? Svegliati!” sento urlare qualcuno e quando apro gli occhi mi accorgo di essere stesa a terra mentre moltissime persone sono attorno a me che mi guardano con sguardo preoccupato.

“Che cos’è successo?” chiedo confusa “Dov’è finito il signore?”

“Il signore? Ma di cosa stai parlando?” mi domanda altrettanto confuso.

“Quello che mi stava importunando prima che arrivassi tu” mormoro come se fosse ovvio.

“Ma dov’è successo?” chiede e noto che ha la mascella leggermente contratta.

“Proprio qua...”

“Alisia ma tu sei svenuta mentre stavi per uscire dal bagno, quindi non può essere” afferma Tyler.

“Oh.” 

“Vabbè adesso andiamo, dai forza.” dice Tyler aiutandomi a sollevarmi da terra. Usciamo dall’area di servizio e anche se un po’ sconvolta salgo sulla moto, senza dire più una parola per il resto del viaggio.








E anche oggi un nuovo dubbio sono sicura che vi sarà sorto. Cos'è successo veramente ad Alisia? Sarà una semplice casualità oppure c'è qualcosa sotto? Beh, non vi resta altro che continuare a leggere la storia e scoprire cosa succederà 👀. Vi avverto già che questo nuovo viaggio porterà innumerevoli sorprese che sono sicura non vi aspettate minimamente ✨. Volevo anche scusarmi per il ritardo di oggi ma c'era stato un piccolo problemino. A presto mie piccole lunette, ci sentiamo sabato prossimo con un nuovo capitolo 🫶 (o anche prima si spera 🌝).

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