Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

La foresta proibita. Parte 2


Cara G,
Spero tu stia bene, come l'ultima volta che te l'ho chiesto... io sto bene... e ho cercato le tue informazioni: suo padre pubblicava notizie scomode... era l'unico modo per zittirlo. Fa la brava, si fanno ancora meno scrupoli ultimamente. Lei è viva a quanto ne so! Non tornare a scuola dopo le vacanze! Stai al sicuro con la tua famiglia. Buon Natale...
B.

Era ovvio non si sarebbe firmato. Probabilmente la posta era controllata. Anzi aveva rischiato già molto per dirle quello che desiderava sapere da due settimane ormai. Sperò con tutto il cuore che non lo avessero scoperto e decise di non rispondere. Il tono usato e il fatto che non le avesse posto alcuna domanda, lasciavano intendere che Blaise non voleva ricevere il suo gufo. Avrebbe dato troppo l'occhio, per non parlare del fatto che Ernold si schiantava dappertutto. Ripose la lettera nella busta e infilò quella in un cassetto della grande scrivania in mogano, della sua nuova stanza da zia Muriel. Diede al gufo di Blaise un cracker e poi aprì la finestra per lasciarlo volar via. Fortuna che l'Incanto Fidelius non aveva alcun effetto sugli animali. Il custode dell'Incanto sulla casa era suo padre ovviamente, pertanto lui solo conosceva la parola d'ordine e solo e soltanto lui decideva chi poteva avvicinarsi alla vecchia casa di zia Muriel e chi no. Inviò una lettera breve a Neville per rassicurare anche lui con quelle poche notizie fornite da Blaise. Dopo il Natale, ovviamente molto malinconico a causa dell'assenza di Ron ed Harry, la casa era in tumulto per i preparativi delle nozze. Ginny non capiva come mai, Lupin e Tonks avessero preso la decisione di sposarsi in un clima così triste e cupo, ma era stata scelta come damigella d'onore e si occupò di allestire il grande salone di casa con fiori, decorazioni e del cibo che mamma Molly aveva preparato. Fra qualche ora Ninfadora sarebbe diventata la signora Lupin e questo faceva sorridere Ginny, che per tutte le vacanze fino a quel momento era stata un fantasma. Sempre a pensare a Luna e ad intrattenere una fitta corrispondenza con Neville. Quel giorno i due Grifondoro si sarebbero rivisti finalmente. Finito di preparare il piccolo altare dove Kingsley avrebbe presieduto la cerimonia, salì al primo piano e bussò alla porta della futura sposa.
-Ci sono tutti?- domandò tesa come una corda di violino Tonks. Ginny annuì vivacemente e la raggiunse. La donna stava seduta su uno sgabellino e si specchiava su uno di quei tavoli da toeletta.
-Aspetta faccio io!- Ginny prese la cipria e sistemò il trucco alla strega. Poi raccolse alcune ciocche viola su un piccolo chignon. In fine prese un bocciolo di rosa rossa e lo appuntò dietro l'orecchio di Tonks che si aprì in un sorriso tirato. –Sei bellissima Dora! Malocchio sarebbe fiero di te!- le sussurrò Ginny all'orecchio. Il viso di Tonks si illuminò e si aprì in un sorriso stavolta sincero ed orgoglioso. –E poi non è mica da tutti conquistare un Lupo Mannaro!- scherzò sorniona la ragazza. Si beccò una linguaccia dalla sposa che si alzò e stirò bene la gonna del vestito. Ginny la guardò da capo a piedi. Il lungo abito bianco e leggermente sfavillante aveva delle sottili bretelline ed uno scollo a barca. Ricadeva morbido sul corpo rotondo di Tonks, ormai al quinto mese di gravidanza. Lo stile era Impero e nelle caviglie la lunga gonna si apriva in un piccolo strascico di pizzo bianco. Era semplice ma bellissima.

TOC, TOC.

Il viso di Andromeda Tonks comparve dalla porta.
-Tesoro... siamo tutti pronti!!- Ninfadora sorrise alla madre e la prese a braccetto. La donna a sua volta le consegnò un piccolo bouquet di rose rosse, che si richiamavano al bocciolo nei capelli. Ginny era dispiaciuta che il padre di Tonks non ci fosse. Era dovuto scappare durante un attacco dei Mangiamorte, da casa sua qualche setiimana prima ed ora era latitante per i boschi. Sarebbe stata Andromeda ad accompagnarla all'altare e Ginny, in virtù di damigella le avrebbe seguite per poi mettersi lì accanto agli sposi. Ovviamente nessun membro dei Black era presente alla cerimonia. Solo qualche Tonks ancora deciso a non nascondersi e molti amici tra cui Auror, membri dell'ordine della fenice ed insegnanti di Hogwarts, erano presenti alla cerimonia. Giunti nel lungo e largo salone di zia Muriel, una musica suonata da un pianoforte stregato da Fred e George, riecheggiò leggera nella stanza creando un'atmosfera romantica. Suonò fin quando Andromeda non baciò la figlia e la lasciò a Lupin, fasciato in un completo color nocciola. Non aveva mai visto il suo vecchio professore così raggiante e felice. Ginny ascoltò rapita le parole di Kingsley.

-In questo periodo tanto pericoloso, triste e privo di felicità, solo un Matrimonio e la nascita di una nuova creatura è riuscita a portare gioia e amore nei nostri cuori. Quest'oggi oltreché le nozze dei nostri cari amici Remus Lupin e Ninfadora Tonks, celebriamo anche la scomparsa di alcuni amici e membri dell'Ordine che ci hanno lasciati o che si sono dovuti dare alla macchia per sopravvivere.- ci fu un minuto di silenzio e poi Kingsley terminò la cerimonia fino a dichiararli marito e moglie. Lupin cinse per la vita delicatamente Tonks, la baciò con trasporto, tanto che si levò qualche gridolino e qualche fischio sornione dagli uomini. Infine Lupin baciò anche il pancione della strega che scoppiò in una risata cristallina. La musica ripartì ma stavolta per aprire le danze, e qualche giovane Auror e molti amici della coppia si buttarono in pista. Ginny capì perché non vollero più aspettare per sposarsi. Avevano bisogno di un po' di felicità, non solo loro due ma tutti coloro che adesso ballavano, ridevano, mangiavano e bevevano. Stavano staccando la spina da tutto l'orrore che avevano visto e che li attendeva ancora. Sentì La mano le cinse il braccio e fu trascinata in pista. Appena si accorse di chi fosse stato, sorrise a suo fratello Fred.

-Come siamo belle!- la vezzeggiò suo fratello, mentre la faceva volteggiare.
-Grazie, ma mai quanto te!- rispose divertita.
-Ma vorrei che tu sorridessi di più! Sei così triste ultimamente!- si fece un poco serio. Ginny sospirò pensando che mentre lei ballava chissà Luna cosa stava facendo.
-Luna...- cominciò.
-Luna è forte, è in gamba! Se la caverà! È una purosangue e la terranno solo in ostaggio affinché Xeno non pubblichi più il Cavillo! Sta tranquilla!- la anticipò Fred con un sorriso sincero. Ginny annuì.
-Posso rubartela?- una voce maschile familiare li interruppe, mentre la musica si faceva improvvisamente lenta. Fred si scansò e così Ginny riconobbe Matt.
-Non farti strane idee Matt... te la concedo solo per questo ballo... mia sorella sta con Harry Potter!- disse Fred gonfiando il petto di orgoglio.
-Errore! Harry mi ha lasciata prima di partire!- non riuscì a tenere a freno la lingua. Si pentì subito di averlo detto quando Fred cominciò a boccheggiare confuso. Fortuna che Matt le cinse la vita mentre con l'altra mano le afferrò una mano ed iniziò a ballare con lei.
-E' sempre una bella notizia quando una ragazza bella come te, dice di essere libera! Se poi dovevo competere con Harry Potter...- commentò divertito. Ginny rise a quelle parole e si lasciò condurre nella danza. Il suo abito blu notte grazie al grazioso corpetto in velluto ricamato da rose bianche e la gonna larga svolazzante, le lasciava liberi movimenti. Aveva raccolto i capelli in una treccia, che teneva di lato, poggiata sul collo, e indossava delle comode ballerine bianche.
-Beh grazie!! Anche tu stai bene con il tuo smoking nero!- rispose cordiale Ginny. Dopo altre due piroette, la musica si affievolì e Zia Muriel cominciò a chiacchierare ad alta voce, sparlando a destra e a manca su tutti.
-Tua zia è sempre così... socievole?-
-Si le piace essere il fulcro della feste!!- rispose Ginny in evidente imbarazzo. Ma, forse perché un po' tutti brilli per via del Whisky Incendiario, la maggior parte di loro rideva alle baggianate della donna. I due si avviarono in cucina e Ginny versò ad entrambi un po' di succo di zucca.
-Disturbiamo?- George e Fred entrarono in cucina e slacciarono le loro cravatte sfiniti. Seguiti da un Neville lievemente alticcio. Era mezzanotte e per più di un'ora restarono tutti e quattro a parlare comodamente sul divano. Ginny raccontò ai fratelli dell'ES, dei Carrow, della stranezza di Piton e del rapimento di Luna.
-Cercherò di scovare delle informazioni sulla tua amica Ginny!- intervenne Matt serio.
-Grazie, sei molto gentile!- rispose la rossa, carezzandogli la mano.
-A proposito!- intervenne furbetto Fred –cos'è questa storia che tu ed Harry non state più insieme!-
-Per il mio bene!- fu l'unica spiegazione di Ginny.
-Quel ragazzo... è sempre così premuroso...- ironizzò George. Fred però si corrucciò ma prima che potesse chiedere altro, Molly entrò ed ordinò loro di andare nel Salone per salutare gli invitanti che cominciavano ad andar via. Quando la casa fu sgombra, ovvero quando Andromeda, Tonks e Lupin si trasportarono grazie al camino, a casa Tonks, da zia Muriel rimasero solo i Weasley.
-Mamma domani abbiamo una consegna importante, e bisogna firmare! Noi andiamo a casa nostra a Diagon Alley!- spiegò Fred mentre i gemelli si infilavano i loro cappotti. A nulla valsero le lamentele della donna che li pregò di restare lì a quell'ora della notte.
-Mamma?- Molly si voltò come una furia verso Ginny che l'aveva chiamata. Aveva già gli occhioni da cucciola e il suo tono era di colei che aveva qualcosa da supplicare.
-No! Tu resti qui!- la anticipò Molly con le orecchie in fiamme.
-Ti prego! Non mi è successo niente quest'estate! Vado solo per qualche giorno! Ti pregoooo....- non ne poteva più di zia Muriel e della puzza di muffa e vecchiume di quella casa. Solo con l'aiuto dei gemelli, che rassicurarono la madre, Ginny riuscì ad ottenere il permesso. Corse a riempire un borsone con qualche indumento ed effetto personale e poi usò il camino con i gemelli per giungere al loro appartamento. Quel posto si che le era mancato. Era come la Tana ormai, era casa sua.
L'indomani mattina si trovò l'appartamento tutto per se. I gemelli erano al piano di sotto ad aspettare la consegna e lei gironzolò tutta la mattinata in pigiama. Sorseggiò il suo latte caldo e guardò la TV che George aveva tanto insistito per installare nell'appartamento. Dopo pranzo, annoiata dalla solitudine, scese al negozio. Entrambi i gemelli erano occupatissimi e non badarono a lei, che rassegnata uscì a farsi una passeggiata per svagare la mente che sempre più la portava verso Luna, verso Harry... verso Draco. Diagon Alley non aveva nulla del paesino festante e ghermito di gente, che ricordava. Adorava andare lì quando era bambina, specialmente a Natale, quando tutte le vetrine erano addobbate da ghirlande, stelle di natale, luci colorate sospese a mezz'aria e piccoli alberelli di Natale. Le piaceva saltellare tra una pozzanghera e l'altra sui marciapiedi dove la neve pian piano si scioglieva sotto il sole. Adorava entrare nei vari negozi e chiedere ai suoi genitori innumerevoli cose come regalo di Natale, che poi non avrebbe ricevuto. Sospirò malinconica mentre un piede dopo l'altro, scorreva le varie botteghe chiuse. Le loro porte erano sbarrate e le finestre anche. Solo pochi bar, il Ghirigoro e Madama McClan erano ancora aperti. Ovviamente non si addentrò verso Notturn Alley, ma era certa che invece i negozi in quell'ala fossero più che in affare di questi tempi. Mentre iniziava a fioccare fitto, decise di voltare l'angolo ed incamminarsi di nuovo verso i Tiri Vispi Weasley, quando la sua attenzione fu attratta da una furia dai lungi capelli ricci e corvini che usciva da Madama McClan.

-Oh, oh chi abbiamo qui! La Piccoletta pel di carota! Ginny Weasley, vero??- biascicò, con il suo solito tono fintamente dolce e cordiale, la strega.
-Signora Lestrange!- la salutò freddamente Ginny e fece per oltrepassarla. Bellatrix però le si parò davanti e Ginny andò a sbattere contro l'ossuta spalla della donna che si aprì in un sorriso fanatico.
-Sbaglio o l'ultima volta che ci siamo incontrate è stato due anni fa al Ministero, Weasley?- il tono della sua domanda non celava la punta di fastidio con cui era stata posta la questione.
-Si... abbiamo avuto il dispiacere di incontrarci quella volta, Madame Lestrange!- rispose Ginny a denti strette, mentre le unghia le si conficcavano nei palmi della mano tanto stringeva i pugni. Bellatrix scoppiò in una fragorosa risata.
-Saccente, lingua lunga! Mi ricordi me quando avevo la tua età!-
-Cosa?- chiese ad occhi sgranati Ginny.
-Prendilo come un complimento mia cara! E poi sei tanto carina...- nello stesso istante un'altra persona a lei familiare uscì dalla bottega, con in mano due completi all'interno di un sacco in cellofan. –Ah Dracuccio, vieni! C'è qui una tua compagna di scuola!- lo invitò Bellatrix con un gesto ad avvicinarsi a loro. Ginny era pietrificata. Non aveva la forza di parlare ne di muovere un muscolo. Fissava impalata il viso glaciale di Draco. L'unico segno che anche lui fu sorpreso e spaventato di vederla, fu il suo indurire i lineamenti. Lo vide deglutire impercettibilmente quando i suoi occhi ambra incontrarono quelli argento del biondo.
–Direi che non siete proprio migliori amici eh? Ma vedi Draco per quanto lei sia una traditrice del suo sangue, come tutta la sua sudicia e povera famiglia puzzolente, il suo sangue è uno dei più puri nel mondo magico! Dobbiamo preservare una così bella ragazza!- Bellatrix allungò una mano e carezzò lievemente, con le sue dita fredde, bianchissime e smaltate di nero, la guancia arrossata dal freddo di Ginny. La rossa d'istinto indietreggiò come se si fosse scottata.
-Non toccarmi...- sibilò a denti stretti. Bellatrix ghignò infastidita ma gonfiò il petto e sorrise meccanicamente.
-Beh buona giornata Weasley! Saluta mamma e papà!- in quei saluti Ginny udì una minaccia poco velata che le fece venire i brividi gelidi che le percorsero tutto il corpo. Draco non seguì subito sua zia perchè era come imbambolato a fissare la figura di Ginny, imbacuccata nel lungo cappotto nero di seconda mano e dalla sciarpa rosa, ultimo regalo fatto da sua madre Molly per quel Natale. Ginny lo fissò di rimando con occhi tristi. Bellatrix aveva ricordato loro il perché in quegli anni si fossero allontanati ogni volta che provavano a stare uniti. Anche gli occhi grigi di Draco sembravano in piena tempesta. Erano confusi, spaesati, agghiacciati. Sembrò un'eternità ma poi Draco si destò e raggiunse la zia già qualche metro più in là. Quante volte ancora le avrebbe spezzato il cuore? Quante volte ancora le avrebbe avvelenato l'anima? Quante altre volte la realtà le sarebbe piombata addosso come un macigno, dritta sullo stomaco?

"Sei una stupida! Sesso ecco cos'è stato per lui! Solo quello! Che ti aspettavi? Che schiantava sua zia e fuggiva insieme a te, lontano da tutto e tutti?! Sei una ragazzina stupida Ginny! Lo sei sempre stata! Ecco perché Harry non ti ha portata con sé... Harry... lui non ti perdonerà mai!" si maledì da sola mentre a grandi falcate pesanti ripercorreva la strada fatta all'andata per tornare all'appartamento e rintanarsi a letto. Era una furia, aveva voglia di spaccare la faccia a qualcuno. Sentì una stretta gelida al polso e poi perse l'equilibrio mentre una forza la spingeva all'interno di una locanda vuota, buia e caratterizzata da un odore dolciastro. La porta si chiuse alle spalle di Draco, che la guardava adirato.

-E' così che ti tieni fuori dai guai? Litigando con Bellatrix Lestrange?- le urlò furioso.
-Cosa? Ma stai scherzando?! È lei che mi ha sbarrato la strada! È lei che mi ha insultata...- iniziò a giustificarsi urlando a sua volta. –Aspetta un attimo... quindi quando Blaise ha scritto la lettera c'eri anche tu?- le si accese una lampadina.
-Si, e so anche che hai cercato di prendere la spada dall'ufficio di Piton... quella notte! Questo non è stare lontano dai guai! Il tuo fidanzatino Potter ti ha istruito proprio bene... sei avventata, stupida e precipitosa come lui!- sciorinò sbraitando. Ginny impallidì. Odiava sentire parlare di Harry, specialmente se a farlo era Draco. Gli fu addosso e con le mani lo spinse contro il muro di pietra del bar abbandonato. Ecco dov'erano, nella Gelateria Fortebraccio. Lui l'afferrò per le spalle e la scosse violentemente.
-Non parlare di Harry... vale cento volte...- disse dimenandosi,
-Cosa? Cosa Ginevra? Vale cento volte uno come me? È questo che stavi per dire, eh?!- smise si scuoterla e la guardò negli occhi. Ginny si sentì trapassare da quegli occhi argento come fossero preziose lame, così furiosi ed amareggiati. Fu il silenzio.

-Io... non...- balbettò confusa distogliendo lo sguardo da lui. Draco la lasciò malamente, la spinse per farsi spazio e si voltò. –Aspetta...- sussurrò spaventata e dispiaciuta Ginny.
-Lo ami?- chiese atono, mentre le dava le spalle. Ancora silenzio.
-Non stiamo più insieme...- rispose con un filo di voce, stringendosi nelle spalle.
-Non è quello che ti ho chiesto- abbaiò. –Ti ho chiesto se lo ami, se sei innamorata di lui?- domandò a denti stretti.
-Io... io non lo so!- rispose francamente. Non voleva mentirgli. Era già stata dura e l'aveva ferito, ma non poteva dire di non provare amore per Harry. Non lo sapeva più. Non sapeva neanche cosa provasse per Draco.
-Cosa è significato per te, l'altra notte?-
-Non lo so...- rispose immediatamente lei. Sentì Draco ridere senza gioia e poi il biondo aprì la porta della locanda e scomparve nella tempesta di neve che era esplosa fuori, tra i vicoli tristi e malinconici di Diagon Alley. –Resta...- sussurrò Ginny ma lui era già lontano.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro