Marco, successivamente Serten ed ora Levi, di tutti e due gli avversari precedenti lui era quello che temevo di più.

"Che cos'hai fatto Valentina!"

"Dovresti essere più specifico, ho fatto molte cose tra cui sconfiggere la serpe"

"E per farlo dovevi attirare l'attenzione di tutti?!"

"Cosa stai dicendo c'ero solo io, lui è Laura....oh no, non dirmi che ha postato la foto"

"Non solo la postata, ci ha fatto un intero blog!"

"Aspetta e tu come fai a saperlo?"

"Mi è arrivato tramite messaggio attraverso un collega di lavoro"

"Da quando hai un telefono?"

"Da quando lavoro per mantenerci!"

"Allora poi devi darmi il tuo numero!"

"Non è questo il momento di scherzare!"

"Scusa, dai non sarà così grave ora vado a vedere"

Invece era grave, molto grave; digitando su internet era la prima cosa che usciva; entrai nel sito e vidi l'irreparabile

La pagina aveva come foto profilo quella scattata dopo la battaglia; a seguire vi erano i commenti sullo scontro:

"Nuova eroina in città!"

"Lei combatte con il Cuore"

"Sword Lady è la mia salvatrice"

E così via

"Okey è grave che facciamo?"

"Che facciamo? No tu che fai, sai cosa?! prendi la tua valigia che ritorniamo a casa!"

"No ti prego!"

"Sapevo che era una cattiva idea, già dare lezioni alla tua amica mi sembrava già pessimo, ora questo!"

"Ti prego Levi non posso tornare a Pandora Heart!"

"Valentina non hai ancora capito che questo non è il tuo posto? Che il tuo ruolo è a casa tua....nella tua vera casa!"

"Non lo è mai stato e tu lo sai, tu Levi più di tutti dovresti saperlo ed invece non fai che sgridarmi e dirmi che quello che faccio è sbagliato bhe io TI ODIO!"

Dissi le ultime parole tra le lacrime mentre salivo in camera a piangere sul mio basso ed economico cuscino.

Pensavo che avere qui Levi sarebbe stato d'aiuto, che mi avrebbe portato un po' di felicità e di pace.....invece sono qui nella mia stanza a piangere nuovamente fino ad addormentarmi

Quando ero nel mio vecchio pianeta era difficile dormire.....o non riuscivi perché dovevi fare il turno di ronda o perché piangevi per la perdita dei tuoi cari.

Le notti lassù erano orribili, qui invece le cose sembravano andare meglio, finalmente avevo potuto sperimentare la gioia di addormentarmi mentre chattavo al telefono con una mia amica.

Con queste parole e singhiozzi mi addormentai.

Il giorno dopo scesi dalla mia stanza per fare colazione; nella disperazione generale mi ero dimenticata di cenare ieri.

Una volta arrivata in cucina potetti vedere il paradiso: vi era sul tavolo una spremuta d'arancia, accompagnata con uova e fette di toast con burro e marmellata.

A rovinare lo sfondo ci fu Levi che beveva tranquillo una tazza di caffè.

Lo guardai in attesa di qualcosa, lui finì di sorseggiare e poi disse:

"Mi dispiace per ieri sera, per farmi perdonare ti ho preparato la colazione"

"E"

"E ho deciso che resterò con te sulla Terra"

"Siiii"

"Ma ad una condizione!"

"Quale?"

"Se qualcuno scopre la tua vera identità torneremo a casa intesi?"

"Promesso, grazie Levi sei il migliore!"

Gli risposi per poi andarlo ad abbracciare e fare successivamente colazione.

Mi ero dimenticata di avvertirvi che io e Levi, è vero che litighiamo spesso, tuttavia non riusciamo a tenerci il muso per tanto tempo e cerchiamo di farci perdonare.

Io una volta per scusarmi sono andata a prendere un lucidate di spade dall'altro capo della città natale, non vi dico che fatica per trovare quella marca.

"Come farai adesso?"

"In che senso?"

"Bhe oggi a scuola non faranno che parlare della novità! D'altronde è un piccolo paesino e le notizie girano velocemente, per non parlare della tua amica che ti stresserà sull'argomento!"

"Riconosco che non sarà facile ma farò di tutto per non farmi scoprire, d'altronde chi vuoi che mi noti, ti stai facendo troppe paranoie occhi di ghiaccio"

"Chi vivrà vedrà mocciosa"

Finimmo la colazione in silenzio, poi presi il mio zaino e mi diressi a scuola; quello che più mi preoccupava non era la notizia ma Marco, sicuramente non aveva ancora digerito lo schiaffo ed io non so cosa potrebbe avermi riservato.

"Forza e coraggio!"

Mi incitai per poi entrare dal cancello principale dell'edificio scolastico.