Capitolo 30 pt. 2 = La Green Phoenix™
Qualche minuto dopo, Jeremy alzò lo sguardo e mi guardò.
-Dimmi, che c'è-, dissi io.
-Alle undici precise un uomo aprirà l'unica stanza che non sono riuscito ad aprire. Dovrai seguirlo e capire dove porta-.
-Perché credi che io ne sia capace?-, domandai.
-Perché sul marchingegno che apre la porta c'è scritto il tuo nome, quindi lo do per scontato!-.
-Mh, va bene-, risposi io con un sorriso.
Mi strinsi in Odd e chiusi gli occhi cercando di dormire. Tuttavia, non riuscii così mi allontanai dalla situazione ripensando ai bei momenti.
-Usciremo sani e salvi da qua, te lo giuro-, disse Odd.
-Io sto bene, tranquillo...-, sussurrai io.
Lui sorrise, poi chinai la testa su di lui e mi addormentai.
Alle undici in punto, Jeremy mi svegliò. Faceva freddo, così Odd mi porse una coperta e mi diede un the caldo.
-Appena finisci di svegliarti, vai-, mormorò Jeremy.
-Che italiano, mamma mia-, commentò Laura.
-Ehi, non è il momento!-, bisbigliò Yumi.
Le rivolsi un gran sorriso, poi mi alzai e andai alla porta. La aprii e uscii lentamente.
Camminai nel corridoio, facendo attenzione a non recare rumore, poi d'un tratto sentii delle voci.
Mi nascosi dietro ad un mobile e attesi che passassero.
-Peter Montgomery ci sta aspettando nella stanza. Non sa che stasera lo uccideremo-, mormorò uno di loro.
Peter Montgomery? Ma è mio padre!
Li seguii, facendo sempre attenzione, e quando giunsi davanti alla stanza, attesi che entrassero prima loro.
Successivamente tirai fuori il cellulare e mandai un sms a Jeremy.
Vi conviene venire ora. Non sapete cosa ho sentito.
Nel frattempo, andai alla porta e guardai il meccanismo.
-La tabellina del quattro? Ma che diavolo è 'sta roba?-, mi chiesi io.
Composi la tabellina del quattro a memoria, poi vidi arrivare Jeremy e gli altri.
-Allora, cosa hai scoperto?-, domandò Ulrich.
-Due uomini vogliono uccidere mio padre-, mormorai.
-Dove? Quando?-, chiese Yumi.
-Qua. In questa stanza. E credo...-.
Non terminai di parlare: potevano ucciderlo ora! Spalancai la porta e vidi due uomini armati, e in fondo una figura scura, al buio.
-NON OSATE SPARARE!-, gridai io.
I due uomini si voltarono e mi guardarono curiosamente.
-Chi sei, sciocca ragazzina?-, domandò quello più basso.
-Intendi il mio nome? Mary Shay Montgomery, la figlia dell'uomo che state per uccidere!-.
Un uomo spalancò gli occhi e si voltò verso mio padre, ancora al buio.
-È vero ciò che dice?-, urlò.
-Non lo so...pensavo che mia figlia non ricordasse nulla-, rispose mio padre.
-Era così, infatti. Poi ho conosciuto la verità-, m'intromisi.
-Come?-, domandò mio padre.
-Se avessi tempo te lo racconterei-, mormorai.
D'un tratto, sopra di me, vidi Ulrich e Odd, pronti per mollare qualcosa addosso ai due uomini.
Un'idea mi balenò in testa.
-E... Io di tempo ne voglio avere! ORA!!-, gridai poi rivolta verso i ragazzi.
Gli uomini non sembrarono capire, ma appena sopra di loro caddero delle pesanti casse di legno, afferrarono il concetto di esser stati degli idioti.
Senza perdere tempo, corsi verso mio padre.
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