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Capitolo 22

Il fatto di aver scoperto che Steven non sia mio padre, rende imbarazzanti tutte le mie situazioni con lui.

È strano ricordarsi che non è tuo padre dopo che rammenti dei bei momenti vissuti con lui, anche se negli ultimi anni non erano molti.

Adesso però capivo tante cose; avevo afferrato il motivo per cui Steven mi trattava in quel modo, il motivo per cui non sopportava mia madre... ecco, mia madre, che ancora non sa che io so.

Lei non immagina nemmeno che io abbia scoperto la vera identità di mio padre, ma forse è venuto il momento di parlargliene, visto che se lo viene a sapere succederà il finimondo.

È una fredda mattina di dicembre. Oggi è giovedì, quindi devo andare a lezione e la prima ora è proprio biologia, con mia madre.

Decisi di non fare colazione, in modo tale da avere quella mezz'ora per parlare con mia madre di mio padre.

Così, mentre tutti si dirigevano verso la sala mensa, io mi avviai nel laboratorio di scienze, con i libri sotto il braccio. Salii le scale, raggiungendo il terzo piano e poi svoltai a destra.

Contai due porte, poi entrai nella terza e subito vidi mia madre china sul microscopio che canticchiava solare.

-Buongiorno, mamma-, esclamai io entrando.

-Oh, ciao Mary! Come stai? Hai fatto colazione?-, chiese subito lei.

-Ovviamente-, mentii io avvicinandomi. Feci un bel respiro, poi schiarendomi al voce mormorai un:-Dovrei parlarti-, ma non riuscii a farla sembrare una cosa seria.

Mia madre sorrise e annuì, come per dire di iniziare a parlare. Ci impiegai qualche istante per strutturare la frase, ma alla fine ci riuscii.

-Ecco, ieri sul mio computer ho trovato uno strano video. Ehm, rappresentava la storia di una bambina e alla fine si è scoperto che quella era...-.

L'entrata a sorpresa di Nicolas ed Hervé disturbò la nostra conversazione. Mia madre non sembrava scocciata, né preoccupata a dir la verità, era come se non sapesse nulla di quel video. Sbuffando mi andai a sedere, sbattendo i libri sul banco.

-Stai bene, scimmietta?-, domandò Sissi avvicinandosi.

-Mai stata meglio, sanguisuga-, risposi io con sguardo gelido.

Lei mi guardò male, poi andò a sedersi. Poco dopo entrò Odd che si diresse velocemente verso di me.

Impulsivamente mi baciò la guancia, accarezzandomi la mano ed io arrossii... mia madre era distratta, certo, ma se ci vedeva mi sarei imbarazzata.

Gli rivolsi un sorriso timido, poi si sedette e mi prese le mani.

-Non ti ho visto in sala mensa-, mormorò sistemando i libri sul banco.

-Ehm, no. Dovevo parlare con mia madre di un affare familiare e così sono venuta qua un po' prima... ma alla fine Nicolas ed Hervé hanno rovinato tutto. Pazienza! Avrò tempo dopo pranzo-.

-Sì, se XANA non attacca-, commentò Jeremy sedendosi davanti a noi.

-Di che cosa parli? XANA già attacca di prima mattina? Oh, che noia... volevo seguire la lezione-, protestai sbattendo un pugno sul tavolo.

-No, non ha attaccato, ma potrebbe farlo da un momento all'altro. Ascolta, ieri sera ho scoperto che quando te ne sei andata il video non era ancora terminato. Tuo padre ha lasciato un messaggio e mi piacerebbe che lo leggessi tu per prima, io non ho osato aprirlo-.

-Davvero? Ma è fantastico... sei stato davvero gentile nei miei confronti, grazie. Ti dispiace se dopo pranzo faccio un salto in camera tua?-.

-No, non mi dispiace-, rispose lui sorridendo, poi disse agli altri:-Mi raccomando venite pure voi!-.

-Eccomi qua, mi sono persa qualcosa?-, domandò Aelita entrando, completamente sudata e trafelata.

-Nah, solamente un momento super commovente fra la mia ragazza e Einstein-, rispose Odd svogliatamente.

Aelita scoppiò a ridere, poi si sedette al fianco di Odd.

———

Dopo pranzo, ci dirigemmo tutti e sei in camera di Jeremy. Ci sparpagliammo ovunque: chi sul letto, chi su una sedia, nel frattempo Jeremy accese il suo computer e caricò il video. Mezzo minuto dopo, Aelita mormorò:-Ma questo è il video che ho scaricato l'altro giorno-. Jeremy annuì e poi lo fece partire.

-Ciao Mary. Se stai guardando questo video, significa che in qualche modo hai visto quello precedente. Eccomi, io sono il tuo vero padre, quello che ti ha accudito per sei lunghi anni della tua vita. Sfortunatamente sono anche quella persona che ti ha prelevato quei ricordi, ma sarò l'unica a farteli riavere. I tuoi amici avranno sicuramente notato che su Lyoko gira una ragazza uguale a te, identica. Ebbene, lei possiede la chiave dei tuoi ricordi, ma per riaverli sarà difficile il percorso da completare. Prima di tutto, dovrai essere virtualizzata su Lyoko, dovrai trovarla, combattere e devirtualizzarla nello stesso istante in cui Jeremy attiverà la tua devirtualizzazione, altrimenti non funzionerà. Quando tornerai sulla Terra non ti risveglierai subito, rimarrai in una sorta di trans per un tempo indeterminato, che possono essere pochi minuti come alcuni giorni. Ora il mio tempo è scaduto, piccola. Ti giuro che un giorno ci incontreremo e magari quando meno ce lo aspettiamo. Ti mando un grosso bacio, Mary-.

Il video terminò ed io chinai la testa mentre le lacrime percorrevano lentamente le mie guancie.

Odd posò una mano sulla mia spalla ed io sfiorai la sua mano.

Mi alzai lentamente e lui mi prese per mano. Andammo a sederci sul letto e subito mi porse un fazzoletto per asciugarmi le lacrime.

-Voglio andare su Lyoko-, esclamai qualche istante dopo.

-Non se ne parla neanche. Tu non metterai piede là dentro-, mormorò Odd contrario.

-E invece sì. Devo riavere i miei ricordi, voglio sapere chi è mio padre-, risposi io.

-Se andrai su Lyoko una volta, poi ci dovrai tornare. Sei davvero disposta a lottare contro XANA per sconfiggerlo?-, domandò Aelita.

-Ovviamente sì, farei qualsiasi cosa per togliervi da quell'incubo. Vi vedo quando guardate i mostri con preoccupazione o quando vi mangiate le unghie dalla tensione fissando lo schermo del pc-.

-Tu ci capisci meglio di chiunque altro-, mormorò Ulrich.

-Mi piace capire le persone, è una cosa che amo fare. Sarebbe interessante aiutarvi, come posso fare?-, domandai.

-Stasera lo vedrai. Ora tutti a studiare! Domani c'è il compito di inglese!-, esclamò Jeremy.

-Io devo tornare a casa. I miei genitori non vogliono che stia in giro il pomeriggio. Ci vediamo stasera, Mary, ciao ragazzi!-.

Salutammo Yumi, poi ognuno di noi andò nelle proprie stanze per ripassare la materia.

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