Velocemente corsi su per le scale nel palazzo di scienze e arrivai nell'aula di mia madre in poco tempo. Senza nemmeno bussare, mi precipitai all'interno e mi lanciai sulla cattedra cercando di riprendere fiato.

Mia madre era alla lavagna a scrivere qualcosa e appena ci vide la sua espressione divenne curiosa.

-Ciao mamma, ti ho portato qua Ben... è venuto direttamente da Parigi!-, esclamai io.

Ben comparve dal corridoio con le braccia al petto e il suo modo di fare della serie "sono io il più figo".

Per un attimo mi ricordò Odd, ma il suo volto deluso mi fece star male, così con un sorriso voltai lo sguardo verso mia madre dimenticandomi di lui.

-È un piacere, Ben! Entra pure!-, esultò.

Lui entrò sorridendo e andò ad abbracciare mia madre. Non smise mai di sorridere e di fare complimenti a mia madre, cosa che mi aveva fatto molto piacere.

Circa un'ora dopo, uscimmo dall'aula di mia madre e ci dirigemmo verso il parco. Ben mi tenne la mano con fare possessivo, come se quello fosse un modo per tener lontano Odd.

-Posso farti una domanda?-, chiese.

-Ovviamente, dimmi tutto-, risposi io sedendomi sotto ad un albero.

-Quel tipo... Della Robbia... È il tuo ragazzo? Cioè dovrebbe esserlo se non ci fossi io al suo posto?-.

Alzai lo sguardo e lo fissai per qualche istante. In fondo aveva ragione: la parte da protagonista della situazione ce l'avevano tutti e due, ma il migliore a recitare era Odd, su questo non c'erano dubbi.

-Io e Odd siamo molto amici, non lo nego, ma quando sto con te è diverso... Ti conosco da anni e so per certo che cosa non faresti mai e cosa sì, però Odd è diverso... È una persona dolce, premurosa, gentile...-.

-Mi stai lasciando?-, mi chiese interrompendomi.

-No! Non pensarlo! È solo che ho bisogno di tempo-, sussurrai io.

-Tempo? Mary è passato un mese da quando mi hai detto che saremmo stati insieme anche se andavi in collegio!-.

-Primo non è un collegio!-, gridai io alzandomi. -E secondo... Di tempo ne ho avuto abbastanza, hai ragione. Sai che ti dico? Mi sono innamorata di Odd! Sì, lo amo, e forse anche più di te!-.

Ben sorrise, poi ridacchiò. Solo allora notai i suoi occhi: avevano il famoso simbolo di XANA, e ciò significava che per tutta la mattinata avevo stretto la mano al nemico.

A corto di idee cominciai a correre verso la scuola, ma Ben II era molto più veloce.

Quando giunsi nel cortile, andai sotto la finestra della camera di Jeremy e cominciai ad urlare il suo nome.

Nessuno studente si affacciò: era come se la scuola fosse deserta. Ma certo: la gita al museo!

Cavolo, me l'ero completamente dimenticata!

Se non c'è nessuno a scuola vuol dire che sono nella cacca, pensai io indietreggiando verso il muro.

-Non hai scampo, Mary-, ringhiò.

Cominciai a sudare freddo, ad avere problemi di vista e di aria... Quando ad un tratto vidi Ulrich saltargli addosso e colpirgli la testa con un bastone. Il clone ondeggió poi scomparve.

Rimasi paralizzata a guardarlo, poi alzai lo sguardo e vidi Odd che mi fissava con un'aria diversa.

-Come facevate a sapere dov'ero?-, chiesi.

-Odd era talmente geloso che vi ha seguiti-, mormorò Ulrich.

-Non ero affatto geloso!-.

-Aspetta... hai sentito la nostra conversazione?-, chiesi io arrossendo.

-Beh... si-, rispose lui abbassando lo sguardo imbarazzato.

-Cazzo-, bisbigliai.

-Mh, volgare la Montgomery-, esclamò Ulrich.

-È un caso speciale! Di solito non le dico mai!-.

I ragazzi risero, poi ci precipitammo alla fabbrica.