"Come i figli non possono scegliere i genitori, così i genitori non possono scegliere i figli."
-Luce Perfetta ,Marcello Fois

Nella fretta di preparare i bagagli dimenticai a casa quel quaderno dove stavo scrivendo una storia che forse un giorno sarebbe diventata un libro.
《Ho scordato una cosa importante a casa》dichiarai ad alta voce.
《Pazienza》disse mamma《Dovevi stare più attenta e poi si tratta di una sistemazione provvisoria. 》
《Che potrebbe diventare definitiva》proruppe Virginia svuotando il trolley.
Mamma osservò me e mia sorella senza riuscire a proferire parola anzi,con una scusa cambiò direttamente stanza.
《Allora,che cos'hai lasciato di tanto importante a casa?》s'interesso'  Virginia
《Il quaderno!》esclamai aiutandola con la borsa.
《Quello in cui scrivi?》
Annuii con la testa e lei mi fece notare che se volevo avrei trovato un altro modo  per scrivere .
《Ma non è la stessa cosa.Per scrivere ho bisogno di rileggere il capitolo precedente per rilacciarmi al filo conduttore della storia...》
《Santo cielo Ginny!》impreco' mia sorella 《Hai una grande immaginazione e quando vuoi anche una fantastica memoria. Perciò prendi uno dei quaderni che abbiamo in camera e scrivi》
《Grazie!》le urlai abbracciandola 《Proverò a seguire il tuo consiglio》
《Ecco brava e ora continua ad aiutarmi...》
☆☆☆☆☆
《Se persiste ancora a  chiamarmi  giuro che spengo questo cellulare》minacciò la mamma lanciando lo smartphone sul divano.
Papà dal giorno della nostra partenza aveva cominciato a tormentarla  con insistenti chiamate  e la cosa è davvero strana se si pensa che detesta gli aparecchi elettronici.Sarà stato un enorme sforzo  per lui sollecitato naturalmente da tutto il parentado.
Papà ,una settimana dopo,stanco di  non ottenere   alcuna risposta alle sue innumerevoli chiamate  si presentò direttamente al villino.
Virginia era stesa sul divano con le cuffie nelle orecchie,mamma stava stendendo il bucato in giardino ed io ero accovacciata in una poltrona intenta a leggere. Quando suonarono alla porta
né io né Virginia ci alzammo delle nostre postazioni.
《Allora?》le chiesi.
《Allora vai ad aprire》disse con una certa arroganza.
《Perché ci devo andare io?》
《Perché mi devo alzare io?》
《Perché sei più vicina alla porta?!》domandai facendo dei movimenti con le mani.
Mamma ci fulmino' con gli occhi prima di mormorare arrabbiata 《Mai che vi degnate di aprire la porta!Non prendete la scossa se abbassate la maniglia.》
Virginia rise coinvolgendo anche la mamma in quella strana risata che si spense quando si trovò davanti la faccia di papà.
Non chiese neanche se poteva entrare. L' aveva dato per scontato (come tutto del resto ) e perché mai doveva chiedere il permesso di entrare a casa sua?Non era stato lui a comprare quel villino?
《Neanche una chiamata! 》urlò papà nella nostra direzione.
《Ciao anche a te papà 》salutò Virginia.
《Ti porti via le mie figlie senza neanche dirmelo.Sparisci per una settimana e neanche rispondi al telefono 》accusò papà la mamma.
《Ah,adesso sono le tue figlie?Non sapevo che fossero di tua proprietà 》cominciò a scaldarsi la mamma 《Non me la sono portata via con le forze.Sono venute con me di loro spontanea volontà e come darle torto?Chi resterebbe mai con te?Sono stata cretina per troppo tempo ma ora basta.Non voglio più essere oppressa, umiliata o picchiata  e voglio che le mie figlie  abbiano una vita migliore》
Papà prese la caffettiera per svuotare il contenuto sulla  conserte ribelle.
《Non voglio vederti mai più. FUORI dalla mia vita!》gridò la mamma trattenendosi  al pianto 《Adesso.》
《Ma le bambine vengono con me》
《Chiediglielo se vogliono seguirti.Sono abbastanza grandi da poterlo decidere da sole.》
《Allora?》ci  interloquì 《Che volete fare?State con me o con la mamma?》
Come rispondere ad una domanda simile senza ferire l'altro?Papà non mi stava chiedendo di scegliere fra una torta  e un panino.No.Lui mi stava chiedendo da quale parte schierarmi.
Se pur assurdo volevo bene ad entrambi e per me non fu affatto semplice scegliere di stare con mamma.
Credo che nessun figlio dovrebbe essere messo dinnanzi a questa situazione.Nessuno, davvero.
Papà strinse i pungni 《Ebbene?Entrambe avete stabilito di stare con lei?》domandò ancora.
Io e Virginia ci stringemmo le mani e annuimmo,mamma sorrise impercettibilmente e papà serrando la mascella disse 《Ne discuteremmo in tribunale 》
《Perfetto》 affermò mamma  asciugandosi con un tovagliolo le mani sporche di caffè .
《Ah,Aida vedi di cercarti un ottimo avvocato e naturalmente dei soldi con cui pagarlo》disse papà a mo' di saluto.
《Tu pensa a cercarti il tuo》rispose mia madre chiudendogli la porta in faccia.