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10 "No words"

Pensavo che una volta trasferiti in città avrei cambiato scuola ma non fu così .
《Non ha senso cambiare all'ultimo anno Ginny.I professori ti conoscono da due anni e per te non sarebbe facile adattarsi a nuovi metodi di insegnamento. Fidati è meglio completare l'istruzione a San Martino》mi persuase la mamma.
Avevo resistito per sette anni, potevo farcela per un altro anno .Un ultimo e conclusivo anno.
Una minuscola parte di me era quasi felice di non lasciare i miei compagni soprattutto Flora e Cristina con cui avevo costruito un ottimo rapporto.
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Mamma era più solare da quando non vivevamo più con papà del resto per lui aveva rinunciato ad essere libera,ad essere felice.
Mamma si era sposata troppo presto e non per amore.Lei aveva risposto di sì alla proposta di matrimonio di papà perché aveva un impellente bisogno di fuggire dalla casa dei genitori per essere più indipendente.
Papà invece aveva ormai trentacinque anni quando aveva risposto di sì alla domanda del parroco :《Vuoi tu,Marcello Cobalto prendere come tua sposa Aida Raffermo ?》
Trentacinque anni non sono pochi per uomo che desidera mettere su famiglia e infatti dopo neanche un mese dal matrimonio mamma scoprì di essere incinta.
Mamma per papà aveva rinunciato anche al lavoro, poiché troppo distante dal paesino in cui novelli sposi si erano trasferiti ,dedicando così tutto il suo tempo alla casa e al riposo forzato che la gravidanza implicava.
Mamma più volte mi aveva raccontato che papà durante gli anni di fidanzamento era sempre dolce nei suoi confronti tanto da sorprenderla spesso con piccoli doni. Non avrebbe mai potuto sospettare che il suo fidanzato avesse un lato violento.Papà mostrò questo suo lato barbaro solo dopo il ritorno dal viaggio di nozze:la fine di una meravigliosa vacanza e l'inizio di anni di infelicità.
Come ho detto mamma era piuttosto giovane quando convolò a nozze perciò per i primi anni di matrimonio subì tutte le angherie di papà in silenzio senza neanche tentare di opporsi.
Mamma era ingenua.Mamma credeva e per molto anni ha continuato a sperare che papà potesse cambiare persino quando lui le aveva dato un pugno sul viso e l'occhio le era diventato nero.
Mi chiedo ancora come mamma sia riuscita a condividere il letto con papà per tutto quel tempo.
Mi domando ancora per quale motivo mamma non abbia denuciato papà per violenza.
Come ha potuto resistere per tutto questo tempo?Come ha potuto nascondere ai suoi genitori che la sua vita matrimoniale era uno schifo?È vero che uno dei motivi per cui mamma non aveva lasciato prima papà era proprio questo: dovere tornare a vivere con i suoi con la consapevolezza che il nonno le avrebbe sempre ricordato dell'enorme fallimento a cui era andata incontro.
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A volte mi chiedo se c'è mai stato un momento in cui effettivamente ho amato mio padre.Se c'è mai stato un momento in cui io e lui ci siamo comportati da padre e figlia.Se c'è mai stato un momento in cui non ho temuto un confronto con lui.
Non lo so.Non trovo risposta.
È sempre stato così complicato il rapporto con mio padre che davvero non so come rispondere.
Da bambina(intorno ai 5-6 anni),ad esempio, lui era il mio eroe solo per il semplice fatto di essere mio padre.Io e Virginia litigavamo perché entrambe desideravamo sposarlo.
"Quando sarò grande ti sposerò papà "affermavo felice.
"No,sarà mio marito! "si opponeva allora mia sorella.
Ogni tanto si fermava a giocare con noi a mamma e figlia;lui naturalmente era il padre ,io la mamma e mia sorella era la zia di mia figlia.
Beata innocenza!
Era stato papà ad insegnarmi a pedalare.Era stato lui a spingermi a tentare di salire in bicicletta e nonostante le numerose cadute io avevo continuato a provarci perché non volevo in qualche modo deluderlo.Mi fidavo di lui e sapevo che avrebbe lasciato di tenermi il sellino solo se fossi stata sicura.
Ecco,questi sono gli unici ricordi felici che ho di lui.
☆☆☆☆
Fu proprio in quel periodo che un po' impacciata provai a truccarmi naturalmente non troppo giusto solo un po' ombretto e qualche volta un filo di matita.
Cominciai anche a mettere lo smalto poiché da poco stavo provando a non mangiare le unghie .
Pensavo che almeno a scuola le cose avessero cominciato ad andare per il verso giusto,Amelia e Serena avevano iniziato a ronzarmi intorno facendomi tante moine.
《Mi piace come ti sei truccata oggi》 oppure 《Questo colore ti dona.Qualche volta devi prestarmi questo smalto 》.
Era solo una tregua non era una resa.
Amelia avrebbe festeggiato il suo compleanno a casa sua e aveva invitato tutta la classe e io non ero stata esclusa! Incredibile, no?
Insistei tanto per andarci e alla fine mia madre acconsentì .Le comprai un diario segreto con una ballerina illustrata in copertina.Non so perché ma pensai che le sarebbe piaciuto o almeno io avrei gradito un regalo del genere ma mi sbagliavo.Lo trovò infantile.
《Che ci dovrei fare con questo?》domandò sollevando il diario con aria scettica
《Puoi scriverci quello che vuoi.È un...》
《Lo so cos'è Ginny ma non ho mica sette anni!》esclamò Amelia generando un coro di risate.Ancora una volta ero stata umiliata .
Ma come avevo pensato che una ragazza come Amelia avrebbe potuto apprezzare un simile dono?Lei che si truccava come una ragazza di trent'anni,che aveva già il fidanzato poteva mai confidare i suoi segreti in un quaderno?
《È roba per bambini》mi ricordò ancora lanciando il quaderno nella mia direzione《Portatelo.Io non lo voglio 》
Perché ero sempre un passo indietro alle altre?Dove sbagliavo?Che c'era in me che non andava?

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Il giudice aveva spiegato ai miei genitori che per passare alla procedura del divorzio dovevano stare separati per almeno un anno .
Un anno di prova. Avevano un anno per capire se effettivamente desideravano questo.
《Che avevo detto?》domandò ironica Virginia《Lo sapevo che non sarebbe stata una sistemazione provvisoria 》
《Se non ti va bene vai a vivere con tuo padre!》le rispose mia madre perfettamente consapevole che non avrebbe mai preso una scelta simile.
E come avrebbe  potuto?Erano come il cane e il gatto.La verità? Quei due si assomigliava più di quanto Virginia fosse disposta ad ammettere.
《Ginevra》chiamò mia madre 《Ginny?》
《Sta leggendo. È nel suo mondo》le fece notare annoiata Virginia strappandomi il libro dalle mani.《Sveglia! La mamma ti ha chiamata!》
《Ma sei scema? Mi hai fatto perdere il segno!》l'aggredii
《Virginia però》si intromise la mamma 《potresti stare più attenta 》
《Cosa volevi dirmi?》domandai cercando il segno della lettura.
《Quest'anno hai gli esami di licenza media e con tuo padre abbiamo pensato che forse per te è meglio se vai a vivere con lui.》
《CHE COSA?》

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