4. Che cosa sei?
Il ragazzo misterioso è davanti a me eppure sembro l'unica a vederlo
<perché dovrei?>chiedo. Riley mi guarda confusa.
<Cosa scusa?>guardo mia sorella e il ragazzo davanti a me.
Non lo sente e non lo vede. Ho le allucinazioni.
<Il ragazzo è qui>dico guardandolo dritto negli occhi, fa un ghigno. Riley mi guarda stranita. Penserà che sto impazzendo.
Non mi crede. E come potrebbe?
Forse sto davvero impazzendo.
<No niente. Mi stavo sbagliando. Vado a sciacquarmi il viso, forse è la stanchezza>mento. Mia sorella annuisce e mi guarda mentre raggiungo il bagno.
Mi guardo allo specchio, sono sola, mi bagno il viso ma appena alzo gli occhi lui è dietro di me
<chi sei?>domando senza spaventarmi. Se ho capito una cosa in questi anni è che la mia immaginazione non esiste, tutto quello che vedo, percepisco, sento, è reale.
<la domanda migliore sarebbe cosa sono>la sua voce è graffiata, sembra non parlare spesso.
<Vieni dall'altro mondo vero?> domando, lui annuisce <E cosa sei?>
Dubita nel rispondere, mi domando perché. Lo guardo, è vestito con una lunga camicia nera e dei pantaloni stretti neri. E' identico alla prima volta che l'ho visto.
<Sono un mostro>dice con il solito ghigno <E' cosi che mi chiamereste qui giusto?>alzo gli occhi al cielo. Vuole evitare la mia domanda.
<Sei un fantasma?>questo spiegherebbe perché solo io posso vederlo, fa segno di no <E allora perché io posso vederti?> domando curiosa.
<Quando quella sera sono passato in questo mondo ma qualcosa mi impedisce di essere totalmente qui. E' come se il mio corpo fosse bloccato tra i due mondi. Tu solo puoi vedermi perché sono collegato alla tua vitalità. Tu vivi, la mia anima vive. Tu muori...>non conclude la frase
<E cos'eri nell'altro mondo? Non puoi essere un'umano>
<Si vede che non conosci bene il mondo che tu disegni>quella frase mi lascia pensierosa. Ad interromperci è Riley che bussa alla porta.
<Tutto bene A?>
<Si. Ora arrivo> guardo il ragazzo. Aveva detto che mi avrebbe aiutato.
<Come mi puoi aiutare?>chiedo, lui si avvicina a me
<Quell'essere viene dal mio mondo. E' uno Skudakumooch. E' una strega fantasma, ce ne sono tanti come lei ma solo alcuni possono mostrarsi. Vivono prevalentemente di notte e non tollerano la luce e il calore.
In passato erano scimani legati alla magia nera che gli ha avvelenato l'anima al punto tale da farli diventare malvagi. L'unica cosa sicura è che si nutre di esseri umani e prima la si ferma, meno vittime farà> gira all'interno del bagno come se mi stesse facendo un favore.
La porta del bagno viene aperta e l'immagine del ragazzo svanisce.
<Parli anche da sola?>Riley sembra tranquilla e come non esserlo. Non sa cosa sta succedendo, e credo che nessuno ha capito la gravità della situazione in questa città.
Esco dal bagno, mi siedo sul letto e arrivo ad una conclusione.
<Devo uccidere quell'essere>il ragazzo mi ha dato quelle informazioni per fare qualcosa, per fermare questa cosa. Non mi ha detto chi è, non mi ha detto cos'è ma sa qualcosa e non vuole che questa strega fantasma uccida delle persone.
<Sei impazzita Alex. Non capisco chi tu pensi di essere ma sei solo una ragazza>storgo lo sguardo.
<Che significa?>
<Che non puoi uscire ed uccidere delle persone. Esistono le forze dell'ordine per questo e poi non sei un supereroe come pensi di fare?>dice gesticolando come ogni volta che si innervosisce.
<Non è una persona Riley. E' un mostro e come tale deve morire>mi alzo dal letto e vado verso la porta, mi giro e guardo mia sorella
<Quella cosa non può stare qui>
<Alex...aspetta>chiudo la porta ed esco.
Non so dove trovarla, non so come ucciderla ma dentro di me sento di potercela fare.
Riley ha ragione, non sono un supereroe sono solo un umana ma c'è qualcosa di diverso in me, sono qui per un motivo e penso di averlo capito solo ora.
Sento la testa fare male, all'improvviso cado a terra sul fango.
La mia mente si annebbia e la vedo, vedo la strega fantasma. La mia mano tocca il fango e inizia a muoversi sulla terra.
Non tocca terra e si muove all'interno di un luogo. Ha le pareti verdi e viola, ci sono dei macchinari e vedo delle culle con all'interno dei bambini. La nebbia sparisce e guardo le mie mani sporche di fango.
<L'ospedale>mi alzo da terra e con il piede provo a muovere il fango.
Prendo il telefono e compongo il numero di telefono di mia madre.
<Alex, cosa succede. Tutto bene?> faccio cenno di no e inizio a camminare verso l'ospedale. Mia madre è un infermiera del reparto di neonatologia, lo stesso reparto che ho visto nella mia mente.
<Mamma ascoltami. C'è un mostro, sta per arrivare all'ospedale, è diretta verso le incubatrici dei bambini. Scappate. Io sto per arrivare>
<Alex...in che senso stai per...oh Gesù...>prima di attaccare il telefono sento queste parole.
E' arrivata.
Ho corso il più velocemente possibile, Mounthwhas è piccola.
Entro nell'ospedale. E' buio e vuoto. Cerco di ricordare dove si trovare il reparto di mia madre.
Sento un'odore particolare, di uova marce.
Arriccio il naso con disgusto e salgo le scale verso il reparto di neonatologia.
E' vuoto, mi avvicino verso la sala dove i bambini dormono e sono tutti li ma non c'è traccia di infermiere, donne o medici.
<Mamma>le parole escono senza rifletetrci.
Un urlo arriva dal lato opposto a quello dove mi trovavo e lo rincorro.
Arrivo davanti ad una stanza, c'è un letto e delle donne accovacciate all'angolo, piangono. Davanti a loro c'è il fantasma.
<Ei mostro...>dico verso la strega che si gira. I suoi occhi sono bianchi, inespressivi e il suo viso è sporco di rosso, dalla sua bocca cola del liquido denso: sangue.
Bene. Non so cosa devo fare.
<Prenditela con qualcuno della tua taglia>una voce alle mie spalle mi fa dubitare che tutta questa storia sia reale.
Riley tiene tra le mani dei sassi e ne lancia uno contro il fantsma che però rimane impassibile, il sasso gli passa contro ma qualcosa in lei cambia. La sua bocca si spalanca. E' arrabbiata.
<Non siamo in un film Riley>le urlo, il suo viso impallidisce
<Me ne sono resa conto>balbetta, la strega si avvicina
<Corri!>.
E' raro vedere Riley correre ma in questo momento non posso che incitarla a correre più velocemente.
Arriviamo alla fine del corriodoio, la strega è dietro di noi ma ciò che più ci lascia interdette è il sangue sparso a terra, conduce fuori, sulla scala d'emergenza e sembra essere la nostra unica via d'uscita.
Faccio segno a mia sorella di uscire e la seguo, chiudo la porta e corriamo per le scale insanguinate.
Riley urla. Al centro della strada ci sono dei corpi, morti, privi di vita.
<Oh merda>dico. Siamo cadute nella sua trappola.
<Come la uccidiamo?>domanda agitata, alzo le spalle e mi guardo intorno, è scesa, rimaniamo immobili.
Quel ragazzo non mi ha detto la cosa più importante. Come ucciderla.
<Dio Riley, perché diamine mi hai seguita?> mi lamento
<Perché volevo stare con te>
La strega si avvicina, la paura mi fa diventare pietra. Prende mia sorella per il collo e improvvisamente faccio un collegamento.
Non gli piace il caldo e la luce, ciò significa che può essere uccisa con il fuoco.
Mi guardo intorno. Il sole non c'è e l'unico modo che conosco per fare del fuoco è svanito.
Guardo la strega, mia sorella è senza voce, la guarda dritta negli occhi ed è come se la stia uccidendo.
Mi avvicino ai corpi insanguinata e con un'espressione di disgusto tocco i loro pantaloni.
Trovo un accendino.
<Ce la posso fare>dico a me stessa, mi avvicino alla strega fanstasma.
<Ei bastarda. Quella è mia sorella>accendo l'accendino e mi avvicino a lei il suo vestito inizia aprendere fuoco, se ne rende conto e lascia la presa su mia sorella che cade a terra.
<Tutto bene?>domando, lei annuisce mentre si tocca il collo.
La strega inizia a prendere fuoco, il suo volto, i suoi vestiti, si sciolgono.
Per la prima volta sento la sua voce, un urlo acuto, doloroso che mi costringe a tapparmi le orecchie con le mani.
Chiudo gli occhi e rimango in questo modo per secondi finchè l'urlo disperato non cessa.
Apro gli occhi. E' sparita. Di lei non c'è più traccia.
Riley respira affannosamente.
<Andiamo a cercare la mamma>
Il cielo è tornato sereno e le luci all'interno dell'ospedale accese ma di persone non c'è traccia.
Sento un telefono squillare.
<E' della mamma>dice Riley. Annuisco.
Proviene da una sala, quella operatoria.
Apro la porta e trovo tantissime persone all'interno tra cui mia madre.
Appena ci vede ci corre contro.
<Riley. Alex>ci abbraccia.
<Il mostro è morto. Alex l'ha ucciso> dice mia sorella al'orecchio di mia madre. Non sembra del tutto felice. Vorebbe farmi la predica ma il corpo di Riley cade a terra privo di sensi.
Torno a casa. Mi spoglio. Puzzo di umido e di fuoco.
Apro l'acqua della doccia e mi butto al suo interno.
Ancora incredula dalla situazione indosso il pigiama e mi metto sotto alle coperte, chiudo gli occhi.
Riley sta bene, ha avuto solo un lieve svenimento. E' già a casa e nel suo letto. In questa giornata sono morte 12 persone, innocenti che però hanno lasciato la loro vita.
Le altre persone all'interno dell'ospedale erano scappate o si erano anscoste in altre sale.
Hanno dato la colpa ad un serial killer mascherato. Non hanno il corpo ma danno la faccenda per chiusa.
Apro gli occhi e mi metto di lato. Mi spavento leggermente quando vedo gli occhi azzurri fissarmi.
<Sei impazzito>dico stringendo le mani in due pugni.
Si mette a ridere e forse per via della stanchezza mi alleggerisco e faccio un lieve sorriso.
<E' andata bene per essere la prima volta>
<Non direi. Sono morti degli innocenti>gli ricordo
<Meglio di quanto pensassi. L'ultima volta che un essere del genere si è mostrato ha spazzato via un'intera città. Te la sei cavata egregiamente>chiudo gli occhi. Sono davvero tanto stanca.
<Mh-mh>
<Sapevo ce l'avresti fatta. Non sbaglio mai>
Sento un leggero sfiorare sulla mia fronte e poi il vuoto. Mi addormento lasciando questa giornata alle spalle.
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