Prologo
Angolo Autrice
Salve, eccomi qui! Sicuramente qualcuno di voi avrà letto questa storia travagliata e mi avrà maledetto perché non l'ho più pubblicata! Diciamo che ero arrivata ad un punto dove quello che avevo scritto non mi andava più bene, scrivevo poco e cancellavo! Quindi ho voluto scrivere nuovamente il prologo, qualche capitolo l'ho anche riscritto e spero quindi di poterlo pubblicare! Andrea e Theresa sono sempre stati importanti per me e spero quindi che questo prologo vi possa piacere molto di più! Un bacio!
Prologo
Ogni volta che sogno Josh mi sveglio in preda alle urla e alle lacrime. Non voglio nemmeno pensare a ciò che mi ha fatto quello Stronzo che ho amato più della mia stessa vita, non voglio pensare a come abbia rovinato la mia vita senza nemmeno mai scusarsi. Una relazione tossica e senza emozioni da parte sua, mi ha fatto fare delle cose davvero brutte e quando mi ha lasciata ... quando quel mostro mi ha lasciata come una merda, io sono crollata. Mi ha fatto così del male.
Scuoto la testa, non voglio pensare a lui adesso.
Mi alzo dal letto, devo prepararmi per andare a scuola ma in questo momento ho bisogno di farmi una doccia. Non ho dormito bene per colpa sua.
Sotto alla doccia mi lascio andare ad un pianto liberatorio che mi fa stare subito meglio, da quando ho cercato di suicidarmi in bagno, i miei genitori hanno tolto tutte le chiavi. Hanno cambiato la vasca con la doccia, ma io quei ricordi li ho ancora e fanno davvero molto male.
Deglutisco sperando di non farmi vedere debole dal mondo che mi circonda, sperando che non veda più quel bastardo.
Esco dalla doccia, guardo il mio riflesso allo specchio e mi faccio schifo, così schifo che tutti questi mesi dalla psicologa credo non mi abbiano mai aiutata.
scuoto alla testa nuovamente, cosa diavolo mi salta in mente? Ma certo che mi hanno aiutata!
Vado in camera mia, prendo un paio di jeans ed un maglione e mi vesto. Non devo pensare a niente di negativo.
Infilo i miei amati anfibi neri e corro di sotto, sono già in ritardo ma non mi importa, odio la scuola ed odio quasi tutti.
<<Mamma io vado>> la avverto affacciandomi alla porta della cucina, lei si gira verso di me facendomi un piccolo sorriso, alle volte penso davvero che sarei dovuta morire, le ho rovinato la vita anche se non lo ammetterà mai.
<<Stai bene?>>
<<Hm hm>> rispondo prendendo lo zaino. Alla fine sto davvero bene? No, ma lei non deve saperlo. Nessuno deve sapere come sto per davvero.
A nessuno importa davvero, forse solo alla mia migliore amica. Oh diavolo, la mia migliore amica. Senza di lei sarei davvero persa.
<<Quando hai la seduta dallo psicologo, Theresa?>> prima ci andavo ogni giorno ma poi hanno deciso di mandarmici solo tre volte a settimana.
<<Domani pomeriggio>> prendo un bicchiere mettendoci del succo di frutta alla pera, lei mi guarda con i suoi occhi verdi, proprio come i miei.
<<Come sta andando?>> bevo il succo non volendo rispondere alla domanda. Non so come stia andando, prima in bagno ho avuto quasi un attacco di panico, è questo che dovrei dire ma non lo faccio. Alzo le spalle.
<<Mamma dai, devo andare>>
<<Theresa tesoro, sicura di stare bene?sono qui, lo sai>>annuisco passandosi una mano tra i capelli neri. Ho sempre avuto i capelli biondi ma da quando ho cercato di suicidarmi, dopo Josh li ho sempre fatti neri. Forse per mettere un punto a quello che ero diventata per colpa sua, non ne ho la minima idea sinceramente, ma sto bene diciamo.
<<Sto bene, devo andare. Vanessa mi sta aspettando a casa>> lei annuisce. La saluto ed esco di casa, Vanessa sta in una casa infondo alla via con la sua famiglia.
Mi hanno sempre voluta bene, sono felice con loro anche se odio suo fratello.
Lui si che è il classico esempio di Stronzo.
Alto 1,90 a soli vent'anni.
Capelli castani sempre scompigliati, che davano un tocco da perfetto idiota al suo look sempre casual. E occhi azzurri, devo dire che è veramente bello ma non ho mai provato niente per lui.
L'odio che proviamo è reciproco.
Vanessa invece è dolce, gentile e simpatica. Ha sofferto molto quando il suo ex ragazzo pubblicò il video di loro che scopavano, ho avuto davvero paura di perderla in quel momento. Lei era davvero innamorata, quando successe so che Andrea, suo fratello lo massacrò di botte prima che quello stronzo fu arrestato.
Una delle poche volte, se non l'unica in cui ho ammirato Andrea.
Busso alla porta sospirando, mi viene subito ad aprire la mia migliore amica. Bella come il sole.
Sorride abbracciandomi, mi faccio abbracciare solo da lei. Non amo il contatto fisico, non dopo Josh.
<<Ehi tesoro entra, stavamo facendo colazione. Vuoi?>> scuoto la testa, la mattina non faccio quasi mai colazione. E stamattina non mi va proprio.
<<Stai bene?>> scuoto la testa entrando con lei, ci avviamo in cucina dove troviamo suo fratello che sta messaggiando al telefono, quando sente qualcuno alza lo sguardo e mi lancia un occhiata arrabbiata.
<<Si, ho solo sognato Josh>> rispondo alzando le spalle, mi metto seduta guardandomi intorno. Lei sospira annuendo e mi versa un bicchiere di succo porgendomelo, la ringrazio scuotendo la testa ma lei mi guarda inarcando un sopracciglio. Alzo gli occhi al cielo.
Sento Andrea borbottare. Lo guardo.
Indossa un paio di pantaloni di tuta della Nike neri, una felpa dello stesso colore.
È ben piazzato, pratica pugilato e tennis ed è davvero bravo in tutti gli sport.
<<Vanessa non dovresti uscire con lei>> borbotta Andrea guardandomi male.
Lo fulmino con lo sguardo, ma non si scompone. Anzi comincia a sghignazzare divertito, so quanto mi odia e alla fine non ne capisco nemmeno il motivo.
<<Fatti gli affari tuoi fratellino>> risponde Vanessa dandogli un bacio sulla guancia. Hanno un bellissimo rapporto, quello che potresti invidiare.
Andrea farebbe di tutto per lei, e viceversa. Sono molto dolci, quel legame è davvero perfetto.
<<Ti voglio bene anche io>> la prende in giro il fratello ridendo, lei fa lo stesso.
Forse Andrea ha ragione nel dirmi che devo allontanarmi da sua sorella ma le voglio troppo bene.
<<Muovetevi, vi accompagno io. Devo passare da scuola per discutere con la preside>> ci avvisa Andrea sbuffando, solitamente ci accompagna Mathias, il padre. Ma effettivamente stamattina ancora non l'ho visto, guardo il ragazzo. Lo vedo mettersi il suo amato cappellino di lana grigio.
Quanto cavolo è perfetto.
<<Oh bene>> esclamo lamentandomi.
Sicuramente il viaggio non sarebbe andato bene, ed io sono troppo nervosa per stanotte per non rispondere male alle provocazioni di Andrea.
<<So che non vedi l'ora anatroccolo>> lo guardo male, ma non faccio in tempo a dire niente che la mia migliore amica lo ammonisce. Lui alza le spalle avvertendoci che ci aspetta fuori ed esce.
Sospiro sconfitta, lo odio, non lo sopporto.
Come fa ad essere il fratello della mia migliore amica?
<<Scusa per il comportamento di mio fratello, non so perché ti odia così tanto>> nemmeno io lo so ad essere sincera ma qualche risposta me la sono data, lei mi guarda confusa.
<<Perché sa che sono pazza>> rispondo alzando le spalle, lei sospira scuotendo la testa ma sa anche lei che lo sono.
<<Non dire così>> mi dice dolcemente.
<<È la verità Vanessa, tuo fratello ha ragione.>> rispondo sospirando.
Ha fottutamente ragione, sono pazza.
Sono una cazzo di pazza.
Me lo dicono anche a scuola, sono un disastro come persona.
<<Falla finita di dire cazzate>> la sua voce è rotta, anche se usa un tono deciso. Sorrido guardandola.
<<Ti voglio bene scemotta>>
È l'unica persona a cui voglio bene, se la perdo crollo, lei è la mia ancora.
<<Ti voglio bene scimmietta>> risponde abbracciandomi. Resto nel suo abbraccio per qualche secondo ma quando il mio cervello mi avverte che non la merito mi stacco e assumo subito la mia corazza da stronza.
<<Dai ora andiamo, sennò tuo fratello ci uccide>> rispondo ridendo imbarazzata.
Prendo il mio giacchetto di pelle che ho scordato da Vanessa qualche giorno prima ed usciamo fuori, Andrea è nella sua macchina blu metallizzata che ascolta musica a tutta palla.
La sua macchina è una Mercedes, davvero fighissima.
È un coglione ma ascolta buona musica. Lo devo ammettere.
<<Eccoci fratellone>> esclamò Vanessa sorridendo, bussando al finestrino.
<<Ah bene, stavo diventando vecchio>>
<<Tu sei vecchio>> rispondo provocandolo. Ed effettivamente un po' più vecchio di me lo è, io ho diciassette anni e lui venti.
<<Grazie stronza>> risponde facendomi l'occhiolino. Devo ammettere che sento le guance colorarsi di rosso ma non voglio farglielo vedere, quindi scoppio a ridere scuotendo la testa.
<<Qui lo stronzo sei tu>>
<<Certo come no, salite in macchina>> cerca di non sorridere, e ci guardiamo per qualche secondo, poi però torniamo a guardarci male. Come se avesse pensato a qualcosa che io non capisco.
<<Non lo sopporto più>> esclamo salendo dietro insieme alla mia migliore amica, lei ride alzando le spalle.
<<Pensa al lato positivo>> la guardo confusa, non capisco quale sia il lato positivo della situazione, non credo ci sia nemmeno, suo fratello mi odia ed io odio lui. Lei mi sorride divertita.
<<Non viene a scuola con noi>> ridiamo
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