Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

scoperte

da il tranello 4

Riven era davvero furibondo con il verme francese, ma si rendeva perfettamente conto del fatto che non poteva fare nulla per provare a Giuliet di avere ragione e di avere agito davvero per il suo bene, sebbene forse non nel modo giusto. Come poteva fare? La verità era che Andrew e Diego avevano ragione: avrebbe dovuto registrare tutto, ma oramai era tardi.

Sovrappensiero trovò un foglietto per terra

《Vai in cucina, mangiare dolci rilassa》
E sotto c'era disegnata una torta stilizzata.

Non sapeva di chi si trattasse ed in quel momento aveva ben altro a cui pensare, che non dare retta ad uno stupido bigliettino anonimo. In ogni caso se lo infilò in tasca e si rincamminò furente verso la propria stanza.

Arrivatovi trovò un altro pezzettino di carta.

《Puoi andare in cucina, per favore?!?》
E sotto lo stesso disegnino stilizzato di una torta.

Il foglietto venne ignorato di nuovo ed il ragazzo si buttò di peso sul letto. Poco dopo senti bussare. Chi poteva mai essere? Chi era che continuava ad infastidirlo? Era chiedere troppo poter sbollire in pace la rabbia? Svogliatamente si alzò ed andò ad aprire, per vedersi davanti... un altro foglietto.

《Vai in cucina. Ti aiuterà a risolvere i tuoi problemi!》

Ancora irritato si incamminò verso una panchina. Forse l'aria fredda lo avrebbe aiutato a sbollire...

Seduto alla sua meta stava Diego.

"Ho trovato questo... dice di spedirti in cucina..." ghignò mostrandogli... era una persecuzione o cosa?

"Ma chi diamine è? È almeno il quarto bigliettino del genere che mi arriva e mi dice di andare in cucina!" Esclamò esasperato.

"E allora tu vacci, no?" Gli fece presente ovvio il compagno, scrollando appena le spalle. "Magari ti aiuta davvero" ultimò con l'aria di chi la sa lunga.

Senza una parola, il giovane Malfoy si avviò. "Spero che tu abbia ragione" berciò.

Arrivato nella cucina affollata di elfi domestici, uno di questi lo avvicinò quasi timidamente "Signorino Malfoy, ci è stato detto di darvi questa." Gli disse porgendogli un vassoio di dolci "Adesso andate e trovatevi una stanza tranquilla, signorino. Ne avrete bisogno"

Il ragazzo si rassegnò ad ascoltare quelle piccole indicazioni che aveva scoperto potevano essere molto insistenti.

"Allora, sei stato in cucina vedo." commentò Diego incontrandolo in corridoio, seguendolo in un'aula studio privata e chiudendosi la porta alle spalle.

"Ciao Riven!" Esordì una voce.

Le due serpi si guardarono perplesse.

"Ciao anche a te Diego! Ragazzi, guardate giù" ed i due si accorsero che il vassoio ed il suo intero contenuto erano incantati. Si presero un momento per osservare meglio.

Accuratamente impiattati c'erano un bastoncino di cannella profumata lunga un mignolo, una piccola cupcake alla panna guarnita ai frutti di bosco, un oreo grosso il doppio del normale di una sgargiante tonalità di blu, un muffin al cioccolato e quattro biscotti, uno sagomato a pandacorno profumato di zucchero e molto variopinto, uno con una faccina allegra che agitava un mestolo luccicante, uno che rappresentava una graziosa luna luminescente ed un piccolo omino di zenzero blu elettrico che aveva iniziato in quel momento a vagare per il vassoio ed a salutarli con la mano.

"Abbiamo incantato questi dolci in modo da poter parlare con voi in tranquillità" spiegò placidamente il muffin.

"E voi sareste?" domandò interdetto Riven.

"L'ordine delle torte." risposero tutti i dolci contemporaneamente.

"E perché mai dovremmo fidarci di dei dolci che parlano? Potreste essere un insulso scherzo di qualcuno" continuò dubbioso il Malfoy.

"Diego ha già visto un piccolo intervento dell'ordine" ghignò l'alieno di zenzero.

"Quindi eravate voi?" Rise allegro Zabini al ricordo "allora vi avevo riconosciute, ma non eravate 5?"

"Si, ma ci sono due new entry ed una sono io" fece presente la luna.

"E ora, che si fa?" Riven non riusciva a calmarsi... era tutto troppo assurdo.

"Che ne dici di spiegarci esattamente cosa pensi di Giuliet, prima?" Si fece sentire il bastoncino di cannella.

"E nel frattempo fate merenda" sorrise il biscottino col mestolo, agitando quest'ultimo come una bacchetta e facendo comparire una pila di biscotti al cioccolato su un piattino vuoto al quale non avevano fatto caso. "Comunque io sono Cookienana"

"È proprio necessario?" Domandò imbarazzato l'interpellato.

"Direi proprio di sì, caro" confermò la cupcake, che fino a quel momento aveva taciuto e Diego annuì compiaciuto.

"Bene" iniziò a descrivere come vedeva la ragazza "... immagino che qualcosa voglia dire il fatto che sono disposto tanto a combattere per lei ed a prendere a pugni quel... verme che a lasciarla andare, se è questo quello che desidera davvero."le gote si erano arrossate "credo di... amarla" concluse oramai viola di imbarazzo.

"Riven, abbiamo una sorpresa per te" annunciò la luna con voce dolce.

"Mettici in cerchio" intervenne la cannella.

Il ragazzo eseguì sotto lo sguardo divertito di Diego.

"Faccio da sola, grazie!" Si mosse rapida l'aliena di zenzero "rischi di spezzarmi un braccio!"

"Cupcake, Muffin, chi va di voi?" domandò l'oreo sgargiate.

"Vado io" sembrò sorridere il muffin.

"Va bene, grazie" acconsentì ironicamente l'altro dolcetto interpellato "così mi sistemo la panna"

"Adesso devi spostare Muffin al centro" spiegò il pandacorno, perdendo qualche briciola.

"Accettare l'aiuto dell'Ordine e muovere la bacchetta a disegnare una torta" ultimò Cookienana, mostrando al giovane il movimento esatto.

Quando Riven riuscì a riprodurre la sequenza esatta, un vago bagliore bluastro circondò l'intero vassoio.

"Adesso" riprese con voce rassicurante la cannella "prendi la nostra amica"

Riven rimase un attimo interdetto: quale amica?

"Diego, fallo tu per favore" sbottò l'oreo.

"Va bene...biscottini" acconsentì.

"Sii delicato" chiese l'aliena.

"Apri Muffin" chiarì pandacorno.

"Ma non ti farò male?" Diego era perplesso.

"No, vai tranquillo. È una cosa che abbiamo già provato. Continuerò anche a parlare, anche se un po'farlstidioso lo è" lo rassicurò la dolcetto interpellata.

La serpe fece come gli era stato richiesto ed al posto del ripieno cadde una pallina di zucchero, che andò ad atterrare nella panna.

"Preso!" esclamò  la cupcake.

"Riven, raccogli la pallina" suggerì la luna.

Cookienana agitò leggermente il mestolo e la pallina cambiò  materiale, seppure mantenedo la stessa fragile e zuccherosa apparenza.

"Noi la nostra parte l'abbiamo fatta. Ora potete anche mangiarci. Auguri Riven, ciao Diego."

"Ciao biscottini" sorrise Zabini.

"Ah, Riv. Ascolta la pallina" suggerì l'aliena, portandosi una briciola all'orecchio strizzando l'occhietto di zucchero.

"Finitem incantatem" pronunciò Cookienana ed i dolci persero la scintilla vitale.

Diego tolse la pallina di mano all'amico e se la infilò nell'orecchio con delicatezza. Immediatamente parti la registrazione di quella chiamata inappropriata, riadattata nella lingua dell'ascoltatore ed il ragazzo comprese perché l'amicoavesse reagito così male, anzi, si stupì che quel... verme... non avesse ossa rotte. "Vai da Giuliet, ne avete bisogno entrambi" gli disse dandogli una pacca sulla spalla ed eseguendo un incantesimo "ma prima la duplico"

"Grazie" gli sorrise l'altro.

Qualche minuto dopo il biondo stava correndo a perdifiato con la pallina di zucchero alla ricerca della Delacoir. Nonappena la ebbe trovata e nonostante le di lei lamentele, la tirò dentro la prima porta disponibile.

"Riven lasciami immediatamente"

"Giuli, lasciami spiegare, per favore" il ragazzo era ancora sconvolto, ma non era irato come temeva.

"Picchiare un tuo compagno? Ma ti pare?!?!" continuava a sbraitare la ragazza.

"Senti. Ascolta questo, poi dimmi se a parti inverse avresti fatto lo stesso" e le porse la pallina di zucchero.

"Cosa dovrei fare con questa?"

"Infilatela nell'orecchio e ascolta" ciò detto rimase a capo chino.

Man mano che la ragazza veniva a conoscenza delle parole del compagno francese, arrossiva ed i suoi pugni si stringevano progressivamente. Al termine lo prese per mano e se lo trascinò dietro senza lasciargli il tempo di dire nulla fino dalla Regina

"Tanya, prestami il mantello dell'invisibilita per favore. Questione di una mezz'ora e te lo riporto, promesso"

La tassa aveva uno sguardo talmente furibondo e fiero, che la rossa glielo cedette senza fare storie. Conosceva quell'espressione e doveva avere per forza una ragione molto più che molto valida di essere.

"Riven, devo chiarire con Francois" gli spiegò mettendogli addosso il mantello "e tu sei la mia sicurezza. Stammi dietro e non lasciarmi la mano per nessuna ragione. Intesi?"

Poco dopo avevano trovato chi stavano cercando sotto il porticato e la ragazza quasi tremava di rabbia.

"Oh mia cara..."

"Francois, ti informo di una cosa" iniziò gelida la ragazza "i tassi hanno le unghie. Non sono lunghe, ma sono accuminate e resistenti"

"Cosa vi ho fatto, mia dolce?"

"Innanzitutto ho un nome"

"Giu..."

"...che tu non sei degno di pronunciare attualmente."

"Cosa vi ho fatto?" tornò a chiedere il corvo, che tebtava di dissimulare il più possibile il tremore.

"Io so. Ora ti propongo un patto. Tu mi stai lontano, non ti avvicini, non mi guardi e non mi parli più ed io non lo faccio sapere in giro... forse"

"Farete sapere cosa, esattamente?" finse di non capire l'altro.

"Non fare il finto tonto con me"

Il francese impallidi leggermente "lasciatemi una possibilità..."

"No. Chi tace acconsente. Al meno possibile" gli voltò le spalle e si incamminò verso l'ingresso.

"E se non dovessi stare a questo patto?" La richiamò quella voce oramai detestata, oramai dura.

"Beh... potrei sempre non fermare il mio ragazzo dal farti molto male. Anzi, forse sarebbe interessante rimanere a guardare, se non farlo io stessa... ora che mi ci fai pensare,non vale la pena per uno come te rischiare la sospensione" terminò artica, stringendo la mano di Riven, che sorrideva sotto il mantello.

Appena furono dentro, Riven abbracciò di slancio la sua ragazza ed iniziò a girare su se stesso, felice come non lo era da capodanno.

"Giuliet, sei stata assolutamente magnifica" ebbe il tempo di dire ammirato, prima di baciarla come mai aveva fatto. Ci mise dentro tutto quello che non aveva il coraggio di dirle, ma che pensava dal profondo.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro