giochiamo?
Le serpi di quando in quando rinvangavano quella scena familiare dai toni leggeri. Per qianto infantile, era stato divertente. Molte cose erano cambiate da allora,ma di quando in quando lo facevano ancora.
Le serpi erano in biblioteca, quando Riven, dispettoso, iniziò a tirare insistentemente la manica dellq camicia di Tanya "mamma mamma mamma mamma mamma"
"Dimmi orsacchiotto" sorrise dolcemente lei.
"Andiamo a giocare fuori?" Molto semplicemente il ragazzo non aveva più voglia di studiare, ma nemmeno ne aveva di stare da solo.
"Non ti pare di avere studiato un po'poco, nano?" Con sorpresa di tutti, compreso del diretto interessato, persino Andrew si era dovertito in quella farsa.
La risposta di Riven fu una seria, compita e matura linguaccia. Molto matura, soprattutto.
Visto che non era l'unico a voler uscire, nonostante le deboli proteste di Diego, il gruppo uscì. Si stavano sedendo, quando quest'ultimo notò un gruppetto di sei persone che avrebbero reso tutto molto più interessante. Si scambiarono un'occhiata di divertita intesa.
"Fratellone" li sorprese una voce che, ovviamente, il giovane Zabini conosceva bene. Una ragazzina gli si aggrappò alle spalle ridendo.
"Sorellina" la accolse a tono "che fine hanno fatto quei pasticcini pasticcioni di Axel, Gaia, Dalila e Francis?"
Tom e Tanya li guardavano sospettosi: l'aura di quella ragazzina era chiaramente demoniaca, cosa d'altronde ampiamente denunciata dalla coda morbida e striata e dalle orecchie feline. Dimostrava non più di quattordici anni di età, ma non si poteva dire coi demoni. Diego fece ai genitori un occhiolino, che sottendeva il messaggio "state al gioco: divertimento garantito"
"Ecco dove ti eri cacciata, peste!" Accettò Tom, invitando gli altri a fare altrettanto.
"Sono dovuta correre dietro a loro, non è colpa mia, papà" si scusò la ragazzina con un piccolo broncio,indicando con un cenno altri quattro ragazzi, che nel frattemposi esibirono in un ampio "ciao papà" dal tono inocente ed andando a salutare Tanya uno alla volta con un dolce "ciao mamma ♡"
[No trottolina, non ci sto capendo nulla nemmeno io, ma mi fido di Diego] pensò Tom verso la compagna
[Ma non li ho nemmeno mai visti! E Axel mi da una sensazione strana, non propriamente positiva]
[Lo so, tutti loro hanno del potenziale di pericolo, ma dubito che ci attaccheranno... non è facile raggirare Diego...]
"Allora, pesti?" Domandò Tom, rimanendo però inascoltato.
Dalila nel frattempo si era spostata vicino a Riven "Riiiiiiv, giochiamo?" Il biondo non perse l'occasione di avere una promettentr sorellina con cui essere fastidioso. Axel si girò verso di loro e Riven dovette correggersi: aveva due fratelli con cui essere fastidioso. Di bene in meglio! Insieme iniziarono a complottare sotto gli occhi preoccupati dei presenti.
Con aria casuale, si aggiunse alla scena Tania. Stava leggendo un libro fantasy ed andò a sbattere contro la spalla di Andrew, che stava ancora guadando con perplessa freddezza i nuovi arrivati. "Scusa fratello" proferì la ragazza, composta, sedendosi.
"Voi da dove siete usciti?"
"Dall'uovo di pasqua" rise Francis, sedendosi vicino ad Evil con aria pacifica, iniziando a farle una treccia precisa e sottile e stando attenta a non tirarle i capelli. Era strano, ma non spiacevole.
Diego ed Eulalia, nel frattempo, stavano studiando, una in braccio all'altro, un manuale di strategia militare nella storia "Papà, ci aiuti per favore?"
Tom inarcò un sopracciglio. “E con cosa dovrei aiutarvi esattamente, figlioli?”
La ragazzina batté con un dito sulla copertina del manuale. “L'autore sostiene che la strategia vincente per vincere una battaglia campale sia una carica di cavalleria 'devastante' seguita da fanti, ma noi...”
Fu interrotta da Dalila che sembrava essersi scollegata dal confabulare con Riven al sentir nominare 'battaglia'.
“Oh ma la strategia è molto variabile a seconda delle tue risorse e le peculiarità del nemico!” esclamò tutta contenta “Almeno a star a sentire Mat Cauthon, poi, la fortuna gioca un ruolo importantissimo, però lui aveva qualche aiutino. Ma era comunque un genio militare! È riuscito più volte a vincere scontri con nemici cento volte più numerosi di lui utilizzando strategia, astuzia e strumenti poco convenzionali! Oh, per non parlare poi di Tarmon Gai'don...”
E cominciò a snocciolare una serie infinita di strategie per altrettante situazioni, declamando i risultati di battaglie e guerre sconosciute, ritornando continuamente sulle proprie parole per aggiungere chiarimenti e possibilità.
Il Re ascoltava con espressione impassibile, solo una leggera contrazione del labbro a indicare la sua perplessità, mentre Tania era chiaramente basita e Diego, invece, pareva esasperatamente divertito. Nel frattempo Evil stava subendo senza troppo dispiacere le cure di Francis, che le stava costruendo in testa un'elaborata acconciatura di treccine, e Gaia aveva cominciato a chiacchierare ininterrottamente in direzione di Andrew, ancora piuttosto schifato.
Così come era cominciato, il fiume di parole che scorreva fuori dalla bocca di Dalila si arrestò.
“Certo, aggiungendo componenti magiche di questo universo ad una battaglia tutto viene decisamente stravolto e le strategie necessitano aggiornamenti” concluse, tirandosi su gli occhiali “ ma Matrim è piuttosto affidabile, parola di Zaira... oh, una farfalla!”
La sua volubile attenzione era stata catturata da una grossa farfalla azzurra e rosa, e in men che non si dica aveva completamente dimenticato spade e cavalli per osservar affascinata il movimento dell'insetto. Poi, altrettanto velocemente, si voltò e tornò a complottare concitata con Riven e Axel.
“Dalila Zaira è un biscottino un po'... volubile” commentò pacifica Eulalia, prima di tornare al suo manuale, piuma alla mano. Le sopracciglia di Diego e Tanya scattarono all'insù per l'eufemismo, ma chi per un motivo chi per un altro, preferirono non commentare.
[Non si può dire che non siano interessanti, certo] fece la Regina, guardando Francis che tentava di aggiungere alla capigliatura settecentesca di Evil il libro fantasy di Tania, ignorando le proteste indignate di quest'ultima.
[No davvero] Tom concordò, ridacchiando sotto i baffi per l'espressione di disprezzo misto a terrore del Conte, ritrovatosi nel fuoco incrociato. La sua situazione peggiorò quando Gaia decise che era arrivato il momento di sedersi.
“Fammi spazio Dreeew” strillò, lanciandosi sopra il ragazzo senza alcun riguardo per la sua volontà e aggrappandoglisi tenacemente al collo.
“Levatemi questa specie di mocciosa di dosso!” gridò lui, tentando in tutti i modi di allontanarsi dal polipo umano. Niente da fare.
Tania interruppe la sua discussione con Francis giusto il tempo necessario per commentare: “Oh, Gaia è come lo zucchero filato... non hai alcuna speranza di scollartela se lei per prima non vuole!”
In quel momento Evil lanciò uno strillo acuto perché i suoi capelli erano stati trasformati in una torre sopra la sua testa, in cui era stato intrecciato persino un libro e quello che sembrava un piccolo calderone argentato. Il peso della costruzione la sbilanciò e la ragazza cadde di lato, sfasciando l'acconciatura e inveendo contro tutti i maghi famosi che riusciva a ricordare.
“Oddei scusami, scusami!” prese a gridare Francis, mortificata, estraendo la bacchetta “Non ho calcolato bene l'equilibrio! Aspetta te lo sciolgo!”
“Io rivoglio il mio libro!” esclamò allora Tania “ Ero in mezzo ad una parte molto importante!”
“Attente al calderone, è pieno di biscotti!” aggiunse Eulalia, lanciando loro uno sguardo da sopra il manuale.
Nell'angolo, i tre complottatori avevano cominciato a discutere a voce alta.
Evil imprecava con tutto il fiato che aveva in gola, che era tanto, Andrew non aveva mai smesso di lamentarsi della cosa che gli si era appiccicata addosso, il libro di Tani era di nuovo nelle sue mani e lei stava canticchiando tutta felice mentre Francis strillava scuse e tentava di districare la chioma corvina della mezzodemone a colpi di bacchetta.
In tutto ciò, Diego era scoppiato a ridere insieme a Tanya, tenendosi la pancia, e persino Tom trovò impossibile non farlo.
“ Ma chi diavolo siete voi?” gli sfuggì detto, mentre la situazione tornava alla calma.
Axel colse la palla al balzo.
“Ma come papino!” disse, scambiandosi con gli altri due uno sguardo di intesa “Siamo i tuoi bambini!”
“Siii papiii!” cantilenò Dalila Zaira, avvicinandosi a balzelloni “Tu ci vuoi bene veeero?”
Tom e Tanya si scambiarono uno sguardo teso. Domanda a trabocchetto?
“Ma certo, piccola, sono il papà...”
Il ghigno che le attraversò per un secondo il viso, fu il segnale: erano perduti.
Zaira cominciò a piagnucolare e fare bronci e gli si attaccò alle ginocchia, rischiando di farlo cadere all'indietro. Singhiozzava contro la stoffa dei suoi pantaloni ed emetteva versi che potevano essere lamenti infantili oppure il rumore di un allarme antibomba.
“Papiiino Axel e Riven sono cattivi!” si lamentò.
“Non è vero!” protestò Axel aggrappandosi al braccio del 'padre' “ è lei che è una rompicatole!”
La ragazzina pianse più forte, scuotendo i capelli blu. “Non è vero!”
“sì invece!”
“No!”
“Papà!” intervenne Riven, gattonando verso di lui per unirsi al gioco “Zaira rompe sempre le scatole a me e Axel!”
Gli si attaccò anche lui all'altro braccio, e il fratello maggiore perse l'equilibrio, crollando su una panchina.
Tanya, a metà fra il divertimento e lo sconcerto, riprese il suo ruolo nella recita. “Riven! Chiedi scusa a tua sorella!”
Lei ne approfittò. “Ecco, chiedimi scusa!”
Facendole la linguaccia, il ragazzo le tirò i capelli.
Zaira lanciò un urlo degno di una banshee.
“Maaammiiiiii!!!”
“Non andare sempre da mamma a lamentarti!” le disse Axel, mettendo su un broncio sul viso altrimenti calmo.
“Riven! Tratta bene tua sorella per favore!” lo rimproverò Tom, tornando al gioco.
“Ma lei è una rompipalle!”
“RIVEN!” gridarono contemporaneamente il Re, Diego ed Eulalia, che aveva abbassato il suo manuale per seguire la scena con un sorriso felino.
Dalila Zaira riprese a piangere – per finta – forte e tirò la manica di Tom. “Papino mi prendi in braaccio?”
“No io in braccio a papà!” ribatté Axel.
“Io sono la più piccola!”
“No voglio andarci iooo!” si aggiunse Riven, appiccicandoglisi ad un ginocchio. Tom lo colpì con un calcetto non troppo leggero allo stomaco,
“A te non prendo in braccio, sottospecie di bue” e tirò su Zaira, soprattutto perché voleva evitare un altro strillo. Il primo gli aveva spaccato i timpani.
La ragazzina, gongolante, gli si accoccolò addosso scoccandogli un bacio sulla guancia - “Picchi, papà!”- e fece una linguaccia ai fratelli.
Axel per tutta risposta le rivolse una brutta smorfia e si mise comodo contro il fianco e le gambe di Tom, diventando tranquillo nel tempo di un sospiro.
“E tu non pensare nemmeno di andare in braccio alla mamma!” intervenne inaspettatamente Andrew, che sembrava essersi rassegnato ad avere una ragazzina aggrappata al collo, rivolto a Riven “Sei una palla al piede!”
“Su, su, Drew, non essere cattivo” lo ragguagliò Tanya, facendogli però l'occhiolino.
Il biondino, scontento, andò a sedersi ai piedi della 'madre', che prese ad accarezzargli i capelli. Per farlo sentire meno solo, la buona Tania si azlò dal fianco del Conte e gli si accomodò accanto, mettendogli la testa sulla spalla prima di ricominciare a leggere. Francis intanto si stava facendo perdonare da Evil conun massaggio alle spalle ed Eulalia si era sdraiata comodamente addosso a Diego, apparentemente schiacciando un pisolino, e il ragazzo, intenerito, la coccolava.
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