Diego
Buon natale trine di luna, buon natale Tatty0523, da parte dell'intero Ordine delle Torte.
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Diego era seduto in cortile, allungato su una panchina ad annoiarsi. La sua ragazza aveva una lezione di canto e Tom era di nuovo sparito da qualche parte con la Scimmieton. Sbuffò contrariato. Quella ragazza gli faceva salire una rabbia che non gli era affatto propria, e se continuava ad insultare Fiamma prima o poi avrebbe anche causato una bella litigata con Tom. E lui non aveva nessun desiderio di litigare col suo migliore amico per un'oca del genere
"Che palle!" pensò.
In quel momento gli sopraggiunsero delle risatine inframmezzate da schiocchi alquanto sospetti e, voltandosi, vide Riven che arrivava abbracciato a Giuliet, facendole il solletico e rubandole un bacio ogni qualvolta la ragazza sollevava il viso ridendo.
A quella vista il serpeverde non poté fare a meno di dimenticare per un po' il suo malumore: erano davvero dolci.
Il giovane Malfoy lo vide e trascinò di peso la sua fidanzata, ridacchiante, sulla panchina accanto alla sua.
《Ehi, Diego》 sorrise, mettendosi comodo, forse anche per concedere a Giuliet un attimo per riprendere fiato.
La serpe lo salutò con un cenno del capo. 《Ciao, Giuliet》
Ghignò alla finta espressione offesa di Riven.
《Perché a lei hai detto ciao e a me no?!》 si lamentò, con il suo miglior faccino da cucciolo, studiato alla perfezione.
《Perché tu sei un gran rompiscatole!》 ribatté la Lupa, che era riuscita a calmarsi e si era appena seduta sulle ginocchia del compagno.
Diego scoppiò a ridere con calore. 《Esattamente》 le diede ragione, per vederlo poi arricciare le labbra e voltarsi verso la ragazza.
《Ah, davvero?》 chiese con un sorriso serafico, serrando le mani attorno ai fianchi di Giuliet per impedirle di scappare. Lei sgranò gli occhioni azzurri.
《Oh, ti prego no, Riveeen!!》
Ma non fece in tempo nemmeno a finire la frase, perché il Serpeverde aveva già ricominciato a farle il solletico senza pietà, approfittandone anche per mettere le mani dove non avrebbe dovuto.
Diego, sogghignante, decise che era il momento di andar via e lasciarli soli, visto che i due ragazzi emettevano delle risatine e dei gorgoglii da quaglie innamorate e avevano cominciato a scambiarsi effusioni.
Passeggiando solitario per i corridoi del castello, il ragazzo si ritrovò a pensare allo strano modo in cui era avvenuta la riconciliazione fra Riven e Giuliet; insomma, i bigliettini onniscienti e i dolcetti parlanti non potevano mica uscirgli di mente così in fretta. Tra l'altro, si ricordava perfettamente che questo ''Ordine delle Torte'' era intervenuto anche nella faccenda della curiosfera, sempre con l'obiettivo di togliere di mezzo il Francesino, come si poteva ben immaginare. Ma chi erano?
"Forse sono una specie di fanclub di Riven e Giuliet... e non i stupirebbe se ci fossero in mezzo anche quelle due squinternate" aggiunse fra se e sé, pensando a Tanya ed Evil. Conoscendole... anche se erano sembrate stupite come tutti gli altri quando queste misteriose figure avevano agito, sapevano mentire benissimo.
Però c'era qualcosa che non lo convinceva, a partire dalle sette tortine parlanti, che gli erano parse ognuna indipendente, ai bigliettini firmati con un logo. Non era affatto lo stile della Mezzodemone e della Regina.
《Bene bene, signorinelle. Credete davvero di poter rimanere nell'ombra a lungo?》 mormorò, pregustandosi il momento in cui avrebbe scoperto di chi cavolo si trattasse 《Io non ci spererei, adesso vi faccio vedere di cosa sono capace!》
Ormai gli era entrata in testa l'idea, non ci avrebbe rinunciato finché non avesse ottenuto qualcosa... e da brava Serpe, era convinto che avrebbe ottenuto tutto e molto presto. Non avendo nulla da fare, si incaponì nel voler cominciare le ricerche in quel momento esatto. Non rimaneva che scegliere da dove partire.
"Be', vediamo: il vassoio di dolci parlanti ce lo hanno dato in cucina, quindi gli elfi devono per forza sapere qualcosa" ragionò "Per di più, così rimedio anche uno spuntino!"
Avendo parecchia fame, si affrettò attraverso i corridoi. Raggiunto il passaggio che conduceva alla cucina,preso dall'entusiasmo, non si accorse proprio per nulla dello spostamento d'aria che gli era passato accanto mentre entrava, né di due punti ovali sopra la statua in cui la luce si rifletteva come se fossero un paio d'occhi.
Diego scese le scalette a testa china, dato che il passaggio non era molto alto, e sbucò nella grande cucina affollata di decine di elfi domestici affaccendati attorno ai fornelli. Immediatamente una decina di creaturine gli si affollarono intorno, cercando di offrirgli l'intera dispensa; ovviamente ui non poteva non accettare almeno una tazza di tè e una ventina di dolci.
《Mi piacerebbe rimanere qui per...》
Non gli permisero di finire la frase che già lo stavano trascinando verso un caminetto dietro un angolo, mentre una mezza dozzina di altri elfi trasportava un'enorme poltrona davanti al fuocherello e disponeva un tavolino per il vassoio delle merenda.
"Dovrei scendere quaggiù più spesso!" considerò il ragazzo, gustandosi una fetta di torta alla melassa per la quale Tanya avrebbe ucciso Kim. Ops, la avrebbe uccisa comunque prima o poi, e non sarebbe stato male.
Finito il suo tè, Diego si ricordò di quello che in realtà lo aveva portato lì, e chiamò qualche elfo per far loro un paio di domande.
《Sì, signorino? Desidera altro tè, signorino?》 domandò uno, felicissimo di poterlo riverire.
《Oppure un altro bombolone alla crema, signorino?》 aggiunse un elfo con due occhi enormi a forma di mandorla e un naso sottile.
《 Noi ha appena sfornato una teglia di biscottini glassati, signorino!》 gli propose un terzo, sporgendosi in avanti per l'entusiasmo.
Al ragazzo quasi dispiaceva dover deludere le loro aspettative, ma era pieno da scoppiare. Quando lo spiegò loro, quelli corsero via e tornarono in un battibaleno con una caraffa di bevanda digestiva alla menta, mettendogliene in mano una tazza prima che potesse anche solo ringraziarli. Tutto sommato, bere qualcosa forse avrebbe reso l'indagine meno similare ad un interrogatorio.
《Vedete>》 esordì, sorseggiando la bevanda verde 《Volevo chiedervi alcune cose, così, per curiosità》
《Oh, ci dica tutto, signorino!》 lo esortò quello con gli occhi a mandorla – Blinky- 《Le diremo tutto ciò che vuole, signorino!》
Gli altri due annuirono freneticamente.
《Capite, mi è successa poco tempo fa un cosa strana...》 e prese a spiegare, girandovi attorno con molta abilità, della questione della Curiosfera e soprattutto della registrazione dei biscotti parlanti. Solo alla fine fece capire che sapeva da dove provenissero quei biscotti, pur essendosi accorto delle occhiate terrorizzate che i tre elfi avevano preso a lanciarsi durante il racconto.
《Quindi, così per curiosità... volevo capire se voi magari sapeste qualcosa di tutta la faccenda, e di questo fantomatico Ordine delle Torte》 concluse, appoggiandosi allo schienale.
Era palese che aveva messo quelle povere creature in difficoltà, dagli sguardi ansiosi e dal colorito pallido dei tre.
Il primo elfo si fece timidamente avanti. 《No,no... signorino, guardi... noi non sa nulla...》
Blinky si tormentava il bordo della tunica di lana candida. 《Trinky dice la verità, signorino... noi non sa nulla, proprio nulla...》
L'ultimo, il più giovane di quelli che Diego aveva visto, se ne stette zitto con gli occhi sgranati puntati sul pavimento, tremando da capo a piedi. Era ovvio che quei tre nascondevano qualcosa.
《Oh, non vi preoccupate, davvero》 tentò di tranquillizzarli con un bel sorriso 《Volevo solo sapere. Sono sicuro che potreste aver notato qualcosa, per quella faccenda dei dolci. Non temete, non lo verrà a sapere nessuno!》
Gli elfi si scambiarono una serie di sguardi fra l'esitante e il terrificato.
"Accidenti, devono avergli ordinato di non rivelare nulla!" pensò contrariato "Posso ancora provare a farmi dire dove trovare qualche altro indizio, però "
《Su serio, potete anche solo dirmi dove vive questo Ordine delle Torte... dove posso trovarle... sapete, per aiutarle!》 disse con nonchalance. Effettivamente sarebbe stato davvero interessante sapere cosa quelle sette combinavano.
Blinky, Trinky e il giovane elfo sembravano sul punto di scoppiare. Gli occhi di tutti e tre schizzavano da una parte all'altra e cercavano di chiedersi l'un l'altro cosa fare senza che il ragazzo se ne accorgesse, cosa piuttosto impossibile.
Alla fine, Blinky sospirò sconsolato e fece per palare. Diego si sporse in avanti, avido di informazioni.
In quell'esatto istante una squadra di elfi, capitanata da un anziano con i ciuffi di peli bianchi che gli spuntavano dalle orecchie e un cordoncino viola che gli attraversava il petto come una fascia, irruppe nel loro angolino e mise fine all'indagine.
《Qui noi non sa nulla di quello che dice, signorino》 sentenziò il vecchio elfo, con il rispetto tipico degli elfi domestici ma anche una punta d freddezza, nella voce e nell'espressione, che fecero capire a Diego che era arrivato il momento di andare.
《Blinky, Trinky e Pingi è giovani elfi che non sa quello che dice, signorino, loro è qui da poco》 aggiunse un altro elfo piuttosto anziano, anche se non come il primo, gettando un'occhiataccia ai tre, che a quelle parole si profusero in inchini e si dileguarono. La Serpe si dispiacque di averli messi nei guai, e si sentì anche un po' in colpa.
《Il signorino di certo non vuole perdere le sue lezioni, noi può accompagnarlo》 concluse l'anziano decorato, facendo segno ai suoi compagni.
A quel punto Diego fu letteralmente trascinato fuori, ricevendo spinte al livello delle ginocchia e anche pile di pasticcini, offerte da elfi sorridenti che si inchinavano prima di sgusciare via. Il ragazzo fu spinto educatamente fino in cima alle scale – batté anche la testa diverse volte- e poi fuori dalla porta, che gli si chiuse alle spalle con un tonfo che risuonò nel silenzio con un senso di inesorabilità. Di certo non poteva più chiedere giù nelle cucine, poiché era chiaro che gli elfi domestici avevano ricevuto l'ordine, dall'Ordine – e qui si impose di smettere di fare l'idiota – di non rivelare assolutamente nulla.
"Non ho scoperto proprio un bel niente" pensò, incamminandosi verso il cortile "Ma di certo almeno mi sono abbuffato come un Grifone dopo un allenamento!"
E, con l'umore necessariamente buono dopo aver fatto una mangiata del genere, nonostante il tentativo fallito, si diresse verso la classe dove la sua ragazza doveva aver quasi finito la lezione, con tutta l'idea di passare un bel pomeriggio.
Di nuovo, non si accorse della leggera brezza che gli scompigliò i capelli mentre zompettava giù per le scale,né di quella che somigliava pericolosamente ad una gorgogliante risatina felina.
Una settimana dopo la dolce – doveva proprio smetterla- gitarella in cucina, Diego ne sapeva quanto prima. Aveva cercato delle tracce di quel maledetto Ordine ovunque, ma non era riuscito a trovare altro che un bel sacco di...nulla. Aveva passato ore ed ore tra gli scaffali polverosi della biblioteca, rischiando una polmonite da intossicazione per polvere, e non c' era una sola riga sull'Ordine delle Torte. Che poi, che razza di nome era?! Draco lo aveva preso per scemo quando aveva provato chiedergli qualcosa, i suoi vagabondaggi non avevano dato frutto e Fiamma, quando gliene aveva parlato, aveva sorriso e gli aveva dato un bacio. Quello non gli era affatto dispiaciuto, per la verità.
Quel giorno, avendo di nuovo un'ora libera da passare da solo, decise che la coppietta avrebbe potuto benissimo sopportare una piccola interruzione e si diresse verso camera di Riven e Giuliet, sperando ardentemente che non stessero facendo cose per cui sarebbe stato imbarazzante interromperli. Bussò forte un paio di volte, a scanso equivoci, e aspettò. Qualche secondo dopo venne ad aprirgli Riven, con un'espressione contrariata che scomparve alla vista dell'amico.
《Ehi, Zab. Che succede?》 chiese, cercando di raddrizzarsi la camicia stropicciata. Oltre a quello e ai capelli in cui poteva essere esplosa una bomba, non sembrava troppo svestito, quindi Diego poté rallegrarsi di non aver interrotto qualcosa di troppo serio.
《Volevo solo chiederti se hai ancora quella pallina di zucchero, quella con la registrazione》 la sua era scomparsa misteriosamente, cosa che lo aveva alquanto irritato.
Riven parve molto sorpreso. 《Oh, be', penso di sì, aspetta》 rispose, interdetto, e sparì nella stanza. Riapparve con in mano la sfera zuccherosa e gliela consegnò.
《Forse è meglio che la tenga tu, se la sento di nuovo potrei ammazzarlo sul serio》 commentò il Malfoy, osservando l'oggetto con rabbia negli occhi. Poi sorrise al compagno e chiuse la porta salutandolo con un gesto.
"Certo che" pensò Diego incamminandosi verso la biblioteca "Se la proverbiale curiosità di Riven non si è fatta sentire, probabilmente ho davvero interrotto qualcosa di importante"
Con un ghigno divertito, se ne andò in biblioteca a studiare la pallina.
Dopo alcune ore, diverse arrabbiature e dopo essersi sorbito un paio i commenti perfidi dal Conte, la Serpe entrò nella sala della cena con il muso. Quella maledetta sfera era solo una pallina di zucchero! Sentiva ancora la registrazione mettendola nell'orecchio, ma se tentava in qualsiasi modo di scoprire il modo in cui ciò avveniva, la pallina diventava immediatamente una comunissima caramella, per poi tornare alle sue magiche funzioni non appena veniva accostata per essere ascoltata. Aveva anche provato ad assaggiarla, maledizione, era davvero zucchero!
Era sicuro che se lo avesse detto a Tom lo avrebbe scoperto in fretta, ma poi con lui non i sapeva mai sapere cosa avrebbe deciso di fare. Si fidava, come sempre, delle sue decisioni, ma non aveva voglia di rimanere all'oscuro stavolta. Si sedette pesantemente al fianco dell'amico al tavolo delle Serpi, sbadigliando.
Il Re gli scoccò un'occhiata dorata. 《Ti vedo stanco stasera, amico. Ah...》aggiunse con un principio di sorriso 《...Mi sono preso la libertà di invitare la tua ragazza al nostro tavolo, così stasera potrete cenare assieme》
Fiamma arrivò proprio mentre il ragazzo alzava gli occhi su Tom, stupito, e lo salutò con un timido bacio sulla guancia.
《Ehi》 ricambiò lui, gettando all'amico un'occhiata riconoscente che fu liquidata con gesto della mano.
Quella sera al tavolo delle serpi la cena passò tranquilla: Kim cenava con le sue sorelle, così il tavolino era diviso in tutte coppiette, tranne il Re e la Regina che si scambiavano sguardi freddi e non dai capitavola opposti. Diego cenò lentamente con la fidanzata, ancora un po' intimidita dal trovarsi a quel tavolo, nonostante tutte le serpi cercassero di farla sentire a suo agio e anche Giuliet la trascinasse nelle conversazioni.
Dopo cena, essendo stanco morto, salutò tutti calorosamente e se ne andò in camera, certo che Tom sarebbe stato da qualche altra parte. Non si accorse neppure stavolta, mentre rimuginava, degli sguardi che lo seguivano.
Quella sera non notò neppure un'altra cosa, però, e mentre apriva la porta sobbalzò nel trovarsi affiancato da Fiamma,i capelli rossi splendidi al chiaro di luna e gli occhioni che battevano.
《Ohi》 mormorò la ragazza, preoccupata 《Ti senti bene?》
Diego sorrise. 《Certo, ho solo un po' di mal di testa bambina, non preoccuparti》 rispose, chinandosi per darle un bacio. La dolce ragazza rispose subito ed entrò nella camera con lui, senza smettere di baciarsi dolcemente.
Passato un po', si addormentarono insieme sul grande letto del ragazzo, abbracciati, senza neppure svestirsi.
E, nel silenzio del castello nella sua fredda sera, nessuno poté notare la mano invisibile che fece scattare la serratura con un colpo di bacchetta.
Il mattino seguente fu la fastidiosa sensazione di aver dimenticato qualcosa che svegliò Diego, il quale aprí faticosamente entrambi gli occhi per ritrovarsi davanti al viso i lineamenti dolci e innocenti della sua fidanzata, ancora profondamente addormentata.
Sorrise dolcemente e spostò una ciocca ribelle che le si era messa davanti al viso e le accarezzò con delicatezza la guancia per poi sfiorare le labbra socchiuse.
Dopo averle stampato un bacio altrettanto delicato su quelle labbra rosse come il sangue, scese dal letto e si avviò alla porta del loro bagno.
Appena entrato fece per chiudere a chiave quando ebbe l'illuminazione: non si erano chiusi a chiave...
Veloce come la luce uscì dalla toilette e si avvicinò alla porta della stanza per farlo quando si accorse che alla fine un giro di chiave era stato dato.
Ma chi era stato? Lui di certo no. Fiamma? Non gli era sembrato sentirla alzarsi durante la notte...
Segnandosi mentalmente di chiederglielo appena si fosse svegliata si concesse finalmente una doccia calda per togliere ogni traccia di sonno rimasta nel suo corpo.
《La porta della camera? No, non l'ho chiusa io》 rispose la piccola Weasley a Zabini mentre camminavano verso la sala grande per la colazione.
《E io neppure e allora chi è stato?》 Domandò improvvisamente serio il ragazzo.
《Scusa, ma perché ti interessa tanto? Magari l'ho fatto io senza rendermene conto o qualcuno è passato e l'ha chiusa, dov'è il problema?》 continuò la rossa guardando dubbiosa il suo fidanzato.
Non ancora convinto, Diego spedì dolcemente la ragazza in sala dopo averle stampato un bacio un po' frettoloso sulle labbra e, senza mai voltarsi, ritornò verso la sua stanza.
Si apprestò vicino alla serratura e, estratta la bacchetta battè una volta per scoprire se fossero stati fatti incantesimi.
Una tenue luce si espanse partendo dalla punta della stecca, ad accertare la sua teoria: qualcuno li aveva chiusi, ma chi?
All'improvviso, sentí qualcosa pesargli all'interno della tasca della giacca.
Curioso infilò la mano dentro e delicatamente estrasse un muffin al cioccolato decorato con mille colori.
Se lo rigirò tra le mani non capendo da dove fosse comparso quando da un lato si aprirono due occhioni blu e il dolcetto si aprì a metà a formare una specie di bocca.
Si guardarono per quelli che parvero minuti quando il muffin spalancò la "bocca" e tirò un urlo che fece prendere un colpo a Diego, che per poco non lasciò cadere a terra il dolce animato.
Quello subito dopo scoppiò a ridere come mai aveva fatto lasciando basito il ragazzo.
《E tu che accidenti sei? E perché hai urlato a quel modo?》 Chiese subito.
《Era da tanto che volevo farlo e visto che ne ho avuto l'occasione... Beh, carpe diem》 disse il dolcetto strizzando l'occhione.
《E poi, ti sei già dimenticato di me? Cattivo Diego! Non ci si dimentica di coloro che ti hanno aiutato!》 Concluse infine con un'espressione davvero contrariata.
Il ragazzo osservò dubbioso il muffin, rigirandoselo tra le mani e riflettendo, per poi vedere la cosina sbuffare e rispondere ai suoi quesiti:
《Sono la signorina Muffin, dell'Ordine delle Torte!》
Diego ebbe un flash e si ricordò del vassoio che Riven aveva preso dalle cucine quando l'Ordine si era impegnato ad aiutarlo con Giuliet e allora, e solo allora, si ricordò del dolcetto.
《Oh Merlino! Ecco dove ti avevo già vista!》 esclamò il moro, sbattendosi una mano sulla fronte e rischiando di far cadere dall'altra la signorina Muffin.
《Stai attento! Comunque, noi dell'Ordine abbiamo notato che ti sei messo alla nostra ricerca, sbagliamo?- Diego scosse la testa -Ne abbiamo parlato tra di noi e dopo un po' di discussioni abbiamo deciso che, se tu vorrai, potrai avere un colloquio con noi》 concluse il muffin per poi riprendere fiato e continuare:
《MA, per ottenere questo colloquio dovrai superare delle prove》
《Prove? Che genere di prove?》 domandò il ragazzo incuriosito e leggermente intimorito da ciò.
《Niente che includa spazi stretti, sappiamo della tua fobia》 disse lei nel tentativo di tranquillizzarlo, ma ciò ebbe solo l'effetto di metterlo ancor più in ansia.
"Chissà da quanto tempo quest'ordine mi teneva d'occhio" si chiese Diego e, sotto le direttive del dolcetto iniziò a imboccare corridoi su corridoi.
《Solo una domanda: da dove compari tu?》 domandò al muffin dopo aver girato a destra per l'ennesima volta.
《Far comparire un oggetto di piccola taglia nella tasca di qualcuno? Pf, questa è roba che insegnano ai ragazzini del primo anno che non sanno neanche cos'é uno Snaso!》 commentò tutta allegra il muffin, per poi guardarsi intorno e fermare il ragazzo.
《Lo vedi quel quadro laggiù?》 e con piccoli movimenti della glassa indicò una parete dove stava una donna che guardava male il quadro vicino, dove una giovane coppia si sbaciucchiava e ridacchiava 《quella è la signora Debrois, una nobile francese ritratta da qualche pomposo pittore nel lontano 1300, davvero antipatica, ma se guardi bene nascosta dietro un albero dietro la figura della donna sta una ragazza che come lei osserva la coppia, ma lei è felice per loro, perché li ha fatti unire lei!
Il tuo compito ora sarà quello di allontanare nel modo più delicato possibile la signora Debrois senza che lei si arrabbi e poi parlare con la ragazza dietro.
Mettimi nella tua tasca o la donna mi vedrà e la prova non varrà più.
Un consiglio: va matta per i pettegolezzi, quindi trovane uno e vedrai che lei abboccherà》concluse la signorina Muffin, mettendosi a guardare Diego.
Il ragazzo fece come gli era stato detto e, messo il dolce con delicatezza dentro la tasca, si avviò verso il ritratto per sostenere la prima prova.
Appena si fu avvicinato, notò subito come la donna spostò lo sguardo dai due giovani a lui e di come la vipera mutò subito aspetto per trasformarsi in una donna davvero affascinante e dai lunghi capelli biondi.
《Giovane sir, cosa vi porta a volere un'udienza con me, Amandine Debrois, duchessa di Normandia?》 domandò con tono altezzoso e con il tipico accento che i francesi si trascinavano per poter affermare la loro integrità da patrioti quali erano, che fece rizzare ogni pelo presente sul corpo di Diego per il disgusto.
Il tono lascivo della donna non gli piaceva per niente.
《Mi chiedevo, cara dama, se aveste sentito del nuovo pettegolezzo in giro》 rispose il ragazzo cercando in ogni modo di trattenere le risate e quindi di non smentirsi.
《Parlate del barone sanguinario e di Helena Corvonero? Oh mio caro, questo è un pettegolezzo di quando io passeggiavo su quel meraviglioso pavimento di pietra! È da secoli che non ci sono più pettegolezzi interessanti da queste parti! E quello dei due amanti affianco a me... Beh, si è consumato subito》 concluse con tono inviperito la donna.
《Ma come, mia signora! Non sapete di ciò che è successo ad Hogwarts?! Non sapete che la signora grassa è incinta?!》 e quando concluse, Diego vide la donna strabuzzare gli occhi.
《La signora grassa? Mi volete forse dire che la signora si è trovata un'amante quando io, Amandine Debrois, duchessa di Normandia, non ne ho neanche uno?》 domandò furibonda la donna, diventando piuttosto rossa in viso.
《Chi è la persona che ha messo in giro questa menzogna?Ditemelo!》 ordinò lei, e lì il ragazzo tentennò ma un calore improvviso alla tasca lo calmò e con rinnovata grinta rispose: 《Lord Ganfard, secondo piano a Hogwarts: è lui l'amante》 concluse infine in un sussurro, vedendola spalancare la bocca per la sorpresa e, alzatasi in piedi e raccolta la gonna, la donna uscì dal quadro, avviandosi alla ricerca di questo fantomatico Lord Ganfard.
Appena fu scomparsa nella marea di quadri, la ragazza dietro l'albero si avvicinò al ragazzo, diventando sempre più grande per poi prendere il posto della Debrois.
《Sei venuto per l'Ordine delle Torte?》 chiese lei con voce tenue e Diego annuì.
《Prima però, devi rispondere a queste domande: se le risposte saranno corrette ti dirò cosa dovrai fare dopo》 e tirando fuori un foglietto dalla tasca iniziò:
《Puoi uccidere qualcuno di questa storia: chi scegli?
A) Kim
B) Andrew
C) Konstantin》 e alzò lo sguardo per posarlo sul viso di Diego, che iniziò a riflettere.
"Un ordine votato alla giustizia e all'onestà chi ucciderebbe?" e la risposta gli arrivò immediata.
《Kim》 rispose sicuro e la giovane continuò:
《In che modo preferisci che la tua vittima muoia?
A) Lento e doloroso
B) Veloce e indolore》
《Sono una serpe, ovviamente lento e doloroso》 fu la risposta sarcastica del ragazzo, che si sentì infine chiedere l'ultimo quesito:
《Dolce o salato?》 e la semplicità della domanda colse in contropiede il moro.
"Dolce o salato? Ma che razza di domanda è?!"
《...Dolce?》 disse infine Diego e la giovane del ritratto sorrise.
《C'è una camera, tra il secondo e il terzo piano, nominata per una certa Jessica Jones, che in realtà non è mai stata usata.
All'interno troverai un pupazzetto a forma di coniglietto che tiene in mano una carota e la parola d'ordine e "Bugs Bunny"》 e poi si voltò per ritornare dietro l'albero.
Si avviò verso la camera indicata e intanto tirò fuori dalla tasca la signorina Muffin con l'intento di ringraziarla per l'aiuto con la dama, ma quando la estrasse si ritrovò in mano un comune dolcetto e un bigliettino con su scritto "mangiami, sono buona! Ci vediamo dopo" firmato da lei.
"Evvai, merenda gratis" e si mise a mangiucchiare il dolce muffin.
Arrivato davanti alla camera di questa fantomatica Jessica Jones la trovò chiusa a chiave.
Per un improvviso moto di rabbia sbattè un piede contro il legno della porta, evitando per un pelo una boccettina vicino allo stipite della porta.
"E questa che diavolo è?" pensò sorpreso prendendo in mano l'ampollina di vetro.
Questa conteneva un liquido che, in base a come ci si rigirava il contenitore, cambiava colore: se la si girava col tappo verso il basso diventava blu, verso l'alto rossa, sul lato sinistro verde e su quello destro rosa.
Un bigliettino attaccato al collo dell'ampolla riportava il seguente testo:
"bevi il contenuto e indovina i gusti che la pozione acquisirà.
Se li dirai giusti allora la porta si aprirà, mentre se li sbagli... Beh, il tuo bel faccino perderà questo aggettivo per un bel po' :)", poi prese fuoco e scomparve.
Il moro pensò a tutte le cose che gli sarebbero potute capitare e soppesò ogni finale:
Se avesse sbagliato non sapeva cosa sarebbe successo alla sua faccia, ma sicuramente nulla di buono.
Se invece avesse azzeccato tutti i gusti avrebbe finalmente incontrato l'ordine.
C'era anche da tenere in conto che la pozione poteva benissimo essere un veleno che l'avrebbe potuto mandare al San Mungo per un po'... Nah, non erano così cattive quelle ragazze... O forse sì?
Sta di fatto che senza pensarci troppo, il ragazzo svitò il tappo e tutto d'un fiato bevve il contenuto della fiala.
All'inizio non sentì nulla, gli sembrò di aver bevuto acqua, se non che, dopo poco, un'esplosione di gusti gli mandò in tilt le papille gustative e, con un po' di difficoltà elencò i primi ingredienti:
《Sciroppo di Mirtillo, passata di pomodoro, vino rosso, torta alla melassa e...- prese a tossire come un forsennato per poi espirare con l'aria che gli mancava un po'- Peperoncino!》 la porta si aprì con un rumoroso "Tack!" e lui si catapultò dentro.
All'interno della stanza non c'era niente, ma proprio niente.
Si guardò intorno con disperazione, con ancora la lingua che gli bruciava per il piccante di poco prima.
Tastò tutte le pareti, si affacciò alla finestra.
Niente.
La stanza continuò a rimanere vuota.
Piuttosto sconsolato si appoggiò alla porta e scivolò per terra, appoggiandosi ad essa e chiudendola.
Appena la porta si allineò con lo stipite, il peluche che la ragazza gli aveva descritto comparve davanti a lui tenuta tra le zampe, insieme alla carota, un'altra ampollina.
Questa volta, sul bigliettino, c'era scritta la frase "per il piccante ;)" cosa che lo fece sorridere e ringraziare chi avesse avuto questa magica idea.
Bevuto il contenuto e calmato il bruciore, raccolse il peluche e, con sicurezza esclamò duramente la parola chiave:
《Bugs Bunny!》 e scomparve.
Non molto lontano, a Hogsmeade, due ragazze si stavano preparando all'arrivo del loro ospite.
《Le altre arriveranno quando le chiameremo giusto?》 domandò l'amica alla ragazza.
《Sì Eulalia, stai tranquilla! Ci siamo organizzate benissimo, non serve che tu sia in ansia!》
《Lo so, Lils! È solo che è così folle! Abbiamo tutte giurato di non parlare a nessuno dell'Ordine! L'abbiamo giurato sul nostro onore!》
《E lo farà anche lui se vuole avere qualcosa da noi! Andrà tutto bene Eulalia, stai tranquilla.
Dalila ha finito con la passaporta ad Hogwarts?》
《Appena finito, passaporta a posto e pronte a iniziare》 disse la nuova arrivata sistemandosi la maschera sul volto.
《Maschera su, Eulalia》disse Lils all'altra e vedendola posizionarsi la maschera bianca sul volto.
《Inizia lo show》 e calò sul proprio viso una maschera nera.
Diego si ritrovò presto in una stanzetta con una finestra abbastanza grande ad impedire che la sua fobia lo bloccasse.
"Davvero molto gentili" pensò sarcastico e si guardò intorno, notando che non c'era nulla di particolare se non la scritta "entra Diego" sulla porta davanti a lui.
Abbassò la maniglia ed entrò nella stanza, la bacchetta stretta in mano pronto a difendersi se ce ne fosse stato il bisogno.
Con la bacchetta alzata entrò nella stanza ritrovandosi in un ampio stanzone con un tavolo rotondo con diverse sedie e tre ragazze dall'altra parte di esso.
《Abbassa la bacchetta Diego, non ti faremo del male》 disse una della tre, la cui maschera era blu e lucente, ma Diego non si fidò.
Con uno schiocco delle dita, la ragazza con la maschera bianca fece schizzare la bacchetta di Diego verso di sè, per poi prenderla al volo e poggiarla sul tavolo, lasciando basito il ragazzo.
《Ovviamente non ti faremo del male, ma dobbiamo salvaguardare la nostra persona e l'Ordine e in questo caso, non hai voce in capitolo. Ci siamo intesi?》 domandò la ragazza con la maschera nera, e Diego annuì.
《Prima di poter parlare con l'Ordine al completo, dovrai prestare giuramento》 continuò la stessa ragazza avvicinandosi al ragazzo.
《Che genere di giuramento?》 domandò il moro, senza però ottenere risposta.
《Siediti》 ingiunse la ragazza con la maschera bianca a lui, anche lei avvicinandosi.
《Prima voglio sapere che genere di giuramento》 continuò lui, indietreggiando.
La minuta ragazza con la maschera nera, prese una sedia dallo schienale e la trascinò dietro di sè con calma, come ci si avvicina ad una preda impaurita per non spaventarla ulteriormente.
《Dovrai giurare quello che tutte noi abbiamo giurato e, intanto, ti farò un incantesimo che ci permetterà di sapere se mai tradirai l'Ordine. Stessa storia del voto infrangibile, solo che non si muore》 concluse, per poi posizionare la sedia difronte al ragazzo.
《Se vuoi sapere tutto sull'Ordine, questo è il prezzo. Sei disposto a pagarlo?》 concluse la terza ragazza, quella con la maschera blu, di fianco alle altre due e Diego, senza più insicurezze, annuì.
Lo fecero sedere e la ragazza con la maschera nera si mise davanti a lui, mentre le altre due ai suoi lati.
Solo una delle tre si tolse la maschera, e fu quella nera e essere abbandonata per terra, rivelando un giovane volto con diversi piercing e uno sguardo tranquillo ma con un pizzico di serietà.
Questa allungò la mano verso il ragazzo il quale la strinse senza troppe remore.
Questa mise il proprio dorso della mano verso l'alto, esponendo il polso di lui alle altre due, le quali puntarono le loro bacchette verso di questo e iniziarono a recitare una formula.
《Giuri di stare sempre al servizio di Tanya?》 domandò la ragazza di fronte a lui
《Lo giuro》 rispose lui
《Giuri di mettere le tue mani al servizio della causa della vera regina della Serpi e il tuo forno sempre pronto a cuocere nuovi dolci assassini?》
《... Lo giuro...?》 disse di nuovo, non sicuro di aver capito bene la domanda
《Giuri di uccidere sempre e comunque?《
《Ma cos-》
《Tranquillo, è solo per dire》 lo rassicurò la ragazza
《Lo giuro》 disse allora Diego
《Giuri di amare Tom anche se farà il belinone?》
《COSA???》
《Giuri o non giuri?》 chiese duramente lei
《... Lo giuro》 concluse lui abbastanza disgustato e le altre due conclusero l'incantesimo, portando Diego ad osservarsi il polso.
Dove le bacchette erano state puntate, ora compariva la figura di una torta stilizzata con una corona in testa.
Abbastanza confuso alzò lo sguardo sulle altre ragazze che si tolsero la maschera e, insieme a quella già scoperta, urlarono:
《BENVENUTO NELL'ORDINE!》
"Questo è il giuramento più folle che io abbia ami fatto..."
《So a cosa stai pensando. Lo abbiamo fatto tutti... quasi, biscottino》
Diego preferì soprassedere sul ' quasi ' e si decise a chiedere 《E adesso che sono parte dell'ordine?》
《Per te non molto》 cominciò Lily
《Dovrai solo...》 continuò Dalila
"Sono inquietanti"
《Evitare che il Re e la Reginasi uccidano, sia socialmente che moralmente》
"Lo faccio già, meglio non farlo da solo"
《Mettere in ridicolo o a disagio Kim, tutte le volte che ti è possibile》
"Sono pazze, ma questo è ragionevole... e divertente"
《Far avvicinare Evil ed Andrew》
"Logica impeccabile, sono sicuramente molto carini insieme"
《Debellare Francois》
"Debellare? Ho paura di sapere in che senso..."
《No, questo no. se ne è già occupata tua sorella, ricordi?》 fece presente con una smorfia Lily.
《Nel senso che non sussiste più in senso stretto Francois...》 spiegò la gatta《Trine di luna, dobbiamo ancora presentarci. Io sono Eulalia, piacere di conoscerti, biscottino.》
"Ma questa legge nel pensiero?!?"
《Sì》e strizzò l'occhietto.
Diego fece una faccia a dir poco stranita, chiedendosi dove fosse capitato.
《Comunque io sono Dalila Zaira Iris》
《Ed io Lily》
《Immagino che mi conosciate già》 sorrise sarcastico Diego, sottolineando l'ovvio.
"Chissà da quanto..."
《Da quando sei arrivato biscottino》 sogghignò Eulalia a mezz'aria 《E si, volo》
《Smettila》 sbottò Diego 《O quantomeno non rispondere! È davvero molto inquietante!》
《Sai pasticcino, durante i compiti in classe è veramente comodo》 rise Dalila.
《Si chiama cooperazione a distanza, pasticcino》concluse Lily.
"Queste sono tutte matte, ma sono dolci, non c'è che dire"
《We are all mad here, grazie biscottino. Coomunque mi serve il tuo nome in codice dolciario》
《I dolci coi quali ci hai sempre visto, pasticcino》 rispose Lily.
In quel momento la porta si aprì di scatto, lasciando passare una ragazza dall'aria gioviale.
《Ciao pasticcino!》 urlò a pieni polmoni.
"Chiamano tutti pasticcino e biscottino?"
《Ciao》 Diego era esitante.
《Qual è il tuo colore preferito?》
《Blu zaffiro.》
《Cibo preferito? Cosa leggi? Hai degli hobbies? Quali? Cosa ascolti?》
《Mi piacciono i romanzi storici, ascolto musica jazz》 e alle altre non riuscì a rispondere, perché non aveva afferrato cosa stesse dicendo
"Ma questa chi è?"
《Artie, respira》 sorrise Lily.
《Non ci frastornare Diego》 continuò Dalila.
《E presentati》 concluse Eulalia.
《ooops... io sono Artemisya, per chi mi aggrada Artie e, prima che tu possa domandarmelo, si, mi aggradi》 si presentò allegra la ragazza 《Preferisci stare dentro o fuori? Caldo o freddo? Mare o montagna? estate o inverno? Qual'è il tuo profumo preferito? Ed il fiore? Il film? Meglio leggere o guardare un film? Utilizzi un intercalare?》 riprese
《Fuori, freddo, montagna, inverno, quello di Fiamma, nessuno, ne ho sentito parlare a babbanologia, leggere, no.》
《Hai un genere artistico preferito? Meglio i libi o i fumetti? Qual' è il tuo fumetto preferito? Meglio i cartoni o i film? Preferisci una serata tranquilla o ubriacarti fino a dimentivarti persino come ti chiami? Canti? Suoni? Che strumento? Ti piacciobo i bambini? Preferisci...》
"Ma respira mai, questa ragazza?!?"
《Frena! No. Libri di nuovo, non ne conosco, eh? Tranquilla, assolutamente. No, no, no, si. È un miracolo che io mi sia ricordata tutto ragazzina...》
《Preferisci...》
"Ha già ricominciato?!? Qualcuno la faccia tacere... ops... respirare... è difficile controllare i propri pensieri!"
《...utilizzare termini desueti oppure comuni? c'è qualche materia che odi? ti piace scrivere?》
La porta si aprì con calma inquietante ed un cigolio, permettendo alla serpe di non rispondere.
《Diegoo...》 cantilenò una voce femminile 《benvenuto tra di noi... io sono Alex》
"Ma questa sembra una bambola assassina!"
《Si può sapere dov'eri?》 sbraitò Dalila.
《Ehm...con Seb... cioè ehm...》
"Seb sarà il suo ragazzo, suppongo... se è inquietante la metà di lei è già troppo"
《Aleeeeeeeex!!!》 esclamò quasi dolce,ma con gli occhi furiosi 《Conchiglia!》 batté le mani, e quella apparve.
《Sorellina, non dovremmo accogliere Diego?》 chiese con aria inquietante, guardando Diego.
"Quindi Dalila e Alex sono sorelle e Bambolina è la più grande"
《Alex?》
《Devo aver paura?》 domandò il ragazzo, curioso.
《Forse si...Forse no》
"Bambolina dà risposte così chiare..."
《Se gli stai antipatico, devi averne 》
"Questa è... Lily? Si, dovrebbe..."
《Alex...》
《Si?》
《La smetti?》
《Di fare...》
《Di spaventare Dieguccio.》
"Dieguccio è orribile!!! E io non sono spaventato... ok, forse un pochino..."
Alex si produsse in un'espressione fra il tenero e lo psicopatico, un po'come quando Tom meditava vendetta contro qualcuno.
"Ho già detto che è inquietante?"
《...dicevamo... Dov'è che eri?!》
"Questa è Dalila, giusto?"
《Da Clarisse》
"Clarisse? Chi sarebbe?"
《Pensi sul serio che io ci creda?》 La ragazza aveva gli occhi preoccupati.
"Cje razza di persona è una che riesce a far preoccupare una pasticcera?"
《Si?》 la minore aveva un'espressione speranzosa.
《No. E comunque la maggiore rimango io!》
"Fermi tutti! Quindi è il contrario. È Dalila ad essere più grande di Bambolina"
《Trine di luna, diamo una buona impressione, va bene?》
"Questa è Eulalia"
《Uff... va bene gatta》
《grazie rag...》
La porta sbattè violentemente contro iluro, interrompendo Lily e lasciando entrare due ragazze ed un carrello da cucina con una ragazza sedutadavanti ed un'altra dietro a spingere.
"Viva gli ingressi normali!"
《Ragazzee! Abbiamo appena finito di mettere a punto la barchetta di frutta e cioccolato con effetto vesciche, urticaria, ridarella ed intorpidimento con durata 7 ore a singhiozzo imprevedibile!!!》
"Ma cosa..."
《Abbiamo scelto barchetta di frolla ridarella, lampone intorpidente, kiwi per le vesciche, pesca urticante e cioccolato a singhiozzo》
"...stanno dicendo?"
《Oh, ciao Diego, cosa ti porta qui?》
"Ma è un vizio quello di non presentarsi?"
《Stavo tentando di capire chi foste e...》
《Progetto 'Jacob ventundici'》
《Ops... era oggi... avevo capito più tardi...》 si scusò imbarazzata una delle due.
《Comunque io sono Gaia》
《Ed io Francis, piacere》
~~
《Quale sarà il tuo nome in codice?》 chiese Lily, sorridendo.
《Deve essere un dolce》 puntualizzò Francis
《Hai tutto il tempo che vuoi per pensarci, è una cosa molto personale che solo tu puoi decidere.》 spiegò Eulalia.
《Quando ci sei arrivato, diccelo.》 commentò tranquilla Dalila.
《Se ti serve un consiglio o qualcosa del genere, chiedi pure a una di noi, va bene?》 concluse Alex, senza la consueta espressione inquietante.
《Grazie fette di torta》
"Ma come mi è venuto in mente fette di torta?"
Passò una mezz'oretta, nella quale le ragazze discussero del dolce proposto da Gaia e Francis, lasciando a Diego il tempo per riflettere in tranquillità.
《Ho deciso》
Tutto l'ordine si girò con aria attenta e seria, disponendosi ad arco.
《Cioccolatino》
《Io, la signorina Cannella, ti accetto nell'ordine, Cioccolatino》
《Io, la signorina Cookienana, ti accetto nell'ordine, Cioccolatino》
《Io, la signorina Oreo Blu, ti accetto nell'ordine, Cioccolatino》
《Io, la signorina Aliena Blu, ti accetto nell'ordine, Cioccolatino》
《Io, la signorina Pandacorno, ti accetto nell'ordine, Cioccolatino》
《Io, la signorina Cupcake, ti accetto nell'ordine, Cioccolatino》
《Io, la signorina Settima Luna, ti accetto nell'ordine, Cioccolatino》
《Io, la signorina Muffin, ti accetto nell'ordine, Cioccolatino》
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