13 settembre 2014
<< Ti prego non andartene, si risolverà tutto tesoro, combatteremo insieme questa guerra.>> disse mia madre con voce strozzata.

<< No, ti sbagli questa è la mia guerra e devo combatterla da sola. Se resterò qui sarete tutti in pericolo. Vuole me, ma per ottenermi userà i miei punti deboli ovvero voi, la mia famiglia, i miei amici. Ciò che ho di più caro. Non posso permetterlo. Vi voglio al sicuro e io ora sono il pericolo per voi.>> dissi sprezzante e autoritaria.

<< Non so nemmeno dove andrai, so solo che hai ottenuto una borsa di studio lontano da qui. Ti prego Elen mettimi al corrente di tutto, un giorno tutto questo sarà finito. Un giorno non vivremo più nel terrore. Sarà così.>> mi rispose malinconica.

<< Non posso dirti dove andrò, non posso scriverti, lo capisci? Devo chiudere i rapporti per farvi stare al sicuro. Un giorno tornerò, te lo giuro mamma. Un giorno.>> pronunciai quelle parole senza crederci, non avrei mai più avuto pace.

<< Ora devo andare mamma.>> l'abbracciai assaporando quell'abbraccio come se fosse l'ultimo, lei ricambiò stringendomi forte, sospirò e mi diede un bacio in fronte, incapace di parlare per il pianto.
Mi allontanai da lei. Lasciando li tutto, lasciandomi dietro le spalle i miei 19 anni di vita o meglio di inferno. Ci lasciai il cuore in quel parcheggio.