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Capitolo 15.

Elen.
Mi stropiccio gli occhi stanchi a causa della precedente notte in bianco. Solo al pensiero che chi amo possa stare in pericolo di nuovo, il mio cuore si spezza.
Non posso permetterlo. Non ora. Non un'altra volta. Se dietro al clan c'è lui non so come reagirei, non voglio pensarci.
Ritorno alla realtà e sento il campanello dell'ingresso suonare, la voce che sussegue il rumore della porta che si chiude è di una donna, riconosco subito di chi è, Jessica. Eh si..la cara, odiosa, parassita...Jessica. Dal primo sguardo mi è stata antipatica, poi cosa ci fa in casa nostra? Ehm volevo dire di Derek.

Appoggio l'orecchio alla porta per sentire il loro discorso:
<< Derek, mio dolce Derek sai mi manchi molto, il mio letto senza di te è vuoto. Da quando è arrivata quella stronzetta tutto pepe sei sparito, eppure a quanto ricordo non eri tipo da relazioni stabili.>> dice lei con voce seducente o almeno prova, perché assomiglia più ad un'oca.
<< Jessica, prima di tutto levami le mani da dosso, poi la stronzetta tutto pepe è la mia ragazza vuoi o non vuoi. Non capisco cosa sei venuta a fare a casa mia.>> risponde lui con voce dura. Gli ha pure messo le mani addosso 'sta gatta morta.
Apro piano la porta e di soppiatto comincio a scendere le scale.
<< Volevo solo vedere se avevi bisogno di qualcosa.>> continua lei, a quel punto sbuco all'improvviso spazientita.
<< Sei stata molto gentile Jess a preoccuparti del mio fidanzato, ma tranquilla a lui non manca nulla, vero amore?>> l'interrompo io lasciandoli entrambi a bocca aperta, soprattutto lei.
<<Si amore.>> esclama Derek guardandomi spiazzato, a quel punto manca solo la ciliegina sulla torta, mi avvicino a Derek facendo allontanare l'oca e lascio un bacio passionale sulle sue labbra, all'inizio rimane impietrito ma poi si lascia travolgere.
<< Comunque buongiorno stallone!>> pronuncio appena mi stacco, poi mi giro verso Jessica che infuriata afferra la borsa per poi uscire, sbattendo la porta.
<< Certo poteva anche salutare.>> annuncio sarcastica, alzando le spalle.
<< Possiamo riprovare la scena del bacio? Sai non mi è riuscita molto bene.>> se la ride lui provocandomi.
<< Ehm...sei stato abbastanza bravo per cui..no stallone.>> concludo per poi andare a prepararmi.
*********

<< Elen santo cielo, hai finito? Dobbiamo andare!>> urla Derek dal piano di sotto.
<< Sto arrivando stallone!>> controbatto, urlando a mia volta.
Scendo velocemente le scale, mi infilo la giacca al volo superando Derek e mi avvio verso la macchina.
Il tragitto è silenzioso, lui è concentrato sulla strada mentre io...sono soprappensiero. Mi volto per osservarlo e rimango quasi ipnotizzata dai suoi lineamenti marcati, ripenso a quella strana sensazione che provo quando lo vedo con un'altra che non sia io.
Arriviamo alla questura e ci dirigiamo entrambi nell'ufficio di Sallivan che non sembra affatto sorpreso della visita.
<< Speravo in una vostra visita, avete già saputo della nuova recluta del clan?>> ci chiede con una calma apparente che mi spaventa. Sto per rispondergli ma vengo interrotta da Derek.
<< Si abbiamo saputo, è un amico di Elen, sono andato a visionare la situazione, ho notato qualcosa di molto strano, questo ragazzo non è stato scelto da Richard come me o Jace o chiunque altro faccia parte di quella merda ma direttamente da Diablo, capisci? C'è qualcosa sotto e ho intenzione di scoprire cosa.>> conclude per poi sospirare.
<< Mh, per cui è tuo amico Elen? Ho controllato e non ha precedenti, tu confermi, Elen?>> mi chiede con dubbio.
<< No, ne sono certa. Damian è un bravo ragazzo, non so cosa ci faccia insieme a loro. Non che io sia di parte ma è la verità, se fosse stato il contrario non avrei esitato ad ammetterlo, sono obiettiva.>> dico senza filtri, se non mi crede può andare al diavolo, so chi è il mio migliore amico e non farebbe male ad una mosca.
<< Ti credo, tranquilla. Derek tieni d'occhio la situazione e tu Elen non andare in giro sola.>> la risposta di Salivan mi lascia spiazzata, nella sua voce c'era serietà e preoccupazione. Tutto mi confonde in questa storia, ci sono troppi pezzi del puzzle che non quadrano e io comincio a perdere la pazienza.
Prima di varcare la soglia della porta, la voce di Sallivan cattura l'attenzione di entrambi.
<< Derek dovresti visionare una zona, proprietà dei messicani e dovresti farlo oggi. Se vuole Elen può venire con te. Ti invio l'indirizzo per email. Buon lavoro.>>
******
È da più di un'ora che sono in macchina con Derek che non fa altro che sbuffare mentre guida, siamo passati dalla caotica New York ad una zona deserta, sembra quasi un bosco ma non capisco bene dove siamo. L'ambiente sembra tranquillo forse troppo.
<< quanto manca?>> domando.
<< dovremmo essere già arrivati ma io non vedo nulla solo alberi.>> mi risponde lui pungente.
<< Beh, apposta non c'è nulla possiamo tornare a casa e mangiare qualcosa, no?>> controbatto io, ma il mio tentativo di sfuggire da quel posto inquietante è assai inutile poiché Derek mi lancia un'occhiataccia di sfuggita.
<< Faccio bene il mio lavoro signorina e non ho intenzione di lasciare le cose a metà.>>
Irritabile il ragazzo oggi eh.
Sento un boato e la macchina sbanda, Derek frena all'istante facendomi sbattere la testa contro il finestrino. In un millisecondo scende dalla macchina e apre la mia porteria.
<< Scendi subito.>> mi strattona e io faccio ciò che mi chiede.
Ci voltiamo all'unisono verso la strada appena percorsa e quello che vedo mi sorprende: una sfilza di chiodi sulla sfalto segno di una trappola.
<< Cazzo, cazzo, cazzo!>> Derek impreca colpendo con un pugno il cofano della macchina.
<< Tranquillo, ora chiamiamo qualcuno per farci venire a prendere prima che ci trovino.>> cerco di rassicurarlo ma i miei sforzi sono vani poiché lui continua a borbottare a bassa voce qualcosa a me incomprensibile.
<< Tu non capisci, cazzo! Sei in pericolo.>> mi urla contro.
<< Siamo in pericolo!>> controbatto ad alta voce.
<< Non mi importa un cazzo di me! >> continua ad urlare.
<< Da egocentrico egoista sei passato ad altruista sfegatato. Woooow, mi sorprendi Derek!>> dico ironicamente.
Lo vedo si...seguo ogni suo movimento, si dirige a gran velocità verso di me, annienta ogni distanza, afferra il mio viso e mi bacia.
Non per finta, questa volta no, questa volta ci siamo solo io e lui. Elen e Derek. Sento la sua lingua chiedere il permesso e senza esitazione lascio che si unisca alla mia in una dolce e passionale danza che vorrei non finisse.
Dopo qualche secondo o minuto ci stacchiamo, Derek però non distoglie lo sguardo che alternato osserva la mia bocca e i miei occhi.
<< Tu... si tu, cazzo! Mi hai fottuto ogni cellula del cervello, con i tuoi modi maniacali di tenere tutto sotto controllo, con la tua durezza e poi quei maledetti occhi, così profondi che...che...cazzo mi risucchiano. Merda.>> mi urla contro e mi ribacia, regalandomi la pace, prima della tempesta.

Spazio autrice.🌻
Scusate per l'assenza ma è stato un periodo davvero stressante per me, spero che continuerete a seguire le vicende di Elen e Derek.
Un bacio 🌻

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