3. Capitolo.
Pov. Salivan
<< Lei non deve sapere la verità, saprà che l'ho scelta per il tirocinio per i suoi eccellenti voti e le sue competenze pratiche passate. Sarà all'oscuro di tutto, solo tramite lei arriveremo a lui.>> dico al mio amico di fiducia nonché agente White.
<<Salivan così la metterai in pericolo. Sai cosa vuole lui e sai che è quasi impossibile per noi ogni volta premeditare le sue mosse. Però accetterò ogni tua scelta.>> mi risponde, non sapendo il segreto che mi porto dietro da anni.
<< Lei sta per diventare una criminologa ed è in gamba, ci serve e tu lo sai. Può essere il nostro unico sbocco per arrivare a lui.>> concludo la conversazione e lasciai il suo studio.
Pov. Elen
Appena la sveglia suona spalanco gli occhi e il mio primo pensiero lo rivolgo al tirocinio presso la questura di New York, ho sempre voluto lavorare lì dentro e avere un occasione così mi riempie di gioia.
Mi faccio una doccia e successivamente indosso una gonna nera a tubino con una camicia rossa e per completare coordino le mie décolleté nere lucide. Pettino il mio caschetto nero, applico un velo di mascara sulle lunghe ciglia e infine stendo sulle mie labbra una tinta rosso rubino.
Appena varco la porta di casa l'aria fresca di settembre colpisce il mio corpo dolcemente, entro in macchina e parto.
Prima di oltrepassare la porta d'ingresso sospiro a pieni polmoni, impreco ed entro, rimango subito stupita da quel posto, sul mio viso si plasma un sorriso.
<< Buongiorno signorina, io sono Mark Salivan nonché dirigente della questura di New York, lei deve essere la ragazza del tirocinio, vero?>> mi domanda apprensivo.
Annuisco con un pizzico di imbarazzo. <<Elen Pertini, piacere.>> sorrido.
<< Mi segua nel mio ufficio.>> lo seguo e mi siedo di fronte a lui, osservando bene ciò che si trova intorno a me, l'occhio mi cade su una foto posizionata sulla scrivania, ritrae Salivan in giovane età, insieme ad una ragazza in dolce attesa, egli si accorse della destinazione del mio sguardo e turbato mi riporta alla realtà.
<< Arriviamo al punto, l'ho scelta per il suo ottimo curriculum, mi stupisce che una studentessa abbia questi requisiti, per questo ho deciso che mi aiuterà con un caso a cui la questura insieme al FBI stanno dietro da tempo. Se non se la sente può rifiutare, potrò trovarle qualche lavoro da fare in ufficio, ma un'occasione così le servirà molto per mettere in pratica ciò che ha appreso. Mi dica lei.>> dice tutto d'un fiato come se gli pesasse pronunciare quelle parole, io rimango di sasso davanti quanto detto e di getto rispondo.
<< Certo, accetto.>> vedo egli sospirare e poi stringermi la mano.
<< Sono contento che abbia accettato. Le affiancherò uno dei miei migliori agenti che le spiegherà tutto, dovrebbe essere già qui.>> annuncia. Dopo pochi secondi qualcuno bussa e io rivolgo lo sguardo verso la porta che si apra e quando i miei occhi incontrano di nuovo quel verde smeraldo quasi mi strozzo con la mia stessa saliva e inizio a tossire.
<< Elen tutto bene?>> mi chiede Salivan con preoccupazione, annuisco sorridendogli.
<< Derek voglio presentarti...>>non finisce la frase che io l'interrompo. << Elen Pertini, piacere, sono la ragazza del tirocinio a cui è stato incaricato di fare da baia.>> Salivan ride a quell'affermazione mentre Derek rimane impietrito per poi sfoggiare un sorriso malizioso.
<< Derek Watson, lieto di conoscerla signorina. Ora se mi scusate dovrei lavorare ma prima vorrei parlare con Salivan. In privato.>> sorride cordialmente e capisco di essere di troppo.
<< Elen qui fuori c'è la mia segretaria, le indicherà il suo ufficio.>> esclama.
<< Oh il mio ufficio. Woow. Vado subito. Con permesso.>> sorpresa esco lasciandoli alle loro pratiche.
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