2. Capitolo.
Derek.
Prendo al volo la sigaretta e la vedo allontanarsi senza nemmeno dedicarmi uno sguardo.
Sono rimasto sorpreso dalla sua bellezza, quel caschetto nero, quegli occhi grandi e neri erano così profondi che rischiai di perdermici. Il suo profumo al cocco mi ha inebriato le narici.
<<che cazzo dici! È solo una semplice ragazza, sai quante te ne sei scopato meglio di lei>> impreco tra me e me.
Quel fisico asciutto e quel culo, porca puttana, per non parlare della sua sfacciataggine.
Scosto la testa e feci un sorriso disprezzante per i pensieri rivolti ad ella di cui non conosco nemmeno il nome.
Il telefono squilla e rispondo.
<< Pronto? Si Rick, arrivo subito al Diablo.>> attacco, mi accendo la sigaretta e mi dirigo verso la mia BMW nera; butto il mozzicone per terra e metto in moto sfrecciando sulle strade secondarie di New York.
Arrivo al locale, appena entro sento aria di guai, la tensione è palpabile sulla pelle, la conferma la ho incrociando il viso di Rick, è teso come una corda di violino, le vene del collo sembrano stare per esplodere. Rick è un uomo sulla cinquantina, dirige il clan quando il capo è lontano o impegnato, di lui non ho mai visto l'ombra da quando sono entrato a far parte di questa brodaglia, so solo che lo chiamano Satana.
<< Derek hai mosso quel culo finalmente. Stiamo nella merda, la merce sta ritardando ad arrivare e Ryan e Josh si sono feriti durante l'ultima gara, il clan dei messicani sembra aver sabotato i freni delle nostre auto. Questo vuol dire solo una cosa..vendetta. Nessuno può intralciare il mio cammino, a meno che non vuole morire.>> dice con una risata aspra.
<< Io cosa dovrei fare?>> gli domando perplesso.
<<Tu devi gareggiare nella prossima gara. Ho già comunicato la tua partecipazione e voglio che insieme a Jace controllate l'aria dei messicani.>> mi risponde in modo autoritario, so che non posso controbattere, mi limito a fare cenno con la testa e ad avviarmi verso l'uscita.
<< Quando si terrà?>> chiedo.
<< Sabato a mezzanotte, dietro la New York University c'è una strada abbandonata con uno spaziale. Sii puntuale o sono cazzi tua.>>
Infine esco sbattendo la porta.
Sono incazzato nero. Un burattino nelle mani di un tiranno ecco cosa mi ritrovo ad essere. Fanculo. Se non fosse...lasciamo stare.
Salgo in macchina, prendo il telefono e inserisco la seconda Sim, digito un numero e chiamo.
<< Salivan qui la situazione situazione si sta complicando. Però c'è un'ottima notizia, stanno cominciando a fidarsi di me e Jace.>> comunico senza far trasparire emozioni.
<< Bene Derek, presentatevi domani nel mio ufficio, ne parleremo bene, ho molte altre cose di cui informarvi.>> mi risponde.
<< Perfetto, a domani.>> lo liquido per poi chiudere la chiamata.
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