10. Capitolo.
Elen.
Questa mattina sono uscita di casa senza aspettare Derek, ho approfittato che fosse nella doccia per sgattaiolare via, non so perché lo evito forse non ho voglia di rispondere alle sue domande.
Smetto di pensarci e mi reco nel mio ufficio e noto che sulla scrivania c'è un post it con scritto:
"Elen vieni nel mio ufficio appena leggi il messaggio, è urgente."
-Mark Sallivan.
Senza pensarci due volte mi dirigo verso l'ufficio, entro senza bussare notando che la porta è socchiusa e con mia sorpresa trovo Derek e Mark intenti a discutere animatamente, appena si accorgono della mia presenza si ammutoliscono entrambi, Derek non mi degna di uno sguardo mentre Mark mi fa cenno di accomodarmi e così faccio.
<< Elen c'è stato un omicidio stanotte, il corpo è stato trovato in un vicolo a pochi isolati da qui. Siamo certi che c'entra con il caso a cui stiamo lavorando. Vorrei che vedessi le foto del corpo di quella povera ragazza.>> dice sprezzante come se conoscesse quella vittima, mando giù il magone, annuisco e lui mi passa le immagini strazianti.
<< Era una prostituta.>> mi informa.
Riconosco vagamente quel viso tumefatto, era la ragazza che stava vicino a Richard ieri notte, ha segni di strangolamento evidenti sul collo, i polsi sembrano essere stati legati e uguale le gambe, ma ciò che mi fa rabbrividire è ciò che vedo nella foto successiva:
Sulla sua schiena c'è inciso un nome, DIABLO.
<< Elen stai bene?>> chiedono all'unisono Mark e Derek, evidentemente sono impallidita.
<< È atroce ciò che le hanno fatto, l'avevo vista ieri notte con Richard. Sono certa che questo sia un messaggio, ...come si chiamava?>> Non riesco a parlare per l'agitazione, sono certa che tra poco si scaturirà in me un attacco di panico.
<< Si chiamava Melody...Melody Struart.>> questa volta è Derek a parlare, non so se è una causalità che si chiami come il nome che mi ha scelto per lavorare in borghese, l'unica cosa che sento in questo momento è il mio respiro mozzarsi, le gambe gelatinose e le mani sudate.
<< Esco un secondo, ho bisogno d'aria.>> annuncio per poi dileguarmi senza aspettare risposta.
Entro nel mio ufficio e chiudo la porta ma qualcosa la blocca.
<< Elen sono Derek..lasciami entrare.>> chiede con voce gentile, così lascio la presa.
<<So che sei sconvolta ma forse è solo una coincidenza, sappi che nessuno ti farà del male finché ci sono io accanto a te, stai tranquilla.>> proclama con rabbia e convinzione ma quelle parole le ho già sentite molte volte e ormai non hanno nessuno effetto su di me.
<< Derek basta! Sappiamo entrambi che non è una coincidenza. Hanno fatto capire esplicitamente che da oggi io sono la tua garanzia e se vogliono arrivare a me lo faranno che tu stia al mio fianco o meno, la gente così non si crea scrupoli.>> urlo ma involontariamente mi scende una lacrima che asciugo velocemente.
<< Ci sono cose che non sai, che non potrai mai sapere ma che mi logorano dentro come fossero acido.>> urlo ancora, questa volta più forte prima di uscire dalla porta, ma pochi passi dopo lui mi afferra per il polso e inaspettatamente mi abbraccia e io lo lascio fare.
Quando ci stacchiamo, torniamo nell'ufficio di Sallivan che osserva ancora le foto.
<< Sallivan voglio essere sincera con te, sono convinta che non sia una coincidenza la morte di quella ragazza, Melody...è il mio nome da infiltrata, ieri notte Derek mi ha presentata a Richard come Melody e lui ha chiaramente annunciato che da oggi io sono la sua garanzia, un solo sbaglio e ci sarò io sotto la fossa. E l'incisione dietro alla schiena è il marchio del clan. Questo è solo l'inizio ma non vuol dire che bisogna arrendersi, li prenderemo tutti e sconteranno tutto. Ora vorrei sapere se è stato ritrovato sulla vittima del DNA.>> dico mentre sento i loro occhi attenti su di me.
<< Si, ha avuto un rapporto sessuale con Richard due ore prima della morte ma chiunque sia stato ad ucciderla, è stato un assassino perfetto, l'arma del delitto non è stata trovata. Sono un passo avanti a noi e stanno giocando bene le loro carte. >> dice Mark.
<< E noi giocheremo bene le nostre, che abbia inizio la partita. Derek portami con te al....>> dico carica senza finire la frase che lui mi interrompe.
<< Non se ne parla. Tu non devi immischiarti con certa gente, sei una donna e per loro sei debole approfitteranno di te.>> Derek sembra trovarsi nel panico più totale così gli appoggio una mano sulla spalla.
<< Una donna può essere molto più furba di loro. Portami al Diablo siamo una squadra no?>> controbatto io.
<< Derek portala con te, ha ragione.>> Mark si intromette e sembra aver capito il mio piano.
Derek sbuffa e tira un cazzotto al muro prima di uscire a passo svelto, ma non lo seguo preferisco lasciargli qualche minuto per riflettere.
<< Elen stai dimostrando le tue capacità, sono stupito dalla tua bravura, sai tenere testa a quel burbero di Mike..ehm Derek.>> dice quasi fregandosi con le sue mani, perché l'ha chiamato Mike?
Lo ringrazio ancora per poi uscire e raggiungere il tunnel, a metà strada intravedo la figura muscolosa di Derek appoggiata al muro, con la sigaretta tra le labbra piene e così anch'io me ne accendo una, sembra non essersi accorto della mia presenza così ne approfitto per fare la prova del nove.
<<Mike!>> urlo e l'eco si propaga rapidamente nel sotterraneo e proprio in quel momento lui si gira...
Derek o Mike?
Ciao ragazze io spero vi stia piacendo la storia e le sue vicende.🌻
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